Bevute Maggenghe 2017

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landmax
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Re: Bevute Maggenghe 2017

Messaggioda landmax » 29 mag 2017 18:32

SommelierSardo ha scritto:
landmax ha scritto:
SommelierSardo ha scritto:
landmax ha scritto:
SommelierSardo ha scritto:
Sparare a zero senza basi e cercando di dare un senso tecnico che non si possiede a ciò che si dice, finisce per essere solo una critica lesiva fine a se stessa.
Preferisco un "Mi Piace" o "Non mi Piace".


Quindi a tuo giudizio chi non ha studiato da sommelier non può essere un buon degustatore e dovrebbe limitarsi ad un "like"?

E' più o meno come dire che Wagner non era un buon compositore perchè autodidatta o, se preferisci, che Jimi Hendrix non era un buon chitarrista perchè non aveva studiato al conservatorio. Bisognerebbe stare attenti a sparare certe sentenze.


Questa è la tua conclusione, estrapolata con la tua soggettività dalle mie parole.
Essere sommelier, o enologo che sia, è solo un punto di partenza che ti permette di avere tutti gli strumenti per conoscere con criterio e farsi un bagaglio che non finirà mai di arricchirsi.
L'esempio con la musica è poco calzante, soprattutto nel rock dove buona parte sono autodidatti :wink:
Sono ARTISTI, quindi tutt'altra cosa.
Mi limiterei ad un discorso enologico.
"Un'annata vale l'altra"... già su questo potrebbe obiettare semplicemente un meteorologo, senza essere sommelier, enologo o il mago Otelma


Non mi pare che la mia conclusione sia forzata, tu stesso dici che essere sommelier è "un punto di partenza": secondo me, invece, potrebbe benissimo non esserlo. Conta molto di più la passione, il talento, l'attenzione con cui si degusta. E lo dice uno che è sommelier Ais. Credo però che con passione, attenzione e molto allenamento anche chi non ha fatto "le scuole" possa diventare un ottimo degustatore. Anzi, probabilmente un degustatore migliore di tanti usciti dalla scuola Ais, per la maggior parte gente che non capisce un c... di vino, ma a cui piace darsi un tono (questa almeno è la mia esperienza).

Nel caso di specie, Alleg ha fatto una disamina del vino che ha bevuto piuttosto chiara. E' possibile che le sue conclusioni non ti abbiano convinto, ma non mi sembra corretto screditare l'opinione altrui partendo dal "tu non hai studiato" (come quando scrivi "Sparare a zero senza basi e cercando di dare un senso tecnico che non si possiede").


Perdonami, ma sei frustrato e cerchi lo scontro... non ho piacere a scendere a questo livello della discussione.
Trai le conclusioni che vuoi, tanto vedo che ti fai dei bellissimi film da solo e mi metti in bocca parole da me mai pronunciate.
Forse il Cervaro ti è andato di traverso: bevi altro tranquillamente... Prosit!


Siccome non mi pare di averti in alcun modo offeso, "sei frustato" lo dici a qualcun altro. Grazie :wink:
dc87
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Re: Bevute Maggenghe 2017

Messaggioda dc87 » 29 mag 2017 18:39

zampaflex ha scritto:
SommelierSardo ha scritto:
alleg ha scritto:Ieri sera con due amici, nel milanese, abbiamo deciso di farci del male e di fare una orizzontale di chardonnay italici:

Cervaro della sala (annata recente, non ricordo quale): lasciata mezza bottiglia, pesantissimo e vaniglioso come poche altre cose che mi è capitato di assaggiare. Ero fiducioso dopo aver bevuto un 2000 (?) quest inverno da vinogodi che aveva riassorbito in gran parte le note boise ma con meno anni sulle spalle lo trovo veramente stucchevole.

Chardonnay Sanct Valentin 2014 St. Michele: anche qui gli aromi legnosi si sprecano con frutta esotica (ananas) e vaniglia a condurre il gioco. Sono leggermente più sommessi e accompagnati da una leggera acitià che ci ha permesso di arrivare in fondo.... ma perchè eravamo assetati.

Chardonnay Cuvee Bois 2014 Les Cretes: distacca nettamente i concorrenti, qui c'è vita. L'impostazione è a immagine e somiglianza della Borgogna. Il risultato seppur non paragonbile minimamente all'originale è apprezzabile. Bella acidità, burro, erba tagliata, salvia. Dolcezze legnose "quasi" nascoste. Unica bottiglia veramente piacevole della serata...


Non capisco questo ostracismo gratuito sul Cervaro... non citi l'anno, parli dell'assaggio di un'altra annata xxxx, poi di stucchevolezza... boh...
Può essere o non essere sicuramente nelle tue corde, e questo non è opinabile, ma da qui a sparare a zero su tutto il Cervaro senza argomentazioni ce ne passa, vista anche la descrizione sul Cuvee Bois alquanto trallallero trallalà... mi vien da sorridere... :roll:


No dai, difendiamo altri vini, ma il Cervaro è un filo caricaturale, almeno nei primi (dieci?) anni di vita.
Risponde ad un'idea di vino molto anni 90, boisé vaniglieggiante e tropicalistico.
Ci sono altre, anche ottime, referenze in Italia che possono fare bella figura di fronte ai cugini.


Quoto.
Aveva una cassa di 2011, ne ho bevuta una bottiglia e ho rivenduto le altre 5.
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Re: Bevute Maggenghe 2017

Messaggioda paperofranco » 30 mag 2017 10:04

Per quelli della mia generazione, che hanno cominciato a bere serio più o meno negli anni ’90, quindi in piena “era supertuscan”, il Cervaro ci piaceva da matti e ci sembrava un grande vino. Ovviamente sbagliavamo, perché faceva cacare allora come adesso, siamo noi ad essere cresciuti e migliorati come bevitori, affinando il gusto e l’approccio al vino, lui è rimasto sempre lo stesso, un mediocre e legnoso bianco come ce ne sono tantissimi in giro per il mondo. E di certo non c’è bisogno di seguirlo anno dopo anno, tanto sarà sempre lo stesso, più o meno. Detto questo, massimo rispetto per i gusti.
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Re: Bevute Maggenghe 2017

Messaggioda vinogodi » 30 mag 2017 10:59

paperofranco ha scritto:Per quelli della mia generazione, che hanno cominciato a bere serio più o meno negli anni ’90, quindi in piena “era supertuscan”, il Cervaro ci piaceva da matti e ci sembrava un grande vino. Ovviamente sbagliavamo, perché faceva cacare allora come adesso, siamo noi ad essere cresciuti e migliorati come bevitori, affinando il gusto e l’approccio al vino, lui è rimasto sempre lo stesso, un mediocre e legnoso bianco come ce ne sono tantissimi in giro per il mondo. E di certo non c’è bisogno di seguirlo anno dopo anno, tanto sarà sempre lo stesso, più o meno. Detto questo, massimo rispetto per i gusti.
...non sarei così drastico , perché comunque è vino molto tecnico studiato per una fascia "di gusto" molto universale , tanto da essere capofila nell'esportazione. Le caratteristiche originali non le ha mai perse, in un contesto di vaniglia , frutto esotico , banana in generale, assai accentuati, così come l'estratto molto elevato , quasi da dare l'impressione del glicerico e rotondo. Tra l'altro , nel tempo ha avute diverse fasi tecniche (l'ho sempre bevuto per vederne l'evoluzione ) fino ad arrivare a fine decennio scorso ad assottigliarsi leggermente. L'ultimo 2014 bevuto , mi è sembrato su vecchi semitoni . Il filone era quello dei bianconi dell'epoca , mostrati con orgoglio nazionale (e premiati) dalle guide perché identificati nel filone "kolossal" che comprendeva anche tanti vini rossi . Parlo dei suoi fratelli eterozigoti CàDelBosco (che a fine millennio impazzavano in tutti gli stellati) , Giarone di Bertelli, Trebbiano Marina Cvetic , Gaja e Rey , Predicati del Muschio Toscani , tanti friulani poi riconvertitisi , Chardonnay di Planeta & C ... si , insomma , uno dei pochi dinosauri sopravvissuti alle meteoriti del nuovo millennio fatto di vini più sottili ed acidi ... si , insomma , Cervaro è come il coccodrillo: uno degli ultimi grandi rettili viventi , testimonianza dei tanti che sono quasi estinti oppure hanno avuto un ciclo evolutivo che li ha trasformati con cambiamenti mirati ad adattarsi ad un ecosistema ormai ostile... 8)
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Re: Bevute Maggenghe 2017

Messaggioda vinogodi » 30 mag 2017 11:06

paperofranco ha scritto:... siamo noi ad essere cresciuti e migliorati come bevitori, affinando il gusto e l’approccio al vino

...sacrosanto... effettivamente è un percorso dove i tratti evolutivi coincidono per i più . Alcuni "osservatori" dei fenomeni di costume (in questo caso "costume enoico") ne tracciano proprio una curva sensoriale , che parte dallo Chardonnay di Planeta e finisce con Montrachet , oppure parte dal sauvignon Saint Valenctin e finisce con il Silex di Daguenau , oppure parte dal Riesling altoatsino e finisce in Mosella ...
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Re: Bevute Maggenghe 2017

Messaggioda Patatasd » 30 mag 2017 11:30

vinogodi ha scritto:oppure parte dal sauvignon Saint Valenctin e finisce con il Silex di Daguenau , oppure parte dal Riesling altoatsino e finisce in Mosella ...


O parte dal Silex di Daguenau e finisce con il Mademoiselle M di Alexandre Bain :)
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Re: Bevute Maggenghe 2017

Messaggioda dc87 » 30 mag 2017 11:54

Patatasd ha scritto:
vinogodi ha scritto:oppure parte dal sauvignon Saint Valenctin e finisce con il Silex di Daguenau , oppure parte dal Riesling altoatsino e finisce in Mosella ...


O parte dal Silex di Daguenau e finisce con il Mademoiselle M di Alexandre Bain :)



Alexandre Bain merita l'assaggio?
Visto e letto ma mai bevuto. Che dite?
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Re: Bevute Maggenghe 2017

Messaggioda Patatasd » 30 mag 2017 12:15

A me piace tantissimo, è uno che ricerca la maturità del frutto quindi i suoi vini sono generosi e non lame affilate, ma ti consiglio, visto anche il costo, di provare un po' tutta la sua gamma.

Ho bevuto un 2009 qualche mese fa appunto a fianco ad un Silex stesso anno e non ha sfigurato per nulla, tra l'altro costa un terzo che non è certo un punto a sfavore :)
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Re: Bevute Maggenghe 2017

Messaggioda zampaflex » 30 mag 2017 12:19

Visto che si parla tanto ma si beve (apparentemente) poco, riporto qualche boccia recente.

Le Boncie - CC Le Trame 2005
Scarno e nervosetto, raccolto forse in anticipo rispetto all'optimum, conserva un filo di frutto rosso e possiede una certa robustezza. Versione non amichevole, ma sincera e rappresentative di un umore.

Domaine Bonnaventure - Chinon Les Picasses 2011
Bio anche questo, gode dell'annata caldina e sfodera un fruttone imperioso, insieme a toni più vegetali e terrosi che rimangono in sottofondo. Rotondo, manca però continuità in bocca. Si beve spensieratamente, grazie al frutto presente, nonostante una presenza non da mannequin.

La Monacesca - VdM Mirum 2010
Di nuovo il Tropico citato poco sopra, ma di quello buono. Vino che non sarà mai una silfide, non è quello che si cerca qui. Ha raggiunto una piena integrazione, i componenti sono in equilibrio e cantano in coro. Si annusa e si apprezza.
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Re: Bevute Maggenghe 2017

Messaggioda vinogodi » 30 mag 2017 13:37

zampaflex ha scritto:Visto che si parla tanto ma si beve (apparentemente) poco, riporto qualche boccia recente.

...direi di non generalizzare :lol: ...
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Re: Bevute Maggenghe 2017

Messaggioda zampaflex » 30 mag 2017 14:35

vinogodi ha scritto:
zampaflex ha scritto:Visto che si parla tanto ma si beve (apparentemente) poco, riporto qualche boccia recente.

...direi di non generalizzare :lol: ...


Tu non fai testo 8)
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Re: Bevute Maggenghe 2017

Messaggioda alleg » 30 mag 2017 16:19

dc87 ha scritto:
Patatasd ha scritto:
vinogodi ha scritto:oppure parte dal sauvignon Saint Valenctin e finisce con il Silex di Daguenau , oppure parte dal Riesling altoatsino e finisce in Mosella ...


O parte dal Silex di Daguenau e finisce con il Mademoiselle M di Alexandre Bain :)



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BBBONO!!!!!
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Re: Bevute Maggenghe 2017

Messaggioda Bruciato » 30 mag 2017 21:45

Hauner passito di pantelleria 1984: 18 gradi per un grande passito... un vino con uno stile che forse non si fa più. Dolce ed albicoccoso a naso e via con la frutta secca in maniera imperiosa man mano che si ossigenava. Impatto dolce e rotondo in bocca per poi pulire con un lungo finale secco che ti lascia voglioso . Bottiglietta da 376 ( :) scritto in etichetta così ) finita in un lampo lampante. BUONO
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Re: Bevute Maggenghe 2017

Messaggioda Giovanni79 » 01 giu 2017 09:39

Hide 2010 - Bulichella - Syrah 100% (Suvereto)
Ero molto curioso di assaggiare un Syrah "costiero"...un bel rosso rubino carico, tanta frutta rossa matura, tanta polpa, alla cieca non l'avrei quasi scambiato per un Syrah, tutt'altro...dopo vengono fuori le spezie, note pepate, un accenno di vaniglia. Molto gustoso e "goloso", bella potenza alcolica, un Syrah abbastanza atipico (per i miei gusti). Sicuramente da riprovare, anche se 30€ li considero un po' troppi.
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Re: Bevute Maggenghe 2017

Messaggioda venicka » 01 giu 2017 12:54

ultimi rossi “seri” della stagione, da oggi fino all’autunno per me gli unici rossi saranno o cose gay o con le bolle, insomma roba da frigo, soffro troppo il caldo.

2002 Chambertin Clos de Beze - Bart
Parte sparato di fragola dolce, lieve sangue/animale, dolcezza balsamica di rabarbaro, bocca anch’essa con netto ritorno di fragola, bella freschezza ma totalmente vuota a centro bocca, boccia che manca troppo di peso e di sostanza per i miei gusti.
Peccato perché il naso prometteva bene.

1996 Taurasi Radici Riserva - Mastroberardino
Subito rosmarino, ma proprio forte, netto, intenso, un concentrato di rosmarino e varie erbe mediterrane che si alternano, alla prima snasata m’ha fatto pensare ai vini di dettori.
Poi fiori secchi, con rosa appassita e una ruggine dolce quasi di cola.
Bocca sottile e seria, di grande freschezza salata, chiude non lunghissima e un po’ troppo di colpo.
Piaciuto decisamente.

2010 Verdicchio dei Castelli di Jesi Riserva “Le Giuncare” - Monte Schiavo
Anice, poi miele e pietra scura, sensazioni lievemente tropicali.
Bocca di media lunghezza e troppo alcolica per i miei gusti.
Insomma.

2015 Bonarda Frizzante - Alberto Fiori Valdamonte
Violette, ciliegiona e more, frutti di bosco, bocca fresca e succosa, gran bevibilità, piaciuto tanto “nel suo genere”, ottimo vino da pane e salame nel senso più nobile del termine.

NV Brut Natur Metodo Interrotto - Furlani
80% chardonnay e 20 pinot per questo simil trentodoc senza sboccatura né dosaggio.
Bevuto in condizioni incasinate caciaresche s’è comunque fatto notare, bel naso inizialmente limonoso poi mele verdi e molta florealità, bocca dalla bevibilità schifosa, è durato pochissimo.
Boccia che m’ha fatto un’ottima impressione, tra l’altro pagata 12 euro che mi sembra un prezzo molto onesto, da approfondire.

2000 Clos de Goisses - Philipponnat
Pane tostato, mela e lieve liquorosità, un paio d'ore e il naso non s'è mosso da ste tre cose, in bocca bolle fini, buona lunghezza e corpo grosso e incazzoso, un po' pesante come beva.
Per carità, il bere cattivo è altra cosa, ma comunque boccia troppo monolitica, monodimensionale e testosteronica per i miei gusti, le bocce bevute qualche anno fa meno mature m'èrano piaciute di più.
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Re: Bevute Maggenghe 2017

Messaggioda paoly » 01 giu 2017 13:07

"2000 Clos de Goisses - Philipponnat
Pane tostato, mela e lieve liquorosità, un paio d'ore e il naso non s'è mosso da ste tre cose, in bocca bolle fini, buona lunghezza e corpo grosso e incazzoso, un po' pesante come beva.
Per carità, il bere cattivo è altra cosa, ma comunque boccia troppo monolitica, monodimensionale e testosteronica per i miei gusti, le bocce bevute qualche anno fa meno mature m'èrano piaciute di più."

io l'ho bevuto a Ottobre e mi fece impazzire, sicuramente bello strutturato ma non cosi tanto mono...sarà che di Champagne importantissimi non ne ho bevuti cosi tanti...
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Re: Bevute Maggenghe 2017

Messaggioda venicka » 01 giu 2017 13:37

paoly ha scritto:io l'ho bevuto a Ottobre e mi fece impazzire, sicuramente bello strutturato ma non cosi tanto mono...sarà che di Champagne importantissimi non ne ho bevuti cosi tanti...


ma non credo sia questione di avere bevuto più o meno champagne importanti, magari ho beccato una boccia non in gran forma o magari si hanno gusti differenti.
Insomma, mi sembrano due opzioni tutt'altro che infrequenti eh.
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Re: Bevute Maggenghe 2017

Messaggioda Ziliovino » 01 giu 2017 14:23

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Madeira Sercial 15y - H.M. Borges. Noce e nocciole, note tostate, molto elegante, alcol non pervenuto, poi frutta secca e caramello, note iodate e di solvente. Equilibrio anche in bocca dove non disdegna morbidezze, ma senza essere dolce. Aperitivo azzardato ma decisamente centrato con vol-au-vent di parmigiano e cipolle...

Weissenkirchen Klaus Riesling Smaragd 2009 - Prager. Mineralità scura e fumé, agrume ed albicocche, col tempo note pepate. Energico e pieno in bocca, serve tempo nel bicchiere affinché trovi equilibrio, lungo. Grande vino.

Alsace Voyages - Pierre Frick. Assemblaggio di non so quali annate e vitigni, tappo corona. Vino molto "frick" e particolare, poco decifrabile seppur senza difetti evidenti, colore ambrato, frutta matura e spezie dolci tipo panpepato e marzapane...

Cotes du Jura Savagnin Les Chalasses Marnes Blues 2013 - Ganevat. Pera e fiori bianchi, inizialmente chiuso, scorza d'agrume, bella energia al sorso tra freschezza e struttura. Più elegante ma meno selvaggio della 2011 che tanto mi aveva stupito...

Cotes du Jura Savagnin Les Vignes de mon pere 2006 - Ganevat. L'assonanza col precedente c'è ovviamente tutta, con parecchia più roba in bocca: salatissimo, acidità citrina ma molto piacevole, scorze d'agrume, glicine, burro e leggera mandorla, ma zero ossidazione, anzi è davvero giovanissimo, succo di pera e fieno. Glu glu glu...

Cotes du Jura Chardonnay La Reine 2014 - Labet. Cambiando vitigno si cambia registro, frutta più matura, più eleganza, leggera spezia, sorso asciutto, pulito e fragrante ma non lunghissimo. Si farà col tempo.

Chassagne Montrachet 2004 - Jadot. Tirato per i capelli e un po' al limite, peccato.

Cotes de la Charite Chardonnay Les Penitents 2014 - A. Mellot. Non male questo chard. di Sancerre, immediato e facile, ma con la giusta tensione ad evitare piacionerie.

Champagne Demi-sec - M. N. Ledru. solita gassosa (in senso buono) al gusto susina, da tracannare senza pensarci toppo su.

Sauternes 2003 - Château Guiraud. Bottiglia da 0,75 scolmata da qualche giorno, il vino c'è ancora tutto, albicocca secca e zafferano, vaniglia e pesca sciroppata, ma mostra i limiti (dell'annata?) con un profilo da passito prodotto più a sud, e in bocca dove è un po' seduto.
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Re: Bevute Maggenghe 2017

Messaggioda zampaflex » 02 giu 2017 19:26

Riporto qualche breve cenno sugli assaggi fatti recentemente a Io Bevo Così.
Per me, osservazioni ampiamente prevedibili: i vini naturali più gonfiati dalla critica talebana sono spesso delle merde, puzzolenti e malfatti. E mi fanno orrore e disgusto (ci vorrebbe ancora Hunter S. Thompson per descriverli, santo cielo!) i frequentatori obbedienti di tali manifestazioni che rimbalzano da Villa Favorita alla FIVI a qualunque altro posto esponga i loro fideistici beniamini. Ma lo hanno mai provato, costoro, un vino fatto come dio comanda?
L'altro aspetto è che, se un produttore bio/biodin/naturale lavora molto, ma molto bene, diventa mainstream e sfugge dal ristretto raggio osservatorio delle masse biobelanti. E ce lo beviamo, con molto piacere, noi appassionati "classici", noncuranti delle ideologie.

Bombe:
Bondonio, Barbaresco Starderi 14 :shock:
Mattoni, Rossobordò 14

Molto interessanti o proprio buoni:
La Casetta, Vin du Preve - vermentino passito e parzialmente ossidativo, fine ma piacevole
Ancarani, Centesimino 15 piacione, ruffiano, ma proprio chiama un altro bicchiere
Ancarani, Oriolo 15 bel sangio senza smancerie né troppo alcool
Ancarani, Uvappesa mi ricorda un moscato di Scanzo, bel passito da riprovare
Le Torrette, Ghemme 11 pieno e intenso, bel lavoro
Raìna, Montefalco 13 bello tosto, anche questo dotato di muscoli
Raìna, Sagrantino 11 tannino setoso e già in parte domato, signifca un bel lavoro a monte
Montisci, Barrosu 15 un filo sotto alle sue migliori uscite, ma buono
Sandri, Barolo Perno Riserva 10 solido e con un tannino non ruvido

Interessanti:
Cà del Conte, Mousiké 14 riesling italico con un mese sulle bucce, profilo fumé e non troppi difetti
Pezzalunga, Cabernet Franc 11 25 mesi in barrique, mi ha ricordato per alcuni versi un Alzero in sedicesimo
Castellina, Terra e Cielo 12 bel sangiovese non troppo spigoloso, non necessariamente da ciccia
Fletcher, Barbaresco 14 un inglese che si innamora delle Langhe invece che della Toscana? Il vino però e buono
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Re: Bevute Maggenghe 2017

Messaggioda vinogodi » 02 giu 2017 19:41

...sinceramente , Zampa, mi interessa molto il tuo giudizio sui "grandi che hanno fatto cagare" . Non sto scherzando, sarebbe davvero utile per chi legge. ...
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Re: Bevute Maggenghe 2017

Messaggioda zampaflex » 03 giu 2017 09:41

vinogodi ha scritto:...sinceramente , Zampa, mi interessa molto il tuo giudizio sui "grandi che hanno fatto cagare" . Non sto scherzando, sarebbe davvero utile per chi legge. ...

Aldo Viola per esempio. Vini inutili.
Denavolo, vini orrendi e malfatti.
Ca' del Vent deve darsi una direzione.
Mariotti insulso
Sono nomi lodati nel giro dei bio pasdaran. A noi semplici appassionati che Non hanno ancora visto la luce, non dicono quasi nulla. Ma a loro...
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Re: Bevute Maggenghe 2017

Messaggioda Ludi » 03 giu 2017 11:08

zampaflex ha scritto:Mattoni, Rossobordò 14



quoto! Valter è un pazzo, ma i vini li sa fare....
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Re: Bevute Maggenghe 2017

Messaggioda zampaflex » 03 giu 2017 16:49

Ludi ha scritto:
zampaflex ha scritto:Mattoni, Rossobordò 14



quoto! Valter è un pazzo, ma i vini li sa fare....


Anche Arshura 15 non è niente male.
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Re: Bevute Maggenghe 2017

Messaggioda GabrieleB. » 03 giu 2017 18:04

zampaflex ha scritto:Riporto qualche breve cenno sugli assaggi fatti recentemente a Io Bevo Così.
Per me, osservazioni ampiamente prevedibili: i vini naturali più gonfiati dalla critica talebana sono spesso delle merde, puzzolenti e malfatti. E mi fanno orrore e disgusto (ci vorrebbe ancora Hunter S. Thompson per descriverli, santo cielo!) i frequentatori obbedienti di tali manifestazioni che rimbalzano da Villa Favorita alla FIVI a qualunque altro posto esponga i loro fideistici beniamini. Ma lo hanno mai provato, costoro, un vino fatto come dio comanda?
L'altro aspetto è che, se un produttore bio/biodin/naturale lavora molto, ma molto bene, diventa mainstream e sfugge dal ristretto raggio osservatorio delle masse biobelanti. E ce lo beviamo, con molto piacere, noi appassionati "classici", noncuranti delle ideologie.

Standing ovation...grande Luciano!
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Re: Bevute Maggenghe 2017

Messaggioda Smarco » 03 giu 2017 19:59

zampaflex ha scritto:
Ludi ha scritto:
zampaflex ha scritto:Mattoni, Rossobordò 14



quoto! Valter è un pazzo, ma i vini li sa fare....


Anche Arshura 15 non è niente male.

Bevuto ieri il cosecose, prima era un rosato oggi invece fa un Sangiovese: eccessivamente dolce, preferivo il rosato del quale mi sono rimaste due bottiglie che aprirò più in là.... questa sera magari mi apro un rossobordo dato che non fa ancora eccessivamente caldo va
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