vinogodi ha scritto: Visto che è onesto il commerciante che pretende il sacrosanto guadagno, non capisco perchè debba essere coglione o con l'anello al naso chi invece alla fine lo beve e lo compra, cioè il famoso "parco buoi" clienti che sostiene e dà da mangiare a tutta la filiera e, quindi, non capisco perchè non debba relazionarsi con il produttore, direttamente, anche per sostenere le spese di acquisto, oltre alla auspicata sete di scienza e conoscenza dei luoghi, della filosofia, della tecnica e dell'arte del vinificare.
Marco, io condividevo in toto il tuo discorso ma non quello su chiedere prezzi amichevoli perchè consumo tempo, carburante, usura macchina e via...dai ammettilo anche te che fa un pochino ridere come cosa, tutto il resto te lo sposo in toto ma non mi vedo proprio ad arrivare dal produttore e dirgli,
guarda ho speso 70 € di benzina, 17€ di autostrada, 4,20 € del menù mattino all'autogrill, 6 ore di tempo e 400 km da calcolare secondo tabella ACI, per favore scontami il tutto che ho questi costi vivi da ammortizzare ..io son consinto che scherzi dai, ne son sicuro
L'assaggio "quantitativamente soddisfacente" durante la visita? Scordatelo, almeno il "soddisfacente" visto che l'etilometro è sempre dietro l'angolo e gli amici che hanno subito tale vessazione, si ritrovano con un incubo sulle spalle che non auguro al peggior nemico (uno era proprio reduce da una visita in una cantina nel modenese e ancora oggi , dopo un anno e più, deve fare le visite ed analisi di controllo e avere il visto dello psicologo, dopo mesi di sospensione della patente)
io per assaggio soddisfacente non intendo la quantità, anche perchè io sputo tutto, chiedi a Enzo Pontoni per citarne uno che conosciamo entrambi...ma intendo il tempo che mi dedica, il confronto, la visita, quello che apporta alle mie curiosità, i vini che mi stappa, Cristo so che è il suo lavoro ma la migliore gratificazione per me è uscire da una visita con un produttore dove ho avuta la chiara impressione che non è stato temèpo perso e che sia stato un incontro tra persone interessate, so che possono sembrare stupidate ma, per me che forse negli ultimi anni visito più produttori in Francia che in Italia, è la cosa che conta di più e ti assicuro che quando vai a visitare Monsieur X, lo tiri giù dal letto al sabato mattina e ti incontri nella piazza del paese, ti porta in cantina, ti stappa tutto, chiaccheri a lungo con interesse reciproco, ti regala una bottiglia per la cena...insomma questo per me vale molto, questo è assaggio o visita soddisfacente
.Guarda Davide: io sono abbastanza stufo di quegli strani personaggi che oltre a dovergli pagare un bene , quale il vino, assolutamente voluttuario, quando vai accanto a bottiglie dal costo insensato devi anche gratificarli con salamelecchi ed inchini, come sta succedendo, in controtendenza generale, nel mondo del vino.
appoggio al 100%, segati via tutti...ci manca solo la litania...una volta in visita da Soldera con la passeggiata ad ammirare le sue 1.000 rose ho detto ai miei compagno di viaggio mai più
Dove, invece, vedo empatia reciproca, rispetto ed anche una convenienza "amichevole" su certe bottiglie, non ci trovo niente di scorretto dal punto di vista commerciale, anzi. Non sto parlando di guadagni risicati del bravo Frozza o dell'artigiano ispirato che alla fine di vende il vino a pochi euro. Stiamo parlando di bottiglie e vini dal prezzo esorbitante, che tutta la gente comune quando vede certe cifre (mio padre , grande tecnico e uomo del settore , era fra quelli), ti da del demente, non dell'appassionato. OK , tutto è relativo, ma generalizzare e sottolineare l'aspetto dei costi solo quando si parla di filiera commerciale e non tenerne conto, a volte , con l'occhio del "bevitore appassionato" ( e sottolineo Bevitore Appassionato, non appassionato commerciante o commerciante di sfruso oppure compraevenditore di professione o collezionista o compratore seriale tout court) mi sembra solo argomento in sezione sbagliata e con più presa nel Compra&Vendi, anche se quella è la massima delle contraddizioni, visto che si paga normalmente ben al di sotto che in qualsiasi esercizio o addirittura in cantina. Ripeto, questa "schiera" di appassionati oppure turisti del vino sono piccola cosa rispetto ai volumi mossi dal vino e, come eccezione, la ritengo una regola da perseguire. Questa è la mia opinione.
anche questa te la appoggio al 100%...però devi anche considerare che io e te, solo per restare in tema e senza mancare di rispetto a nessuno, siamo dei compratori atipici, per interesse, per frequenza/storicità in alcuni casi, per passione e pure per volumi
il visitatore medio che va dal produttore è il forumista che ha aperto la discussione, si fa la visita da Biondi Santi, visita completa, assaggia dei vini, medita se acquistare 1 o 2 bottiglie...capisci bene che questa non è la nostra realtà e che ci debbano essere due pesi e due misure per forza
i francesi hanno coniato il termine particulier, altri paesi ci chiamano wine-lovers, io e te nello specifico siamo quella categoria di enoviaggiatori border-line che non sono enoturisti, non sono distributori/enotecari, ma muoviamo bottiglie ed interesse e ci approcciamo al produttore con una passione che quando viene percepita porta quasi sempre ad un trattamento favorevole di fondo, correggimi se non è così, con buona pace di distributori ed enotecari (che tanto i distributori ci vendono direttamente
e gli enotecari ci fanno bene perchè sanno che abbiamo canali alternativi
)
abbiamo entrambi contatti storici e ne sviluppiamo di continuo altri, alla fine il problema ci tocca meno che altri dai, poi ripeto, quando dall'altra parte si percepisce la tua passione, si capisce che fai strada per andare ad incontrarli, che investi le tue energie per conoscere il loro lavoro tutto prende un'altra via...io ho produttori in Francia che ormai frequento da anni e che mi hanno accolto inizialmente con diffidenza come per dire
ecco il solito italiano che vien quà a spaccarci le balle durante il lavoro e che oggi quando li chiamo si ricordano e son pure contenti che passi ed interessati a quello che te gli racconti, qualche mese fa un produttore francese di non poca importanza mi ha accolto col vuoto della bottiglia che gli regalai due anni fa... fai te, questa è l'essenza della nostra passione e questo ci viene premiato negli acquisti spesso, dove non scatta la scintilla lasciamo spesso stare (io due settimane fa ad esempio con la nuova gestione Quintarelli ho tranquillamente evitato di prendere i vini)
per quello son giusti tutti i discorsi, quello delle enoteche/distributori e quello delle cantine che cercano oculatezza nel gestire i rapporti ma che non negano un trattamento adeguato a noi maniaci, con buona pace e rispetto di tutti
mi son spiegato ?