de magistris ha scritto:cascinafrancia ha scritto:de magistris ha scritto:mi sembra un'ottima sintesi, incrociando le considerazioni di tutti. Informazioni sicuramente molto utili a chi ha aperto il post. Bella lì.
Intervenghi, Lei, intervenghi, non facci il timidone.
non ero ironico, ho letto tante cose ben argomentate, al di là delle fisiologiche diversità di vedute, non fosse altro che per gusto/sensibilità personale.
La 2006 in rosso (in Cote de Nuits) mi ha dato costantemente belle soddisfazioni, ne ho bevuti tanti, anche perché è stata praticamente l'ultima annata che si poteva comprare davvero. Non ho praticamente mai trovato vini in chiusura e ricordo invece tante belle bottiglie espressive, goduriose ma non per questo banali o scontate. Forse non ci sono i picchi di complessità delle vendemmie super (e ci mancherebbe) ma nella mia esperienza il livello è ottimo, anche su produttori considerati solo "medi" come le sorelle Gerbet. Punto di debolezza: Cote de Beaune, sia in bianco che in rosso, con qualche eccezione.
La 2008 è quella che avete descritto, con un andamento climatico più complicato, salvato dal mese di settembre. C'è sicuramente più eterogeneità e se peschi a caso, è facile incontrare vini crudi ed eccessivamente cerebrali. Però i grandi (penso ai grand cru di Rousseau o di Roumier, per non parlare del Musigny di Roumier) hanno una scintilla di magia e rigore che può far perdere la testa agli amanti del genere. Non ne ho tantissimi ma quelli che ho li sto aspettando per berli dopo i 10 anni e qualcuno vorrei riuscire a tenerlo anche di più. Vini ascetici. A differenza della 2006, in Cote de Beaune c'è molto di più da scegliere.
La 2007 per i rossi non è proprio la mia e anche i bianchi non stanno invecchiando benissimo. Al contrario nella 2010 mi è piaciuto praticamente tutto finora, pure la torchiatura di zio Peppèn, e dopo un'iniziale diffidenza sto cambiando idea sulla 2009 in rosso, molto solida e non così "pesante-matura" come sembrava dai primi assaggi. La 2011 mi sembra interessante sui bianchi, molto meno sui rossi (ma sono sempre pronto a cambiare idea più avanti), la 2012 il contrario (qualche produttore azzardava confronti con la 2002 e non mi sembra una forzatura così grande), ma ho troppi pochi assaggi per dire qualcosa di veramente sensato. La 2013 solo poche prove da botte, ad istinto mi sembra che siamo dalle parti della 2008.
Integro riportando la testimonianza di due produttori incontrati quest'anno. Frederic Lafarge, a domanda mirata, mi ha detto che la 2009 andrà più lontano della 2010, senza alcun dubbio; Denis Bachelet che la 2009 è una delle sue migliori annate, decisamente superiore alla 2010. Poi ovviamente ogni produttore parla del suo.