Messaggioda paperofranco » 02 dic 2015 10:31
Cote Catalanes “la D18” 2013 Olivier Pithon.
Il solito giallo paglierino medio, mai particolarmente luminoso. Profumo fresco e diretto, quasi primario, fruttato, di chicco d’uva e susina gialla. Bocca di bella struttura, saporita, un sorso pieno e di grande soddisfazione. Gioca come sempre più sulla sapidità che sull’acidità, ma nessun cedimento verso la grassezza, come ad esempio i bianchi rodaneschi, e ad essere sinceri non sembra proprio un bianco “sudista”.
Una gran boccia, in divenire, vorrei risentirla fra un paio d’annetti.
Barolo “Riserva Pernanno” 2006 Francesco Sobrero.
Rubino granato di una certa compattezza e intensità. Pulizia e definizione al naso, principalmente segnato da toni terrosi e agrumati, elegante. Bocca serrata da tannini fitti, giovane, dopo un po’ si distende, mantiene forza e tensione, ma trova anche una certo allungo.
Un bel barolo, di buona prospettiva, due/tre anni ancora.
Barolo “Santo Stefano di Perno” 2004 G. Mascarello.
Da sempre Il più scuro e duro dei baroli di casa Mascarello, e anche in quest’annata tiene fede al suo carattere. Profumi sempre eleganti, anche se qui si percepisce meno il floreale rispetto al Villero e al Monprivato; bocca ancora di bella presa tannica, ma succosa, anche “dolce”, come vuole quest’annata di “frutto”. Una levigatina ulteriore al tannino potrà solo giovargli, intanto si beve già alla grande. L’ultimo e unico bicchiere rimasto da domenica, bevuto ieri sera a cena, era stupendo.