ZEL WINE ha scritto:Mi spiegate bene, bene questa storia del VV che non sto nella pelle.
Il 'Kurni' è un "assemblaggio" di uve Montepulciano provenienti da vigne di età diverse: quelle con la maggiore densità di ceppi per ettaro sono le nuove (fino a 12.000), mentre le altre - di diritto - sono le "Vecchie vigne", essendo prefilloseriche. Ancora aleggia nella cantina cuprense il mito della bottiglia del nostro Marco vinogodi ricolma dalla sola botte delle "Vigne vecchie" (credo fosse l'annata 2000); in realtà non esiste un cru aziendale all'infuori del 'Kurni' da uve Montepulciano (ripeto: quanto di meglio offre l'areale vitato a Montepulciano 'in assemblaggio'). Questo era fino ad una generazione fa il vino di tutti i giorni: il Montepulciano. Così a Loreto Aprutino: il famoso 'vino-alimento' cui rimanda puntualmente il buon Francesco Paolo Valentini.
Quando, invece, si voleva deliziare il palato dell'ospite ecco che appariva sulla tavola il
bordò, quel biotipo di Cannonau da cui vien fuori il 'Kupra'. Piccola nota storica: il
bordò (che i pastori transumanti sardi chiamavano
su burdu) deriva anch'esso (alla stregua delle prefilloseriche viti aziendali dell'Oasi degli Angeli) dagli impianti viticoli che, secoli addietro, fecero gli stessi pastori. Questi sbarcavano a Civitavecchia con i capi, gli otri in pelle ricolmi di Cannonau, la carta da musica (il
carasau) ed i semi della vitis vinifera: gli stessi che, per moltiplicazione, avrebbero dato vita, nell'area cuprense (e non solo), alle numerose (fino ad un paio di generazioni fa!) viti del nostro biotipo di Cannonau con caratteristiche simili, per l'appunto, alla cultivar isolana.
Perdonate le ovvie semplificazioni, ma ritengo fuori luogo far ulteriori cenni ai pastori transumanti sardi diretti, dalla Maremma e per la 'via del sale', fino in Puglia.