Menziono questo perchè mi ha sorpreso:
Fasoli Gino - Valpo 2013:Non che sia un espertone di ripasso, generalmente preferisco buttarmi direttamente sul suo superiore
o su altro, stante l'esperienze passate che non mi hanno mai entusiasmato. Tuttavia qua c'è un vino fatto estremamente bene, non che sia emozionante, ci mancherebbe, ma un vino gustoso equilibrato, senza eccessi. Il colore rosso rubino intenso, sentori di More frutti rossi e confetture, poi spunta una nota che io, forse in maniera errata, riconduco alla graffite. In bocca è bilanciato, con tannini che risultano morbidi, in un bel finale. Un vino che definirei coretto. Non so quanto costi, ma non credo molto, ne ho un altra bottiglia (la aprirò tra un paio di anni), e ho pure il fratellone amarone che presto assaggerò.
Già che ci sono, alcune bevute dei giorni scorsi, (le più significative per me, solitamente non le scrivo, un pò per il fatto che sono per molti bevute minori, e magari frega na ciolla a nessuno, un pò perchè non ho questa grande conoscenza e capacità di recensire):
Franciacorta millesimato Majolini Pas dosè 2006:A me è piaciuto. ma mi rendo conto che dipende con che bocca si parte.
Belle le note evolutive di ananas candita e miele, anche se quest'ultima alla fine si ripropone un pò con troppa insistenza, portandogli difetto. Fine fine in bocca, manca di allungo.
Veuve Pelletier& Fils - Champagne Brut Piaciuto anche questo, un pò evoluto, con fiordi campo camomilla e mela cotogna. Manca un pò il bilanciamento acido, di cui pecca, così come in allungo, ma con una beva decisamente alta. Se si è abituati a Krug Dom ecc, tenersi alla larga, se come me si è abituati al nulla, bere in abbondanza !
Taurasi Riserva, dedicato a Marianna 1997Cantina a me sconosciuta. Livello un pò basso, parto prevenuto. Poi invece mi sorprende. Mattonazzo scuro
con riflessi aranciati. Mora matura, pò di pepe e liquirizia, ed una nota che mi ricorda il sangue (avete presente quando tirate fuori la carne dal frigo?), infine cioccolatino. Tante sfaccetature. Tannino ancora vivo in bocca, non è ovviamente astringente, ma si fa sentire anche nell'allungo finale. Una bella sorpresa con un bella grigliata.
Serre del prete, Musto carmelitano 2011Rubino intenso sfumature violace. More e frutti rossi, un punto di liquirizia e di lavanda. Tannino inizialmente invadende, ma si apre dopo poco sorretto da una spinta acida equilibrata. Sapido in bocca con un bel finale. Anche qua, magari non entusiasma, ma comunque un vino senza sbavature particolari che piace.
Altre bevute troppo minori per esser raccontate, me le tengo per me