Bevuta vintage 2018:
Note prese al volo, senza sistemarle a dovere....
Eagly ouriet vp:
Miele e ricordi di ossidazione nobile, fruttini rossi,solita finezza, sempre un piacere.
Krug 1990:
Esordisce in maniera meno esplosiva, manca la classica tostatura marchio di fabbrica della maison,si esprime con una fusione tra profumi dolci e di mandarino, in bocca fresco e dinamico,meno cattivo del solito, più in equilibrio.
Bollinger Rd 1976: naso troppo evoluto per i miei gusti, forti note di ossidazione, alla cieca avrei detto jura
, alcuni hanno perso la testa, per me un vino decisamente troppo evoluto.
Philippart rd 1978: Naso cremoso, bella tensione, meno estremo del solito. Piaciuto
Trebbiano valentini 1990: fiori, camomilla, colore giovanissimo, integro, si difende bene ma di fianco ha vini di un livello decisamente più alto...
Meursault Charmes 1999: parte legnoso, poi si affievolisce, il frutto è maturo,inutile nascondere la larghezza e la materia di questo vino, grazie al quale tuttavia è indenne al trascorrere degli anni... di recente pare ci sia stato un cambio di stile a favore di vini meno grassi e più tesi.....
Meursault 1998 coche dury: vino pazzesco, di incredibile complessità, ancora giovane, bottiglia stratosferica, un bianco che spacca il culo a tanti grand cru.... sempre un mostro coche...
Grand echezeaux 2000 domaine romanèe conti: solita pulizia estrema, floreale, incenso, deciso, teso, ricco. Accarezza le corde dell’anima,Grandissima bottiglia da podio.
Rousseua clos de la roche 1995: vegetale,sembra fatto con i raspi, fermo, non evolve, si risolleva in bocca con una spinta acida notevole ma non basta per un vino di questa importanza.
les beaux monts bertagna 1988: affumicato,conserva ancora un’integrità sorprendente, sottile e un pelino corto in bocca, ma grande stupore visto l’etá...
Vega sicilia 1997: sono basito, vino di complessità surreale, frutto ancora primario, intenso, continua a evolvere, coccole dolci e sapori che rapiscono e invogliano di continuo la beva, unico come il nome che porta fiero in etichetta...
Chateau latour 1979: scuro, di gioventù disarmante, impattante, di intensità surreale forse lo abbiamo svegliato troppo in anticipo. Dopo ore si rilassa ma non troppo, cattivo e diretto, da attendere..
Sassicaia 1978: mediterraneo, una brezza balsamica continua a ringiovanirlo, giorno frutto??( penso a questo punto
. )bottiglia che si lascia bere con facilità, puó sedersi a tavola con questi vini? La risposta è sì ma non regna,piuttosto osserva e partecipa...
Petrus 1974: balsamicità pazzesca, ancora incazzato, ha grande impatto ma manca di profondità, rimane inchiodato, 1000 e più euro sono troppi per questo vino.
Chateau haut brion 1964: tabacco, cenere, mentolo,un vino che scuote il cervello, di gioventù imbarazzante, non riesco a trovare parole, ho bevuto tanti vini importanti, se penso a margaux 1961... questo brion tiene testa ai più grandi vini del mondo .....
Monfortino 1945: emozionante, una carezza, sottile e floreale all’inverosimile, bellissimo, seta da bere, non ha la profondità del brion ma che classe...
Carl schmitt wagner 1959 auslese maximiner herrenberg: Albicocca incendiata, idrocarburi fusi col frutto, vivissimo, da brivido, ha ancora tanta vita, grandissima annata in mosella e si sente...
Porto ferreira garrafiera 1863: succo di frutta alcolico, zucchero bruciato, pera sottospirito, qui gli appassionati del genere darebbero un rene per berlo, infatti vedo tante pupille fuori dalle orbite, io tifo germania ma riconosco la grandezza di questo porto...