BITURICHE 2016

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vinogodi
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Re: BITURICHE 2016

Messaggioda vinogodi » 17 apr 2016 19:00

... solo l'elenco, sono un pò provato:
- Aperitivi, festeggiamenti e cotillons:
- Doppia bottiglia di Champagne "Cuvée Vive" Cazals notevolissime
- Champagne Legras
- Krug Grande Cuvée

Bianchetto su richiesta :Chevaliers Montrachet 2006 Domaine Leflaive (Evviva !!!! Era buonissimo

Poi:
- Chateau Clinet 1999
- Palazzi TRinoro 1999
- Insignia Phelps 2001
- Sassicaia 2001
- Chateau Cos D'Estournel 1999 :evil:
- Masseto 2004 :shock:
- Chateau Le Pin 1999 :shock: :shock:
- Chateau Latour 1994 :shock:
- Chateau Cheval Blanc 1994
- Chateau Haut Brion 1988 :shock:
- Chateau Mouton Rothschild 1972
- Chateau Margaux 1964 :shock: :shock:
- Chateau Lafite 1956 :D :shock:

FINALE:
- Chateau Climens 1995
- Chateau D'Yquem 1995
- Toro Albalà PX Blanco termine solera 2012 :P
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george7179
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Re: BITURICHE 2016

Messaggioda george7179 » 17 apr 2016 19:58

Un rapido faccinometro, quando mi sono ripreso qualche commento:

- Chateau Clinet 1999 :D :D :D :D
- Palazzi TRinoro 1999 :D :D :D :)
- Insignia Phelps 2001 :D :D :D :)
- Sassicaia 2001 :D :D :D :D
- Masseto 2004 :D :D :D :D :D
- Chateau Le Pin 1999 :D :D :D :D :D con lode
- Chateau Latour 1994 :D :D :D :D :)
- Chateau Cheval Blanc 1994 :D :D :D :)
- Chateau Haut Brion 1988 :D :D :D :D :D
- Chateau Mouton Rothschild 1972 :D :D :D :D :D
- Chateau Margaux 1964 :D :D :D :D :D
- Chateau Lafite 1956 :D :D :D :D

FINALE:
- Chateau Climens 1995 :D :D :D :D :D
- Chateau D'Yquem 1995 :D :D :D :)
- Toro Albalà PX Blanco termine solera 2012 :D :D :D :D :D


Davvero grazie a Marco perché questa volta si è superato, una delle più belle bevute fatte in Bue House!
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Re: BITURICHE 2016

Messaggioda marcolanc » 17 apr 2016 22:49

Prima di tutto, ancora un ringraziamento a Marco (e un altro applauso per le cibarie: veramente da leccarsi i baffi).

Per i miei gusti:

- Chateau Clinet 1999 :D :D :D
- Palazzi Trinoro 1999 :D :D :D :)
- Insignia Phelps 2001 :D :D :D
- Sassicaia 2001 :D :D :D :)
- Masseto 2004 :D :D :D :D
- Chateau Le Pin 1999 :D :D :D :D :D
- Chateau Latour 1994 :D :D :D :D :D
- Chateau Cheval Blanc 1994 :D :D :D :)
- Chateau Haut Brion 1988 :D :D :D :D :D
- Chateau Mouton Rothschild 1972 :D :D :D :D :)
- Chateau Margaux 1964 :D :D :D :D :D
- Chateau Lafite 1956 :D :D :D :D :D

FINALE:
- Chateau Climens 1995 :D :D :D :D :)
- Chateau D'Yquem 1995 :D :D :D :)
- Toro Albalà PX Blanco termine solera 2012 :D :D :D :D :)

NB: anche se forse non si direbbe, mi sono tenuto stretto, altrimenti andavo fuori scala con le faccine. Ogni bottiglia era degna di essere il vino della giornata in una bevuta "normale". Chapeau!
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Re: BITURICHE 2016

Messaggioda zampaflex » 18 apr 2016 10:57

Ah! Mi aspetto qualche commento sullo scontro Masseto - Le Pin :D
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Re: BITURICHE 2016

Messaggioda vinogodi » 18 apr 2016 11:21

zampaflex ha scritto:Ah! Mi aspetto qualche commento sullo scontro Masseto - Le Pin :D
...epico , come raramente ci sono stati fra due Merlot. Non dimentichiamo che la versione di Masseto è storica, forse la più grande della sua storia, assieme (ma forse più) della 2001 . E' che Le Pin era solamente più complesso e profondo, pazzesco per sfaccettatura. Masseto grandioso , ma al Suo confronto c'ha fatto la figura del ... Petrus ... :lol:
PS: nel senso molto più immediato e piacione. Ma la balsamicità che emanava era ipnotica, "quasi" mai sentita in altri Masseto...
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Re: BITURICHE 2016

Messaggioda tenente Drogo » 18 apr 2016 12:21

zampaflex ha scritto:Ah! Mi aspetto qualche commento sullo scontro Masseto - Le Pin :D


Le Pin è il più grande Merlot che io abbia mai bevuto, pare che a Petrus gli faccia ciaone (dico "pare" perché mi fido di chi lo dice, dato che di Petrus finora ho provato solo Boonekamp)
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Tutto questo ha aiutato il film.
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Re: BITURICHE 2016

Messaggioda george7179 » 18 apr 2016 13:29

Premessa: tutti i vini bevuti erano grandissimi vini!! Bevuti singolarmente avrebbero fatto faville... ovviamente quando si mettono uno di fianco all'altro c'è quello che ne esce meglio e quello che viene ridimensionato...

Château Clinet 1999: non lo avevo mai bevuto in versione ante Rollande, devo dire che mi ha sorpreso per la grande eleganza ed equilibrio. Molto diverso dalla versione attuale più "ruffiana" e potente... interessanti le note ferrose ed ematiche che prevalevano sul resto.

Palazzi 1999: cazzarola che cannonata, un vino davvero "grasso", molto concentrato e potente. Bellissime le note fruttate, unico difetto piuttosto statico nel bicchiere e carente, rispetto al primo, in eleganza ed acidità. Sicuramente un vino più facile del primo da bere.

Insignia 2001: vedasi Palazzi, tipico vinone della Napa, tanta tanta frutta, un corpo marmellatoso e piacione. Vino apprezzabile e facilmente comprensibile, diciamo che alla lunga stanca in quanto, come il Palazzi molto statico e non di grande complessità.

Sassicaia 2001: messo di fianco all'Insignia lo ha a dir poco surclassato in tutto e per tutto, resta uno dei miei pallini e ogni volta resto sorpreso dall'eleganza e dalla complessità che ha questo vino. Stupendi i sentori di macchia mediterranea che si mescolano a note fruttate e tabaccose... per non parlare dell'evoluzione che ha dall'apertura alle ore successive, ovviamente se si ha la pazienza di aspettare (difficile!)

Masseto 2004: Che gran vino!! Sono davvero stupito, era parecchio che non lo bevevo e non lo ricordavo così buono. In particolare me lo aspettavo molto più simile al Palazzi, invece è assolutamente più bilanciato, complesso, elegante... stupendo il mix di frutta, spezie, cioccolato che avvolge la bocca. Peccato che ormai abbia raggiunto prezzi da rapina... ma la fama è assolutamente giustificata!!

Le Pin 1999: Era ben vivo il ricordo di quello bevuto lo scorso anno di fianco al Miani... tutto confermato, a mio parere il vino più perfetto mai bevuto. Tutto è al posto giusto, eleganza, complessità, persistenza. Tutto è bilanciato in modo incredibile... fa arrossire i vini assaggiati al suo fianco. Un capolavoro, forse IL capolavoro dell'enologia mondiale! Chapeau!!

To be continued... :wink:
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Re: BITURICHE 2016

Messaggioda tenente Drogo » 18 apr 2016 13:38

un'altra splendida giornata viadanese con uno dei miei registi preferiti: MM aka Vinogodi, lo Spielberg del vino, capace di dirigere una compagnia ormai affiatata di attori, cioe' noi partecipanti, vecchi volti ed esordienti, tutti perfettamente a loro agio

ma il nostro Spielberg e' soprattutto il mago degli effetti speciali: effetti liquidi che risplendono nel bicchiere e illuminano i nostri sensi

sorprendono, come un incredibile Palazzi di Trinoro del 1999, merlot in purezza che si presenta con un naso intensissimo di cilegie sotto spirito e mantiene la promessa in bocca (il descrittore che mi viene in mente e' Amarena Fabbri), piacevolissimo, ma non compiacente o stucchevole

come invece risulta alla lunga l'Insignia 2001 di Phelps, CabSav della Napa Valley, potente ma anche morbido con il legno forse troppo in primo piano e un piacevole sentore di cacao (in concordanza lo si potrebbe abbinare a una coda)

(to be continued)
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Re: BITURICHE 2016

Messaggioda george7179 » 18 apr 2016 18:34

Vale sempre la premessa fatta nel post precedente...

Château Latour 1993: il solito Latour, eleganza, pulizia, perfezione... insomma la solita gran bevuta. Posso trovarci un difetto? Ebbene sì, nonostante i sui 23 anni è ancora giovane! Con altri 15/20 anni sulle spalle sarà qualcosa di superlativo!

Château Cheval Blanc 1994: naso non perfetto, con una leggera nota fungo, in bocca la cosa cambia, grande potenza, freschezza ed espressione del terroir della riva destra, prevalenti le note terrose e cioccolatose del merlot. Per me non regge il confronto con i titani della riva sinistra.

Château Haut Brion 1988: che capolavoro!! che complessità e che freschezza... un vino assoluto, in generale il mio 1er Cru preferito. Unisce note fruttate a note di tabacco da pipa... grande potenza unita ad una persistenza ed eleganza da vero campione. A me è piaciuto tantissimo... ed anche lui con ancora una vita davanti!!

Château Mouton Rothschild 1972: meno complesso dell'Haut Brion ma sempre un gran vino, anche qui una freschezza imbarazzante, note di incenso si mescolano ad un frutto ancora intatto. Ecco alla veneranda età di 44 anni finalmente questo vino mi sembra pronto da bere... :shock:

Château Margaux 1964: Giù il cappello!! 52 anni e non sentirli! Nessuno avrebbe pensato ad una tale maturità senza vedere l'etichetta. Insieme a Le Pin ed Haut Brion per me vino della giornata! In questa bottiglia è racchiusa la complessità e l'anima di Bordeaux ed in particolare della riva sinistra... c'è tutto, incenso, tabacco, balsamicità, frutto... insomma un vino supremo che "purtroppo" si può apprezzare come tale solo dopo 50 anni... :oops:

Château Lafite 1956: Per me il meno performante, evidenti le note di terziarizzazione, funghi, humus, terra... ahimè arrivato alla soglia dei 60 anni è cominciata la fase calante... attenzione vino ancora bevibilissimo, ovvio che rispetto agli altri cede il passo non di poco. Resta comunque una grande esperienza!!

Château Climens 1995: da sempre il mio preferito, anche oggi non si è smentito, davvero una boccia perfetta, tutta da bere! bellissimi sentori di zafferano, ma anche di albicocca e pesca. Molto bilanciato, dolce al punto giusto... con i formaggi proposti da Marco è stato un mix da orgasmo!!

Château d'Yquem 1995: bottiglia non fortunata, profumo non perfetto (per alcuni di tappo), non molto composto in bocca, dove la componente dolce era forse eccessiva per un Sauternes... anche in questo caso, la bottiglia è stata però bevuta e gustata insieme ai formaggi. Ecco con il Climens però non c'è stata sfida!


Concludo esprimendo tutta la mia soddisfazione per la splendida bevuta. E' stato tutto perfetto, clima, compagnia, cibo, vino... davvero 1000 di queste domeniche in Bue House!!
E come sempre grazie mille al padrone di casa che si fa sempre "un mazzo tanto" per organizzare!!
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Re: BITURICHE 2016

Messaggioda marcolanc » 19 apr 2016 09:06

Due note un po' piu' corpose...

Si parte subito bene con i pre-aperitivi, accompagnati da salumi golosissimi (ciccioli strepitosi: ne avrei mangiato un camion! :D) che hanno fatto da apripista ad una serie di piatti di grande spessore (Marco, complimenti di nuovo!).
Champagne Claude Cazals Cuvee Vive Grand Cru - Bdb piacevole, fresco, minerale, che invita ad essere tracannato senza sosta. E infatti, nonostante l'Everest di bottiglie che ci attende, ne bevo abbondantemente (anche grazie alla doppia bottiglia).
Champagne Legras et Haas Exigence - Non lo conoscevo ed e' stata una bella sorpresa. Piu' ciccia che nel precedente, conserva comunque una bella acidita', evidenziata da una bolla fine e persistente. Qui gli agrumi lasciano piu' spazio alle note burrose e di pasticceria. Bella bottiglia!

Aperitivi. Si inizia a fare sul serio.
Krug Grande Cuvee deg. Inverno 2013 - Essendo nei pressi del compleanno di Vinogodi, non poteva mancare un Krug. Non credo che ci sia molto da dire: quando mi capitera' un Krug GC che non mi faccia godere, vi informero'.
Leflaive Chevalier Montrachet 2006 - Bottiglia che mi incuriosiva, avendone appena comprata una qui sul forum, nonostante i disastri di cui avevo letto (e che pure io avevo vissuto, anche se "solo" con un paio di 1er Cru) su quell'annata di Leflaive. Beh, questa bottiglia era senza dubbio priva di difetti. Un vino di grandissima eleganza, che avrebbe meritato una seduta a parte, ma che in questo caso ha avuto il compito di introdurre (alla grande!) i veri protagonisti.

Primo tempo. Iniziamo a studiare.
Chateau Clinet 1999 - Non ho mai assaggiato un Clinet post-Rolland, per cui non posso fare un raffronto tra le due versioni, ma questo era sicuramente nelle mie corde, per la grande finezza e bevibilita' che lo contraddistinguono. Se devo fare il pignolo, non l'ho trovato lunghissimo, ma comunque una gran bella bevuta.
Palazzi 1999 - Capperi che buono! Un'esplosione di volutta', mantenendo comunque equilibrio tra componenti dure e morbide e maggiore lunghezza e complessita' del precedente. E' un vero peccato che questo piccolo capolavoro non venga piu' prodotto, come pure e' stata una vera fortuna poterlo assaggiare.
Insignia 2001 - Ancora piu' "grosso" del precedente: un vinone, certamente ben fatto, ma che gioca molto piu' sulla potenza che sull'eleganza. In un altro contesto probabilmente avrebbe fatto una gran figura, ma in mezzo ai mostri con cui e' stato bevuto, e' uscito con le ossa rotte.
Sassicaia 2001 - Una bellissima "sorpresa"! Alla faccia dei detrattori di questa gloria nazionale, servita coperta non passa certo inosservata... Anzi! Piacevole ma non banale, fresca, persistente, con tante sfaccettature che invogliano ad essere cercate e ricercate nella loro mutevolezza, e' un piccolo gioiello, che ha il solo "difetto" di essere poi seguito da una serie di fuoriclasse (il suo riassaggio successivo a Masseto e Le Pin e' stato impietoso).
Masseto 2004 - Non so se il merito principale sia dell'annata eccellente, ma non avendo esperienze precedenti con questo vino ed avendo letto molto spesso tante critiche, lancio un appello: chi volesse sbarazzarsene, puo' inviarmi tutte le bottiglie di Masseto che vuole. Pensero' io allo smaltimento. Un gradino sotto a Le Pin (di fianco al quale ha avuto la sfortuna di essere assaggiato), mezzo gradino (forse) sotto a Miani, bevuto l'anno scorso in parallelo al medesimo Le Pin... ma si tratta comunque di un vino spaziale! E' difficile coniugare tanta immediata piacevolezza ad altrettanta complessita': si va da un bel frutto iniziale alla liquirizia, poi tabacco, note balsamiche, in una doppia evoluzione, sia in bocca che nel bicchiere, che lo rende strepitoso.
Le Pin 1999 - Qui siamo arrivati al massimo che posso chiedere ad un vino. In un certo senso, si possono prendere le emozioni provocate dal Masseto ed elevarle al quadrato (o al cubo...), per avere un'idea di cosa regala Le Pin. Un capolavoro.

Secondo tempo. I "veri" Bordeaux!
Chateau Latour 1993 - La cinquina finale comincia con il botto: questo Latour, pur essendo di un'annata che almeno sulla carta non dovrebbe essere epica, e' splendido. Appena versato nel bicchiere, e' gia' un piacere: un vino di eleganza straordinaria, a suo modo perfetto (ma non e' quella perfezione che sfocia nella banalita': questa e' la perfezione di Grace Kelly), che per tutto il tempo che l'ho tenuto nel bicchiere (e pur essendo stato lungo, mi rendo conto che non lo sia stato abbastanza!) ha regalato emozioni sempre nuove. Un grande vino.
Chateau Cheval Blanc 1994 - Meno entusiasmante di Latour, come pure di quelli che lo seguiranno, ha un carattere più "autunnale", soprattutto inizialmente. Lasciato un po' nel bicchiere, mi da' qualche soddisfazione in piu', senza pero' colpirmi mai al cuore.
Chateau Haut Brion 1988 - Ecco, forse questo e' il vero problema del cavallo bianco: essersi ritrovato tra il Latour e questo Haut Brion. Praticamente impossibile tenere il passo. Per il mio gusto personale, questo e' addirittura preferibile al gia' mostruoso Latour: a parte la consueta eleganza, qui si ritrovano anche una potenza ed una multidimensionalita' impressionanti. Vino della giornata? Quasi...
Chateau Mouton Rothschild 1972 - Avrei dovuto aprirne una bottiglia a Natale con i miei compagni di bevute di Imola e dintorni, ma l'amara scoperta del suo decesso ci dirotto' su un (fantastico) Mouton 1978. Si vede che il Mouton 72 era pero' nel mio destino. In un certo senso, vale per lui quello che si e' detto per lo Cheval (al quale pero' a mio parere e' stato decisamente superiore): e' capitato in una batteria impossibile. Resta un grande vino, perfettamente maturo, ancora freschissimo ed integro, ma forse con un briciolino di intensita' inferiore ad Haut Brion. Comunque... avercene!
Chateau Margaux 1964 - Qui si entra in una dimensione parallela. Dopo avere bevuto Haut Brion, credevo di avere raggiunto l'apice della giornata. Mai mi sarei aspettato questo Margaux. Cosa dire? Prima di tutto, e' incredibile che un vino di oltre mezzo secolo, seppure aperto da Marco qualche ora prima, appena versato nel bicchiere fosse subito piacevolissimo, senza la minimissima riduzione. Poi, successivamente ha attraversato un'evoluzione splendida, passando dal frutto al tabacco, da note balsamiche al cioccolato, in un fantastico rincorrersi di sentori. Vino della giornata? A mio parere si', almeno per un'ora...
Chateau Lafite Rothschild 1956 - Lo annuso, lo assaggio e penso: "Beh, per avere 60 anni, ha tenuto bene!". Ma l'eta' si fa sentire: note fungine, di foglie secche, troppo coprenti. Mi resta un barlume di speranza in una evoluzione interessante, dettato dalla freschezza che lo contraddistingue. Ad ogni modo, torno sui vini precedenti, invio un messaggio ad alcuni amici con la foto del Margaux "vincitore" (almeno per me) e chiacchiero con i vicini di banco... Passa il tempo e qualcosa comincia a cambiare: il Margaux prosegue il suo percorso onirico, mentre il Lafite inizia a dare segni di vita. Resisto anche alla tentazione di lanciarmi sul gorgonzola e passare ai dolci... Ormai, mi sono rimasti solo i due bicchieri con Margaux e Lafite, mentre gli altri li ho gia' "liberati" per fare posto ai Sauternes. Ed ecco la sorpresa: Lafite ha spazzato via definitivamente le ragnatele dei 60 anni in bottiglia e finalmente vola con Margaux, forse addirittura piu' in alto, tra note di tabacco, cuoio, catrame, per poi addolcire verso il frutto e virare su una golosa cioccolata. Finisco di berlo, tra il piacere e la nostalgia (come la poesia di Borges, nostalgia del presente...). E, anche se immagino di andare in controtendenza, ho il mio personale campione: e' proprio lui!

Epilogo. Sauternes
Chateau Climens 1995 - Ci sono tre cose per me fondamentali in un Sauternes: l'acidita' a sostegno della dolcezza, la non eccessiva presenza di zafferano (mi piace che ci sia, ma se copre tutto il resto un po' meno...) e la mineralita', che mi lasci una bocca pulita alla fine (chiaramente non a discapito della lunghezza). Questo Climens centrava tutte le caratteristiche. Per arrivare all'orgasmo, forse mancava un pizzico di complessita' che nella stessa tipologia ho ritrovato in certe bottiglie fortunate di Yquem, ma siamo ai dettagli.
Chateau d'Yquem 1995 - Bottiglia sottoperformante o semplicemente annata sfigata? A leggere le recensioni in giro, propenderei per la prima opzione (ma soprattutto lo spero: devo aprirne una bottiglia anche venerdi'...). Fatto sta che, a parte un naso poco pulito, in bocca non aveva assolutamente l'equilibrio che mi aspetto da Yquem. Chiarisco: parliamo sempre di un vino certamente accettabile, ma da Yquem mi aspetto molto di piu'.

Conclusione
Evidentemente, il 17 aprile era un giorno propizio: a parte un Cos d'Esturnel tappato, per il resto siamo andati alla grandissima!
Fa sempre piacere incontrare un gruppo di appassionati con i quali ormai si e' creata una sintonia che rende ancora piu' piacevoli gli assaggi di vini di livello assoluto (anche per merito di chi li ha conservati con tanto amore). Grazie di cuore a tutti per la splendida compagnia e ovviamente in modo particolare al padrone di casa, che con garbo e senza mai farla cadere dall'alto condivide la sua passione e la sua enorme cultura con gli ospiti.
Ci vediamo in giugno per la Borgogna bianca (se ci sara' posto!).
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Re: BITURICHE 2016

Messaggioda Kalosartipos » 19 apr 2016 09:50

marcolanc ha scritto:Evidentemente, il 17 aprile era un giorno propizio


Era giorno-frutto... chetttelodicoafffa' :lol:
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Re: BITURICHE 2016

Messaggioda cip&ciop » 21 apr 2016 23:36

Questo forum e' veramente quasi morto se per una bevuta del genere ci sono solo 2 pagine, peccato leggervi e' piacere e arricchimento, non vi fermate

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