COSA BERREMO A SETTEMBRE?

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tricky123
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Re: COSA BERREMO A SETTEMBRE?

Messaggioda tricky123 » 09 set 2016 12:26

Ieri sera, solita combriccola di forumisti, attorno a 4 bottiglie di Terre Alte di Felluga: 1989, 1991, 1992 e 2001.
Scopo dichiarato era quello di misurare la differenza di stile fra due epoche enologiche (per un vino prodotto dal 1981).
Pur nei limiti numerici del campione esaminato, che non consentono estrapolazioni oggettive/statistiche, è risultato unanime il giudizio dei presenti: quello che si faceva negli anni '80/inizio '90 era un vino diverso da quello delle annate più recenti.
Vini ancora freschi e vitali come il 1989, 1991 e 1992, contrapposti ad un vino piu' evoluto (già dal colore), dai toni più caldi e cedevoli, che sicuramente ha già raggiunto e forse superato il suo plateau.
Menzione particolare per il 1992 (uno chablis dei migliori) e per il 1989.
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Alberto
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Re: COSA BERREMO A SETTEMBRE?

Messaggioda Alberto » 09 set 2016 12:38

tricky123 ha scritto:Ieri sera, solita combriccola di forumisti, attorno a 4 bottiglie di Terre Alte di Felluga: 1989, 1991, 1992 e 2001.
Scopo dichiarato era quello di misurare la differenza di stile fra due epoche enologiche (per un vino prodotto dal 1981).
Pur nei limiti numerici del campione esaminato, che non consentono estrapolazioni oggettive/statistiche, è risultato unanime il giudizio dei presenti: quello che si faceva negli anni '80/inizio '90 era un vino diverso da quello delle annate più recenti.
Vini ancora freschi e vitali come il 1989, 1991 e 1992, contrapposti ad un vino piu' evoluto (già dal colore), dai toni più caldi e cedevoli, che sicuramente ha già raggiunto e forse superato il suo plateau.
Menzione particolare per il 1992 (uno chablis dei migliori) e per il 1989.

Il 2001 me lo ricordo una gran bella bottiglia, su uno stile assolutamente non "caldo"! Comunque, bella verticale. :)
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zampaflex
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Re: COSA BERREMO A SETTEMBRE?

Messaggioda zampaflex » 09 set 2016 12:50

Spectator ha scritto:..Barolo 2010,Bartolo Mascarello.Tanto ritroso al naso x quanto comunicativo a quella parte del cervello deputata alle emozioni.Elegante, bilanciato,sincero.Oggi nn particolarmente complesso o sfaccettato,ma gia' tanto seducente e ispirato.Piaciuto+.


Assaggiato in cantina appena uscito, prese quelle poche bottiglie che il tono implorante di Maria Teresa mi ha suggerito di limitarmi a chiedere :D (non ne aveva proprio più). Allora era bello anche al naso, vuol dire che occorrerà lasciarlo in cantina almeno un paio d'anni per vederlo in forma.
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Re: COSA BERREMO A SETTEMBRE?

Messaggioda tricky123 » 09 set 2016 13:16

Alberto ha scritto:
tricky123 ha scritto:Ieri sera, solita combriccola di forumisti, attorno a 4 bottiglie di Terre Alte di Felluga: 1989, 1991, 1992 e 2001.
Scopo dichiarato era quello di misurare la differenza di stile fra due epoche enologiche (per un vino prodotto dal 1981).
Pur nei limiti numerici del campione esaminato, che non consentono estrapolazioni oggettive/statistiche, è risultato unanime il giudizio dei presenti: quello che si faceva negli anni '80/inizio '90 era un vino diverso da quello delle annate più recenti.
Vini ancora freschi e vitali come il 1989, 1991 e 1992, contrapposti ad un vino piu' evoluto (già dal colore), dai toni più caldi e cedevoli, che sicuramente ha già raggiunto e forse superato il suo plateau.
Menzione particolare per il 1992 (uno chablis dei migliori) e per il 1989.

Il 2001 me lo ricordo una gran bella bottiglia, su uno stile assolutamente non "caldo"! Comunque, bella verticale. :)


Infatti, anche io fra le bottiglie del decennio 2000 me la ricordavo fra le migliori, per questo è stata scelta per il confronto.
E però nel confronto, il 2001 sembrava più stanco delle altre annate. Provenienza doc.
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Re: COSA BERREMO A SETTEMBRE?

Messaggioda Spectator » 09 set 2016 13:19

zampaflex ha scritto:
Spectator ha scritto:..Barolo 2010,Bartolo Mascarello.Tanto ritroso al naso x quanto comunicativo a quella parte del cervello deputata alle emozioni.Elegante, bilanciato,sincero.Oggi nn particolarmente complesso o sfaccettato,ma gia' tanto seducente e ispirato.Piaciuto+.


Assaggiato in cantina appena uscito, prese quelle poche bottiglie che il tono implorante di Maria Teresa mi ha suggerito di limitarmi a chiedere :D (non ne aveva proprio più). Allora era bello anche al naso, vuol dire che occorrerà lasciarlo in cantina almeno un paio d'anni per vederlo in forma.


..Sicuramente.Ne presi 2 boccie a 200eur entrambe,ottimo prezzo con il senno di poi.A saperlo..ne avrei preso qualcuna in piu'.
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Re: COSA BERREMO A SETTEMBRE?

Messaggioda Vinos » 09 set 2016 13:57

Qualche bevuta dell'ultimo periodo...

Barolo monprivato 2009 rosso chiaro e trasparente, naso finissimo, fioreale all'inverosime, fragoline di bosco,melograno, muschio,in bocca è un peso mosca, accarezza il palato,ma poi si ha un'eplosione di frutti rossi , persistente e saporito.Per i miei gusti meglio del cascina Francia pari annata.
Ps ho letto sul forum tempo fa che è stato "battuto" dal base di principiano, mi sembra assurdo...
Pss tappo bellissimo, un siluro, visto le critiche avrà cambiato spacciatore

Brezza sarmassa 2006 naso impreciso frutti e fiori presenti ma "sporcati" vegetali, in bocca ha un tannino ancora vivo non completamente risolto, rustico,il sorso è invogliato da un'ottima acidità.


Barolo cascina francia 2009: colore più scuro e più concentrato rispetto al monprivato, al naso anguria e rose fresche , in bocca il vino ha carattere, è largo, il tannino è estratto in maniera magistrale ma è ben presente, un finale più lungo lo avrebbe portato davvero su livelli alti.

Chateau musar 2003 naso bellisimo, leggere note vegetali di quelle belle, frutto fragrante e una bella speziatura di contorno, poi cuoi e tabacco in bocca è molto fine è grazioso con un finale speziato ed intrigante.Davvero bel vino preso all'aereoporto di edimburgo a 27 euro in offerta, peccato che ne ho preso solo uno!!

Krug grande cuvèe sboccatura 2014/2015, ho letto che lo stile è cambiato,io non ho esperienze di krug molto vecchi...a me quest'ultima versione mi è piaciuta parecchio...

Pergole torte 2009

Parte riservato al naso, con un po di ossigeno vengono fuori note di Ciliege sottospirito con sottofondo rustico, leggermente animale, fiori rossi , in bocca è suadente, tannini dolci e setosi, ruffiano all'inverosimile, ottima persistenza. Davvero sorprendente per l'annata non top.
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valino
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Re: COSA BERREMO A SETTEMBRE?

Messaggioda valino » 09 set 2016 15:14

onestà intellettuale? boh cerco sempre di dire quello che penso.
ma uno potrebbe astenersi, per fare un favore,

Schiavenza barolo 2012 serralunga e Cerretta
Una azienda che amo,...credetemi! di cui ho bevuto tutto negli ultimi 20 anni; cose forse mai straordinarie (non cercare le vette del Barolo soprattutto dopo anni di invecchiamento) ma spesso ottime. sempre vere, senza sconti di tannino e acidità, anche fatte bene. Il terroir si direbbe.
Ebbene Cerretta e base di Serralunga ( alla cieca) oggi sono state delusioni assolute (naso cimicioso, bocca alcolica ma ne avrei da dire ...) per chi come me ha ripeto stima ed altro (empatia) nei confronti di Luciano Pira e dei suoi vini. Sperem...
" in te si correggono le austere doti del tuo maggior fratello.. a te non son misurati i calici, come convensi ai pesanti e capitosi tuoi rivali; a te ogni ora è propizia ed ogni vivanda buona compagna.. "
D. Cavazza
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Re: COSA BERREMO A SETTEMBRE?

Messaggioda arnaldo » 09 set 2016 15:37

Ciao Luigi. Ne ricavai le medesime impressioni al Vinitaly ma mi ero taciuto per motivi di temperatura di servizio....stanchezza fisica...(il Piemonte x ovvi motivi è ultimo della giornata) e quindi avevo rimandato il giudizio......
follow my tasting notes and pics on http://instagram.com/ARNALDO2262/
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Alberto
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Re: COSA BERREMO A SETTEMBRE?

Messaggioda Alberto » 09 set 2016 16:02

Avendolo scorto lì un paio di giorni fa, solingo e pers(ell)o nel cestone delle "offerte-molto-in-offerta" in una piccola enoteca di periferia a Mestre, non ho potuto esimermi:
Collio Sauvignon, Tiare, 2013 (13,5%)
Miglior sauvignon mondiale al Concours Mondiale nel 2014, Tre Bicchieri nella Guida 2015, e blablabla.
Bel colore paglierino-verdolino brillante. Naso chiaramente impostato da subito su nitide sensazioni vegetali (vari baccelli verdi, soprattutto pisello), anche se l'agrume (lime, ed in seconda battuta pompelmo giallo) prende più sostanza nel tempo, e comunque va detto che nel complesso è tutt'altro che una caricatura di vino.
Un buon volume ed una bella presenza di frutto all'attacco di bocca farebbero poi ben sperare, ma evidentemente il nostro non ha sufficienti carte in mano per rilanciare la posta, in termini di intensità e complessità, risultando alla fine piuttosto corto e dimenticabile nel prosieguo della sua corsa, nonostante una buona freschezza acida di base, cosa che lo rende in fin dei conti una piacevole bevuta disimpegnata.
Il giudizio esprime quanto trovato da me nel bicchiere, ed esula da considerazioni relative alle vicende giudiziare riguardanti l'azienda: vino come ce ne sono tantissimi in FVG, che costano meno della metà (mi verrebbe da utilizzare il termine "corretto", ma è meglio di no :mrgreen: ).
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puspo
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Re: COSA BERREMO A SETTEMBRE?

Messaggioda puspo » 10 set 2016 10:30

Tarlant Zero Brut Nature. Come al solito champagne affilato, netto e salino. Al naso si percepisce la maturità della base, che è annata 2009. La forte acidità lo rende un pochino scontroso in bocca, ma quest cosa col tempo si affievolirà e nel complesso risulterà più morbido. Ormai una certezza.

Renzo Sgubin Plagnis 2007. Si sente bene la dominanza del Merlot, ma questo è un vino che, se guardi il prezzo, lo sottovaluti (pagato anni fa 11 euro in cantina). Naso impetuoso, di frutta rossa, spezie, cuoio. Il legno non è per nulla invadente. Risulta un pochino sbilanciato "sull'aspro", ma questa cosa la si dimentica ogni volt lo si mette al naso. Prometteva già bene in cantina, e averlo conservato un po' di anni gli ha fatto solamente bene!
Il mio sistema di monitoraggio della cantina:
http://www.checkmycellar.com/Cellar_001.html
AmoSlade
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Re: COSA BERREMO A SETTEMBRE?

Messaggioda AmoSlade » 10 set 2016 23:42

Un bel coniglio alla ligure è stato l'occasione per confrontare due rossese: il Terrabianca 2014 di Terre Bianche e il Rossese Superiore 2014 di Tenuta Anfosso. 2014 annata molto buona in zona a detta dei produttori. Colore molto scarico per entrambi, leggermente più fitto il primo, che sembra avere un filo in più di materia, seppur ancora parecchio scomposta. Ancora vinoso al naso e con un acidità un po' scissa in bocca e tannini non eccessivi ma verdi (vinificato con il 30% di raspi se ben ricordo). Mi era piaciuto di più in cantina.
L'Anfosso parte timidissimo, poi pian piano esce, finemente balsamico, rosa canina, piccoli frutti rossi con una nota di erba tagliata a fare da contorno e ricordarne la gioventù. Molto garbato in bocca, si fa bere molto bene e lascia sul finale una scia rapida e salmastra molto particolare.
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Re: COSA BERREMO A SETTEMBRE?

Messaggioda egio » 11 set 2016 17:34

Due recenti bevute di grandissima soddisfazione:

Tenute del Cabreo - Cabreo il Borgo 1990: da magnum; nella prima parte della bevuta si avverte in prevalenza il CS, in seguito il sangiovese se ne esce alla grande. Per tutta la bevuta, una bottiglia eccellente e toscana fino al midollo, che il formato ha consentito di cogliere all'apice della maturazione. So che non è un vino che va molto di moda, ma nel bicchiere si è avuto un gran bel bere.

Chateau Ducru Beaucaillou 1998: ho un debole per questo Saint Julien e questa annata adesso è godibilissima e concede tutto quel che si vorrebbe trovare in un bel Bordeaux di riva sinistra nella sua prima maturità.
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Re: COSA BERREMO A SETTEMBRE?

Messaggioda Ludi » 12 set 2016 09:57

Domaine Baumard, Savenniéres Trie Speciale 1997: ultimi, struggenti lampi per questo bel vino, che ancora ha guizzi di acidità a far da contraltare alla ricchezza glicerica e alle note terziarie.
Collecapretta, Galantuomo 2011: interessante e ricco al naso, risulta un po' pesante e faticoso in bocca. Di Collecapretta preferisco i bianchi.
Chateau de Beaucastel, CdP Blanc 2007: se al naso è profumato, sensuale, intrigante, in bocca l'annata calda fa pagare qualcosa in termini di verticalità di beva.
Chateau de St. Cosme, Gigondas Hominis Fides 2008: nel Rodano è stata un'annata mediocre, appena sopra la 2002, ma questo campione da viti centenarie di Grenache fa stramazzare a terra. Se manca la potenza di altre annate, l'eleganza è davvero senza pari, e la bottiglia sparisce in un attimo, salvo poi guardare malinconicamente il bicchiere vuoto. Stratosferico.
Chateau Rieussec 2002: qui invece l'annata così così si sente; manca in particolare quella suadenza zuccherina che caratterizza i grandi Sauternes, e il vino dimostra molto più anni di quelli che ha.
Horiot, Champagne Seve 2009: bel BdN di Riceys, elegante e di gran beva anche se non è un mostro di complessità.
Ponzi, Willamette Valley Pinot Noir 2006: eccellente PN dell'Oregon, non scimmiotta il modello borgognone ma enfatizza piuttosto il profilo fruttato e speziato del vitigno, rifuggendo dalle note più animali.
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Re: COSA BERREMO A SETTEMBRE?

Messaggioda alì65 » 12 set 2016 10:08

Ludi ha scritto:Chateau de St. Cosme, Gigondas Hominis Fides 2008: nel Rodano è stata un'annata mediocre, appena sopra la 2002, ma questo campione da viti centenarie di Grenache fa stramazzare a terra. Se manca la potenza di altre annate, l'eleganza è davvero senza pari, e la bottiglia sparisce in un attimo, salvo poi guardare malinconicamente il bicchiere vuoto. Stratosferico.


la 2002 è stata veramente un disastro; quello che ho bevuto nel sud del Rodano mi ha lasciato senza parole per tristezza
c'è chi ama laversione Rayas per eleganza ma conoscendo il vino non ha niente a che vedere con le versioni "normali"
meglio la zona nord...
la 2008 è "passabile" forse più a sud che a nord dove i Syrah, anche i più blasonati, li ho trovati "vuoti"
mi hai messo curiosità su Gigondas, ho qualcosa/ina, lo aprirò a breve e vediamo, ho sempre avuto timore perchè l'annata è quella che è...
futuro incerto...2021 grandissima annata!!!
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Re: COSA BERREMO A SETTEMBRE?

Messaggioda Ludi » 12 set 2016 10:14

alì65 ha scritto:mi hai messo curiosità su Gigondas, ho qualcosa/ina, lo aprirò a breve e vediamo, ho sempre avuto timore perchè l'annata è quella che è...


altre cose bevute in loco e a casa mi hanno convinto assai meno. Hominis Fides obiettivamente è su un altro pianeta, anche se in grande annata (2007, 2010) costa davvero uno sproposito.
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Re: COSA BERREMO A SETTEMBRE?

Messaggioda zampaflex » 12 set 2016 12:02

Ludi ha scritto:Chateau de St. Cosme, Gigondas Hominis Fides 2008: nel Rodano è stata un'annata mediocre, appena sopra la 2002, ma questo campione da viti centenarie di Grenache fa stramazzare a terra. Se manca la potenza di altre annate, l'eleganza è davvero senza pari, e la bottiglia sparisce in un attimo, salvo poi guardare malinconicamente il bicchiere vuoto. Stratosferico.


Questa specifica annata mi ricordo sia stata molto lodata da Bettane :D
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Re: COSA BERREMO A SETTEMBRE?

Messaggioda videodrome » 12 set 2016 16:00

Vinos ha scritto:Qualche bevuta dell'ultimo periodo...

Barolo monprivato 2009 rosso chiaro e trasparente, naso finissimo, fioreale all'inverosime, fragoline di bosco,melograno, muschio,in bocca è un peso mosca, accarezza il palato,ma poi si ha un'eplosione di frutti rossi , persistente e saporito.Per i miei gusti meglio del cascina Francia pari annata.
Ps ho letto sul forum tempo fa che è stato "battuto" dal base di principiano, mi sembra assurdo...
Pss tappo bellissimo, un siluro, visto le critiche avrà cambiato spacciatore

Brezza sarmassa 2006 naso impreciso frutti e fiori presenti ma "sporcati" vegetali, in bocca ha un tannino ancora vivo non completamente risolto, rustico,il sorso è invogliato da un'ottima acidità.


Barolo cascina francia 2009: colore più scuro e più concentrato rispetto al monprivato, al naso anguria e rose fresche , in bocca il vino ha carattere, è largo, il tannino è estratto in maniera magistrale ma è ben presente, un finale più lungo lo avrebbe portato davvero su livelli alti.

Chateau musar 2003 naso bellisimo, leggere note vegetali di quelle belle, frutto fragrante e una bella speziatura di contorno, poi cuoi e tabacco in bocca è molto fine è grazioso con un finale speziato ed intrigante.Davvero bel vino preso all'aereoporto di edimburgo a 27 euro in offerta, peccato che ne ho preso solo uno!!

Krug grande cuvèe sboccatura 2014/2015, ho letto che lo stile è cambiato,io non ho esperienze di krug molto vecchi...a me quest'ultima versione mi è piaciuta parecchio...

Pergole torte 2009

Parte riservato al naso, con un po di ossigeno vengono fuori note di Ciliege sottospirito con sottofondo rustico, leggermente animale, fiori rossi , in bocca è suadente, tannini dolci e setosi, ruffiano all'inverosimile, ottima persistenza. Davvero sorprendente per l'annata non top.

Mascarello mi pare li abbia cambiati, ma potrebbe intervenire chi ha più memoria di me , dal 2010 in poi. Vincenzo che il tappo sia un siluro non vuol dire che non sia inficiato da problematiche varie.....
Per quanto riguarda il vino, quello che mi preoccupa del Monprivato è che come dici tu è un peso piuma in bocca, cosa che ho riscontrato anche nelle annate successive in misura maggiore. Da quando sta puntando con convinzione sul Cà d'morissio mi pare che il monprivato abbia perso un pò di consistenza.... Io ti posso dire che a distanza di qualche tempo ho bevuto sia Monprivato 2010 che Boscareto 2010 e per il momento siamo sullo 0-2, poi vedremo il secondo tempo e gli eventuali supplementari.
Non dire a Conterno che il suo vino sa d'anguria perchè ti fulmina con lo sguardo, mica è colpa dei lieviti selezionati, nooooooo....
Vinos
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Re: COSA BERREMO A SETTEMBRE?

Messaggioda Vinos » 12 set 2016 18:17

videodrome ha scritto:
Vinos ha scritto:Qualche bevuta dell'ultimo periodo...

Barolo monprivato 2009 rosso chiaro e trasparente, naso finissimo, fioreale all'inverosime, fragoline di bosco,melograno, muschio,in bocca è un peso mosca, accarezza il palato,ma poi si ha un'eplosione di frutti rossi , persistente e saporito.Per i miei gusti meglio del cascina Francia pari annata.
Ps ho letto sul forum tempo fa che è stato "battuto" dal base di principiano, mi sembra assurdo...
Pss tappo bellissimo, un siluro, visto le critiche avrà cambiato spacciatore

Brezza sarmassa 2006 naso impreciso frutti e fiori presenti ma "sporcati" vegetali, in bocca ha un tannino ancora vivo non completamente risolto, rustico,il sorso è invogliato da un'ottima acidità.


Barolo cascina francia 2009: colore più scuro e più concentrato rispetto al monprivato, al naso anguria e rose fresche , in bocca il vino ha carattere, è largo, il tannino è estratto in maniera magistrale ma è ben presente, un finale più lungo lo avrebbe portato davvero su livelli alti.

Chateau musar 2003 naso bellisimo, leggere note vegetali di quelle belle, frutto fragrante e una bella speziatura di contorno, poi cuoi e tabacco in bocca è molto fine è grazioso con un finale speziato ed intrigante.Davvero bel vino preso all'aereoporto di edimburgo a 27 euro in offerta, peccato che ne ho preso solo uno!!

Krug grande cuvèe sboccatura 2014/2015, ho letto che lo stile è cambiato,io non ho esperienze di krug molto vecchi...a me quest'ultima versione mi è piaciuta parecchio...

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Parte riservato al naso, con un po di ossigeno vengono fuori note di Ciliege sottospirito con sottofondo rustico, leggermente animale, fiori rossi , in bocca è suadente, tannini dolci e setosi, ruffiano all'inverosimile, ottima persistenza. Davvero sorprendente per l'annata non top.

Mascarello mi pare li abbia cambiati, ma potrebbe intervenire chi ha più memoria di me , dal 2010 in poi. Vincenzo che il tappo sia un siluro non vuol dire che non sia inficiato da problematiche varie.....
Per quanto riguarda il vino, quello che mi preoccupa del Monprivato è che come dici tu è un peso piuma in bocca, cosa che ho riscontrato anche nelle annate successive in misura maggiore. Da quando sta puntando con convinzione sul Cà d'morissio mi pare che il monprivato abbia perso un pò di consistenza.... Io ti posso dire che a distanza di qualche tempo ho bevuto sia Monprivato 2010 che Boscareto 2010 e per il momento siamo sullo 0-2, poi vedremo il secondo tempo e gli eventuali supplementari.
Non dire a Conterno che il suo vino sa d'anguria perchè ti fulmina con lo sguardo, mica è colpa dei lieviti selezionati, nooooooo....


boscareto 2010 mi è piaciuto molto come anche monprivato 2010( assaggiati entrambi, attenzione non bevuti, in periodi diversi, la differenza sta nel fatto che il boscareto era più aperto ed espressivo, anche per il fatto che fa 24 mesi di botte e poi bottiglia per 2 anni quindi dopo 2 anni in bottiglia avendoli assaggiati entrambi in uscita il barolo di principiano era più espressivo.) che sia un peso piuma effettivamente lascia un po così ma in bocca è esplosivo e persistente. Puó cmq non piacere.
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Re: COSA BERREMO A SETTEMBRE?

Messaggioda zampaflex » 12 set 2016 20:08

Due campani del 2010, due storie interessanti da raccontare.

Il bianco è Cupo, di Pietracupa.
La frutta è meno dirompente rispetto alla sua gioventù (ma sempre nitida e bellissima), e si affacciano i toni affumicati tipici del vitigno e dell'areale. Attacca grasso, svolge rotondamente, carezza con amari e ammandorlato. Ricorda molto certi bianchi del meridione francese. Meno prepotente della prima volta che l'ho bevuto (e la variabile boccia può fare la differenza), ma ancora un bel vino. :D :D :D :D

Il rosso è Sabbie di sopra il bosco, di Nanni Copé.
Delicato, di fragoline e golia, incede in bocca senza fretta, spinto dalla positiva vena acida, a cui però si aggrappa oltre misura dato che il fisico efebico non riesce a imporsi sulle papille. Vinoso in retrolfazione. Buono, ma serve più forza. :D :D :D
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Re: COSA BERREMO A SETTEMBRE?

Messaggioda miccel » 12 set 2016 22:39

Robert Gibourg – Aloxe Corton Les Valoziers 2010
Trasparente, rubino con appena qualche riflesso granato. Accenni molto delicati e buoni di cioccolato e caffè. Acidità pungente. Si sviluppa su due direzioni principali, una è il frutto (ciliegia) molto, forse un po' troppo maturo, l'altra sono le note animali accompagnate ad una di castagna secca abbastanza sgradevole; questi caratteri continuano a rincorrersi, e in certi momenti il secondo è decisamente dominante, e ci si avvicina a un puzzo. Il finale chiude la bocca in una morsa ferma in cui un sapore salato, ferroso, e di nuovo l'acidità, vanno a contrastare la dolcezza del frutto. Tutto cambia continuamente e ritorna, e il secondo giorno uguale. Questo un tentativo di analisi "razionale".
Come sia possibile, poi, che questa sommatoria di difetti possa piacere non lo so spiegare, fatto sta che via via che il vino entrava nelle papille piano piano conquistava, e alla fine è diventato praticamente impossibile resistergli.

Isabelle e Denis Pommier – Chablis 1er cru Beauroy 2012
Avevo già bevuto altre annate e cru di questo domaine familiare, e anche questa bottiglia è buona, oltre che non troppo costosa. Sa di chablis buono, inutile entrare nei descrittori perché non farei altro che ripetere cose arcinote. E' profumato, equilibrato, pulito, ha corpo e complessità discreti, gastronomicità, insomma è un piacere berlo. Un bianco così sulla guida del gambero vale tre bicchieri netti.
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Re: COSA BERREMO A SETTEMBRE?

Messaggioda Spectator » 13 set 2016 12:27

...Calabretta Vecchie vigne 2006,az.Calabretta. Rosso granata/velato, naso poverissimo di melograno,rosa, ciliegia sotto spirito,anzi,sotto Marsala..e alcool ,parecchio alcool. Lo si sente pungere anche al palato, la beva ne risulta faticosa e poco invogliante.Si distende un tantino con il passare del tempo..ma quello e'. Acidita' poca e freschezza..latitante.Poco/piaciuto.
dc87
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Re: COSA BERREMO A SETTEMBRE?

Messaggioda dc87 » 13 set 2016 12:46

zampaflex ha scritto:E' sicuramente vero che non ci sono grandi vini, ma grandi bottiglie.
Così come la variabile tempo, sia per le caratteristiche meteo dell'anno di produzione che per l'attesa in bottiglia, ha una influenza enorme.
E' per questo che, non avendolo assaggiato in altre occasioni ma solo da questa bottiglia, e avendo parlato con un amico che ne ha bevuta una più giovane senza ottenere i miei stessi riscontri, non posso dire che sia un VDM.

Ma che questa sia stata una grandissima boccia, si.

Ancora Anselmet, alle prese con un alloctono: lo Chardonnay (élevé en fût de chêne), nell'annata 2012.
Splendido bianco, il migliore chardo italiano che abbia mai bevuto e sicuramente degno di (ben) figurare alla cieca in mezzo a dei premier cru, confondendosi con essi.
Ha tutto: un filo di grassezza tropicale italiana ben gestita, come da annata calda "di là", legno molto ben integrato e assolutamente non prevaricante, anzi, aggiungente una dimensione; naso di frutti, fiori e burro d'alpe, bocca intensa e tonica, un filo grassa ma ben giocata con sapidità e acidità. Qualche tratto verde, come da kiwi, qualche lieve spinta mentolata, e financo un poco di mineralità (per i sacerdoti della cote, no, niente polvere pirica, almeno quella non è riuscito a tirarla fuori).
Una maggiore distensione sarebbe stata l'apoteosi, ma non ci è arrivato.
Grande personalità, davvero, e grandissima sorpresa positiva. 90/100 ci stanno tutti, e su scala "reale" ( :mrgreen: ).

Ancora una volta, bravissimo Giorgio Anselmet.

http://www.maisonanselmet.it/grandi/


Io sono mesi che vi dico di bere il suo PN Semel Pater ma nessuno mi caga :lol: :mrgreen:
Più che altro vorrei un vostro giudizio... per quel che mi riguarda lo trovo certamente superiore al suo Chardonnay (che negli ultimi anni è comunque migliorato).
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Re: COSA BERREMO A SETTEMBRE?

Messaggioda zampaflex » 13 set 2016 14:49

dc87 ha scritto:
zampaflex ha scritto:E' sicuramente vero che non ci sono grandi vini, ma grandi bottiglie.
Così come la variabile tempo, sia per le caratteristiche meteo dell'anno di produzione che per l'attesa in bottiglia, ha una influenza enorme.
E' per questo che, non avendolo assaggiato in altre occasioni ma solo da questa bottiglia, e avendo parlato con un amico che ne ha bevuta una più giovane senza ottenere i miei stessi riscontri, non posso dire che sia un VDM.

Ma che questa sia stata una grandissima boccia, si.

Ancora Anselmet, alle prese con un alloctono: lo Chardonnay (élevé en fût de chêne), nell'annata 2012.
Splendido bianco, il migliore chardo italiano che abbia mai bevuto e sicuramente degno di (ben) figurare alla cieca in mezzo a dei premier cru, confondendosi con essi.
Ha tutto: un filo di grassezza tropicale italiana ben gestita, come da annata calda "di là", legno molto ben integrato e assolutamente non prevaricante, anzi, aggiungente una dimensione; naso di frutti, fiori e burro d'alpe, bocca intensa e tonica, un filo grassa ma ben giocata con sapidità e acidità. Qualche tratto verde, come da kiwi, qualche lieve spinta mentolata, e financo un poco di mineralità (per i sacerdoti della cote, no, niente polvere pirica, almeno quella non è riuscito a tirarla fuori).
Una maggiore distensione sarebbe stata l'apoteosi, ma non ci è arrivato.
Grande personalità, davvero, e grandissima sorpresa positiva. 90/100 ci stanno tutti, e su scala "reale" ( :mrgreen: ).

Ancora una volta, bravissimo Giorgio Anselmet.

http://www.maisonanselmet.it/grandi/


Io sono mesi che vi dico di bere il suo PN Semel Pater ma nessuno mi caga :lol: :mrgreen:
Più che altro vorrei un vostro giudizio... per quel che mi riguarda lo trovo certamente superiore al suo Chardonnay (che negli ultimi anni è comunque migliorato).


PN italiano su questi schermi? Giammai! :mrgreen:
Io il suo 2012 l'ho bevuto e mi è piaciuto anche parecchio. viene da pensare che abbia rubato le barbatelle giuste in Borgogna....
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Re: COSA BERREMO A SETTEMBRE?

Messaggioda dc87 » 13 set 2016 15:15

zampaflex ha scritto:
dc87 ha scritto:
zampaflex ha scritto:E' sicuramente vero che non ci sono grandi vini, ma grandi bottiglie.
Così come la variabile tempo, sia per le caratteristiche meteo dell'anno di produzione che per l'attesa in bottiglia, ha una influenza enorme.
E' per questo che, non avendolo assaggiato in altre occasioni ma solo da questa bottiglia, e avendo parlato con un amico che ne ha bevuta una più giovane senza ottenere i miei stessi riscontri, non posso dire che sia un VDM.

Ma che questa sia stata una grandissima boccia, si.

Ancora Anselmet, alle prese con un alloctono: lo Chardonnay (élevé en fût de chêne), nell'annata 2012.
Splendido bianco, il migliore chardo italiano che abbia mai bevuto e sicuramente degno di (ben) figurare alla cieca in mezzo a dei premier cru, confondendosi con essi.
Ha tutto: un filo di grassezza tropicale italiana ben gestita, come da annata calda "di là", legno molto ben integrato e assolutamente non prevaricante, anzi, aggiungente una dimensione; naso di frutti, fiori e burro d'alpe, bocca intensa e tonica, un filo grassa ma ben giocata con sapidità e acidità. Qualche tratto verde, come da kiwi, qualche lieve spinta mentolata, e financo un poco di mineralità (per i sacerdoti della cote, no, niente polvere pirica, almeno quella non è riuscito a tirarla fuori).
Una maggiore distensione sarebbe stata l'apoteosi, ma non ci è arrivato.
Grande personalità, davvero, e grandissima sorpresa positiva. 90/100 ci stanno tutti, e su scala "reale" ( :mrgreen: ).

Ancora una volta, bravissimo Giorgio Anselmet.

http://www.maisonanselmet.it/grandi/


Io sono mesi che vi dico di bere il suo PN Semel Pater ma nessuno mi caga :lol: :mrgreen:
Più che altro vorrei un vostro giudizio... per quel che mi riguarda lo trovo certamente superiore al suo Chardonnay (che negli ultimi anni è comunque migliorato).


PN italiano su questi schermi? Giammai! :mrgreen:
Io il suo 2012 l'ho bevuto e mi è piaciuto anche parecchio. viene da pensare che abbia rubato le barbatelle giuste in Borgogna....


Hai bevuto il suo Pinot Nero o il Semel Pater?
Il Semel Pater è uno dei PN italiani più vicini alla Borgogna che io abbia mai bevuto nella mia poca esperienza.
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Re: COSA BERREMO A SETTEMBRE?

Messaggioda zampaflex » 13 set 2016 17:43

dc87 ha scritto:
zampaflex ha scritto:
dc87 ha scritto:
zampaflex ha scritto:E' sicuramente vero che non ci sono grandi vini, ma grandi bottiglie.
Così come la variabile tempo, sia per le caratteristiche meteo dell'anno di produzione che per l'attesa in bottiglia, ha una influenza enorme.
E' per questo che, non avendolo assaggiato in altre occasioni ma solo da questa bottiglia, e avendo parlato con un amico che ne ha bevuta una più giovane senza ottenere i miei stessi riscontri, non posso dire che sia un VDM.

Ma che questa sia stata una grandissima boccia, si.

Ancora Anselmet, alle prese con un alloctono: lo Chardonnay (élevé en fût de chêne), nell'annata 2012.
Splendido bianco, il migliore chardo italiano che abbia mai bevuto e sicuramente degno di (ben) figurare alla cieca in mezzo a dei premier cru, confondendosi con essi.
Ha tutto: un filo di grassezza tropicale italiana ben gestita, come da annata calda "di là", legno molto ben integrato e assolutamente non prevaricante, anzi, aggiungente una dimensione; naso di frutti, fiori e burro d'alpe, bocca intensa e tonica, un filo grassa ma ben giocata con sapidità e acidità. Qualche tratto verde, come da kiwi, qualche lieve spinta mentolata, e financo un poco di mineralità (per i sacerdoti della cote, no, niente polvere pirica, almeno quella non è riuscito a tirarla fuori).
Una maggiore distensione sarebbe stata l'apoteosi, ma non ci è arrivato.
Grande personalità, davvero, e grandissima sorpresa positiva. 90/100 ci stanno tutti, e su scala "reale" ( :mrgreen: ).

Ancora una volta, bravissimo Giorgio Anselmet.

http://www.maisonanselmet.it/grandi/


Io sono mesi che vi dico di bere il suo PN Semel Pater ma nessuno mi caga :lol: :mrgreen:
Più che altro vorrei un vostro giudizio... per quel che mi riguarda lo trovo certamente superiore al suo Chardonnay (che negli ultimi anni è comunque migliorato).


PN italiano su questi schermi? Giammai! :mrgreen:
Io il suo 2012 l'ho bevuto e mi è piaciuto anche parecchio. viene da pensare che abbia rubato le barbatelle giuste in Borgogna....


Hai bevuto il suo Pinot Nero o il Semel Pater?
Il Semel Pater è uno dei PN italiani più vicini alla Borgogna che io abbia mai bevuto nella mia poca esperienza.


Credo abbia cominciato a denominarlo "Semel Pater" con la vendemmia 2013, differenziando tra selezione e base. Nel 2012 era ancora "élevé en fut de chene".

Interessante leggere questi passi trovati in rete:
"Noi Anselmet abbiamo una vera e propria passione per il pinot noir - afferma Giorgio - basti pensare che agli inizi della nostra attività, nei primi anni '90, io e mio padre siamo andati in Borgogna per apprendere tecniche e trucchi di vinificazione e conservazione del pinot”
La vigna è stata impiantata da Renato nel 1989 con cloni di pinot noir selezionati da Giorgio in Borgogna. La vendemmia si svolge al mattino presto e, sfruttando un'antica tecnica francese. Giorgio verifica il bilanciamento tra acidità e zuccheri e decide come procedere. :mrgreen:
La malolattica avviene in barrique francese, l’affinamento viene perfezionato in barrique francesi nuove (50%) e di più passaggi (50%), per i travasi si usa la tecnica del sous-tirage per un periodo di affinamento totale di almeno 18 mesi.
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