alì65 ha scritto:forse dobbiamo smettere di pensare che le aziende vinicole italiane non siano imprese ma artigiani che dedicano tutta la loro vita al storia del vino, alla storia della azienda senza pensare al profitto, pensando solo all'aspetto poetico della cosa
la poesia è roba nostra, la loro è duro lavoro, rischio d'impresa come l'hanno tutte le altre
vorrei vedere voi davanti ad un piatto con milioni di dollari: " no grazie, preferisco farmi un culo così finchè scampo, pregando che la grandine o la stagionalità non mi rovini il lavoro di un anno, cercando di lavorare nel rispetto della terra, senza chimica, lavorando la vigna giorno dopo giorno con un margine di profitto minimo perchè gli appassionati vorrebbero spendere poco"
sappiamo tutti che non è così.....direi di smettere di parlare male delle aziende che vendono a stranieri..........voi cosa fareste???? sinceri, però, senza raccontarci palle!!!
io venderei tutto come a fatto Vietti e senza pensarci sopra tanto; poi se loro sono rimasti come conduttori dell'azienda mi dite dove sta la differenza da prima???
secondo me dormono sonni molto più tranquilli....
Sono proprio curioso di vedere chi, sinceramente, non è d'accordo su quanto affermato.
L'unica eccezione che mi viene da muovere riguarda il margine di profitto, che proprio minimo non è.
Non lo è per chi produce Lambrusco, figuriamoci in Langa.
A parte questo, tutto vero.
Oh, io sono anche miope e quindi ho difficoltà a vedere lontano, ma se penso ad altre zone prestigiose, tipo Bordeaux, tutti questi pericoli non li vedo.
Poi io non conosco la situazione di Vietti, ma ho visto autentici gioielli di aziende andare in malora perché la vecchia proprietà si è ostinata nel far succedere le nuove generazioni nella loro conduzione.
Nuove generazioni con tutti altri interessi e privi delle capacità necessarie per guidare quella specifica impresa.
Trovo molto meglio vendere.
In questo modo la vecchia proprietà, oltre a mettersi da parte un bel gruzzolo, fornisce alla propria azienda una migliore opportunità di mantenere ed accrescere il proprio valore.