gp ha scritto:Ma non si potrebbe invece pensare che la vendemmia precoce, su un vitigno come l'aglianico, lascia note verdi che né il legno né tantomeno la bottiglia possono risolvere (ho ancora in mente i tannini sgraziati da mancata maturazione fenolica del Taurasi 2003 di Di Prisco assaggiato anni fa presente de magistris), e che quindi la fretta (comprensibile) è stata nella vendemmia, non tanto nell'affinamento e nella messa in commercio? Tradizionalmente i migliori in ogni denominazione erano i produttori che vendemmiavano per ultimi: con il cambiamento climatico questo può essere cambiato, ma mi sembra strano che si sia invertito. E' un ragionamento, non ho assaggiato il vino in parola in questa annata.
Avevo invece assaggiato il 2008 qualche mese fa in una parata di Taurasi, non mi era piaciuto per la sua speziatura invadente da legno nuovo -- in tutto simile a quella dell'Opera Mia pari annata di Cavalier Pepe -- e lo avevo scritto nel thread "Aglianico: i migliori". Nella stessa occasione avevo sentito una bottiglia del 2008 di Di Prisco che probabilmente non era a posto, perché quella che ho assaggiato ultimamente mi è sembrata decisamente buona e tipica nelle sue note di cenere e nocciola al forno, giustamente alcolica, con acidità guizzante di altura (dove sono le vigne?). Un 89-91/100 io personalmente me lo giocherei qui.
In realtà note verdi sono da ascriversi alla maturità del frutto quasi fosse in fase di appena post ammostatura e all'acidità viva, tartarica. Tannino invece non aggressivo per niente e di ottima maturazione , fatta la tara della gioventù comunque, cioe non tannino verde di sicuro. Questo volevo sottolineare, seppur abbia visto un vendemmia leg. anticipata, con stupore i tannini sono gia di ottima risoluzione . Legno non pervenuto quasi stavolta ( concordo con il 2008, anche se non lo trovo soverchiante e credo lo assorbirà presto tutto).