Messaggioda Vinos » 16 nov 2017 18:48
I Vini degustati:
Monfortino 1964,1993,1995,1996,1999,2001,2002,2005,2008.
Più altri di cui ho scritto giù.
Capita raramente di trascorrere delle serate così, a tal punto da far passare il più grande vino Italiano quasi in secondo piano.
Condividere queste esperienze enoiche con delle persone così fantastiche è un'esperienza unica.
Passiamo ai vini:
Il premio al vino più emozionante spetta a monfortino 1964, in grandissima forma , senza tempo, signorile,di eleganza incredibile, per gli amanti del vintage un must, Grazie Beppe per averlo condiviso,
Podio anni 2000:
I monfortino 2001: grandissimo, potente e intenso ma allo stesso tempo ammaliante e goloso, sale e tannino fusi, grandissima la persistenza.
II monfortino 2002, il più scuro, il più balsamico, continua a cambiare nel bicchiere, avrà un futuro radioso ma già oggi è sesso puro.
III monfortino 2008 : tripudio di fiori, un omaggio alla primavera, nitido nel frutto, tannino impalpabile, magistrale, quando si arricchirà di tutte le sfumature sarà il vino più fine degli anni 2000.
Intermezzo:
Barolo Rinaldi cannubi 2007: cesto di frutta rossa, è disinibito ,sprigiona tutto il suo calore, ma senza volatile o alcol in eccesso, terso nell'incedere oserei dire, si avverte un certo distacco con i precedenti, ma rimane una signora bottiglia.
Vigna Rionda canale 2007: subito colpisce con aromi di liquirizia, canfora e frutta dolce,ma il sorso è troppo glicerico per un vigna rionda, manca il grip,Rinaldi ha gestito sicuramente meglio l'annata.
Aggiungo,con un po' di sosta nel bicchiere si avvertono delle note di leggera ossidazione che lo penalizzano ulteriormente.
Anni 90 :
I monfortino 1999: un inno al vino Italiano, bellissimo il naso, stordisce per intensità e confonde per complessità , difficile stargli dietro, in una fase pazzesca della sua parabola, lussurioso. Vino della serata insieme al 1964.
II monfortino 1996: è il più austero di tutti, imbrigliato, ha bisogno di tantissimo tempo, poi inizia a rivelarsi, ma mai appieno, in bocca ha una spina acida talmente dura che quasi ne compromette l'equilibrio, da attendere con fiducia.
95 E 93 per me bottiglie non pienamente convincenti, in entrambi il frutto è spento e la parte ossidativa galoppa, troppo evolute dal mio punto di vista.
Champagne bruno michel brut: bello champagnone ruffianone, ma non banale, per alcuni può risultare avvenente, ma chi cerca gesso e sale, si astenga.
Barolo borgogno 1964: naso più sui terziari, terra, fungo, molto intenso, in bocca ha ancora un spinta da non credere, mi domando: ma quando si fermerà?