Mie rapide impressioni sul bevuto.
Bolle.
De Carlini ha un bel perlage, buona aromaticità, stenta un po' in bocca dove non dura molto. Tant'è che il Madame Martis lo supera di slancio pur essendo giovane e abbisognante di distensione. Se ne riconosce la provenienza per rotondità e quel pizzico di calore in più, ma averne in Italia di bolle così!
Philippart "con quel naso un po' così..." ha invece una bella bocca. Coprente, ben legata, fresca. Eh, però...
Di Krug che si può dire che non sia già stato immaginato
?
1999
Annata debole sulle sponde atlantiche e difatti la luce non mi si è accesa. Però, al netto di bocche talvolta magre e corte (Cos p. es.) abbiamo bevuto vini interessanti e probabilmente al punto giusto di evoluzione. Fruttato e ferroso Angelus, affumicato e finissimo Cheval Blanc, più pirazinico ma anche terroso e asciugante Cos (1995), floreale Margaux che era la boccia con più potenzialità da svelare.
Trinoro ha svettato in virtù di una crescita di intensità in tutti i parametri, ma non è che fosse tanto più semplice, anzi.
Tra i due Merlottoni, ho già detto come di fronte ad una decisa esuberanza di Le Pin abbia preferito la irrefrenabile e strapotente struttura di Miani. Fanculo la complessità al naso, io una boccia con quella carica così energica la vorrei tutti i giorni!
Oldies
Sassicaia così fungino non mi piace, non è il mio genere. Lafite curioso, puntato soprattutto su aromi salati (iodio, concentrato di pomodoro, carne bollita...). Mouton scarnificato dal tempo, HB più solido, foxy e fumé, e con una grande stoffa, sopra per me a Latour di cui lodo soprattutto pulizia e tenuta.
Di Yquem ho già detto. Buono proprio perchè più sfruttabile come passito classico.