Quando leggo queste cose mi viene da ridere e devo (purtroppo) dare ragione a vinogodi...
Mi piacerebbe avere il dettaglio di quando fanno questi conti perchè di solito lasciano sempre fuori qualcosa.
Cosa viene considerato? Bottiglia, tappo, etichetta e capsula? Ok.
I cartoni o le scatole in legno?
La corrente per far funzionare tutti i macchinari?
La manodopera più o meno specializzata che segue tutto il processo (dalle cure della vite, la raccolta, etc.)?
Poi non ci dimentichiamo che i macchinari vanno ammortizzati, non è che li regalano e ci vogliono anni. Così come i pali, i tralci, i fili, le barbatelle e quanto serva di cambiare di anno in anno ai filari.
Tutte quelle figure che ruotano intorno al vino? Enologi, cantinieri, commerciali, magazzinieri, etc.
Anche il costo "stupido" del telefono o della connessione internet devono rientrare comunque nel costo finale del vino. I costi per la manutenzione del sito internet (che non è che una volta fatto non si paga più, c'è da pagare annualmente il dominio e l'hosting).
Sai quante altre cose ci sarebbero da aggiungere che sicuramente mi sono dimenticato...
Il vino non è un iPhone che ogni volta lo smontano e calcolano il prezzo di ogni singolo componente arrivando così al costo finale del prodotto (di solito il 50% rispetto al prezzo di vendita). Un'azienda che "campa" dalla vendita del vino dovrà, per forza, inserire nel prezzo del vino TUTTI i costi che sostiene, anche quelli per l'acquisto della carta igienica. Poi ci deve anche guadagnare qualcosa, oltre a fare pari di tutte le spese!