vinogodi ha scritto: dei Valferrara di NErvi
Scusa se oso correggerti, ma quello di Nervi è il Valferana (peraltro molto buono), non il Valferrara...
Ti dico fin d'ora, in ogni caso, che non accetto di incontrarti sul ring per regolare il mio sgarbo...
Scherzi e facezie a parte, mi trovo pienamente d'accordo con la linea di pensiero espressa da Oddenino nel suo articolo sul Roero.
La frase incriminata ("C’è forse ancora la convinzione che dal Roero si possa fare un vino(ne) all’altezza dei cugini Barolo e Barbaresco?") la interpreto nel senso che se i produttori del Roero vogliono giocare lo stesso gioco di quelli del Barolo e del Barbaresco, allora la partita è sicuramente persa, perché non dispongono delle stesse "armi". Troppo differenti i suoli per fare vini anche solo vagamente simili con i medesimi risultati.
Credo che l'invito di Oddenino fosse, giustamente, quello di non scimmiottare i vicini barolisti e barbareschisti, ma piuttosto di interpretare al meglio il territorio del Roero facendo bene e ottimamente i vini che quel territorio consente, ovvero Nebbiolo più agili, dinamici, vibranti, fragranti, dalla beva più immediata e più immediatamente appagante, più snelli e sottili, così come ben consentono di fare le sabbie del Roero.
Tutto qua.
Del resto, e ancora una volta Oddenino dice bene, si tratta di una considerazione (anche piuttosto banale) che tra gli appassionati di Nebbiolo rimbalza ormai da diversi anni.
Non per dar ragione a Ziliani (Dio me ne scampi...), però è quanto più o meno è successo a Dogliani, dove si è cercato di fare con il dolcetto il "vinone baroleggiante" per competere con il Barolo, ma poi i più avveduti tra i produttori che volevano entrare in quel "settore" di mercato si sono affrettati a trovare uve e vigneti di nebbiolo un poco più a nord per fare davvero il Barolo.