Resoconto del grande enotour:
prima tappa in Borgonga, chez Joseph Voillot. Ci accoglie nell'angusta cantina, posta dietro la chiesa di Volnay, ovviamente diversi vini sono esauriti, assaggiamo: l'ottimo Bourgogne 2015 promette otttime cose per l'annata, che sembra ricca, di fiori e frutti, ancora una macedonia giovanissima, bocca salina. La 2014 sembra invece una buona annata ma desiderosa di tempo, con il Volnay elegante ma ancora rigido, il Pommard teso e tannico, e il Volnay 1er Champans di buona materia ed eleganza. Nel complesso bei vini. Unico vino poco convincente il Beaune 1er Aux Cocherias tostato e squilibrato.
Volnay Taillepied:

Pranzato bene al ristorante in piazza a Volnay, il Cellier Volnaysien, mentre trascurabile la visita alla cantina comunale di Chassagne.
Nel pomeriggio dopo aver vagato un poco riusciamo a trovare aperto Patrick Javillier a Mersault, assaggiamo i pochi vini ancora disponibili:
trascurabile il Bourgogne base, mentre non è affatto male la Cuvée Oligocene, già distesa e bevibile, il Savigny-les-Beaune les Montchenevoy e teso e floreale, mentre il Mersault Clos du Cromin ha più struttura e necessita tempo. Forse qualche nota di cipria qua e là a disturbare, ma vini ben fatti.

Domenica siamo a Sancerre, per la intensa due giorni di Loira.
Alphonse Mellot ci accoglie nello shop all'imbocco del centro storico, assaggiamo praticamente l'intera linea:
Ben fatto lo Chardonnay 2014 Le Patients, comunque semplice, mentre convince appieno il primo dei Sancerre, La Mussieres 2015, fresco e minerale, con un accenno vegetale. Generation XIX 2013 è invece più morbido e rotondo, floreale, con anche più struttura. Altro vino pienamente convincente Les Romains 2013 fresco, elegante e cristallino. Grande vino infine l'Edmond 2014, lungo e ricco, e al tempo stesso freso.
Nel complesso mi sembra che qui lo stile aziendale badi anche alla struttura, per vini che comunque hanno ottimo equilibrio nel bicchiere.


Fouassier
Ha la sede appena fuori dal centro storico di Sancerre, e produce praticamente solo "sélection parcellaire", qui al contrario i vini sono piuttosto nervosi, con acidità in evidenza almeno ad oggi, ma sicuramente di carattere, e che spero daranno buone soddisfazioni con un po' di cantina. I più convincenti: Sur le Fort 2014, da terreni calcarei, con una piacevole ed elegante nota verde, salino in bocca, il Clos de bannon 2014 (silex), fruttato ed elegante, più completo al sorso, e Le Romains 2014 (vigneto al confine tra i terreni calcarei e quelli silicei di Sancerre), sicuramente il più convincente della linea. Il vino di punta, Melodie de Gustave 2013, coperto dal legno, è invece il meno convincente...
Vacheron
La cantina è dispersa nel dedalo di strette viuzze del borgo, torniamo su di uno stile più morbido, femminile direi , quasi troppo a tratti (qui forse più la sapidità che l'acidità controbilancia le grassezze), ma che sicuramente permette di stappare fin da subito e godere senza patemi. Alcuni cru esauriti, segnalo il Sancerre 2015, e il Paradis 2014.
Ceniamo bene a Chavignol al Au Petit Gouter, dove non contenti ci spariamo un bel Le Bourg di Clos Rougeard, a prezzi che in Italia oggi ci sognamo, Obbligatorio l'assaggio del formaggio tipico di capra Crottin de Chavignol.
Il giorno successivo mattinata intera dedicata a Dagueneau... grande visita!
L'azienda ha sede a Saint Andelain, comune confinante con Pouilly, in rue Ernesto Che Guevara 1-3-5-7 (un rue "Monopole", visto che è lunga si e no 100m ed i primi 50m hanno un altro nome...), che uniti al "gesto dell'ombrello" scolpito in legno sul portone della cantina, forse dicono già qualcosa del produttore... Da un produttore di questo livello non mi sarei mai aspettato tale disponibilità:
assaggiamo in anteprima da vasca i 2015, grazie a quali è chiaro fin da subito come la 2015 (più calda) ha dato vini più ricchi e più approcciabili, anche se sarà una buona/ottima annata, mentre le acidità e tensioni dei 2014 li porteranno sicuramente lontani.
2015: buonissimo già il blanc fumé, agrumato ed elegante, difficile staccarsi dal bicchiere, Pur Sang con più struttura e lunghezza, ancora chiuso al naso. Buisson Renard è il più ricco e rotondo, convince forse meno nel complesso. Col Sancerre Monts Damnés, da un vigneto di mezzo ettaro acquistato nel 2002 e ripiantato nel 2003, 65% di pendenza, lo stacco dagli altri vini si sente, qui più minerale-acido-agrumato, mantenendo comunque la precisione ed eleganza del resto della linea. Sempre grande vino il Silex...
2014: blanc fumé più chiuso e da attendere, molto intrigante con resine e limoncella, Pur Sang è una versione più verticale del 2015, mentre Buisson Renard guadagna in freschezza ed è anch'esso una gran bottiglia, Silex? da acquistare senza ritegno...
Abbiamo finito? certo che no, appare Asteroide 2014, da una parcella che condivide lo stesso terreno del Pur Sang, circa 150 litri prodotti solo nelle migliori annate (per riempire la barrique vengono aggiunte delle sfere inerti), grande vino, elegante e lunghissimo approcciabilissimo fin da ora.
E poi: Blanc fumé 2010, Silex 2012, 2007 e su tutti Silex 2010...
Chiudiamo con Jardins de Babylon 2011, prodotto da Petit manseng nel Jurancon, praticamente (permettetemelo) uno Spatlese in salsa Francese, per via del residuo zuccherino contenuto e delle grassezze non eccessive, naso molto elegante e misurato, datemene ancora...
Grande visita, difficile capire come l'acidità debordante possa essere tenuta a bada in vini dall'eleganza notevole. Ce ne andiamo omaggiati delle mezze bottiglie rimaste di Silex 2010 e Asteroide 2014, felici come dei bambini di ritorno dal Luna Park...
PS: la vigna del Clos du Calvaire è stata espiantata e ripiantata nel 2011, e sembra che fino ad oggi le nuove viti non diano un prodotto ritenuto adeguato. Abbiamo invece casualmente scoperto l'esistenza della Cuvée Pirate, fuori listino, e che dalle poche info esistenti sul web parrebbe riesling (vitigno di cui la figlia Charlotte è innamorata), qualcuno l'ha mai assaggiato?
Esiste inoltre una versione secca del Jardin de Babylon, pochissime bottiglie, da rari vitigni del Jurancon, solo 6 importate in Italia per l’ultima annata…

Torniamo a Sancerre per una breve e veloce visita a Gerard Boulay: dopo gli assaggi della mattinata difficile spiccare, ottimo comunque il Monts Damnes 2015 ricco di carattere grazie al profilo mineral-fumé.
Pascal Cotat
Produttore molto "artisanal", qui la differenza tra 2014 e 2015 è sicuramente la più netta, dove sia Monts Damnes che Grande Cote 2015 convincono poco, piuttosto grassi e caldi. Resta il dubbio visto che le bottiglie erano aperte da qualche giorno, sicuramente da riassaggiare. Convincono invece Grande Cote 2014 (monts d. 14 esaurito) ed anche il Rosè 2015, fresco, fragrante e sapido, sicuramente miglior rosé del tour.
Belle bevute il Monts D. 2004 e soprattutto il 1997.
Vincent Pinard
Siamo a Bué, al confine sud della denominazione, ai piedi di una valletta che disegna un bellissimo anfiteatro di vigneti. Diverse le selezioni da vigneti singoli, alcune già esaurite. Partiamo con le cuvée, delle quali segnalo Flores 2015, ottimo base lineare e cristallino, e Harmonie 2014, salino e fumé. Tra i cru ho preferito il Grande Chemarin 2014. Nel complesso anche qui lo stile è elegante e femminile, vini convincenti, si sente un tocco di legno, sottoforma di stecco di liquirizia sicuramente riassorbibile le breve periodo. Bella azienda.
A conclusione del tour-de-force riusciamo ad imbucarci anche da Gitton, stavano chiudendo, e la cena già sobbolliva nella adiacente cucina, ma senza batter ciglio rimette mano alle bottiglie, ma avvisa che qui il crachoir (sputacchiera) è vietato... nonostante già provati dai numerosi assaggi riusciamo ad ingollarci tutta la linea come niente fosse. Su tutti spicca l'ottimo Les Belles Dames 2014, da silex, con una pierre a fusil sfacciata, a poco più di 10€, e il Galinot 2009, più grasso e maturo.
Cenato bene al restaurant Le Chat a Villechaud, provando anche il Saumur blanc Breze 2008 di Clos Rougeard, piuttosto particolare, forse troppo... Forse è meglio giovane?
Il paesaggio da Sancerre e Pouilly è davvero molto bello, soprattutto in questa stagione, con le vigne infuocate di un giallo accesso. Per organizzare le visite in questo periodo c'è voluto quasi un mese, visto che in Borgonga metà dei produttori ha esaurito tutto e l'altra metà non riceve nei week-end, mentre in Loira il rapporto tra produttore-posta elettronica deve essere ancora difficoltoso... e il fatto che abbiano concluso la vendemmi 15 giorni prima ovviamente non aiuta.
Vigneti al tramonto dalla torre di Sancerre:

