Ettore Germano - Langhe Riesling Hérzu 2010Il tappo aveva una fuoriuscita laterale di liquido una volta tagliata la capsula, ma fortunatamente il vino non ne ha risentito.
Paglierino intenso, esordisce con profumi di nocciola, pesca bianca e idrocarburi, come da manuale.
In bocca l'attacco è dolce, morbido, ma non molle: l'acidità c'è ed anche tanta. La persistenza è sapida e ricorda la frutta secca.
A tavola piaciuto molto, con un cannellone alla fonduta.
Con il cinghiale, due bocce molto diverse:
J. Vidal-Fleury - Côte-Rôtie Brune et Blonde 1998Granato cupo di media trasparenza.
Ricordi animaleschi e di sella, che lasciano il posto a leggeri toni fruttati e di sottobosco.
L'attacco in bocca è un guanto di velluto: tutto in perfetto equilibrio, fine, ma con una lunga persistenza quasi salina.
Bottiglia al suo apogeo per me, trovata in fase di grazia. Inaspettatamente, a braccetto con il cinghiale.
Conti Costanti - Brunello di Montalcino Riserva 2004Rubino cupo tendente al granato.
Elegantissimi toni di cuoio e pelle, che si uniscono a sensazioni di terra e finiscono con i toni dolci e speziati di tabacco scuro e pepe nero.
In bocca il tannino è vivo e clamorosamente giovane.
L'acidità in baldanza, ma con una bella ciccia che rende il tutto succulento.
Ciliegia, tabacco dolce, chiodi di garofano...davvero ancora molto giovane, ma comunque è già ora una goduria berselo.
Asfalta senza pietà pure il cinghiale sia per irruenza che per persistenza.
Finalmente, dopo un precedente assaggio non felice, trovo una boccia in splendida forma.
Moscato d'Asti 2013 Massolino sulla torta della nonna fatta in casa: chevvelodicoaffare...