lloyd142 ha scritto:AedesLaterani2012 ha scritto:lloyd142 ha scritto:AedesLaterani2012 ha scritto:
In quanto al descrittore 'arnica montana' è una pianta talmente rara e protetta che fiorisce solo sui prati e pascoli, in particolare tra Bolzano e Dobbiaco (in Val Pusteria e su in cima nella Val Fiscalina); in vent'anni che frequento l'Alto Adige l'avrò incontrata cinque o sei volte :
Bah.... se vieni in Valtellina, al di sopra dei 1500 metri la trovi ovunque....
Io la raccolgo tutti gli anni per farci il classico infuso a base alcool che serve per lenire dolori articolari e quelli derivanti da traumi.
Non mi sembra cosi' rara. Per raccogliere i 50 fiori che mi servono tutti gli anni ci metto meno di 10 minuti....
Perché "bah", scusa? Ti sei risposto da solo: sei in Lombardia e sopra i 1.500 metri; qui siamo a Caldaro intorno ai 500 metri... Ad ogni modo ricorda che l'arnica montana appartiene alla flora protetta: qualcosa le guide alpine alto-atesine mi hanno insegnato!
Classico infuso a base alcolica?
Forse intendi 'la tintura madre di arnica', che è un estratto idroalcolico: quella sì che va bene in fitoterapia per uso esterno! L'arnica era utilizzata come un veleno, perché è tossica! In infusione non puoi farci proprio nulla di potabile con l'arnica, tantomeno con i fiori freschi, visto che parli di "classico infuso"!
Comunque, al di là della polemica botanica e fitofarmaceutica tra noi due, il punto è che l'intenso odore aromatico di medicinale, proprio dell'arnica montana, ed in particolare delle foglie (che, se sfregate fra le dita, ti fanno starnutire e ti lasciano un sapore amarognolo ed acre), non lo trovo un descrittore "gradevole" per il blauburgunder della Cantina di Caldaro. Posso arrivare anche a sentirci note di rabarbaro e rose appassite nel Saltner, se vogliamo fare i fighi, ma l'arnica montana decisamente no...
Ho l'impressione che tu abbia le idee un po' confuse....
Il "bah" era riferito alla tua affermazione sulla rarità dell'arnica.
Poi , se nei luoghi che tu frequenti non c'e'....e' ovvio che tu la ritenga rara ,ma ti garantisco che in Valtellina e' assolutamente comune.
E l'infuso di cui parlavo, e' fatto con il comune alcool ..quello per disinfettare le ferite tanto per intenderci e non quello con cui ci si fa il limoncello. E ovviamente non e' assolutamente potabile.
Dopo averci lasciato macerare i fiori per circa un mese con la boccia esposta al sole , si filtra il liquido ottenuto e lo si usa per frizionare giunture e articolazioni doloranti o che hanno subito traumi....Mica lo si beve...
Non avevo dubbi che lo sapessi e, al riguardo, ti assicuro che le mie idee sono molto molto chiare; dunque frena la baldanza e non partire con la lancia in resta!
Pensavo avessi colto la mia ironia tesa a sottolineare l'uso improprio di "infuso" con cui normalmente s'intende qualcosa di potabile, insieme ai lemmi 'tisana' e 'decotto'...
Sappiamo benissimo entrambi che si tratta di 'tintura madre di arnica' la tua, ovvero di un estratto idroalcolico ottenuto col procedimento che tu hai ben descritto per esclusivo uso esterno...
Non intendevo dire che ti fai in casa "l'arnichello", né "l'arnichino" al lume di candela per offrirlo a fine pasto...
La Valtellina deve essere un luogo meraviglioso in cui, effettivamente, non sono mai stato! Ti ringrazio dell'informazione perché da quanto appreso nel corso delle mie escursioni l'arnica montana mi è stata presentata come una pianta officinale piuttosto rara (e protetta) in AA, presente in poche valli tra Bolzano e Dobbiaco.
Ad ogni modo fine della diatriba botanica e fitofarmaceutica. Penso che siamo almeno d'accordo sul fatto che come descrittore non sia proprio il massimo della vita per un blauburgunder...