Messaggioda DiegoM » 16 nov 2020 10:59
A proposito di Sardegna, bevuto di recente questo vino che mi ha colpito e sorpreso.
Peraltro molto bella la storia che c'è dietro.
Carignano del Sulcis “Nero Miniera” 2017 – Enrico Esu
Colore rubino compatto con riflessi ancora porpora, da vino quasi imberbe!
Olfatto di arancia rossa, ribes, floreale fresco, macchia mediterranea, grafite…per nulla cupo insomma ma con un’intrigante nota di mineralità scura che non è solo suggestione dovuta alla storia del vino e alla zona di provenienza.
La materia invade il cavo orale di buon volume accompagnata da un certo calore alcolico (14%) che però non è assolutamente preponderante, dialoga invece con un’acidità agrumata ben integrata.
Anche in chiusura torna l’agrume (scorza d’arancia), insieme a fiori rossi e ferro con un tannino che dà grip e sapore. Persistenza veramente notevole ma senza ostentazione di potenza fine a se stessa.
Vino sardo lontano anni luce dal pregiudizio dei vini rossi dell'isola tutta materia fruttata (stra-)matura. Potenza e alcol, finezza e lunghezza vanno a braccetto in questo vino espressivo e luminoso benché giovanissimo. Evolverà e migliorerà ancora.
Esiste una finestra specifica per esprimere compiutamente il carattere del territorio: sopra una certa resa per ettaro tale carattere si spegne, ma lo stesso accade anche sotto una certa resa per ettaro.
(Lalou Bize Leroy)