CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

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paperofranco
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda paperofranco » 09 ott 2014 00:25

Cristianmark ha scritto:sintetizzando
sapido >> sale
acido >> limone >>> salivazione


Scusaci se abbiamo cercato di argomentare un po', capisco che per il tuo stile scarno/essenziale/monosillabico/monolettera sia stata veramente una palla.
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xoan
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda xoan » 09 ott 2014 01:06

Montepulciano d’Abruzzo 1997, Valentini
Rosso rubino cupo ed impenetrabile con lievi sfumature granate. Al primo approccio olfattivo si presenta contratto ed enigmatico, chiuso in un tenue e misterioso alone di ruggine, terra bagnata e qualche accenno di riduzione. Con un po’ di attesa la timidezza arretra lasciando il vino libero di esprimersi in maniera davvero elegante.
Evolve lentamente nel calice. Arancia rossa, ciliegia e prugna, accompagnate da sottobosco ed un garbato foxy. Seguono delicati ritorni balsamici di canfora, resina di pino e incenso. Si ripropone anche qui il caffè, accompagnato da piacevoli note speziate di chiodo di garofano e pepe nero. In bocca è pieno ed appagante con un ampio e succoso frutto rosso speziato. Di grande tessitura gustativa, vanta un tannino morbido e fitto e una freschezza che spinge ad una beva irresistibile. Il sorso si distende intensamente con pulizia e lunga persistenza. Per chi sa aspettare ed ascoltare. In un solo aggettivo: essenziale.

Barolo Cerequio 1990, Poderi Marengo e Marenda
Rosso granato elegante e netto.
Naso sottile che si svela lentamente con raffinati sentori di sottobosco, tartufo e fiori appassiti. Volteggia poi con delicatezza su intriganti note di funghi secchi, talco e liquirizia.
In bocca entra con discrezione per poi svelare una trama tannica di magistrale finezza e vitalità. Il sorso è fresco e pulito, ampio e profondo nel ritorno di fiori secchi, con il caratteristico ricordo balsamico di Cerequio. Vino emblema di profondità, equilibrio e persistenza gustativa.
Ultima modifica di xoan il 10 ott 2014 10:21, modificato 1 volta in totale.
aleman10
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda aleman10 » 09 ott 2014 11:05

NUSSERHOF ELDA 2010

Schiava in purezza. Rosso rubino scarico, poco colorato. Naso molto fresco, fragoline di bosco, lamponi, erbe di montagna,scia agrumata,netta speziatura riconducibile al pepe nero e alla noce moscata.In bocca è snello,esilissimo e sinuoso, estremamente fresco e duttile nell'abbinamento cibo vino.è un rosso-bianco. Finezza liquida.


TAURASI RADICI RISERVA 1999 MASTROBERARDINO

Rosso rubino che vira verso il granato. Vino, a differenza di alcuni commenti che avevo letto, ancora vivissimo. Destato dal sonno, ci mette un po' a ricomporsi(inizialmente nota alcolica sopra le righe e reticenza ad esprimersi), ma quando si rimette a posto è davvero un grande vino. Al naso, come tipico di alcuni grandi Taurasi, non è molto disponibile aromaticamente ma ha rigore, eleganza, piccoli accenni di ciliegia matura, tabacco,pepe nero. La bocca è trainata da un tannino severissimo che non accetta repliche, fresco e sapido, chiude lunghissimo. La potenza è nulla senza il controllo, come diceva quel tale.


BARBACARLO 1989

Tappo o non tappo? Un po sì in realtà, ma non tanto da permettermi di buttare questo emozionante vino. Crepuscolare ma arzillo, è un concentrato di foglie bagnate, erbe, benzina. In bocca la sua vitalità è commovente, sorso snello e freschissimo, vino di altri tempi che sfugge ad ogni tentativo di catalogazione. Riempie di gioia.



BAROLO BUSSIA FENOCCHIO 2009

Non così reticente come mi aspettavo, apre su note di rabarbaro,menta,rosa e lo fa in modo molto deciso, si dichiara immediatamente. In bocca la sua trama è fantastica, tannino di grana finissima nonostante la sua severità, sviluppo gustativo corale. Lunghissimo. Grande classe.
Vinis
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda Vinis » 09 ott 2014 19:48

FIDENZIO 2001 Podere San Luigi
Ho sempre apprezzato la vocazione di questa piccola azienda di Piombino per la qualità, digerita quella sensazione un po' del legno che ha il vino appena messo in commercio diventa un esemplare di eleganza, colore granato vivo e luminoso, profumi di prugna, ginepro, cacao di grande intensità in bocca è di grande equilibrio tannino che sembra velluto che scivola sulla lingua, beh su un bel piatto di reginette sul colombaccio mi ha fatto veramente godere.

Edy 2004 Feresin 100% Friulano
Bottiglia portata da un mio amico che mi spiega che in pratica qiesto bianco è stato messo in commercio in primavera 2014, quindi 10 anni di affinamento, le apsettative erano molte :D fin dal colore giallo topazio, frutta gialla matura, genziana, resina di pino, sambuco con una leggera nota di burro (che mi ha perlesso), insomma una bella complessità ma in bocca era di una pesantezza incredibile sicuramente un lunghissimo affinamento in botti piccole nuove, cremoso con una frecshezza impercetibile fortunatamento un po' di sapidità teneva in piedi il vino, insomma ho fatto fatica a finire un bicchiere.


GEVREY CHAMBERTIN "Les Crais" 2010 Segun
Village dal piccolo prezzo mi sembra una ventina di euro a quel prezzo trovo nebbioli tipo i vini di Arpepe che mi fanno godere di più comunque a parte le mie fisse, è un vino veramente piacevole, bel rosso rubino trasparente profumi di piccoli frutti rossi, viola, iris, in bocca ha una bella finezza bella acidita e tannino fine, insomma è sembre un bel millesimo, la cosa he non mi è piaciuta per niente è una non leggera sensazione vanigliata in bocca dopo averlo buttato giù.
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda Vinis » 09 ott 2014 20:04

.


BARBACARLO 1989

Tappo o non tappo? Un po sì in realtà, ma non tanto da permettermi di buttare questo emozionante vino. Crepuscolare ma arzillo, è un concentrato di foglie bagnate, erbe, benzina. In bocca la sua vitalità è commovente, sorso snello e freschissimo, vino di altri tempi che sfugge ad ogni tentativo di catalogazione. Riempie di gioia.



Sono d'accordissimo con te i vini del Maga riempiono sempre il cuore di gioia e forse è proprio per la loro non omologazione che emozionano sempre, tranne, almeno per me, quando sono un po' abboccati che a me non fanno impazzire come la 2011
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda Spectator » 10 ott 2014 11:29

..Bougogne Aligote 2006,J.J.Confuron.Oro giallo carico,naso di camomilla,fiori di campo e frutta gialla.Bocca relativamente fresca,ma allo stesso tempo molle, stancante ,al limite della pesantezza.Vino per nulla invogliante al sorso,e..bottiglia nn finita.Domani mi..rifaccio con un bel Verdicchio 2006 di ColleStefano.
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda Cristianmark » 10 ott 2014 11:48

paperofranco ha scritto:
Cristianmark ha scritto:sintetizzando
sapido >> sale
acido >> limone >>> salivazione


Scusaci se abbiamo cercato di argomentare un po', capisco che per il tuo stile scarno/essenziale/monosillabico/monolettera sia stata veramente una palla.


No figurati, pensavo di leggere maggiori argomentazioni in merito.
Ma, forse, la voglia di scrivere o di esporsi da parte dei vari eno-acculturati latita.
Peccato, per chi come me non ha tali conoscenze.
Grazie
C.
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda gianni femminella » 10 ott 2014 12:16

Spectator ha scritto:..Bougogne Aligote 2006,J.J.Confuron.Oro giallo carico,naso di camomilla,fiori di campo e frutta gialla.Bocca relativamente fresca,ma allo stesso tempo molle, stancante ,al limite della pesantezza.Vino per nulla invogliante al sorso.


Vino troppo sapido? :mrgreen:
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda gianni femminella » 10 ott 2014 12:20

Cristianmark ha scritto:
paperofranco ha scritto:
Cristianmark ha scritto:sintetizzando
sapido >> sale
acido >> limone >>> salivazione


Scusaci se abbiamo cercato di argomentare un po', capisco che per il tuo stile scarno/essenziale/monosillabico/monolettera sia stata veramente una palla.


No figurati, pensavo di leggere maggiori argomentazioni in merito.
Ma, forse, la voglia di scrivere o di esporsi da parte dei vari eno-acculturati latita.
Peccato, per chi come me non ha tali conoscenze.
Grazie
C.


Anche io speravo in un po' di discussione. Se il mio discorso non stava in piedi avrei voluto sapere perché quel vino era buono ma stancava ( semplicemente dopo un po' lasciava una sensazione di salato che disturbava ).
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda Spectator » 10 ott 2014 12:50

gianni femminella ha scritto:
Spectator ha scritto:..Bougogne Aligote 2006,J.J.Confuron.Oro giallo carico,naso di camomilla,fiori di campo e frutta gialla.Bocca relativamente fresca,ma allo stesso tempo molle, stancante ,al limite della pesantezza.Vino per nulla invogliante al sorso.


Vino troppo sapido? :mrgreen:


..per nulla...saporito :lol: !
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda Pot » 10 ott 2014 16:18

Spectator ha scritto:
gianni femminella ha scritto:
Spectator ha scritto:..Bougogne Aligote 2006,J.J.Confuron.Oro giallo carico,naso di camomilla,fiori di campo e frutta gialla.Bocca relativamente fresca,ma allo stesso tempo molle, stancante ,al limite della pesantezza.Vino per nulla invogliante al sorso.


Vino troppo sapido? :mrgreen:


..per nulla...saporito :lol: !


Avranno messo il sale in due... capita sempre qualcuno che pensa che tu non l'abbia fatto :lol:
...La vita va corretta, eccome, è troppo dura da buttare giù liscia.

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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda Alberto » 10 ott 2014 19:20

Ieri sera ritrovo veneto con focus sugli Jerez/Sherry dell'arcinota maison Bodegas Emilio Lustau, con una selezione di bottiglie provenienti da imbottigliamenti non recenti dell'azienda (arco temporale da metà a fine del decennio scorso). Divagazioni dalmate (e non solo) di contorno.

Nell'ordine:

Cartizze Brut, Colesel
Non millesimato in etichetta, ma quasi sicuramente annata 2013. Ha l'acidità giusta ma per me manca quasi completamente di profondità, di grip. Il naso tra l'incipriato e l'ingessato non aiuta. Non convincente.

Grk, Bartul Cebalo, 2012
Autoctono dell'isola dalmata di Cùrzola. Me lo aspettavo più salmastro/marino, invece è grasso, con tanto frutto giallo ed acidità media, ma si lascia bere sorprendentemente bene, senza che l'alcol (14,5% in etichetta) spari su, nemmeno a temperatura sostenuta. Mi è piaciuto.

Palo Cortado Single Cask Almacenista Vides, Lustau
Cosa piuttosto rara, proviene da una singola botte, non sottoposta al processo di blending frazionato nel c.d. sistema Solera e Criaderas; n. 144 di un lotto di 600 bottiglie. Colore ramato scuro, non limpido. Decisamente agrumato, si sente un fondo di flor ma soprattutto una traccia leggermente verde, come di mallo fresco, che pulisce molto bene la bocca in chiusura. Una bella partenza.

Oloroso Pata de Gallina Almacenista Garcia-Jarana, Lustau
Mogano. Naso bloccato per molto tempo su note di stofinaccio bagnato e sporco, se ne libera con molta aria (non ne hanno mai abbastanza dell'ossigeno, evidentemente!) facendo uscire un coté quasi iodato; bocca invece godibile fin da subito, non enorme, che mostra una traccia agrumata ben percepibile, assieme ad una carica salina notevole. Non per bevitori di primo pelo però!

Oloroso Emperatriz Eugenia, Lustau
Prima dell'introduzione della linea con certificazione VORS a 30 anni di invecchiamento (circa 4 anni fa cioè) era il vino secco top di Lustau, l'unico classificato Solera Gran Reserva. Tinta mogano, ancora più scura e concentrata. Un "sospetto" di dolcezza (pur essendo tutto da uve palomino fino, senza aggiunte del dolcissimo PX) che dà equilibrio ad un naso di mille e mille tostature, con un profilo alcolico complesso, quasi da brandy di pari invecchiamento; bocca enorme con tutta la concentrazione e lunghezza data dalla grande età, eppure ancora perfettamente dinamica, direi perfino fresca. Grande vino.

Pharos, Plancic, 2007
Plavac Mali dall'isola dalmata di Lesina. Riduzione iniziale che si confonde poi perfino con una smaltatura ben poco piacevole, bocca corta e con acidità completamente per i fatti suoi. Non ci siamo.

Dingac, Violic-Jurica, 2008
Sempre da uve Plavac Mali della penisola di Sabbioncello, è la denominazione dalmata storicamente più importante. Per fortuna, ben altra musica rispetto al vino precedente: intensa macchia mediterranea, col frutto rosso veicolato senza accessi dall'alcol (16,3%), "dettoreggiante" :wink: e molto gustoso, con una gradevole rusticità di fondo.

Lambrusco di Sorbara Primevo, Villa di Corlo, 2012
Essendosene parlato ultimamente sul forum, ho voluto testarlo con molta curiosità: niente da dire sulla fattura tecnica; mi sarebbe piaciuto un filo più di cuore. Compito di sgrassare e resettare la bocca assolto, ad ogni modo. Un Sorbara "pettinato" e che credo possa piacere a tutti.

Cream Solera East India, Lustau
Blend di oloroso (da palomino) e Pedro Ximenez. Anche in questo caso naso in partenza ostico, leggermente cartonato, ed anche in questo caso bocca bella sin da subito: profilo "scuro" simile all'Emperatriz Eugenia, e quasi la stessa trama del medesimo, con in più però la componente della dolcezza (meno accentuata rispetto al preventivato, ad ogni modo...forse gli anni di bottiglia hanno in qualche modo "digerito" gli zuccheri) a dare una dimensione in più. Persistenza lunghissima.

Moscatel Emilìn, Lustau
Circa 10 anni di invecchiamento in solera. Naso classicamente orientato su un mix di frutta disidratata, in abbinata alle altrettanto classiche erbe mediterranee, si rivela più "sbarazzino" (diciamo superficiale?) e decisamente più dolce dell'East India; ha di suo una bellissima acidità in grado di bilanciare i molti zuccheri e sostenere la beva. Sembra quasi giovane.

Un plauso per le ottime pizze della Pizzeria San Marco di Onara di Tombolo (PD)...cortesia e professionalità, siamo stati benissimo! :D
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda paperofranco » 10 ott 2014 19:54

Alberto ha scritto:Ieri sera ritrovo veneto con focus sugli Jerez/Sherry dell'arcinota maison Bodegas Emilio Lustau, con una selezione di bottiglie provenienti da imbottigliamenti non recenti dell'azienda (arco temporale da metà a fine del decennio scorso). Divagazioni dalmate (e non solo) di contorno.

Nell'ordine:

Cartizze Brut, Colesel
Non millesimato in etichetta, ma quasi sicuramente annata 2013. Ha l'acidità giusta ma per me manca quasi completamente di profondità, di grip. Il naso tra l'incipriato e l'ingessato non aiuta. Non convincente.

Grk, Bartul Cebalo, 2012
Autoctono dell'isola dalmata di Cùrzola. Me lo aspettavo più salmastro/marino, invece è grasso, con tanto frutto giallo ed acidità media, ma si lascia bere sorprendentemente bene, senza che l'alcol (14,5% in etichetta) spari su, nemmeno a temperatura sostenuta. Mi è piaciuto.

Palo Cortado Single Cask Almacenista Vides, Lustau
Cosa piuttosto rara, proviene da una singola botte, non sottoposta al processo di blending frazionato nel c.d. sistema Solera e Criaderas; n. 144 di un lotto di 600 bottiglie. Colore ramato scuro, non limpido. Decisamente agrumato, si sente un fondo di flor ma soprattutto una traccia leggermente verde, come di mallo fresco, che pulisce molto bene la bocca in chiusura. Una bella partenza.

Oloroso Pata de Gallina Almacenista Garcia-Jarana, Lustau
Mogano. Naso bloccato per molto tempo su note di stofinaccio bagnato e sporco, se ne libera con molta aria (non ne hanno mai abbastanza dell'ossigeno, evidentemente!) facendo uscire un coté quasi iodato; bocca invece godibile fin da subito, non enorme, che mostra una traccia agrumata ben percepibile, assieme ad una carica salina notevole. Non per bevitori di primo pelo però!

Oloroso Emperatriz Eugenia, Lustau
Prima dell'introduzione della linea con certificazione VORS a 30 anni di invecchiamento (circa 4 anni fa cioè) era il vino secco top di Lustau, l'unico classificato Solera Gran Reserva. Tinta mogano, ancora più scura e concentrata. Un "sospetto" di dolcezza (pur essendo tutto da uve palomino fino, senza aggiunte del dolcissimo PX) che dà equilibrio ad un naso di mille e mille tostature, con un profilo alcolico complesso, quasi da brandy di pari invecchiamento; bocca enorme con tutta la concentrazione e lunghezza data dalla grande età, eppure ancora perfettamente dinamica, direi perfino fresca. Grande vino.

Pharos, Plancic, 2007
Plavac Mali dall'isola dalmata di Lesina. Riduzione iniziale che si confonde poi perfino con una smaltatura ben poco piacevole, bocca corta e con acidità completamente per i fatti suoi. Non ci siamo.

Dingac, Violic-Jurica, 2008
Sempre da uve Plavac Mali della penisola di Sabbioncello, è la denominazione dalmata storicamente più importante. Per fortuna, ben altra musica rispetto al vino precedente: intensa macchia mediterranea, col frutto rosso veicolato senza accessi dall'alcol (16,3%), "dettoreggiante" :wink: e molto gustoso, con una gradevole rusticità di fondo.

Lambrusco di Sorbara Primevo, Villa di Corlo, 2012
Essendosene parlato ultimamente sul forum, ho voluto testarlo con molta curiosità: niente da dire sulla fattura tecnica; mi sarebbe piaciuto un filo più di cuore. Compito di sgrassare e resettare la bocca assolto, ad ogni modo. Un Sorbara "pettinato" e che credo possa piacere a tutti.

Cream Solera East India, Lustau
Blend di oloroso (da palomino) e Pedro Ximenez. Anche in questo caso naso in partenza ostico, leggermente cartonato, ed anche in questo caso bocca bella sin da subito: profilo "scuro" simile all'Emperatriz Eugenia, e quasi la stessa trama del medesimo, con in più però la componente della dolcezza (meno accentuata rispetto al preventivato, ad ogni modo...forse gli anni di bottiglia hanno in qualche modo "digerito" gli zuccheri) a dare una dimensione in più. Persistenza lunghissima.

Moscatel Emilìn, Lustau
Circa 10 anni di invecchiamento in solera. Naso classicamente orientato su un mix di frutta disidratata, in abbinata alle altrettanto classiche erbe mediterranee, si rivela più "sbarazzino" (diciamo superficiale?) e decisamente più dolce dell'East India; ha di suo una bellissima acidità in grado di bilanciare i molti zuccheri e sostenere la beva. Sembra quasi giovane.

Un plauso per le ottime pizze della Pizzeria San Marco di Onara di Tombolo (PD)...cortesia e professionalità, siamo stati benissimo! :D


Fammi capire Alberto, ringraziandoti per questo post visto che conosco pochissimo la/le tipologie: ma avete bevuto gli sherry sulla pizza? Niente fino e niente manzanilla o sbaglio?
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda aleman10 » 10 ott 2014 20:42

Vinis ha scritto:.


BARBACARLO 1989

Tappo o non tappo? Un po sì in realtà, ma non tanto da permettermi di buttare questo emozionante vino. Crepuscolare ma arzillo, è un concentrato di foglie bagnate, erbe, benzina. In bocca la sua vitalità è commovente, sorso snello e freschissimo, vino di altri tempi che sfugge ad ogni tentativo di catalogazione. Riempie di gioia.



Sono d'accordissimo con te i vini del Maga riempiono sempre il cuore di gioia e forse è proprio per la loro non omologazione che emozionano sempre, tranne, almeno per me, quando sono un po' abboccati che a me non fanno impazzire come la 2011



Ti dirò, ho scoperto il Barbacarlo bevendo il 2007, e me ne sono innamorato. L'annata era una di quelle abboccate/frizzanti, perciò forse sono un po'di parte, ma apprezzo anche quelle. Certo, non hanno la complessità di alcune grandissime annate( vedi ad esempio la 1989, secondo me strepitosa), però hanno quel residuo zuccherino e quella bolla che secondo me aggiungono tanta allegria.Personalmente non conosco vino più conviviale.
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda Kalosartipos » 12 ott 2014 09:14

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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda Alberto » 12 ott 2014 09:37

paperofranco ha scritto:Fammi capire Alberto, ringraziandoti per questo post visto che conosco pochissimo l /le tipologie: ma avete bevuto gli sherry sulla pizza? Niente fino e niente manzanilla o sbaglio?

No...sulla pizza abbiamo bevuto gli altri vini! Prima e dopo invece le due batterie di Lustau (i due dolci con il dessert...abbinamento panna cotta alla liquirizia calabrese ed East India davvero spettacolare :D ).

Di Fino e Manzanilla semplicemente non ne ho trovati di sufficientemente "freschi", cercavo sempre di Lustau per ampliare la panoramica, ma non sono riuscito nell'intento.
Ultima modifica di Alberto il 12 ott 2014 13:53, modificato 1 volta in totale.
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda aleman10 » 12 ott 2014 13:38

Blanc de Morgex et La Salle Ermes Pavese 2013

Giallo estremamente chiaro con riflessi verdolini. Naso fatto di accenni, di grande pulizia, note di mela golden, lime, gesso, sambuco,menta,nocciola. In bocca è affilato, trainato da una bordata salina lunghissima e quasi asciugante, nonostante una spalla acida ben presente. Se bevendo un vino riesco a viaggiare mentalmente nel luogo dov'è stato prodotto, vuol dire che qualcosa funziona e funziona bene. Inutile dire che questo è il caso.


Chambave Moscat Prieurè La Crotta Di Vegneron 2011

Giallo Dorato con riflessi ambra. Al naso è un esplosione di frutta tropicale, Mango, Papaya con una cremosità di fondo già avvertibile alla prima olfazione(mi ricorda il succo tropicale con la goccia di latte), zafferano, frutta secca.Naso molto goloso e per nulla timido, rivela subito la sua grande disponibilità aromatica,tamarro ma con stile. In bocca nonostante la ricchezza di estratti è insospettabilmente meno materico di quanto si possa pensare, irrorato da una vena acida-sapida che gli conferisce grande facilità di beva. Non sono amante di questa tipologia di vini, ma devo ammettere che questo mi è piaciuto parecchio.
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda Alberto » 12 ott 2014 13:52

Alberto ha scritto:Ieri sera ritrovo veneto con focus sugli Jerez/Sherry dell'arcinota maison Bodegas Emilio Lustau, con una selezione di bottiglie provenienti da imbottigliamenti non recenti dell'azienda (arco temporale da metà a fine del decennio scorso). Divagazioni dalmate (e non solo) di contorno.

Qualche (pessima, come al solito) foto:

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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda zampaflex » 12 ott 2014 14:20

Dopo avere bevuto la scorsa settimana un Refosco 1998 di Livio Felluga, molto, troppo verde pur nel discreto gradimento complessivo, sono sceso in cantina con l'idea di rifarmi e mi ha fatto l'occhiolino uno di quei vini del cuore, una madeleine di Proust in versione liquida...Giramonte 2000. Seconda annata prodotta, 97 punti de IL VATE e tribicchierato (a dimostrazione che in quegli anni di stile grasso i punti in comune erano sorprendentemente numerosi). Mi ricordo di averlo bevuto quando IL VATE teneva banco il lunedì sera durante il salone del gusto al Lingotto (dopodiché, il deserto qui al nord - un decennio senza un caxxo di presentazione da parte di NESSUNA guida :evil: ).
Ruffiano era e ruffiano è rimasto, ma ancora presente, vivo e vegeto. Naso "dolce" di confettura di more, cassis, tabacco biondo, lievi sentori di vaniglia e glutammato. Bocca che fa dell'equilibrio il suo punto di forza, dato che risulta un po' troppo scorrevole. Finale di media lunghezza e sensazione di pseudo dolcezza che ricorda le polemiche sul Kurni. Piaciuto, senza lacrimuccia nostalgica.
:D :D :D :D
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agamennone
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda agamennone » 12 ott 2014 14:23

Le Difese 2011 Tenuta San Guido

Alcol indicato in etichetta: 14%
Alcol percepito: 18%

Eravamo in 2. Abbiamo pranzato ed è rimasta più di mezza bottiglia.
Peccato perché i sentori di amarena e pepe non erano affatto male ma l'alcol disturbava troppo: sia al naso che in bocca.
"Una sola cosa mi meraviglia più della stupidità con la quale la maggior parte degli uomini vive la sua vita: l'intelligenza che c'è in questa stupidità." (F.Pessoa)
vinogodi
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda vinogodi » 12 ott 2014 18:37

...qualche bevuta ieri al banco di assaggio post presentazione guida a Montecatini : grande rimpatriata fra amici produttori, poi ieri sera verticalina di Chambertin di Rousseau dal 1999 al 2010 : mancavano tre annate sostituite da Clos de Beze, comunque straordinario tutto, anche la 2004 (94/100 "reali" medi ).
Fra le cose davvero eccezionali o, per lo meno , impressionanti :
- Mi spiace dirlo , grande ES ma monumentale ES + Sole, entrato da quest'anno a tutti gli effetti nel gotha dei migliori 10 vini dolci d'Italia . La sua bevibilità e forza espressiva sono straordinari , altro piccolo miracolo di Gianfranco...
- Vietti : Chapeau , devo andare immediatamente in cantina al prossimo giretto in Langa...
- Massolino : ormai ai vertici da oggi ai prossimi anni, ma secondo me lo era già...
- Brunello di Montalcino Riserva Le Potazzine : mi levo il cappello perchè ad occhi chiusi ho immaginato un Poggio di Sotto di grandissima annata e ho chiesto timidamente al Sig.Goretti se avesse conosciuto un certo Palmucci nascondendomi dietro alla mia ignoranza e lui è scoppiato in fragorosa risata confermandomi che fu orgogliosamente suo allievo prediletto...: vino comodamente oltre i 90/100 anche in condizioni precarie.
- Biondi Santi 2009 Brunello : tagliente, territoriale, espressivo come poche volte losentivo in questo stadio. Vino anch'esso oltre i 90/100 prospettico...
- Biondi Santi 2007 Brunello Riserva : mi ha affettato la lingua ma mi ha scaldato il cuore.Poderoso, impettito, austero e digrignate ... un Brunello di Serralunga? L'ho battezzato fra le risate generali Brunello "Riserva Vigna Rionda". Da qui all'eternità .... Pensavo cosa potesse essere successo alla 2008 per essere stata così giudicata male , a questo punto passo dalla cantina per l'assaggio, già d'accordo con A***** A**, direttore commerciale...
- Currà e Pajoré Sottimano: ormai sta avvicinandosi ai vertici ...
- Poggio di Sotto: sempre stupendo...
- Peccato che molti amici mostri con i quali ho assaggiato lo scibile in cantina e che hanno presentato fra le migliori batterie della storia (Roagna, Bruna Giacosa, Mauro Mascarello, Roberto Conterno, Quintarelli) non hanno ritenuto opportuno presentarsi al banco d'assaggio anche perchè la vendemmia c'è e se non hai uno staff che ti segue i lavori , è difficile assentarsi
PS: qualche superpunteggiato mi ha lasciato tiepido . Forse le condizioni non erano idonee , soprattutto per i bianchi e bolle e ... alcuni bordolesi, ma il problema è soprattutto mio, ormai corrotto da ingollamenti ultraventennali di Montrachet e Meursault(e limitrofi) , di Sauvignon di Loira o selezioni di grandi bolle di Reims... oeh, con tutto il rispetto...
PS: mio pensiero personale. Dove ce la giochiamo sul nostro campo, non abbiamo rivali al mondo o , perlomeno, abbiamo un livello emozionale che si avvicina ai top mondiali (senza girarci attorno: Amarone, Nebbiolo, Sangiovese e ... altro). Quando si gioca su campo avversario, parlo dei vitigni "internazionalmente ... francesi" , ho qualche personale limite nell'emettere giudizi di valore assoluto , previa una chiarissima specificazione di valore relativo del giudizio, anche perchè effettivamente fuori dalla Francia siamo ai vertici ... dell'altro campionato, pronti ad essere promossi al cospetto di chi veramente è ai vertici: infatti, quando ci si avventura nel mondo dei bordolesi o dei Pinot Nero o delle bolle, o dei Sirah o dello Chardonnay o del Sauvignon , il nostro è solo un campionato diverso e giudizi stratosferici vanno comunque spiegati e argomentati, anche se la vasta platea non è ad oggi ancora sufficientemente pronta culturalmente e potrebbe effettuare, solo sulla carta, irriverenti paragoni ... 8)
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benux
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda benux » 12 ott 2014 19:44

Stocker Riserva Extra Brut 2007

Color paglierino carico con riflessi dorati, profumi di budino al caramello, crosta di pane, salamoia, e malto, in bocca è fresco e sapido ma con una piacevole aromaticità credo data dalla presenza del Sauvignon. Persistenza infinita.

L'ho trovato uno dei migliori "metodo classico" superiore a tanti mostri sacri :shock:
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda stentenno71 » 12 ott 2014 20:23

vinogodi ha scritto:...qualche bevuta ieri al banco di assaggio post presentazione guida a Montecatini : grande rimpatriata fra amici produttori, poi ieri sera verticalina di Chambertin di Rousseau dal 1999 al 2010 : mancavano tre annate sostituite da Clos de Beze, comunque straordinario tutto, anche la 2004 (94/100 "reali" medi ).
Fra le cose davvero eccezionali o, per lo meno , impressionanti :
- Mi spiace dirlo , grande ES ma monumentale ES + Sole, entrato da quest'anno a tutti gli effetti nel gotha dei migliori 10 vini dolci d'Italia . La sua bevibilità e forza espressiva sono straordinari , altro piccolo miracolo di Gianfranco...
- Vietti : Chapeau , devo andare immediatamente in cantina al prossimo giretto in Langa...
- Massolino : ormai ai vertici da oggi ai prossimi anni, ma secondo me lo era già...
- Brunello di Montalcino Riserva Le Potazzine : mi levo il cappello perchè ad occhi chiusi ho immaginato un Poggio di Sotto di grandissima annata e ho chiesto timidamente al Sig.Goretti se avesse conosciuto un certo Palmucci nascondendomi dietro alla mia ignoranza e lui è scoppiato in fragorosa risata confermandomi che fu orgogliosamente suo allievo prediletto...: vino comodamente oltre i 90/100 anche in condizioni precarie.
- Biondi Santi 2009 Brunello : tagliente, territoriale, espressivo come poche volte losentivo in questo stadio. Vino anch'esso oltre i 90/100 prospettico...
- Biondi Santi 2007 Brunello Riserva : mi ha affettato la lingua ma mi ha scaldato il cuore.Poderoso, impettito, austero e digrignate ... un Brunello di Serralunga? L'ho battezzato fra le risate generali Brunello "Riserva Vigna Rionda". Da qui all'eternità .... Pensavo cosa potesse essere successo alla 2008 per essere stata così giudicata male , a questo punto passo dalla cantina per l'assaggio, già d'accordo con A***** A**, direttore commerciale...
- Currà e Pajoré Sottimano: ormai sta avvicinandosi ai vertici ...
- Poggio di Sotto: sempre stupendo...
- Peccato che molti amici mostri con i quali ho assaggiato lo scibile in cantina e che hanno presentato fra le migliori batterie della storia (Roagna, Bruna Giacosa, Mauro Mascarello, Roberto Conterno, Quintarelli) non hanno ritenuto opportuno presentarsi al banco d'assaggio anche perchè la vendemmia c'è e se non hai uno staff che ti segue i lavori , è difficile assentarsi
PS: qualche superpunteggiato mi ha lasciato tiepido . Forse le condizioni non erano idonee , soprattutto per i bianchi e bolle e ... alcuni bordolesi, ma il problema è soprattutto mio, ormai corrotto da ingollamenti ultraventennali di Montrachet e Meursault(e limitrofi) , di Sauvignon di Loira o selezioni di grandi bolle di Reims... oeh, con tutto il rispetto...
PS: mio pensiero personale. Dove ce la giochiamo sul nostro campo, non abbiamo rivali al mondo o , perlomeno, abbiamo un livello emozionale che si avvicina ai top mondiali (senza girarci attorno: Amarone, Nebbiolo, Sangiovese e ... altro). Quando si gioca su campo avversario, parlo dei vitigni "internazionalmente ... francesi" , ho qualche personale limite nell'emettere giudizi di valore assoluto , previa una chiarissima specificazione di valore relativo del giudizio, anche perchè effettivamente fuori dalla Francia siamo ai vertici ... dell'altro campionato, pronti ad essere promossi al cospetto di chi veramente è ai vertici: infatti, quando ci si avventura nel mondo dei bordolesi o dei Pinot Nero o delle bolle, o dei Sirah o dello Chardonnay o del Sauvignon , il nostro è solo un campionato diverso e giudizi stratosferici vanno comunque spiegati e argomentati, anche se la vasta platea non è ad oggi ancora sufficientemente pronta culturalmente e potrebbe effettuare, solo sulla carta, irriverenti paragoni ... 8)


Grazie per le tue impressioni. Una domanda : l'annata della riserva potazzine ? Grazie
Stefano
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda paperofranco » 12 ott 2014 20:46

Brunello riserva 2003 Fattoi.
Gran bella sorpresa, pescato ieri sera in carta al ristorante fra le cose sotto traccia.
Colore di un rubino compatto, poco trasparente, ma vivissimo che ancora non vira al granato. Al naso, emblematiche note di acciuga sotto sale e chiodi arrugginiti in apertura, si fa via via più colloquiale, tirando fuori un fruttato e un floreale freschi; nessuna terziarizzazione spinta, nessuna evoluzione precoce, nessuna traccia di ossidazione o surmaturazione; un quadro di freschezza sorprendente per l'annata, unito ad una pulizia esemplare, non scontata, perché talvolta è un punto debole di questa etichetta. In bocca è dinamico, equilibrato, ha spinta e carattere, ma con dolcezza, una dolcezza tannica ed una succosità che lo rendono irresistibile a tavola; se avesse un maggiore allungo sarebbe grande. Più da bistecca che da cinghiale in umido.
Una riuscita esemplare, se lo trovate in carta di un ristorante consideratelo perché potrebbe essere un autentico "best buy".
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Travolta
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda Travolta » 12 ott 2014 22:00

vinogodi ha scritto:...
Fra le cose davvero eccezionali o, per lo meno , impressionanti :
- Mi spiace dirlo , grande ES ma monumentale ES + Sole, entrato da quest'anno a tutti gli effetti nel gotha dei migliori 10 vini dolci d'Italia . La sua bevibilità e forza espressiva sono straordinari , altro piccolo miracolo di Gianfranco...


Perche' ti spiace ? :roll:
Non ho capito :D

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