LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

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Ludi
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda Ludi » 18 nov 2018 22:04

Fontodi, Meriggio 2011: ne avevo tenuto una bottiglia giusto per curiosità. Andato, ovviamente. Non ossidato: semplicemente del tutto inespressivo.
Masciarelli, Montepulciano d'Abruzzo Marina Cvetic 2004: ah, che bello pensare agli occhiali a raggi X allegati a Skorpio, ai pantaloni a zampa d'elefante, alle borse di tolfa....vino, sotto questo profilo, molto evocativo di un tempo che fu. Buonino, per carità, ma tremendamente demodé.
Hambledon, Classic Cuvée: una spremuta di limone, al confronto, è stucchevole nella dolcezza. Divertente e ben abbinabile a salumi estremamente grassi.
Casale del Giglio, Mater Matuta 2004: mi attiro qualche scomunica e/o perdita della scarsa credibilità che ho se dico che non è male? Il legno (più o meno) è integrato, e l'equilibrio ela piacevolezza sono obiettivamente notevoli.
Velenosi, Roggio del Filare 2007: brava Angela, il vino, pur peccando di territorialità non certo esemplare, è davvero impeccabile e, soprattutto, molto bevibile.
Hambledon, Meonhill Rosé: non spremuta di limone, ma di fragola acerba. E sempre divertentissimo.
La Monecasca, Mirum 2006: semplicemente fantastico, un gran vino bianco che dodici anni dopo la vendemmia ha ancora nerbo acido, carattere, compostezza. Chapeau.
Tenimenti D'Alessandro, Il Bosco 2003: speziatura varietale, cioccolato un po' Australian made, nel complesso molta gradevolezza. Buono.
Quacquarini, Vernaccia di Serrapetrona Dolce: godurioso, classico vino da cazzeggio tra amici. Ma cazzeggio buono.
Hakoneyama, saké Junmai Dai Ginjo : classico carattere ginjo-ka, con rosa e banana, ma anche una vena piacevolmente agrumata. Umami e note di aminoacido veementi ma composte, per la tipologia ha discreta acidità.
Ultima modifica di Ludi il 19 nov 2018 08:40, modificato 1 volta in totale.
Sisifo
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda Sisifo » 18 nov 2018 23:04

maxer ha scritto:
giucas ha scritto:.....a volte il dubbio mi assale...avro' dei cadaveri in cantinetta? :shock: ?..vini ossidati e marsalati :( ?...per fortuna...

PINOT BIANCO 2005 TERLANO (barcode): giallo oro antico netto ma non troppo carico, ancora luminoso. Comunica integrità. Profumi evoluti di nespola, torba, ma fa capolinea anche il frutto giallo maturo, la mela. Sensazione di ossidazione controllata, ma pure di una certa complessità. Palato in equilibrio, con acidità ben integrata. Alterna sensazioni mature e fresche. Chiude in media lunghezza, senza sbavature. Divertente. In beva.. :lol: ...

Molto spesso i bianchi di Terlano, anche quelli 'base', riservano belle sorprese se "dimenticati" in cantina. Hanno una longevità sorprendente, senza poi parlare delle bottiglie conservate nell' archivio enologico dell' Azienda (oltre 100.000 dal 1955, con addirittura bottiglie di fine '800, anni di fondazione della Cantina).
Sebastian Stocker, lo storico Kellermeister della Cantina Sociale di Terlano, scomparso da poco dopo quasi quarant' anni durante i quali ha apportato importanti innovazioni nelle tecniche di vinificazione rivolte a dare longevità e complessità, ha lasciato la sua indelebile impronta sui vini bianchi dell' Azienda e non solo, direi dell' Alto Adige.


A volte riservano anche sorprese in negativo, anche se credo valga la pena rischiare visto che sono vini che da giovani non mi pare dicano moltissimo.
A settembre ho pescato una bottiglia dimenticata in cantina (ferma lì dall'uscita) dello stesso vino e della stessa annata ed era decisamente scollinata. Recente esperienza abbastanza simile con Vorberg 2004, bevibile ma in fase calante. Ci vuole un po' di fortuna con i Terlano degli ultimi 15 anni.
Stocker ha lasciato la guida della suddetta cantina sociale nel '94 ed è subentrato Donà (fino al 2002) che, per come la vedo io, ha saputo interpretare molto meglio dell'attuale successore il territorio e l'eredità tecnica di Stocker. Kofler è certamente un grande professionista nulla da dire, anche perché guidare una cantina del genere ti costringe a barcamenarti tra le esigenze di mercato, quelle dei soci (che hanno voce in capitolo), ecc. Insomma non è come fare il vignaiolo indipendente e anche Stocker a volte ha faticato a far passare le sue idee (e, come si sa, non sempre gli è riuscito).
Oggi di quelle intuizioni è rimasta la scoperta della longevità dei bianchi di Terlano e l'affinamento prolungato sulle fecce fini (usato per le rarità).
I sistemi di allevamento sono cambiati, le rese sono state strizzate (e non credo sia necessariamente positivo), ecc. Molti dei meccanismi di controllo della qualità messi in atto negli anni 2000 hanno un po' "allargato" i vini di Terlano; se sono accorti pure loro nonostante le risposte molto positive del mercato e della critica. Ad es. ora hanno smesso di pagare l'uva del soci in modo direttamente proporzionale alla percentuale di zucchero, o meglio hanno fissato delle soglie di acidità sotto le quali non si deve scendere.

Il grande Stocker, che ho avuto la fortuna di frequentare un po', mi avrà detto almeno 20 volte: "quando senti quei vecchi vini di Terlano che sono ancora freschi dopo 20 o 40 anni ricordati che i vigneti erano tutti a pergola".

Comunque l'ultimo vino che ho trovato veramente entusiasmante è stato Vorberg 2002. Grande anche oggi.

Detto questo sono contento che giucas abbia beccato la bottiglia giusta.
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda ale1984 » 18 nov 2018 23:37

Terlan - Nova Domus 2006: :D :D :)
Bella bevuta, vino abbastanza largo in bocca, si sente un po’ il legno, poi della frutta matura, fiori gialli, uno sbuffo di zafferano e cioccolato bianco (?? Come aprire una scatola di gelato alla stracciatella, o qualcosa del genere). Buono, ma non buonissimo.
Samuel Billaud - Chablis Montée de Tonnerre 2010: :D :D :D :D
Questo è tanta roba. Acidità a palla, ancora graffiante. Brezza marina appena aperta la bottiglia, limone/lime e pietre bagnate. Se legno c’è -e a quanto leggo c’è-, è perfettamente riassorbito. Buonissimo. Bottiglia finita in un amen. Col senno del poi (ma forse anche del “prima”, ma la curiosità era troppa), infanticidio.
Philippe Pacalet - Gevrey-Chambertin 1er cru 2005 :evil:
Tappazzo. Era l’ultima di sto produttore. Mai più. Di tre bottiglie l’unica davvero buona era il Pommard.
Anthonij Rupert - Optima 2013 :D :D :D
Bordolese dello Stellenbosch. Vino piacione con tutta la mercanzia in bella mostra: prugne, more, terra, pellame. Saranno vini dai facili costumi, ma anche questo finito in un batter d’occhio...
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda Mike76 » 19 nov 2018 00:33

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Oro giallo, perlage ancora ben presente, maturo e speziato. Pesca e zenzero, lievito di pane, largo in bocca e finale tostato. Finora, la miglior bottiglia dell'annata.
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Frutto rosso ancora vivo ma bella evoluzione. Vaniglia, scatola di sigari e ciliegia macerata. Ben fatto e ben confezionato, questo Sirah a 3 km da casa mia.
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Fresco e giovane, rosa e liquirizia. Bocca liscia e vellutata. Media lunghezza ma buona piacevolezza.
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda Sisifo » 19 nov 2018 02:59

Dopo aver letto il nome di Stocker comunque, visto che non avevo ancora cenato, ho deciso di mettere al fresco (e oggi basta il terrazzo) una bolla vecchiotta di quelle che Sebastian aveva sboccato con le sue mani.

Riserva Extra Brut 2007 - Sebastian Stocker. L'etichetta non lo riporta ma, a memoria, la sboccatura dovrebbe essere avvenuta intorno al 2005. Stappo semi-silenziato, ma dal collo della bottiglia si ode subito un rassicurante fruscio. Anche nel bicchiere il liquido paglierino è percorso da una trama fitta e sottile. Naso inizialmente all'insegna della cassetta di mele, note di sidro, miele e cotogna, accompagnate da sentori più salmastri. Un quadro prevedibilmente evoluto da cui tuttavia, dopo pochi minuti, viene fuori anche un bel versante floreale di camomilla, agrumi e albicocco. In bocca trovo il delicato equilibrio di maturità e freschezza che mi fa apprezzare un metodo classico (più o meno champagnardo), a cui si aggiunge il piacere tattile derivante dalla densità e dalla finezza del perlage.
Poi ricordo perché ci sono ancora un paio di questi vecchi riserva 2007 in cantina: fin dai primi stappi del cartone che avevo portato a casa mi era sembrato che al buon Stocker fosse scappata un po' la mano rispetto al solito nel dosaggio, decisamente più brut che extra e quindi un po' affaticante per i miei gusti. Comunque una bellissima bolla nel panorama italiano, molto più vicino ai grandi (più d'Antan che Giulio come sensazioni) che agli spumati della stessa fascia di prezzo.
Stapparlo questa sera, trovarlo così in forma e lasciare un po' di spazio alla memoria ne hanno ulteriormente accresciuto il fascino.
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda alì65 » 19 nov 2018 07:49

Sisifo ha scritto:...
Riserva Extra Brut 2007 - Sebastian Stocker. L'etichetta non lo riporta ma, a memoria, la sboccatura dovrebbe essere avvenuta intorno al 2005...


qualcosa non torna...
futuro incerto...2021 grandissima annata!!!
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda Kalosartipos » 19 nov 2018 09:55

Fra le molte bottiglie bevute ieri in quel di Ovada, voglio segnalare questo vino croato, dell'isola di Korcula, da uve grk (Bire è il nome dell'azienda).. ricorda un bel Sauvignon, ma con tanto pompelmo.. decisamente piaciuto.

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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda Kalosartipos » 19 nov 2018 09:59

Veramente emozionanti questi due: Dolcetto di quasi trent'anni eppure perfettamente integri e godibili.. direttamente dall'archivio storico del produttore..

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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda Sisifo » 19 nov 2018 10:07

:D decisamente... Mi stavo addormentado al pc.
Volevo dire intorno al 2015 (2014-2015). Sboccava le ultime bottiglie di riserva dopo 7-8 anni.
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda zampaflex » 19 nov 2018 10:10

Sisifo ha scritto:Ad es. ora hanno smesso di pagare l'uva del soci in modo direttamente proporzionale alla percentuale di zucchero, o meglio hanno fissato delle soglie di acidità sotto le quali non si deve scendere.

Il grande Stocker, che ho avuto la fortuna di frequentare un po', mi avrà detto almeno 20 volte: "quando senti quei vecchi vini di Terlano che sono ancora freschi dopo 20 o 40 anni ricordati che i vigneti erano tutti a pergola".



Ecco. Il clima più caldo, le forzature boteriane anni 90, la protezione del grappolo dai raggi diretti...tanti temi.
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda gbaenergiaeco10 » 19 nov 2018 13:03

franciacorta rosé alròcol:
15 euro in azienda! e si può acquistare solo in azienda. Davvero un bel franciacorta, senza effetti speciali, ma con grande freschezza e complessità al naso, prevalentemente impostato su note fruttate di frutta tropicale e pesca gialla..la bolla paga pegno ma la beva è goduriosa.. la franciacorta non è tutta da buttare a quanto pare......

langhe nebbiolo Bartolo Mascarello 2015:
un carrarmato, difficile da mandare giù se non con una bella polenta e spezzatino di manzo reale e spalla. Tannino ancora indomito e alcol eccessivo, ma al naso c'è un bel percorso sensoriale, molto classico e sfaccettato. senz'altro da dimenticare in cantina, ma rispetto alla 14 mi è sembrata veramente troppo potente..opinioni su quest'annata? qualcuno ha esperienza di nebbioli di mascarello con anni sulla groppa? insomma tutta questa materia poi si acquieta restando in equilibrio oppure no?
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda vinogodi » 19 nov 2018 14:52

gbaenergiaeco10 ha scritto:langhe nebbiolo Bartolo Mascarello 2015:
..opinioni su quest'annata? qualcuno ha esperienza di nebbioli di mascarello con anni sulla groppa? insomma tutta questa materia poi si acquieta restando in equilibrio oppure no?
... il Nebbiolo di Maria Teresa se la gioca con tanti Barolo base, lo ritengo un vero gioiello (alla pari con quello di Beppe Rinaldi e di Cappellano) . La potenza che descrivi è relativa esclusivamente all'annata , calda si , ma di grande effetto scenico come risultato (di assaggi completi 2015 ho solo quelli , in anteprima, di GB Burlotto , potenti assai più della 2014 ma con una straordinaria fragranza e frutto ) . Solitamente i vini nebbioli di Bartolo si distendono trasfigurandosi negli anni, quindi concordo nell'aspettare almeno un lustro, anche nel Nebbiolo base , che adoro come un'icona al Nebbiolo... 8)
Ente Nazionale Tutela dei Bevitori Capiscitori (EnTuBeCa) - Ministero della Cultura Enologica Popolare (MinCulEnPop)
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda gbaenergiaeco10 » 19 nov 2018 15:15

vinogodi ha scritto:
gbaenergiaeco10 ha scritto:langhe nebbiolo Bartolo Mascarello 2015:
..opinioni su quest'annata? qualcuno ha esperienza di nebbioli di mascarello con anni sulla groppa? insomma tutta questa materia poi si acquieta restando in equilibrio oppure no?
... il Nebbiolo di Maria Teresa se la gioca con tanti Barolo base, lo ritengo un vero gioiello (alla pari con quello di Beppe Rinaldi e di Cappellano) . La potenza che descrivi è relativa esclusivamente all'annata , calda si , ma di grande effetto scenico come risultato (di assaggi completi 2015 ho solo quelli , in anteprima, di GB Burlotto , potenti assai più della 2014 ma con una straordinaria fragranza e frutto ) . Solitamente i vini nebbioli di Bartolo si distendono trasfigurandosi negli anni, quindi concordo nell'aspettare almeno un lustro, anche nel Nebbiolo base , che adoro come un'icona al Nebbiolo... 8)


grazie per la spiegazione Marco!
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda BarbarEdo » 19 nov 2018 15:25

gbaenergiaeco10 ha scritto:langhe nebbiolo Bartolo Mascarello 2015:
un carrarmato, difficile da mandare giù se non con una bella polenta e spezzatino di manzo reale e spalla. Tannino ancora indomito e alcol eccessivo, ma al naso c'è un bel percorso sensoriale, molto classico e sfaccettato. senz'altro da dimenticare in cantina, ma rispetto alla 14 mi è sembrata veramente troppo potente..opinioni su quest'annata? qualcuno ha esperienza di nebbioli di mascarello con anni sulla groppa? insomma tutta questa materia poi si acquieta restando in equilibrio oppure no?

Langhe nebbiolo 2007 bevuto lo scorso anno: molto piacevole ed equilibrato. Il 2012, invece, bevuto sempre lo scorso anno: alcolico e scomposto. Il 2015 assaggiato in cantina non mi era sembrato male, ma qualche anno di tempo per sistemarsi glielo darei, anche se è "solo" un Langhe... È un nebbiolo molto didascalico e anche molto ben fatto, quello della Mascarello: più "curato" rispetto alla media della denominazione.
Molti (non tutti) dei langhe nebbiolo 2015 assaggiati mi sembrano (..banalizzo..) dei barbera 2015... Frutto rosso, calore, acidità comunque presente, profilo aromatico non molto originale e con meno differenze tra vigne e "manici" diversi.
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda xoan » 19 nov 2018 16:11

vinogodi ha scritto:
gbaenergiaeco10 ha scritto:langhe nebbiolo Bartolo Mascarello 2015:
..opinioni su quest'annata? qualcuno ha esperienza di nebbioli di mascarello con anni sulla groppa? insomma tutta questa materia poi si acquieta restando in equilibrio oppure no?
... il Nebbiolo di Maria Teresa se la gioca con tanti Barolo base, lo ritengo un vero gioiello (alla pari con quello di Beppe Rinaldi e di Cappellano) . La potenza che descrivi è relativa esclusivamente all'annata , calda si , ma di grande effetto scenico come risultato (di assaggi completi 2015 ho solo quelli , in anteprima, di GB Burlotto , potenti assai più della 2014 ma con una straordinaria fragranza e frutto ) . Solitamente i vini nebbioli di Bartolo si distendono trasfigurandosi negli anni, quindi concordo nell'aspettare almeno un lustro, anche nel Nebbiolo base , che adoro come un'icona al Nebbiolo... 8)


anche il nebbiolo di Roddolo non scherza...
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda fabrizio leone » 19 nov 2018 22:50

Chablis Guy Rubin Village 2016

spazzato in un secondo. condiviso a tavola, con alcune portate di pesce
buono, semplice, immediato

è piaciuto a tutti

buon rapporto qualità/prezzo
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda l'oste » 20 nov 2018 00:57

Weekend tra pioggia e pioggia, un po' di amici, brasatino domenicale, qualche formaggio erborinato, un po' di anchoas de Santona con straccetti di scottona cruda, salsaverde, Piemonte rules

Barbera d'Asti 2017 Tenuta Olim Bauda naso vino e fruttone, l'alcool non disturba ma non aiuta, bocca densa ma troppa roba, non si tracanna. Piaciuto poco

Gattinara 2007 - Il Chiosso naso stratificato discretamente, non troppo scuro, accenni di erbe balsamiche, tostatura alla fragola, palato ricco, luminoso, lungo, ben levigato ma ancora ben dritto. Piaciuto

Barbaresco 2010 Ronchi - Albino Rocca, naso lento di rosa macerata, eco di tartufi, frutto speziato, barolesco, in bocca è discreto ma presente, senza debordare, equilibrato, non lunghissimo, il giusto. Piaciuto proprio

Barolo 2011 - Bartolo Mascarello dev'essere il destino delle annate che seguono "L'annata del Secolo", minori per forza. Boh. Ci capisco poco io, ma questo vino l'ho adorato, odorato la sua appartenenza ad un altro mondo, che cambia poco, è sempre lui, sfaccettature più o meno. Quellocheaspettidabartolo. Piaciuto un bel po'
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


Iir Boon Gesùuu/ ciii/ fuuur/ mini
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda Ziliovino » 20 nov 2018 11:26

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Nebbiolata di Barolo classicissimi, idea nata qualche tempo fa per commemorare il Citrico:

Alta Langa Contessa Rosa Rosé Brut - Fontanafredda. Curiosa e parecchio intrigante l'aggiunta nella liqueur di un po' di Barolo 1967, ma tutto finisce lì, un po' cortino e vuoto.

Champagne Les Hauts Chardonnays 2008 - Emmanuel Brochet. Teso, minerale e sapido, a tratti fin anche limonoso, uno Chablis con le bolle, naso floreale. Piaciuto.

Barolo Cannubi 2011 - Burlotto. Frutta matura, sempre elegante al naso, bocca piuttosto piena e materica, ricca, qualche cenno di solvente al naso, sembra già pronto ed approcciabile. Cru caldo più annata calda hanno partorito non il solito Burlotto, mi sembra.

Barolo Collaretto 2010 - Anselma. Un annetto fa in cantina mi era parso scontroso ed arcigno, oggi invece è molto più piacevole: fiori appassiti, frutta scura, spezie, tannino ancora da smussare e sorso pieno, non male.

Barolo Monvigliero Riserva 2006 - Castello di Verduno. Intenso nei profumi, con frutta fresca ed agrumi, sorso molto freso e teso, da lunga gittata ma già approciabilissimo, lungo.

Barolo Vigna Rionda Riserva 2007 - Massolino. Aperto ed espressivo, toni classici da nebbiolo in chiaro-scuro, cola e radici, tannino ovviamente abbondante ma levigato, bocca completa e lunga. Grande vino.

Barolo Brunate 2010 - Giuseppe Rinaldi. Frutto maturo, un cenno di ruggine, qualche radice, per un bel naso mobile, tannino ancora graffiante che necessita di tempo, anche questo gran bel vino...

Barolo Monprivato 2004 - Giuseppe Mascarello. Piuttosto chiuso e freddino, qui compare anche un po' di anguria, sempre molto rigoroso e austero in bocca, questa volta però non scatta la scintilla. Sembra comunque ancora piuttosto giovane, magari col tempo...

Champagne O.R. 1735 Brut 2002 - Jean de Telmont. Come ricostituente per spezzare la fatica, direi che ha fatto il suo sporco dovere: teso ed energico, ossidazioni misurate, buona struttura, oltre alla classica frutta gialla esce un bel melone bianco.

Barolo Brunate Le Coste 2001 - Giuseppe Rinaldi. Disteso ed elegante, direi ad un punto ottimale di maturazione anche se durerà molto, bello energico, col tempo esce un bel tamarindo, gran vino anche questo.

Barolo Cascina Francia 2000 - Giacomo Conterno. Decisamente serioso, frutta scura, carrube, anguria, tannino ancora deciso che unito a discreta freschezza lo porterà lontano, incenso ed agrumi, pecca un poco in profondità ed eleganza rispetto al precedente.

Barolo Rocchette Riserva 1996 - Accomasso. Frutto scuro, Mon Cherì, liquirizia dolce, tamarindo, ancora giovane e pimpante, sorso austero e dalla buona spinta acida. Cosa chiedere di più?

Barolo Falletto di Serralunga d'Alba Riserva 1989 - Giacosa. Parte un po' confuso, sul fungo secco, ossidazione incipiente, qualche nota dolce, non prenderà mai il volo, meglio in bocca, ma è stato davvero un peccato...

Chiusura con Barolo Chinato illegalissimo e non in commercio, di noto produttore, direi niente male... Davvero difficile definire il podio, diverse bottiglie se lo contendo in spazi ristretti di punteggio, per me: Massolino, Rinaldi 2001, Accomasso.
Ultima modifica di Ziliovino il 20 nov 2018 17:54, modificato 3 volte in totale.
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda Vinos » 20 nov 2018 11:55

Barolo Burlotto 2014: il barolo di ingresso di casa Burlotto in questa annata è arricchito dalle uve che di solito confluiscono nella produzione dell’acclivi. Si concede subito con estrema facilità, solita pulizia e precisione, dai profumi classici che spaziano dalle rose ai frutti rossi.
Leggero e privo di spigoli, da goderne subito e nei prossimi 10.
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda Vinos » 20 nov 2018 11:56

Ziliovino ha scritto:Nebbiolata di Barolo classicissimi, idea nata qualche tempo fa per commemorare il Citrico:

Alta Langa Contessa Rosa Rosé Brut - Fontanafredda. Curiosa e parecchio intrigante l'aggiunta nella liqueur di un po' di Barolo 1967, ma tutto finisce lì, un po' cortino e vuoto.

Champagne Les Hauts Chardonnays 2008 - Emmanuel Brochet. Teso, minerale e sapido, a tratti fin anche limonoso, uno Chablis con le bolle, naso floreale. Piaciuto.

Barolo Cannubi 2011 - Burlotto. Frutta matura, sempre elegante al naso, bocca piuttosto piena e materica, ricca, qualche cenno di solvente al naso, sembra già pronto ed approcciabile. Cru caldo più annata calda hanno partorito non il solito Burlotto, mi sembra.

Barolo Collaretto 2010 - Anselma. Un annetto fa in cantina mi era parso scontroso ed arcigno, oggi invece è molto più piacevole: fiori appassiti, frutta scura, spezie, tannino ancora da smussare e sorso pieno, non male.

Barolo Monvigliero Riserva 2006 - Castello di Verduno. Intenso nei profumi, con frutta fresca ed agrumi, sorso molto freso e teso, da lunga gittata ma già approciabilissimo, lungo.

Barolo Vigna Rionda Riserva 2007 - Massolino. Aperto ed espressivo, toni classici da nebbiolo in chiaro-scuro, cola e radici, tannino ovviamente abbondante ma levigato, bocca completa e lunga. Grande vino.

Barolo Brunate 2010 - Giuseppe Rinaldi. Frutto maturo, un cenno di ruggine, qualche radice, per un bel naso mobile, tannino ancora graffiante che necessita di tempo, anche questo gran bel vino...

Barolo Monprivato 2004 - Giuseppe Mascarello. Piuttosto chiuso e freddino, qui compare anche un po' di anguria, sempre molto rigoroso e austero in bocca, questa volta però non scatta la scintilla. Sembra comunque ancora piuttosto giovane, magari col tempo...

Champagne O.R. 1735 Brut 2002 - Jean de Telmont. Come ricostituente per spezzare la fatica, direi che ha fatto il suo sporco dovere: teso ed energico, ossidazioni misurate, buona struttura, oltre alla classica frutta gialla esce un bel melone bianco.

Barolo Brunate Le Coste 2001 - Giuseppe Rinaldi. Disteso ed elegante, direi ad un punto ottimale di maturazione anche se durerà molto, bello energico, col tempo esce un bel tamarindo, gran vino anche questo.

Barolo Cascina Francia 2000 - Giacomo Conterno. Decisamente serioso, frutta scura, carrube, anguria, tannino ancora deciso che unito a discreta freschezza lo porterà lontano, incenso ed agrumi, pecca un poco in profondità ed eleganza rispetto al precedente.

Barolo Rocchette Riserva 1996 - Accomasso. Frutto scuro, Mon Cherì, liquirizia dolce, tamarindo, ancora giovane e pimpante, sorso austero e dalla buona spinta acida. Cosa chiedere di più?

Barolo Falletto di Serralunga d'Alba Riserva 1989 - Giacosa. Parte un po' confuso, sul fungo secco, ossidazione incipiente, qualche nota dolce, non prenderà mai il volo, meglio in bocca, ma è stato davvero un peccato...

Chiusura con Barolo Chinato illegalissimo e non in commercio, di noto produttore, direi niente male... Davvero difficile definire il podio, diverse bottiglie se lo contendo in spazi ristretti di punteggio, per me: Massolino, Rinaldi 2001, Accomasso.



Complimemti, grande bevuta... peccato per Giacosa...
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda zampaflex » 20 nov 2018 13:34

l'oste ha scritto:Weekend tra pioggia e pioggia...

Barbera d'Asti 2017 Tenuta Olim Bauda naso vino e fruttone, l'alcool non disturba ma non aiuta, bocca densa ma troppa roba, non si tracanna. Piaciuto poco

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Ti ricordi quale fosse? La Villa o Le Rocchette?
Nizza 2015 molto più elegante.
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zampaflex
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda zampaflex » 20 nov 2018 16:27

Fondazione Fojanini - La Castellina - Sassella 2010
Si tratta del base. A differenza di altre annate più calde dove il vino era più freddo, qui il risultato è di grande (relativamente parlando) calore e maturazione, con cenni di evoluzione e molta frutta anche in confettura a danzare con un mazzolino di spezie come cannella e chiodo di garofano. Tannino come da manuale, puntiforme e delicato, ma presente. Buon apporto salino.
Gradevole, piuttosto lontano dallo stereotipo valtellinese tra "normali" anemici e sforzati ridondanti.

Philippe Alliet - Chinon Coteau de Noiré 2010
Anche in Loira è stato un anno di ottime maturazioni, che si leggono bene nel porgere non un ribes verdognolo ma una cesellata confettura. Non si allontana dal didascalico sentore di foglia di edera (la pirazina triste del franc del nord :lol: ) ma cerca di duettarci insieme con eleganza. Bel portamento, mano del produttore salda e rispettosa, cru e manico da tenere sempre tra i riferimenti per vitigno e zona.
PS: comincia ad essere bevibile con gusto.
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda Vinos » 20 nov 2018 18:17

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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda vinotec » 20 nov 2018 18:54

Ieri sera, serata in famiglia per il compleanno di mio figlio Andrea; ho sperimentato un connubio mai provato prima:
Pizza con:
- CHAMPAGNE ROEDERER BASE, sempre un classico :D :D :D
- CHATEAU CANTEMERLE 2011, rapporto qualità prezzo strabiliante; molto buono :D :D :D :)
Connubio riuscitissimo! Prima la pizza l'avevo sempre mangiata bevendo Coca Cola :lol:
UBI MAIOR, MINOR CESSAT !
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda BarbarEdo » 20 nov 2018 19:08

zampaflex ha scritto:
l'oste ha scritto:Weekend tra pioggia e pioggia...

Barbera d'Asti 2017 Tenuta Olim Bauda naso vino e fruttone, l'alcool non disturba ma non aiuta, bocca densa ma troppa roba, non si tracanna. Piaciuto poco

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Ti ricordi quale fosse? La Villa o Le Rocchette?
Nizza 2015 molto più elegante.

Le Rocchette è il barbera d'Asti superiore, fa legno piccolo e da sempre è il più greve dei suoi vini generalmente già non efebici, diciamo... Il barbera d'Asti 2017 è La Villa: acciaio, vigne di non eccelsa posizione e tanta mano in cantina (si sente lo stile di Caviola, che fino a qualche anno fa seguiva l'azienda). Il Nizza 15 invece, beh.. poche balle: è buono.
Domanda, solo per curiosità: ma Roberto Ferraris non se lo fila nessuno qui sul forum? O forse è proprio il Nizza ad essere la denominazione italiana col peggior rapporto "interesse tra gli appassionati forumisti/importanza sul mercato"?
Primum bibere deinde philosophari

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