gp ha scritto:gpetrus ha scritto:Michelasso ha scritto:I DOP comprendono i DOCG e i DOC. A quanto ne so io, in etichetta può comparire la sigla DOCG da sola opure in combinazione con la sigla DOP (es. il Fiano di Picariello).
sul barbaresco di GAJA pero' compare solo la dicitura DOP .....leggendo in rete sembra che questa sia una dicitura approvata dalla UE ...
Esatto, DOC e DOCG sono la bipartizione italiana, la cui indicazione in etichetta è facoltativa, della DOP prevista come dicitura ufficiale a livello europeo. Sulla fascetta peraltro ci sarà scritto DOCG, immagino.
A quanto ho letto, dovrebbe essere così:
La normativa comunitaria contempla la possibilità di sostituire le indicazioni
comunitarie “Denominazione di origine protetta”, “Indicazione geografica
protetta” ed i relativi acronimi “DOP” e “IGP” con le corrispondenti menzioni
tradizionali in uso nel Paese ovvero, per l’Italia, “Denominazione di origine
controllata” (o DOC), “Denominazione di origine controllata e garantita” (o
DOCG), “Indicazione geografica tipica” (o IGT).1
E’ facoltà del produttore utilizzare le menzioni tradizionali da sole o
congiuntamente alle corrispondenti espressioni comunitarie.
Quindi più che facoltativa l'indicazione DOC e DOCG, direi che non è obbligatoria l'indicazione DOP. Ovviamente Gaja può permettersi di lasciare la sola DOP, altri produttori preferiranno comunque mantenere la dicitura tradizionale per distinguere un DOCG da un DOC, fermo restando che, come scrivi tu, in etichetta immagino resti la dicitura tradizionale.
"Fra le poche cose che so fare con piacere e che ho sicuramente meglio saputo fare, è bere. Ho scritto molto meno della maggior parte degli scrittori, ma ho certamente bevuto di più della maggior parte di coloro che bevono."
(G. Debord)