LE BEVUTE DI APRILE 2017

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alemusci
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Re: LE BEVUTE DI APRILE 2017

Messaggioda alemusci » 29 apr 2017 23:54

Charmes-chambertin grand cru 1998 camus père & fils

Non sarà il grand cru più prestigioso di gevrey-chambertin ma questo esemplare conferma alla grande tutte le caratteristiche della denominazione: ampio, profondo, strutturato e longevo. Il colore ha ancora un bel guizzo di vivacità nella sua veste comunque tendente al granato. Al naso rivela inizialmente un funghetto champignon che dopo un po' si apre su un frutto bellissimo (piccoli frutti rossi ma fragoline su tutto) e soprattutto fiori: viola, rosa rossa. Naso ammaliante, molto seducente. In bocca poi è un ragazzino impertinente: freschissimo, lungo e potente, con ritorni retro olfattivi al limite dell'ipnotico.
Stratosferico. Uno dei migliori assaggi borgognoni dell'ultimo periodo. Preso in azienda un paio d'anni fa a 30 euro... rapporto q/p da ribaltarsi sul divano
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gbaenergiaeco10
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Re: LE BEVUTE DI APRILE 2017

Messaggioda gbaenergiaeco10 » 30 apr 2017 10:52

Fiano di Avellino, don Chisciotte zampaglione, 2015

da quando lo assaggiai anni fa (mi sembra nelle annate 2008, 2009) ho sempre avuto un debole..tanto che venerdì sera in un ristorante, ritrovandolo con piacere nella carta dei vini, l'ho preso senza esitazioni..parte con un bel floreale, seguito da note di percoca, amaretto, e prugna gialla candita..in bocca è pieno, rotondo, morbido, pecca forse di freschezza, e l'alcol si trascina un po', ma bevuto con piatti di mare e terra si è comportato egregiamente....
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gp
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Re: LE BEVUTE DI APRILE 2017

Messaggioda gp » 02 mag 2017 13:13

gbaenergiaeco10 ha scritto:Fiano di Avellino, don Chisciotte zampaglione, 2015

da quando lo assaggiai anni fa (mi sembra nelle annate 2008, 2009) ho sempre avuto un debole..tanto che venerdì sera in un ristorante, ritrovandolo con piacere nella carta dei vini, l'ho preso senza esitazioni..parte con un bel floreale, seguito da note di percoca, amaretto, e prugna gialla candita..in bocca è pieno, rotondo, morbido, pecca forse di freschezza, e l'alcol si trascina un po', ma bevuto con piatti di mare e terra si è comportato egregiamente....


Fiano don Chisciotte 2015 Pierluigi Zampaglione, Igt 12,5°
In realtà in seguito alla separazione degli Zampaglione, zio (questo) e nipote, il vino ha cambiato registro, anche se non del tutto: soprattutto è diventato più sorvegliato, ivi compresa la cura a partire dall'annata 2011 da parte di un enologo, sebbene illuminato (Fortunato Sebastiano).
Avendolo assaggiato proprio in questi giorni, mi ritrovo abbastanza con la tua descrizione: naso intensamente floreale, fino all'aromatico-speziato e ai canditi gialli, la bocca secondo me riesce a gestire -- attraverso l'acidità e (particolare importante) la leggera astringenza da macerazione breve -- la dolcezza profonda dell'annata, più glicerica che alcolica, ma naturalmente si può sempre ritenere che "si può fare di più"...
La prova del nove potrebbe esser un confronto diretto con il Fiano del nipote, cioè il Sancho Panza dell'azienda Il Tufiello (costola della Tenuta Grillo).
gp
paperofranco
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Re: LE BEVUTE DI APRILE 2017

Messaggioda paperofranco » 02 mag 2017 13:23

Un vino bevuto domenica a pranzo che mi ha emozionato, come non mi capitava da tempo:

il Brunello di Montalcino riserva 2010 “NELLO” di Baricci.

Un vino stupendo, a livello di eccellenza su tutti gli aspetti che si vogliano prendere in considerazione, sia da un punto di vista tecnico che soprattutto edonistico. Mi ha colpito in modo particolare per la perfetta sintesi di forza ed eleganza, e per la golosità di beva con cui s’impone, prendendosi gioco con pregevole leggerezza di una struttura ragguardevole e dei 14,5 gradi alcolici, come solo i grandi vini sanno fare.

Alla salute vecchio Nello.
paperofranco
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Re: LE BEVUTE DI APRILE 2017

Messaggioda paperofranco » 02 mag 2017 13:24

Un vino bevuto domenica a pranzo che mi ha emozionato, come non mi capitava da tempo:

il Brunello di Montalcino riserva 2010 “NELLO” di Baricci.

Un vino stupendo, a livello di eccellenza su tutti gli aspetti che si vogliano prendere in considerazione, sia da un punto di vista tecnico che soprattutto edonistico. Mi ha colpito in modo particolare per la perfetta sintesi di forza ed eleganza, e per la golosità di beva con cui s’impone, prendendosi gioco con pregevole leggerezza di una struttura ragguardevole e dei 14,5 gradi alcolici, come solo i grandi vini sanno fare.

Alla salute vecchio Nello.

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