LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2015

[Ziliovino]

Gavi Marne Oro 2010 – Le Marne. Un bianco goloso, con note limonose e di frutta gialla matura al naso, sorso succoso e che invoglia la beva, seppur nel complesso sia piuttosto rustico. Da bere senza pensarci su.

Gevrey-Chambertin 2003 - Jeanniard Marcel e Fils. Frutti rossi e frutta scura, poco mobile al naso, largo e rotondo in bocca, il tannino si fa sentire deciso per essere un Borgogna, sicuramente ha i tratti dell’annata calda, ma nel complesso si fa bere fin troppo bene.

Brunello di Montalcino Riserva 1997 – Fattoria dei Barbi. Da Magnum, avrà purtroppo un leggero accenno di tca che va e viene…che sfiga. Ma a tratti trapela un bel vino, tra frutto, note di chinotto e atrancia amara, un accenno di cuoio. Bocca equilibrata e di buona lunghezza.

Mosel Bernkasteler Badstube Riesling kabinett 2005 - Pauly-Bergweiler. Finalmente alla terza bottiglia stappata se ne trova una non ossidata. E’ davvero buono, con tutte le sue cose al posto giusto: agrumi e pompelmo, zenzero, leggero idrocarburo, acidità e residuo. Da berne una bottiglia da solo…

[gianni femminella]

Rosso di Montalcino 2013 La Fornacina - 15 gradi
Fatemi saper se siamo abbastanza fuori dai soliti noti...
Arancia, spezie, sangue e un tocco di erbaceo, questo sottile, ma ben riconoscibile. Ancora dai tratti giovanili e di buona freschezza nonostante i gradi. Stasera si scontra con coraggio con l'olio nuovo e ne trae beneficio tirando fuori un carattere che, in solitaria, non sembrava avere. Si fanno avanti un bel frutto e una piacevole rotondità che, peccato, non riescano a fare il paio con una complessità sufficiente.
Onesto e ben fatto.

Sottoscrivo questa tua nota, dico solo una cosa.
È il penultimo rosso di m. che ho sentito (in ottobre) e per un caso ci pensavo giusto ieri sera bevendo (con un po' di raffreddore) il Baricci 2012, che secondo me gli è superiore, ma non poi di tanto; siamo su un vino carnoso di immediata godibilità e media profondità, solo che il baricci mi sembra avere un finale ferroso più intrigante e variato, laddove l'altro chiudeva corretto e punto dopo aver sparato le sue cartucce.
Rimane un vino caldo e spontaneo che in trattoria, su ciccia e magari in mancanza di alternative, ordinerei a occhi chiusi.
Lo sottolineo perché a volte mi torna in mente di quando al supermercato, allo stesso prezzo, prendevo bottiglie del tutto inutili...e quando bevo vini così mi viene comunque da difenderli.

Sì, bravo, ben detto. Infatti ringrazio sto c**** di forum che mi ha reso pretenzioso, mi fa trovare difetti nel 95% dei vini che bevo, mi ha rovinato il portafogli e mi ha pure fatto incontrare individui poco raccomandabili come te
Ciao Michele
p.s. c'è di meglio suvvia.

[sundek181]

Ieri con qualche amico abbiamo stappato qualcosina, non ho preso nessun appunto, quindi vado a memoria


Vigna del Cristo 2014 Cavicchioli
Acidità estrema, forse un pò di polpa in più non guasterebbe, ma l'annata è così, a me piace a prescindere
2002 Claude Cazals
Un pò troppo evoluto al naso sembra, e in bocca gli manca un pò di struttura per essere un 2002, comunque bella bolla

Les Clos 2008 Droin
Troppo avanti, sopratutto al naso, in bocca c'è anche se non fa impazzire
Butteax 2008 ravenau
Parte in sordina, ma è un diesel, naso fiori bianchi, frutta, poi Chablis!!! La bocca è piena, sapido e salino beva trascinante, sul podio
Clavoillon 2005 leflaive
Parte con una nota pirica prevaricante su tutto il resto, poco alla volta esce tutto quello che c'è fiori bianchi, frutta, pieno e avvolgente, teso con una bella acidità a sorreggere una grandissima materia altro vino della giornata. Qui il gusto personale fa preferire l'uno o l'altro, ma di grandi vini comunque stialo parlando

TiezZi 2010 vigna Soccorso
molto radicoso, terroso, scuro, frutta scura, forse in fase di chiusura, abbinato alle mezze maniche al ragù di salsiccetta e rosmarino si beve con piacere però, da aspettare
Villero Fenocchio 2010
molto aperto e godurioso per me, il bello del nebbiolo giovane, con le sue sfaccettature, sorso fresco e agile, fruttino rosso, violetta, anche arancia, appena sotto il podio
Gazin 2006
molto erbaceo, frutta rossa matura, in bocca è morbido ma tosto. Collocato dai più sulla costa toscana, o comunque in Italia. A me è piaciuto.

Poggio di sotto 2004 Brunello
un "leggero" Tappo ne inficia il risultato. Poteva essere il vino della giornata, sotto si sente una materia incredibile, dolcissimo in bocca, peccato, era l'ultima.
Vosnee Romanee 2006 Les Beaux Monts
Grivot non ricordo molto, se non che aveva una bella bevibilità, forse poco elegante ecco.
Vigna rionda 99 Massolino
la versione opposta di Fenocchio, quando il nebbiolo sa invecchiare a dovere, austero e appagante, sul podio con i due borgogna bianchi, complesso e leggiadro, un peso massimo in punta di piedi , godibilissimo.

Rogito 2008 cantine del notaio
aglianico con leggero appassimento, molto evidenti al naso e poi anche in bocca note di cioccolato, sigaro, frutta rossa sotto spirito, bello da fine pasto. Curioso

[Smarco]

Laval cumières brut nature 2009, ancora troppo giovane secondo me, lo dimostra il fatto di una nota ossidativa e di vaniglia troppo marcata, oltre alle note speziate e floreali, appena il bicchiere si scalda un pò si inizia a sentire anche la nota minerale, in bocca le bolle piccole e intense accompagnano perfettamente l ottima acidità, anche se al naso per me risulta un po' appesantito in bocca è di una finezza incredibile, me ne sarei bevuto una bottiglia tranquillamente da solo, purtroppo invece eravamo in due

[vinogodi]

...domani sera all'Osteria da Bortolino, in quel della pittoresca golena del Po, piccola carrellata, come al solito non didattica ma gaudente perché gaudenti sono i presenti (e le presenti, visto che la quota rosa è rappresentatissima di 6 gnocche su 13 avvinazzati), di artigiani del vino . Dopodomani qualche nota a latere . Fra gli artigiani presenti:
- Casa Coste Piane (Prosecco)
- Egly Ouriet (Champagne)
- Alain Mercier (Champagne)
- Blondel (Champagne)
- Moreau (Chablis)
- Les Clos Perdus (Mire La Mer)
- Etienne Sauzet (Chassagne)
- Ciro Picariello (Fiano)
- Giacomo Conterno (Barbera Cascina Francia)
- Galardi (Terre di lavoro)
- Méo Camuzet (Vosne Romanée)
- Roccolo Grassi (Valpolicella)
- Masseria Jorche (Primitivo Dolce)

[vinót]

Gavi Marne Oro 2010 – Le Marne. Un bianco goloso, con note limonose e di frutta gialla matura al naso, sorso succoso e che invoglia la beva, seppur nel complesso sia piuttosto rustico. Da bere senza pensarci su.

Gevrey-Chambertin 2003 - Jeanniard Marcel e Fils. Frutti rossi e frutta scura, poco mobile al naso, largo e rotondo in bocca, il tannino si fa sentire deciso per essere un Borgogna, sicuramente ha i tratti dell’annata calda, ma nel complesso si fa bere fin troppo bene.

Brunello di Montalcino Riserva 1997 – Fattoria dei Barbi. Da Magnum, avrà purtroppo un leggero accenno di tca che va e viene…che sfiga. Ma a tratti trapela un bel vino, tra frutto, note di chinotto e atrancia amara, un accenno di cuoio. Bocca equilibrata e di buona lunghezza.

Mosel Bernkasteler Badstube Riesling kabinett 2005 - Pauly-Bergweiler. Finalmente alla terza bottiglia stappata se ne trova una non ossidata. E’ davvero buono, con tutte le sue cose al posto giusto: agrumi e pompelmo, zenzero, leggero idrocarburo, acidità e residuo. Da berne una bottiglia da solo…

Ach so...il tappo che va e che viene chissà come sarà...

Me lo devi spiegare però zilio.
...che tappo bastardo comunque deh

[SommelierSardo]

Querciabella Camartina 1994
Comprato (mi pare sul forum, ma non ci giurerei...) quasi per caso, più che altro per la curiosità di risentire un vino che non assaggiavo da un secolo e soprattutto per testarne la maturazione ultraventennale, non è che mi aspettassi i fuochi artificiali. Invece si è rivelato una gran bella sorpresa.
Già il colore, ancora intenso e vivo, con un elegante riflesso arancio, mi intrigava, ma al naso è letteralmente esploso quasi immediatamente in un tourbillon di aromi di bel frutto rosso, che poi si sono sviluppati tra note balsamiche e terrose, per poi regalare il risultato di una splendida evoluzione in note terziarie affascinanti, tra cui spiccavano cuoio e tabacco. Ma è stata soprattutto la sua vivacità ad impressionarmi: veramente un ragazzino!

Mai bevuto il 94, ma un 2004 si: nero come la pece, pesante e legnoso...devono aver cambiato stile.

Bevuto un '99 da poco, e sinceramente sono rimasto perplesso... vino già sulla via del tramonto, parecchio fondo, toni surmaturi eccessivi, note vegetali e di sottobosco troppo invadenti.
Preso sul forum, ne ho altre due bottiglie identiche.
Sono convinto che la conservazione non sia stata ottimale... voi che dite?
Così citofono all'amico venditore

[SommelierSardo]

Terra di Lavoro Galardi 2003

Lo avevo dimenticato in cantina .. e quando sabato l ho trovato per caso ed ho letto l annata .. mi sono detto ahia sarà morto decrepito avevo già preparato in tavola la riserva . Lo stappo .. il tappo è perfetto sembra nuovo , la bottiglia era coricata in orizzontale ed il tappo perfettamente bianco . Lo verso il colore è quello della confettura di mora o di mirtilli . Il naso è identico al colore .. frutti di bosco scuri , prugne nere quelle secche , erbe officinali , alloro , timo , anche ginepro . Penso tra me e me ... miracolo !!! Poi lo bevo .. e li la grande sorpresa fresco come una rosa , leggermente affumicato , balsamico con una bella acidità . Sorpresona . E Chapeau a Galardi

E' un gran vino! E qui sul forum se ne parla poco... il prezzo poi è assolutamente invitante per le sue grandi qualità

[CiccioCH]

Sabbie di Sopra Nanni Copé 2009
Al naso sporchino con un accenno di Brett.. In bocca meglio, dove è bello succoso con un tocco piccante. Buon compagno di tavola peccato per quel naso.

Langhe Nebbiolo Burlotto 2013
Alcuni mesi fa avevo trovato una bottiglia sottoperformante non all'altezza di questo base. Adesso invece ci siamo: Colore chiaro e limpido, Rosa tipica del nebbiolo nettissima. In bocca è già di una piacevolezza estrema e la bottiglia evapora molto velocemente. Uno dei migliori base secondo i miei gusti.

[vinogodi]

Terra di Lavoro Galardi 2003

Lo avevo dimenticato in cantina .. e quando sabato l ho trovato per caso ed ho letto l annata .. mi sono detto ahia sarà morto decrepito avevo già preparato in tavola la riserva . Lo stappo .. il tappo è perfetto sembra nuovo , la bottiglia era coricata in orizzontale ed il tappo perfettamente bianco . Lo verso il colore è quello della confettura di mora o di mirtilli . Il naso è identico al colore .. frutti di bosco scuri , prugne nere quelle secche , erbe officinali , alloro , timo , anche ginepro . Penso tra me e me ... miracolo !!! Poi lo bevo .. e li la grande sorpresa fresco come una rosa , leggermente affumicato , balsamico con una bella acidità . Sorpresona . E Chapeau a Galardi

E' un gran vino! E qui sul forum se ne parla poco... il prezzo poi è assolutamente invitante per le sue grandi qualità

...bevuto ieri sera in una serata "artigiani" non male davvero ., per essere un 2003 . Chiaramente se piace lo stile...

[max.giuli]

Aglianico del Vulture 2007 Camerlengo

In abbinamento 'alternativo' ad uno splendido (come il sottoscritto che lo ha realizzato ) risotto al Castelmagno e nocciole. Colore rubino violaceo, naso di confettura di ciliegie, frutti di bosco e rosa appassita. Col passare del tempo diviene balsamico e speziato, chiodo di garofano e liquirizia.
Al gusto si muove fresco e sapido su un elegante trama tannica. Buonissimo!

[Ziliovino]

Oltrpo’ Pavese Rosso Barbacarlo 1981 – Lino Maga. Comprato per pochi euro, non ho resistito a stapparlo, anche se non ci speravo molto… C’è ancora, ci ritrovo i tratti del 2002 bevuto poco tempo fa, col fruttato di frutti di rovo e more, un po' di odore di chiuso che se ne va subito, accenno di cuoio, tannino asciutto e ormai lieve ma ancora presente, ha un leggero tocco dolce, un poco vuoto a centro bocca. Bella esperienza.

Domanda: Lino Maga è l’eccezione che conferma la regola oppure si può sperare/pretendere qualcosa di più da quella zona?

[videodrome]

Laval cumières brut nature 2009, ancora troppo giovane secondo me, lo dimostra il fatto di una nota ossidativa e di vaniglia troppo marcata, oltre alle note speziate e floreali, appena il bicchiere si scalda un pò si inizia a sentire anche la nota minerale, in bocca le bolle piccole e intense accompagnano perfettamente l ottima acidità, anche se al naso per me risulta un po' appesantito in bocca è di una finezza incredibile, me ne sarei bevuto una bottiglia tranquillamente da solo, purtroppo invece eravamo in due

Marco a leggere dalle tue note, la nota vanigliata, come dici, mi pare che dipenda più dal passaggio in legno piuttosto che da una nota ossidativa

[Smarco]

Laval cumières brut nature 2009, ancora troppo giovane secondo me, lo dimostra il fatto di una nota ossidativa e di vaniglia troppo marcata, oltre alle note speziate e floreali, appena il bicchiere si scalda un pò si inizia a sentire anche la nota minerale, in bocca le bolle piccole e intense accompagnano perfettamente l ottima acidità, anche se al naso per me risulta un po' appesantito in bocca è di una finezza incredibile, me ne sarei bevuto una bottiglia tranquillamente da solo, purtroppo invece eravamo in due

Marco a leggere dalle tue note, la nota vanigliata, come dici, mi pare che dipenda più dal passaggio in legno piuttosto che da una nota ossidativa

Certo, la nota di vaniglia dipende dal passaggio nel legno, vaniglia e ossidazione sono due note differenti che ho trovato un po troppo marcate e probabilmente tra qualche anno daranno spazio ad altro

[zampaflex]

Oltrpo’ Pavese Rosso Barbacarlo 1981 – Lino Maga. Comprato per pochi euro, non ho resistito a stapparlo, anche se non ci speravo molto… C’è ancora, ci ritrovo i tratti del 2002 bevuto poco tempo fa, col fruttato di frutti di rovo e more, un po' di odore di chiuso che se ne va subito, accenno di cuoio, tannino asciutto e ormai lieve ma ancora presente, ha un leggero tocco dolce, un poco vuoto a centro bocca. Bella esperienza.

Domanda: Lino Maga è l’eccezione che conferma la regola oppure si può sperare/pretendere qualcosa di più da quella zona?

E' come la Franciacorta: un deserto con qualche miraggio e alcune pianticelle stentate

[landmax]

Blagny 1er Cru La Piece sous le Bois 2010 - Dom. Matrot
Denominazione a me ignota prima d’ora, questo Cru si trova nel comune di Mersault (ma la denominazione si estende anche a Puligny: in pratica si tratta della denominazione di ricaduta “rossista” dei due comuni “bianchisti”). Vino che parte molto sussurrato, poi però ha una bellissima evoluzione nel bicchiere, che va dal minerale, al ribes rosso, alla caramella mou, poi ancora china e liquirizia; in bocca è molto gradevole, non ha una complessità micidiale, ma ha una bella mineralità e si lascia bere con grande piacere. Non banale.

Volnay 2011 – Dom. Marquis d’Angerville
Eccellente Volnay “base”. A partire dai profumi, eleganti e fini, ma ancor più in bocca, avvolgente, aggraziata e profonda. Chapeau.

Gevrey-Chambertin 2011 – Dom. Trapet
Più articolato nei profumi del precedente, con una bella balsamicità in evidenza, in bocca è invece ancora un po’ rigido, la trama tannica è (ovviamente) più serrata, certamente meno concessivo. Migliorerà.

Vosne-Romanée 2012 – Dom. Meo-Camuzet
Qui la variabile tempo fa la differenza. Nel senso che se un vino così lo assaggi frettolosamente, magari a una manifestazione in piedi, sei portato a catalogarlo come un vino “ruffiano”. In effetti il primo impatto è molto giocato sul frutto dolce (amarena) ed anche su una quota di legno ben avvertibile. Anche in bocca appare più largo e caldo che lungo. Poi, invece, ecco compirsi il miracolo: mezz’ora/un’ora nel bicchiere e tira fuori tutta la stoffa del grande pinot noir (giovane quanto si voglia, ma che grida a gran voce: “Borgogna!”), tanto al naso, dove si fa più complesso e assai meno sfacciato, quanto in bocca, dove si distende con un’articolazione gustativa di prim’ordine, con questa sapidità marina (quasi d’ostrica) che irradia il lungo finale.

E poi ci si chiede perché Vosne-Romanée è Vosne-Romanée…

[videodrome]

Blagny 1er Cru La Piece sous le Bois 2010 - Dom. Matrot
Denominazione a me ignota prima d’ora, questo Cru si trova nel comune di Mersault (ma la denominazione si estende anche a Puligny: in pratica si tratta della denominazione di ricaduta “rossista” dei due comuni “bianchisti”). Vino che parte molto sussurrato, poi però ha una bellissima evoluzione nel bicchiere, che va dal minerale, al ribes rosso, alla caramella mou, poi ancora china e liquirizia; in bocca è molto gradevole, non ha una complessità micidiale, ma ha una bella mineralità e si lascia bere con grande piacere. Non banale.

Volnay 2011 – Dom. Marquis d’Angerville
Eccellente Volnay “base”. A partire dai profumi, eleganti e fini, ma ancor più in bocca, avvolgente, aggraziata e profonda. Chapeau.

Gevrey-Chambertin 2011 – Dom. Trapet
Più articolato nei profumi del precedente, con una bella balsamicità in evidenza, in bocca è invece ancora un po’ rigido, la trama tannica è (ovviamente) più serrata, certamente meno concessivo. Migliorerà.

Vosne-Romanée 2012 – Dom. Meo-Camuzet
Qui la variabile tempo fa la differenza. Nel senso che se un vino così lo assaggi frettolosamente, magari a una manifestazione in piedi, sei portato a catalogarlo come un vino “ruffiano”. In effetti il primo impatto è molto giocato sul frutto dolce (amarena) ed anche su una quota di legno ben avvertibile. Anche in bocca appare più largo e caldo che lungo. Poi, invece, ecco compirsi il miracolo: mezz’ora/un’ora nel bicchiere e tira fuori tutta la stoffa del grande pinot noir (giovane quanto si voglia, ma che grida a gran voce: “Borgogna!”), tanto al naso, dove si fa più complesso e assai meno sfacciato, quanto in bocca, dove si distende con un’articolazione gustativa di prim’ordine, con questa sapidità marina (quasi d’ostrica) che irradia il lungo finale.

E poi ci si chiede perché Vosne-Romanée è Vosne-Romanée…

Che idea ti sei fatto della borgogna rossa 2011?

[Roland]

...domani sera all'Osteria da Bortolino, in quel della pittoresca golena del Po, piccola carrellata, come al solito non didattica ma gaudente perché gaudenti sono i presenti (e le presenti, visto che la quota rosa è rappresentatissima di 6 gnocche su 13 avvinazzati), di artigiani del vino . Dopodomani qualche nota a latere . Fra gli artigiani presenti:
- Casa Coste Piane (Prosecco)
- Egly Ouriet (Champagne)
- Alain Mercier (Champagne)
- Blondel (Champagne)
- Moreau (Chablis)
- Les Clos Perdus (Mire La Mer)
- Etienne Sauzet (Chassagne)
- Ciro Picariello (Fiano)
- Giacomo Conterno (Barbera Cascina Francia)
- Galardi (Terre di lavoro)
- Méo Camuzet (Vosne Romanée)
- Roccolo Grassi (Valpolicella)
- Masseria Jorche (Primitivo Dolce)

Cioa Marco , ce le metti due faccine

[vinogodi]

...domani sera all'Osteria da Bortolino, in quel della pittoresca golena del Po, piccola carrellata, come al solito non didattica ma gaudente perché gaudenti sono i presenti (e le presenti, visto che la quota rosa è rappresentatissima di 6 gnocche su 13 avvinazzati), di artigiani del vino . Dopodomani qualche nota a latere . Fra gli artigiani presenti:
- Brut Metodo Classico Blanc de Noir millesimato 2009 LIni
- Egly Ouriet Les Vignes de Vrigny (Champagne)
- Alain Mercier (Champagne)
- Blondel millesimé 2005 (Champagne)
- Moreau (Chablis) Vaillons Premier 2013
- Les Clos Perdus (Mire La Mer) 2012
- Etienne Sauzet (Chassagne) 2012
- Ciro Picariello (Fiano) 2013
- Giacomo Conterno (Barbera Cascina Francia) 2008
- Galardi (Terre di lavoro) 2003
- Méo Camuzet (Vosne Romanée) 2012
- Roccolo Grassi (Valpolicella)
- Masseria Jorche (Primitivo Dolce)

Cioa Marco , ce le metti due faccine

...sono di corsa, eccole

[Kalosartipos]

Vorrei mettere qualche immagine della nostra visita di ieri presso l'azienda GIACOMO CONTERNO, soprattutto a beneficio di chi non ci è mai stato (come il sottoscritto, prima di ieri).

L'esterno


Il fantascientifico impianto di imbottigliamento (installato quest'anno)


Le vasche inox


I tini


La diraspatrice


segue..

[kubik]

Vorrei mettere qualche immagine della nostra visita di ieri presso l'azienda GIACOMO CONTERNO, soprattutto a beneficio di chi non ci è mai stato (come il sottoscritto, prima di ieri).

L'esterno


Il fantascientifico impianto di imbottigliamento (installato quest'anno)


Le vasche inox


I tini


La diraspatrice


segue..

Ciao Marco,
sei stato ieri o la'ltro ieri, giovedì?
Giovedi alle 9.30 sono andato anche io, c'erano dei ragazzi fuori in attesa
quando siamo usciti noi. In grande spolvero Roberto, ci ha accolti veramente
alla grande mantenendo sempre il suo aplomb ovviamente.

[zampaflex]

Ma si assaggia?
Di comprare credo proprio non se ne parli...

[Kalosartipos]

Ciao Marco,
sei stato ieri o la'ltro ieri, giovedì?

Venerdì mattina, dalle 10 alle 12..

[Kalosartipos]

Ma si assaggia?

Sì... poco , ma si assaggia.

E di comprare non se ne è nemmeno accennato

[Kalosartipos]

Le botti... ordine e pulizia assoluti...