Che gentaccia circola sul forum.
E va bene, solo un po'.
La difficoltà è mantenere il palato in efficienza, cosa che a me non riesce tanto a lungo. Non ho qui con me la lista. Vado con qualche considerazione in ordine sparso.
Gli addetti ai banchi erano quasi tutti distrutti dalla fatica e spesso poco in grado di dare relazione, fattore che in generale non è di mio particolare interesse, ripeto, in generale.
Ad ogni modo, grande gentilezza da Gianni Brunelli e una buona riserva 2010. L'esatto contrario da Pian delle Querci che mi ha versato annata e riserva con indifferenza; anche questa riserva buona, forse meno raffinata, non di grande comlessità, ma per me molto verace.
Prima considerazione; le riserve mi sono sembrate già ottimamente bevibili, alcune particolarmente pronte. Se Mofise ha segnalato le Ragnaie dirò che ne ho trovati di ancora più pronti rispetto a quelli di Riccardo, il quale ci ha accolti dal signore che è, con i suoi grandi vini. Non lo dico certo perché lo conosco, è una semplice verità, come molti di voi sanno. A me impressionano sempre anche il suo Brunello base e anche il rosso che, non so perché, potrei riconoscere a occhi chiusi solo dal profumo. Tra l'altro ho rivolto a Riccardo la domanda del secolo; qual è il suo segreto? Risposta; nessun segreto, solo lunghe macerazioni. Fate voi.
Da Poggio di Sotto una "gentile" enotecara ( 'na vera strega ) polemizzava con chi era in fila dietro di lei e reclamava l'assaggio. Battibecco e inutile presa di posizione che però non mi ha impedito di assaggaiare annata e riserva che che che che ne parliamo a fare?
Quasi nessuno avvinava, solo tenuta di Sesta tra tutti ha avuto questa accortezza, io di mio cercavo di cambiare spesso bicchiere e di scolarlo al meglio
non solo in quel senso. Annata secondo me ottimo. Più controverso invece, forse, le Chiuse ( il tizio ci ha detto quali Chiuse? tutte Le Chiuse.. ) della categoria meno pronti.
La Fornacella minuscola azienda che produce pochissime bottiglie, a direil vero abbastanza anonimo. Poi la Fornacina che io definirei ruffiano e un po' semplice se non fosse che il titolare è un tipo di una schiettezza totale. Una persona all'antica che sostiene che se un Brunello è pronto ora poi non durerà vent'anni e che anche la chimica non va d'accordo con la serbevolezza del vino, il che mi fa pensare che probabilmente dovrò tornare sul pezzo per sviscerare meglio la produzione del signor Simone. Dovrò andarlo a trovare in azienda, magari con Miccel. Per associazione di idee vado al giudizio che ho affibbiato a Lambardi, per me troppo piacione, e in questo caso confermato tale, sempre secondo i miei canoni.
Canalicchio di sopra, il Marroneto buco di memoria.
Purtroppo allo stand dei Barbi Mancava la mia amica Raffaella, che saluto, dove ho assaggiato annata ( anonimo ), riserva 2010 ( non male ), e vigna del Fiore ( buono e forse più indietro rispetto ad altri ).
Se dalle poche note scritte ricavo qualcosa di più aggiungerò qualcosa, sebbene mi sembri di essere stato già prolisso.
Se avete domande dite pure ( tranne zampaflex e emigrato che sono sulla mia lista nera ).