cascinafrancia71 ha scritto:Ludi ha scritto:Garofoli, Podium 2006: non idolatro il verdicchio, ma che bella bottiglia, salata, sulfurea, lunga....
Domaine de l'A 2009: caldo, stucchevole....Bordeaux? Quello che conosco è altro.
Skerk, Malvasia del Carso 2009: decisamente intrigante, feromonico, sensuale. Quando si riscalda e tira fuori le note di zucchero a velo e ruggine fa impazzire.
Tenuta di Valgiano 2007: opinioni discordi. Moglie talebana scettica, io più conciliante. Certamente il blend Sangiovese-vitigni internazionali da una certa stratificazione. Elegantissimo, però.....
Savart, Overture S.A.: Bellissimo Champagne didattico, con le sue note terrose. Perfetto per spiegare il PN vinificato in bianco.
Villa Diamante, Clos d'Haut 2013 : alla cieca, immediatamente identificato per il Trebbiano di Pepe. Delle due l'una: o non capiamo nulla di vino, o è molto atipico. In entrambe le ipotesi. buono da morire.
Rinaldi, Brunate Le Coste 2004: intrigantemente terziarizzato, sbraca poi sul brodo vegetale. Bottiglia problematica?
Chateau de Beaucastel 2007: impetuoso, fruttato, alcolico. Stancante. Da rivedere tra cinque anni.
Dom Perignon Oenotheque 1993; un tripudio allo Champagne. Effervescenza che inizia a cedere il passo, Ma una marcia in più sull'eleganza e la persistenza. Scolato in 13 minuti (Marco Vinogodi direbbe 12.53666666)
Dauvissat, Chablis 1er Cru La Forest 2007: un riccio è un animaletto espansivo e puttaniere, al confronto. A 24 gradi si apre sulle note ostricose. Tenersi lontano per 5 anni.
Bartolo Mascarello, Barolo 1978: lacrima. Pianto isterico. Vendotuttoemimettoafareilvino. Assoluto. Di più è difficile dire.
Sassicaia 1982: perfetto. Sin troppo. Cerebrale ai limiti della spocchia. Giovanissimo, ma dopo Bartolo suonava - ed è - un esercizio di stile.Per me 94 punti, per carità, ma lascia freddi.
Sempre un vero piacere leggerti, una delle pochissime "gioie" rimaste qui.
grazie