Come dicevo ieri a tavola, dare punteggi e voti a vini che hanno oramai raggiunto e abbondantemente superato la "data di scadenza" ha anche poco senso, ed è per questo che il voto è più sull'emozione ... ciò non toglie che la qualità di quello che Marco ha stappato ieri sia di livello assoluto.
Condivido i giudizi sommari dati da Marco, aspetto i più saggi per qualche nota di degustazione, ma due cose le dico subito:
-Dom Perignon 85, dopo 3 ore nel bicchiere, ancora sprigionava vivere sue tostature. Continuava ancora a sembrare un profumo fatto apposta per far godere gli enoperversi. L'acidità reggeva ancora la bevuta, anche se bolla e corpo se n'erano ovviamente andati
-Martiniz Laquesta 1922 ... qui siamo ribaltati indietro tutti. Anche se aveva un pelo di volatile (sui livelli dei vini nuovi del nostro Rinaldi Beppe) aveva ancora la voglia di "legarti" la bocca con il suo tannino. Una cosa stratosferica! Il colore se n'era ovviamente andato lasciando il posto ad un rosso "chiaretto" (elegantissimo), ma credo che nessuno ne abbia lasciato nemmeno un goccio nel bicchiere.
Grazie a Marco per l'ospitalità (cucina di livello, soprattutto roast-beef, cipolline e gorgonzola vecchio!) e per la condivisione.
Grazie a quelli della tavolata: questo tipo di compagnia amplifica assolutamente il piacere.
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