...perché la generalizzazione non è sempre aderente alle aspettative, due cari amici venuti "dal freddo" nord mi hanno chiesto due grandi di Borgogna senza entrare nel merito di grandissime annate :
- Chevaliers Montrachet 2006 Jacques Prieur : impressionante per struttura davvero pachidermica. Imponente fin dal colore, giallo oro carico, al naso una pesca bianca gradevolissima e frutta della passione a go go. Mineralità invero scarsina ma grande stratificazione fruttata , dove anche l'ACE , nel tempo, usciva con l'ossigenazione. In bocca amplissimo e glicerico, quasi grasso ma sostenuto da acidità accettabile (ammetto non tagliente...) . Vinone che mi sarei aspettato più a Meursault per stereotipo acclarato e didascalico. Chiaro , è lo stile del produttore ed ha provocato immensa impressione nei presenti, ma personalmente avrei gradito più mineralità e soffusa eleganza. Si, insomma, il Kalos l'avrebbe come minimo "bannato" chiamando ad alta voce gli amministratori dei vini di Borgogna
. Dato anche il costo non proprio economico , per me
(perché comunque fa molto sesso palatale) , per i presenti
quasi sbigottiti . Prieur fa sempre effetto , sui non enoperversi... lo riproporrò a breve in una bicchierata alla Scottina, voglio vedere l'effetto che fa...
- Mazy Chambertin 2004 Armand Rousseau : bere i rossi del 2004 è come schiacciare il tastino del morse dove i "-" sono i negativi e i "+" i positivi. Nell'esperienza personale si potrebbe quindi alternare una successione tipo : -------+--+----++-------+----------------+-+-----------+---+----+----------------+
... ecco, per fortuna quella di ieri sera era un "+" . Colore chiaro , leggermente aranciato, profumi stranamente puliti e lamponosi . Bocca non ciclopica ma tesa, un po' sottile e magrina ma assai piacevole e , quasi, esotica per una balsamicità in retronaso piacevolissima . Praticamente non ho più niente in cantina di 2004 ... peccato?