paperofranco ha scritto:In questi giorni ho fatto una bevuta di Borgogna bianca, tre bocce in tavola contemporaneamente, tre bicchieri, ed erano:
Meursault 1er cru "Les Charmes v.v." 2010 di Mikulsky, Meursault 1er cru Perrières "Clos de Perrières" 2009 di Alber Grivault, Batard Montrachet GC 2005 di Ramonet.
Eccellenti i due Meursault. Finemente agrumato al naso lo Charmes, zero legno come vuole la mano felice di questo bravo produttore, con una verticalità "chablisiènne" in bocca, penso sia anche l'annata che incide in questo caso; gran bel vino, di lunga prospettiva. Su note marine e iodate invece il Perrières, altrettanto fine, altrettanto lungo ed appagante, gioca più sulla sapidità che sulla freschezza acida, ed è leggermente più rotondo. Anche qui, legno quasi zero.
Infine il Batard. Nota vanigliata abbastanza banalotta, un po' di legno tostato ancora da digerire, in bocca non ha grande tensione e nemmeno profondità. Il vino di per sé è senza dubbio buono, ma è "buono e basta", e non proprio quello che mi aspetto da una grande denominazione di un grande produttore in una grande annata. Per me, deludente, e sicuramente inferiore ai due precedenti.
ti appoggio sui primi due e in particolare sul fatto che la 2010 aiuta e non poco
per quanto riguarda Ramonet e in particolare il vigneto è un discorso un pochino complesso
quel fazzoletto di terra che comprende i vari GC Montrachet ha (aggiungerei per fortuna) comportamenti diversi a seconda dell'andamento climatico; Batard gode le annate più fresche, Bienvenue quelle più calde (vedasi la 2005) mentre Chevalier gode l'equilibrio, in annata giusta è un vino della madonna dove non gli manca nulla....non per niente le quote sui mercati, anche se di poco, tengono in considerazione questo
quindi, vai su un Bienvenue 05 di Ramonet e vedrai che cambierai idea