.....riflessioni, tornando da Fornovo

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paperofranco
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.....riflessioni, tornando da Fornovo

Messaggioda paperofranco » 03 nov 2014 10:16

Sono stati davvero pochi i vini che mi hanno procurato piacere: segnalo volentieri i barolo di Cappellano, i boca di Conti, bianchi e rossi di Vignai da Duline, in particolare la malvasia istriana, il tocai giallo, il refosco; un alsaziano di cui mi sfugge il nome, mi sembra Bachart o qualcosa del genere, con un pinot grigio stupendo.
Poi ho sentito una serie impressionante di vini fetidi, puzzolenti, per me imbevibili e tantomeno presentabili. Quindi la riflessione che faccio è questa: ma un produttore, quando imbottiglia il suo vino, lo assaggia? E se lo assaggia, è in grado di rendersi conto di cosa mette in bottiglia? Seriamente, mi rimangono questi dubbi. E’ vero che bisogna avere rispetto per il lavoro del produttore, ma secondo me anch’egli deve avere rispetto per il consumatore a cui propone il proprio prodotto, e io ho sentito dei vini che ci vuole davvero una bella faccia tosta a presentarli, e qui mi fermo.
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Re: .....riflessioni, tornando da Fornovo

Messaggioda arnaldo » 03 nov 2014 10:26

Papero.....sei andato al posto sbagliato al momento sbagliato.... :D ma dico....ti rendi conto......tu,amante del pinot nero....della finezza....della precisione per eccellenza..... :D :D mi finisci nel paradiso delle riduzioni.....nell'oasi delle feccine.... :D :D nel trionfo del bio-è-bello-purchè-diverso....... :D :D certo che i produttori li assaggiano....e gli piacciono pure perchè quel mondo è cosi'...... :D poi ti raccontano anche che dopo alcune ore sono ancora meglio.... :D :D
comunque qualche francese carino c'era...tipo Zelig Caravent, le bolle di Boulard (l'altro....quello sfigato...forse un po' grossolane le bolle...)appunto quell'aLSAZIANO Baunwerth....ma pure Giboulot me la ricordavo decente.......secondo me in quella rassegna non bisognava andare alla cieca....ma dritti su nomi ben precisi...certo conoscendoli.......beh Vignai da Duline lavorano certamente molto bene (non per niente li distribuiscono Teatro del Vino...)
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Re: .....riflessioni, tornando da Fornovo

Messaggioda Alberto » 03 nov 2014 10:28

paperofranco ha scritto:bianchi e rossi di Vignai da Duline, in particolare la malvasia istriana, il tocai giallo, il refosco;

Vedi Papero che piano piano...applicandoti... :mrgreen:
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Re: .....riflessioni, tornando da Fornovo

Messaggioda Stim » 03 nov 2014 11:04

eppure..... alle 9:45 c'era già la fila all'ingresso.
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Penso che quando non si dice più «grazie» e «per favore» la fine è vicina
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Re: .....riflessioni, tornando da Fornovo

Messaggioda paperofranco » 03 nov 2014 11:08

....e aggiungo, soprattutto per Arnaldo, che i signori francesi non sono affatto immuni dal cattivo gusto e, a parte quell'alsaziano, ho sentito delle cose terrificanti.
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Re: .....riflessioni, tornando da Fornovo

Messaggioda arnaldo » 03 nov 2014 12:06

Ma certo Franco....quel mondo è cosi'.....eppure come dice STIM ha la sua pletora di fans che gli vanno dietro come il Pifferaio magico coi topolini......io talvolta vado a qualcuna di queste rassegne e siccome gia' so'cosa mi aspetto....piu' che sentire i vini....mi diverto a guardare/sentire i commenti dei presenti...che spesso sono come rincitrulliti/ammaliati da questi profumi selvaggi/rustici/puzzettosi..... :lol: :lol: un vero teatrino.....e devo dire che purtroppo soprattutto tra i giovani/giovanissimi questo mondo ha fatto molta presa......
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Re: .....riflessioni, tornando da Fornovo

Messaggioda luc83 » 03 nov 2014 13:50

Arnaldo conosco anche qualche ristoratore che impazzisce per quei vini, onestamente faccio veramente fatica a farmi piacere certi sentori.
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Re: .....riflessioni, tornando da Fornovo

Messaggioda vinogodi » 03 nov 2014 14:59

... non facciamo di tutta l'erba un fascio. Prendiamo in considerazione l'assioma che un'agricoltura sostenibile sia auspicata e auspicabile. Dove l'intervento in vigna e cantina sia legato allo stretto necessario e non invasivo . Dove ogni sostanza ammessa come additivo e coadiuvante è potenzialmente nociva ad alte dosi, ma ogni/qualsiasi alimento va trattato come tale , un veleno potenziale, dai grassi , agli zuccheri ai sali ae a tutti gli oligoelementi in natura. Dove non esiste il vino biologico o biodinamico che si debba trincerare dietro al difetto perchè inevitabilmente il sentore di merda ha da collegarsi con la bucolica immagine contadina scevra da ogni contaminazione chimica. Dove i più grandi produttori di Borgogna sono biologici, biodinamici, ecocompatibili, biodegradabili, e le loro cantine non sono tali ma biosfere avvolte e ammantate da biocherubini e bioserafini ... solo che sanno trattare le uve e i vini come nessuno, i legni li sanno usare e tecnicamente, anche se hanno cantine fatiscenti, sono dei maghi nel maneggiare la materia, se non in maniera scientifica, senz'altro in maniera empirica. Sta di fatto che il vino che puzza è difettato, quello che sa di torchiato fa cagare e quello che ha più spunto acetico che terpeni è vino da lavandinare : bio o non bio .... 8)
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Re: .....riflessioni, tornando da Fornovo

Messaggioda Stim » 03 nov 2014 15:20

Condivido in pieno il tuo pensiero: infatti ieri qualche bottiglia l'ho anche presa. Mi spiace solo che qualche produttore che avevo apprezzato fino a qualche anno fa, ora esce con prodotti notevolmente peggiorati.
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Re: .....riflessioni, tornando da Fornovo

Messaggioda picenum » 03 nov 2014 15:21

Oggi non sono assolutamente d'accordo con i miei maestri.

Non posso ASSOLUTAMENTE credere che tra questi non hai trovato nulla di potabile (ed ho faticato ad elidere):
Abruzzo Az. Agr. Bio «Emidio Pepe»
Abruzzo Francesco Cirelli
Calabria Azienda 'A Vita
Campania Az. Agr. Cantina Giardino
Emilia-Romagna Az. Agr. Camillo Donati
Emilia-Romagna Az. Agr. La Stoppa
Emilia-Romagna Az. Vinicola Ca' de Noci
Emilia-Romagna Tenuta Vitivinicola Croci
Friuli Venezia Giulia Az. Agr. Dario Princic
Friuli Venezia Giulia Az. Agr. Franco Terpin
Friuli Venezia Giulia Az. Agr. I Clivi
Friuli Venezia Giulia Az. Agr. Marco Sara
Friuli Venezia Giulia Az. Agr. Radikon
Lazio Az. Agr. Le Coste di Gradoli
Lombardia (Franciacorta) Cà del Vent
Marche Az. Vitivinicola Aurora
Marche Az.Agr. La Distesa
Marche Az.Agr. La Marca di San Michele
Marche Az.Agr. Pievalta
Piemonte Az. Agr. Cappellano
Piemonte Az. Agr. Ezio Cerruti
Piemonte Az.Agr. Fereolo
Sardegna Cantina Giovanni Montisci
Sicilia Az.Agr. Arianna Occhipinti
Sicilia Az.Agr. Nino Barraco
Sicilia Az.Agr. Porta del Vento
Toscana Az.Agr. Amerighi
Toscana Az.Agr. Massa Vecchia
Trentino-Alto Adige Az.Agr. Foradori

bevuto la settimana scorsa più di qualcosa, tutti vini appostissimo senza puzze ne riduzioni ne quant'altro... tra cui direi un sontuosissimo Trebbiano 2006 di Pepe, veramente veramente buono. (non mi fa più mettere foto, che palle!)
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Re: .....riflessioni, tornando da Fornovo

Messaggioda arnaldo » 03 nov 2014 15:57

picenum ha scritto:Abruzzo Az. Agr. Bio «Emidio Pepe»
Toscana Az.Agr. Massa Vecchia
!)


Questi sono leader in fatto di profumi particolari soprattutto alla stappatura....andrebbero decantati di brutto...o aperti il giorno prima. Altri nel listone che hai messo invece hanno caratteristiche di profumi parecchio ossidativi...comunque pesantucci......altri tendono allo svanito (ho in mente I Clivi poco tempo fa.....non profumavano di nulla......)...
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Re: .....riflessioni, tornando da Fornovo

Messaggioda vinogodi » 03 nov 2014 16:17

picenum ha scritto:a)Oggi non sono assolutamente d'accordo con i miei maestri.


... :shock: ... chi sarebbero?... Immagine
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Re: .....riflessioni, tornando da Fornovo

Messaggioda alleg » 03 nov 2014 18:10

Provo a dire la mia per quanto "nuovo" e con meno esperienza di voi.

- Agricoltura sostenibile e interventi minimi in cantina, senza aggiunta di mosti concentrati e altre sostanze adulteranti dovrebbero essere la regola. E tal proposito non si può negare che il movimento dei c.d. "vini naturali" stia portando anche i grossi nomi a lavorare in maniera (almeno a parole, a fatti non lo so) più rispettosa che in passato.

- Quasi tutti i vini che si bevono e che vengono reputati "tra i migliori" delle varie denominazioni sono realizzati con metodi reputati "accettabili" anche dai bio talebani, anche se ciò non viene utilizzato come strumento di marketing. Tutti i grandi produttori hanno un più di occhio di riguardo per il loro territorio e per l'ambiente circostante.

- A Fornovo e manisfestazioni simili ci sono anche tanti vini orrendi, questo è un dato di fatto. Questione per me di tanti produttori ancora inesperti, alcuni estremismi (vedi i vini di Radikon che non mi sono piaciuti per niente) e del fatto che intervenendo meno e con mezzi meno invasivi risulta più difficile mascherare i propri errori in vinificazione così come i limiti dell'annata, dell' uva e del territorio. Da qui una percentuale molto più alta di vini con difetti evidenti.

- Conclusione: preferisco passare una giornata a Fornovo, trovando 99 vini indecenti e uno emozionate, che bere 100 vini da supermercato inutilmente mediocri (avendo la possibilità di assaggiarli prima dell'acquisto, altrimenti sono m+++++e che volano).

Accetto smentite ed insulti...
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Re: .....riflessioni, tornando da Fornovo

Messaggioda arnaldo » 03 nov 2014 18:13

alleg ha scritto: che bere 100 vini da supermercato inutilmente mediocri (avendo la possibilità di assaggiarli prima dell'acquisto, altrimenti sono m+++++e che volano).

Accetto smentite ed insulti...


No,tranquillo...ognuno è libero di pensare come meglio crede....io invece preferisco bere 100 vini da VINITALY stupendamente buoni (quasi mai bio.....ma lo stesso incredibilmente buoni, pure stra-buoni-...) :D :D
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Re: .....riflessioni, tornando da Fornovo

Messaggioda de magistris » 03 nov 2014 18:21

io non capisco perché il vino buono, il vino medio e il vino cattivo hanno ancora bisogno di essere categorizzati tra naturali, convenzionali, da vinitaly, da supermercato, da industria, da artigiani, eccetera eccetera.

Nella mia limitatissima esperienza, ho imparato che di vini buoni e cattivi ce ne sono in ogni singolo gruppo, ammesso che abbia ancora un senso ragionare per gruppi.
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Re: .....riflessioni, tornando da Fornovo

Messaggioda alleg » 03 nov 2014 18:30

de magistris ha scritto:io non capisco perché il vino buono, il vino medio e il vino cattivo hanno ancora bisogno di essere categorizzati tra naturali, convenzionali, da vinitaly, da supermercato, da industria, da artigiani, eccetera eccetera.

Nella mia limitatissima esperienza, ho imparato che di vini buoni e cattivi ce ne sono in ogni singolo gruppo, ammesso che abbia ancora un senso ragionare per gruppi.


Sono d'accordo (anche se cambiano le percentuali per ogni gruppo). Per questo non escluderei quelli di Fornovo... ce ne sono anche li di vini buoni... Il ragionamento per gruppi qui è un po' forzato, nel senso che essendosi raggruppati spontaneamente i produttori si è portati a ragionare così...
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Re: .....riflessioni, tornando da Fornovo

Messaggioda de magistris » 03 nov 2014 18:34

alleg ha scritto:
de magistris ha scritto:io non capisco perché il vino buono, il vino medio e il vino cattivo hanno ancora bisogno di essere categorizzati tra naturali, convenzionali, da vinitaly, da supermercato, da industria, da artigiani, eccetera eccetera.

Nella mia limitatissima esperienza, ho imparato che di vini buoni e cattivi ce ne sono in ogni singolo gruppo, ammesso che abbia ancora un senso ragionare per gruppi.


Sono d'accordo (anche se cambiano le percentuali per ogni gruppo). Per questo non escluderei quelli di Fornovo... ce ne sono anche li di vini buoni... Il ragionamento per gruppi qui è un po' forzato, nel senso che essendosi raggruppati spontaneamente i produttori si è portati a ragionare così...


è vero, ma vale alla fine per ogni manifestazione, fiera, anteprima, presentazione tematica, degustazione di premiati, eccetera. Mi sembra che questa continua polarizzazione stia portando indietro le lancette del vino italiano (e non solo), anziché farlo crescere. Sto provando a ragionare in generale, non mi riferisco a nessuno degli interventi precedenti, sia chiaro.
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Re: .....riflessioni, tornando da Fornovo

Messaggioda alleg » 03 nov 2014 18:36

arnaldo ha scritto:
alleg ha scritto: che bere 100 vini da supermercato inutilmente mediocri (avendo la possibilità di assaggiarli prima dell'acquisto, altrimenti sono m+++++e che volano).

Accetto smentite ed insulti...


No,tranquillo...ognuno è libero di pensare come meglio crede....io invece preferisco bere 100 vini da VINITALY stupendamente buoni (quasi mai bio.....ma lo stesso incredibilmente buoni, pure stra-buoni-...) :D :D


Beh ammetterai però che anche li quelli stra-buoni te li devi andare a cercare e spesso se sei un semplice appassionato (magari giovane, non immannellato con enotecari e distributori) ti mandano anche a cagare...
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Re: .....riflessioni, tornando da Fornovo

Messaggioda gp » 03 nov 2014 19:15

de magistris ha scritto:
alleg ha scritto:
de magistris ha scritto:io non capisco perché il vino buono, il vino medio e il vino cattivo hanno ancora bisogno di essere categorizzati tra naturali, convenzionali, da vinitaly, da supermercato, da industria, da artigiani, eccetera eccetera.

Nella mia limitatissima esperienza, ho imparato che di vini buoni e cattivi ce ne sono in ogni singolo gruppo, ammesso che abbia ancora un senso ragionare per gruppi.


Sono d'accordo (anche se cambiano le percentuali per ogni gruppo). Per questo non escluderei quelli di Fornovo... ce ne sono anche li di vini buoni... Il ragionamento per gruppi qui è un po' forzato, nel senso che essendosi raggruppati spontaneamente i produttori si è portati a ragionare così...


è vero, ma vale alla fine per ogni manifestazione, fiera, anteprima, presentazione tematica, degustazione di premiati, eccetera. Mi sembra che questa continua polarizzazione stia portando indietro le lancette del vino italiano (e non solo), anziché farlo crescere. Sto provando a ragionare in generale, non mi riferisco a nessuno degli interventi precedenti, sia chiaro.


In linea di principio il tuo discorso non fa una piega, ma in pratica non è così perché quello in cui ci si imbatte nelle diverse occasioni sono configurazioni diverse. In particolare, torna la questione di cosa è difetto e cosa no per ciascuno di noi. Se difetto sono solo l'impatto immediato con una una volatile alta e note variamente indigeste al naso (in particolare di tipo organico), con eventuale corrispondenza di questi due tratti nel sapore, allora certamente nella parte "ordinaria" del Vinitaly a cui si riferisce Arnaldo hai una bassa probabilità di trovarli. Puoi trovare invece vini che non sanno di nulla, vini che non sanno di quello che dovrebbero sapere, vini sulla carta impossibili (per esempio dolcezza surmatura e alcol potente incredibilmente associati ad acidità penetrante): se sei fatto in un certo modo, questi vini magari non li apprezzi ma non ti urtano come i primi che ho detto.
Spesso decisiva è poi la dimensione temporale, non a caso il riferimento di un po' tutti è ai banchi di assaggio: se la sequenza è versa-rotea-snasa-mastica-sputa (max 15 secondi in totale), direi che praticamente nessun vino naturale ne esce bene -- senza ovviamente con questo voler difendere quei vini in cui dopo mezz'ora gli odori sgradevoli si sono addirittura amplificati. Ma come si fa a distinguerli da quelli che migliorano a volte in modo sorprendente se non gli si lascia un po' di tempo?
Ultima considerazione: se uno sa già per certo che quello che troverà in un certo posto non gli piace, che ci va a fare? E' molto difficile che non trovi una conferma al suo (legittimo) pre-giudizio. Non a caso Arnaldo confonde bio e naturale, che sono movimenti notoriamente diversi (purtroppo, aggiungerei, perché la contrapposizione di una parte dei naturali al bio non giova a nessuno).
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Re: .....riflessioni, tornando da Fornovo

Messaggioda Alberto » 03 nov 2014 19:20

gp ha scritto:versa-rotea-snasa-mastica-sputa

..."prima che metta neve"...

:wink:

Battute a parte, intervento da applausi, bravo GP! :D
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Re: .....riflessioni, tornando da Fornovo

Messaggioda de magistris » 03 nov 2014 19:28

gp ha scritto:
In linea di principio il tuo discorso non fa una piega, ma in pratica non è così perché quello in cui ci si imbatte nelle diverse occasioni sono configurazioni diverse. In particolare, torna la questione di cosa è difetto e cosa no per ciascuno di noi. Se difetto sono solo l'impatto immediato con una una volatile alta e note variamente indigeste al naso (in particolare di tipo organico), con eventuale corrispondenza di questi due tratti nel sapore, allora certamente nella parte "ordinaria" del Vinitaly a cui si riferisce Arnaldo hai una bassa probabilità di trovarli. Puoi trovare invece vini che non sanno di nulla, vini che non sanno di quello che dovrebbero sapere, vini sulla carta impossibili (per esempio dolcezza surmatura e alcol potente incredibilmente associati ad acidità penetrante): se sei fatto in un certo modo, questi vini magari non li apprezzi ma non ti urtano come i primi che ho detto.
Spesso decisiva è poi la dimensione temporale, non a caso il riferimento di un po' tutti è ai banchi di assaggio: se la sequenza è versa-rotea-snasa-mastica-sputa (max 15 secondi in totale), direi che praticamente nessun vino naturale ne esce bene -- senza ovviamente con questo voler difendere quei vini in cui dopo mezz'ora gli odori sgradevoli si sono addirittura amplificati. Ma come si fa a distinguerli da quelli che migliorano a volte in modo sorprendente se non gli si lascia un po' di tempo?
Ultima considerazione: se uno sa già per certo che quello che troverà in un certo posto non gli piace, che ci va a fare? E' molto difficile che non trovi una conferma al suo (legittimo) pre-giudizio. Non a caso Arnaldo confonde bio e naturale, che sono movimenti notoriamente diversi (purtroppo, aggiungerei, perché la contrapposizione di una parte dei naturali al bio non giova a nessuno).


è giusto quel che dici, ma andiamo nel concreto.
a me sembra che si facciano gli stessi discorsi da almeno dieci anni, con lo stesso identico meccanismo, sia da parte dei fan che dei detrattori.
I fan attribuiscono un valore intrinseco autosufficiente e "superiore" all'autocategorizzazione di "naturale", "vero", e compagnia. I detrattori sono infastiditi da questa cosa e cercano in tutti i modi di dimostrare che quello è il regno delle puzze e delle ossidazioni.
La rappresentazione dialettica continua ad essere la stessa da tempo immemore, la realtà è molto meno schematica per me. E vale per cento altre cose: i lieviti, la botte grande, i solfiti, l'autoctono, la criomacerazione, il residuo zuccherino e compagnia cantando.
Paolo De Cristofaro

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Re: .....riflessioni, tornando da Fornovo

Messaggioda picenum » 03 nov 2014 22:07

arnaldo ha scritto:
picenum ha scritto:Abruzzo Az. Agr. Bio «Emidio Pepe»
Toscana Az.Agr. Massa Vecchia
!)


Questi sono leader in fatto di profumi particolari soprattutto alla stappatura....andrebbero decantati di brutto...o aperti il giorno prima. Altri nel listone che hai messo invece hanno caratteristiche di profumi parecchio ossidativi...comunque pesantucci......altri tendono allo svanito (ho in mente I Clivi poco tempo fa.....non profumavano di nulla......)...

Guarda che roba... era stupendo, e questa volta anche aperto da poco.
non sono un tipo che beve etichette ne che mette etichette, quando un vino è buono lo è e basta bio, natur, barrique botte cemento etc...;
ad ogni modo preferisco un vino che sa mutare nel tempo ma anche nel bicchiere piuttosto che un vino statico.
Finisco dicendo che il mio intervento non era a favore dei vini naturali ma semplicemente perchè tutti i vini indicati li ho bevuti ed in tutti ho trovato "quasi" sempre tante cose belle e quasi mai liquidi imbevibili come era stato riportato dal buon papero.
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Re: .....riflessioni, tornando da Fornovo

Messaggioda picenum » 03 nov 2014 22:10

vinogodi ha scritto:
picenum ha scritto:a)Oggi non sono assolutamente d'accordo con i miei maestri.


... :shock: ... chi sarebbero?... Immagine


8)
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Re: .....riflessioni, tornando da Fornovo

Messaggioda paperofranco » 04 nov 2014 00:30

picenum ha scritto:
arnaldo ha scritto:
picenum ha scritto:Abruzzo Az. Agr. Bio «Emidio Pepe»
Toscana Az.Agr. Massa Vecchia
!)


Questi sono leader in fatto di profumi particolari soprattutto alla stappatura....andrebbero decantati di brutto...o aperti il giorno prima. Altri nel listone che hai messo invece hanno caratteristiche di profumi parecchio ossidativi...comunque pesantucci......altri tendono allo svanito (ho in mente I Clivi poco tempo fa.....non profumavano di nulla......)...

Guarda che roba... era stupendo, e questa volta anche aperto da poco.
non sono un tipo che beve etichette ne che mette etichette, quando un vino è buono lo è e basta bio, natur, barrique botte cemento etc...;
ad ogni modo preferisco un vino che sa mutare nel tempo ma anche nel bicchiere piuttosto che un vino statico.
Finisco dicendo che il mio intervento non era a favore dei vini naturali ma semplicemente perchè tutti i vini indicati li ho bevuti ed in tutti ho trovato "quasi" sempre tante cose belle e quasi mai liquidi imbevibili come era stato riportato dal buon papero.


E credimi che il mio non era contro i vini naturali, spero che non sia stato percepito in questo modo :wink: .
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Re: .....riflessioni, tornando da Fornovo

Messaggioda vinogodi » 04 nov 2014 09:33

paperofranco ha scritto:
picenum ha scritto:
arnaldo ha scritto:
picenum ha scritto:Abruzzo Az. Agr. Bio «Emidio Pepe»
Toscana Az.Agr. Massa Vecchia
!)


Questi sono leader in fatto di profumi particolari soprattutto alla stappatura....andrebbero decantati di brutto...o aperti il giorno prima. Altri nel listone che hai messo invece hanno caratteristiche di profumi parecchio ossidativi...comunque pesantucci......altri tendono allo svanito (ho in mente I Clivi poco tempo fa.....non profumavano di nulla......)...

Guarda che roba... era stupendo, e questa volta anche aperto da poco.
non sono un tipo che beve etichette ne che mette etichette, quando un vino è buono lo è e basta bio, natur, barrique botte cemento etc...;
ad ogni modo preferisco un vino che sa mutare nel tempo ma anche nel bicchiere piuttosto che un vino statico.
Finisco dicendo che il mio intervento non era a favore dei vini naturali ma semplicemente perchè tutti i vini indicati li ho bevuti ed in tutti ho trovato "quasi" sempre tante cose belle e quasi mai liquidi imbevibili come era stato riportato dal buon papero.


E credimi che il mio non era contro i vini naturali, spero che non sia stato percepito in questo modo :wink: .

...io l'ho percepito in questo modo, reazionario di un inquinatore,avvelenatore e ecoincompatibile... 8)
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