Qualche giorno fa: “La Grenache ed i suoi fratelli”
Champagne Brut – Marie Noelle Ledru. Leggero zolfo al naso, fiori e frutta,gran bella bocca di struttura ma senza esagerare, penalizzato da una temperatura di servizio un pelo alta ha comunque tenuto botta.
Champagne Rosé 2000 – Tarlant. Profilo speziato-pepato particolare, bocca più semplice, un po’ impreciso ma resta una buona bottiglia.
Colline Savonesi Granaccia Sciurbì 2010 – Cascina Praiè. Bel naso fragrante, ancora vinosa e fruttato, con un tocco di oliva. Bocca d’impatto, fruttata, morbida e rotonda.
Cannonau di Sardegna Mamuthone 2009 – Sedilesu. Si accomoda sul secondo gradino del podio grazie alla notevole eleganza, composto e fresco, complessità non esagerata ma mi è parso ancora giovane.
Chateauneuf-du-papes La Crau 2003 – Domaine du Vieux Telegraph. Profilo evoluto, già nel colore, funghi carne secca e cuoio, col tempo si apre un poco ma non abbastanza… Bocca comunque di buon equilibrio.
Chateauneuf-du-Papes 2008 – Chateau Rayas. Decise note Verdi e balsamiche, poi pepe verde, fruttato fragrante di fragola e fruttini aciduli, bocca molto elegante, la struttura è sorretta più dalla sapidità che dalla freschezza ma si lascia tracannare senza ritegno. Il naso è ipnotico e passa dal coriandolo ed incenso ad un leggero fumé e caffè. Meno male che è in annata sfigatella (così mi dissero)…
Romangia rosso Tenores 2000 – Dettori. Evoluto, forse non eccessivamente, ma per me un troppo oltre. Meglio in bocca, dove accenna un poco della golosità che ha da giovane, leggero alcol di troppo.
Romangia rosso Dettori 2002 – Dettori. Questo invece l’abbiamo preso appena in tempo: più profondo e fragrante al naso, più disteso in bocca, col tempo foglie secche e stecca di liquirizia. Non li avevo mai bevuti maturi, decisamente meglio da giovani però…
Burgenland Eiswein Cuvée 2005 – Kummer Schuster. Naso particolare con decise note di erbe aromatiche, quasi da amaro, tè nero, poi albicocche secche e canditi. Cremoso in bocca, molto piacevole. Originale nello stile.
Maury Doré 1985 – Cave Desiré Esteve. Mi aspettavo un esplosione, invece è molto delicato e tenue, mon cherì, leggero solvente, spezie. Bocca di dolcezza misurata. Interessante ma un po’ semplice e poco articolato.
A concludere Caol Ila 1998 selezione Samaroli, rum St. James XO e un sigarozzo Bolivar petit coronas, cosa chiedere di più?