Messaggioda piergi » 12 apr 2018 12:08
Campi flegrei
Mario Portolano
-campi flegrei piedirosso 2016
Dopo l’esordio convincente dello scorso anno qui presenta un vino meno esplosivo, con una parte vegetale troppo pronunciata e una chiusura eccessivamente amara.
-villa Teresa 6” 2015
Aglianico ambizioso e originale, almeno per la sua collocazione flegrea. Tannino serrato e legnetto ancora da assorbire completamente ma il finale salato ne aiuta la beva.
Astroni
-campi flegrei piedirosso colle rotondella 2016
Vino che chiama la tavola primaverile e estiva, tanto pepe nero e spezie.
-campi flegrei falanghina colle imperatrice 2016
Fiori bianchi zolfo e sale, il mare di bacoli.
- campi flegrei falanghina vigna astroni 2015
La versione celebrale della falanghina, cupa, ritrosa a concedersi, da dedicarci tanto tempo,
pai molto lunga.
Salvatore Martusciello
-campi flegrei piedirosso settevulcani 2016
Un bicchiere pieno di garofani, spezie orientali, sale e tanto sole.
Agnanum
-campi flegrei piedirosso 2016
Salino e gozzaniano ma cortino sul finale.
- campi flegrei falanghina 2016
Molto convincente, sorso dinamico acidità e grassezza sul filo dell’equilibrio.
La sibilla
-campi flegrei piedirosso vignamadre 2015
Bella complessità, salino e minerale, frutto molto mediterraneo.
- campi flegrei falanghina cruna del lago 2015
Uno chablis vicino Pozzuoli! Potente fresco e lunghissimo, in perfetto equilibrio, la nota salina finale ti invoglierebbe a berne a più non posso.
Contrada salandra
-campi flegrei piedirosso 2014
Gli anni in più hanno dato a questo vino un profilo complesso, emergono note di affumicato, cardamomo, e un inconfondibile nota iodata sul finale.
- campi flegrei falanghina 2015
Spiccate note fruttate, come di biancospino. Un po’ glicerico.
Cantine carputo
- campi flegrei falanghina 2016
Sorso cortino e neutro.
Vesuvio
Cantine olivella
-vesuvio rosso vipt 2016
Un vino onomatopeico, frutto semplice ma goloso.
-catalanesca del monte somma summa 2016
Pera matura, fiori bianchi, finale minerale.
Bosco de’ medici
-lacryma christi rosso lavarubra 2016
Frutto croccante, mineral sulfureo ma godibile.
-pompeiano bianco pompeii 2016
Caprettone in purezza con 10 gg di macerazione sulle bucce. Non è il mio vino quotidiano per quanto non possa dire che non incuriosisca e che non sia dotato di un finale fresco e minerale.
Tenuta augustea
- lacryma christi rosso crucem 2016
Fruttone scuro e maturo leggermente sfocato sul finale.
- catalanesca del monte somma catalunae 2017
Succo di pera in evidenza, semplicino e penalizzato da un eccesso di gioventù.
Sorrentino
- lacryma christi rosso vigna lapillo 2015
In evidenza belle note di confettura di prugne ma chiude troppo repentinamente.
- lacryma christi bianco vigna lapillo 2016
Bella verticalità, fresco e agile.
Cantine matrone
- lacryma christi rosso 2015
Fresco croccante e goloso, sul finale emerge la matrice vulcanica.
- lacryma christi bianco 2015
Convincente nelle note sulfuree e di frutta bianca, chiude un po’ repentinamente.
Casa setaro
lacryma christi rosso don Vincenzo 2014
Disteso, elegante, profondo nelle sue note di confettura di frutti rossi, ma al contempo freschezza e una vena acido sulfurea a bilanciare il tutto.
Salerno
Montevetrano
-montevetrano 2014
Sempre lui, un poco di legnetto a marcare l’inizio del sorso ma poi la consueta eleganza formale da film della nouvelle vague ma condita con quel plus di macchia mediterranea che me lo rende carnale e godibile.
-core 2015
Più che un second vin è proprio un altro vin. Certo la costruzione è abbastanza moderna, ma è un aglianico solare con un tannino di esemplare educazione, pure troppo.
Tempa di zoè
-diciotto 2016
Cedro e macchia mediterranea, la bocca è coerente e in chiusura il tannino morde.
-asterias 2016
Manca un po’ di agilità, e sul finale una scodata alcolica non aiuta il tutto.
-zero 2015
Rispetto ai miei ricordi mi appare molto più agile e giocato sul frutto croccante, meno imbrigliato nel legnoso vestito enologico di una volta. Pecca sul finale per via di una chiusura veloce che non ti aspetteresti.
Vuolo
-aglianico 2mila13 2013
Qui il legno non è che sia proprio smaltito del tutto, anzi. Siamo tra la pasticceria e l’ebanisteria, però ha un finale di mirto e rosmarino che rende tutto più aereo.
-fiano 2mila15 2015
Adiposetto ma piacevole, una pin up anni 50.
Viticoltori de conciliis
-naima 2010
Una delle versioni più buone, ricorda un poco il 2001. Macchia mediterranea, mirto, origano, liquirizia.
Finale snello anche se la struttura è ben presente.
Marisa cuomo
-fiorduva 2016
Un vino piacevolmente anni 90. Frutta tropicale, menta, vaniglia. E’ un po’ come quando alla tv capita di imbattersi una vecchia sit com che all’epoca ritenevi capolavoro imperdibile, ora il tuo giudizio è cambiato ma tu rimani a guardare con affetto lo schermo/bicchiere.
Caserta e Benevento
Nanni copè
-sabbie di sopra il bosco 2016
Una certezza, rigore idrocarburo carne affumicata e tanto agrume.
-polveri della scarrupata 2016
Fiano con un saldo di asprino e pallagrello bianco. Non mi ha entusiasmato, netti sentori vegetali, larghino, chiusura sul piccante.
Collefasani
-falerno del massico rosso prometeo 2016
Netto profilo verticale, quasi scarno. Chiusura piuttosto amara.
Galardi
-terra di lavoro 2015
Scuro, affumicato, boisè e pesantuccio. Fuori dai canoni odierni.
Trabucco
-falerno dl massico rosso rapicano 2014
Nota straordinariamente netta di radice di liquirizia, tannino disteso e chiusura lunga.
Villa matilde
-falerno del massico rosso 2013
Attacco dolcino, tannino disteso ma gradevole, sfocato al centro bocca.
Tenuta fontana
-sannio aglianico civico 28
Vino di impostazione semplice, ma di sorso molto godibile, tra agrumi e rimandi salmastri.
La rivolta
-aglianico del taburno terra di rivolta riserva 2012
Molto elegante e disteso, arancia amara, radici, frutti rossi. Pai molto lunga.
Fontanavecchia
-aglianico del taburno grave mora riserva 2011
Rispetto altre versioni l’ho trovato appesantito ,beva più faticosa, tra note di china martini e prugna matura. Adiposetto.
La guardiense
-falanghina del sannio senete janare cru 2016
Grassoccio e poco dinamico, nel finale una scia salata ne migliora molto il giudizio complessivo.
Irpinia
Feudi
-campanaro 2016
Vino double face, a un naso sfocato e impreciso corrisponde una bocca di buona dinamicità e freschezza.
-fiano di av. Pietracalda 2017
Elegante ma veramente troppo tecnico, non emoziona.
-fiano di av. Studi di arianello 2015
Salino e sulfureo al naso, in bocca scorre piuttosto agilmente senza però suscitare ricordi particolari.
-greco di tufo cutizzi 2017
Naso chiuso a riccio, bocca molto più espressiva con un finale salino e scattante.
-taurasi studi candriano 2013
Primo impatto un po’ molle, subentra poi un tannino mordente che verticalizza il sorso.
-taurasi studi rosamilia 2013
Elegante e fruttato, la massa è consistente ma la spinta idrocarburica ne alleggerisce la silouette.
Contrade di taurasi
-grecomusc’ 2015
Pera non troppo maura, fiori bianchi e una leggera astringenza sul finale.
-taurasi coste 2012
Elegante e setoso. Menta, macchia mediterranea,liquiriza e arancia dolce.
Tenuta del meriggio
-fiano di av. 2017
Poco mobile, gioventù esasperata da nette note fermentative.
Villa raiano
-fiano di av. 2017
Passo lungo e grintoso, tanto sale e buona struttura.
-fiano di av. Ventidue 2015
Sottotono, pesca e macchia mediterranea ma sussurrati.
-fiano di av. Alimata 2015
Tutt’altro passo rispetto al pari grado, balsamico, fresco, dinamico e con un finale lunghissimo.
-greco di tufo 2017
Attacco grassoccio riscattato da un bel finale piccante.
-greco di tufo c/da marotta 2015
Gran bel greco, giocato sul contrasto fra una struttura molto ampia e un fiale tannico e salino.
-taurasi 2013
Naso compresso e chiuso a riccio, l’ingresso in bocca parrebbe elegante e disteso ma è solo un impressione, il finale è come un morso di ciuccio sulle gengive.
Colli di lapio
-fiano di av. 2017
Altra versione convincente per un vino bandiera della zona e della denominazione. Fiori bianchi, frutta matura, acidità che riequilibra il tutto.
Cantina del barone
-particella 928 2017
Faccio mio lo stupore di chi ne sa più di me, la parte minerale è predominante ma in un contesto di grande equilibrio e piacevolezza.
I capitani
-fiano di av. Gaudium 2017
Medaglia d’oro per il vino più balsamico/mentolato della rassegna. Coppa halls menthol lyptus meritatissima.
-taurasi bosco faiano 2012
Garrigue, menta,e una interessantissima nota torbata a chiudere.
Vigne guadagno
-fiano di av. 2016
Mentuccia, acidità in evidenza e finale piccante stile greco di tufo.
-fiano di av. c/da sant’aniello 2014
Il piccante finale del vino precedente in questo caso è la nota predominante dall’inizio alla fine. Spezie, curry vegetale. Vino del Rajasthan.
Tenuta sarno
-fiano di av. 2016
Giovane ma già ben delineato e profondo. Elegantissimo.
Traerte
-fiano di av. 2016
Verticale e idrocarburico, spiccatissima acidità, molto nordico.
I favati
-fiano di av. Pietramara 2016
Elegante e fruttato, buona acidità ma ben bilanciata da un fruttato notevole.
Pietracupa
-fiano di av. 2016
Agrumi,agrumi, anche agrumi. The dark side of fiano.
-greco di tufo 2016
Grande interpretazione del vitigno e dell’annata. Lungo, agrumato, salino e giovanissimo.
Rocca del principe
-fiano di av. 2016
Parte molto compresso ma si avverte tanta dinamicità e sale. Da attendere.
-fiano di av. Tognano 2015
Versione molto convincente, ampio strutturato ma balsamico e lungo.
Picariello
-fiano di av. Ciro 906 2014
Netto miglioramento rispetto all’annata precedente. Qui tutto è più a fuoco, frutta matura, acidità, lunghezza.
Benito Ferrara
-greco di tufo vigna cicogna 2017
Versione magistrale, sia per complessità che per piacevolezza. Partenza balsamica che vira successivamente su note animali e terrose. Molto lungo.
Cantine dell’angelo
-greco di tufo miniere 2016
Solforoso, masticabile e piccante. Per amatori e per piatti robusti.
-greco di tufo torrefavale 2016
Il naso ha il tipico timbro termale di questa etichetta, in bocca il vino però è più composto e piacevole giocando sempre però su note sulfuree e saline.
Cantine dei monaci
-greco di tufo 2016
Partenza in sordina, evidente chiusura. Con l’ossigenazione svela un aspetto più arioso e solare, molto gustoso.
Cennerazzo
-greco di tufo sphera 2016
Primo approccio con questa etichetta, molto positivo. Tannino disteso e timbro agrumato e salino.
Luigi Tecce
-satyricon 2015
Timido e beneducato, forse un po’ introverso. Tannino addomesticato, mi aspettavo una prestazione diversa, più scapigliata invece il vino è sorprendentemente equilibrato e godibile, con un gustoso finale di origano fresco.
-taurasi puro sangue 2013
Magmatico e profondo, cupo nelle note di zolfo e arancia sanguinella, sembra si sia messo solo ora a cercare la sua direzione. Finale salino/idrocarburico che ne snellisce la struttura non esattamente filiforme.
Stefania Barbot
-taurasi fren 2013
Austero, la parte minerale e più prettamente terrosa prevale sul frutto. Naso affascinante di frutta rossa stramatura e zolfo.
Il cancelliere
-taurasi nero né 2013
Buccia di cipolla, un po’ di riduzioni che ne pregiudicano la valutazione.
-taurasi nero né riserva 2010
Salato e balsamico, un bel finale mentolato non riesce a non evidenziare una certa possanza.
Case d’alto
-taurasi case d’alto 2012
Bella novità (per me) questo blend di uve provenienti da Taurasi e Paternopoli. Beva molto fresca e agile, arancia sanguinella e mentuccia fresca.
Di prisco
-taurasi 2012
Ad un ingresso in bocca caratterizzato da dolcezza e una certa eleganza si contrappone un finale dal tannino assassino, in mezzo tanto sale e idrocarburo.
Antico castello
-taurasi 2011
Giovanissimo ma già con un profilo ben definito, tannino che picchia ma ben sostenuto da tanta ciccia. Gourmand.
Di meo
-taurasi vigna olmo riserva 2010
Troppo magro e sfibrato per essere piacevole. Chiude velocemente.
Perillo
-taurasi riserva 2008
Potrei ricopiare le note delle passate edizioni senza omettere nemmeno una parola. Vino rosso della giornata, pieno, elegante, godibile e completo.