CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

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Kalosartipos
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda Kalosartipos » 05 ott 2014 17:54

Un pochetto dosato, per il mio gusto, ma molto bene a tavola.. 70& PN e 30% Ch..
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"La vita è breve e bisogna che uno se la beva tutta".
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Stefano-zaccarini
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda Stefano-zaccarini » 05 ott 2014 21:03

fiano d'Avellino 2008 - Colli di Lapio

oro tenue brillante. Olfatto diviso tra cedro, minerale, susina, mandorla, fiori gialli. Impattante in bocca, buona struttura in equilibrio con un'altrettanto intensa sapidità più che freschezza... vino in perfetta armonia da bere o da aspettare

brunello di Montalcino riserva 2004 - Le Potazzine

quarta quinta bottiglia bevuta nell'arco di un annetto e con tutte le altre ha in comune la tipicità cromatica di un sangiovese vero nelle sue trasparenze con le classiche sfumature granate di un vino di una decina d'anni. Corredo aromatico tra frutta e fiori con i primi terziari a farsi sentire. Al contrario delle altre volte, la bocca di questa bottiglia è decisamente meno distesa con tannino più irruento e marcante....il resto è lo specchio delle altre bevute.....questa avrebbe avuto bisogno di qualche anno di vetro per assestarsi...........grande vino :!:
Steve
paperofranco
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda paperofranco » 05 ott 2014 22:07

b]Valtellina superiore inferno 2006 Paolo Balgera[/b].
Colore granato classico, trasparente e luminoso. Al naso esprime un bouquet floreale secco e note accattivanti di tabacco dolce da pipa, ma ciò che lo caratterizza maggiormente è una traccia di erbe e di roccia che fa tanto "montagna". Sorso asciutto, leggero ed incisivo al contempo, trama tannica sottile e acidità viva, come vuole il nebbiolo di questi posti; chiude con una gradevolissima(per me) e tipica nota amarognola(che non ha niente a che vedere coi tannini mari perché non maturi), ed un rimando a del vecchio legno grande(pulito) nel retronaso.
Ho ribevuto con piacere dopo tanto tempo un Valtellina di questo produttore che conosco(forse è più corretto parlare di vinificatore, se non erro), pur non essendo la sottozona che preferisco, c'ho trovato una pulizia ed una definizione che spesso mi sono mancate in passato, a dispetto di una buona materia di fondo, facendomelo sempre archiviare con qualche perplessità. Buono.
(12,5% alc nonostante il nome)

Chianti Classico ris. 2007 Valdellecorti.
Qui non sto a dilungarmi tanto, stappate e godetene senza pensieri, siamo in beva ottimale. Io l'ho bevuto sull'arrosto girato di pollo, piccioni e maiale.
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda paperofranco » 05 ott 2014 22:07

Valtellina superiore inferno 2006 Paolo Balgera.
Colore granato classico, trasparente e luminoso. Al naso esprime un bouquet floreale secco e note accattivanti di tabacco dolce da pipa, ma ciò che lo caratterizza maggiormente è una traccia di erbe e di roccia che fa tanto "montagna". Sorso asciutto, leggero ed incisivo al contempo, trama tannica sottile e acidità viva, come vuole il nebbiolo di questi posti; chiude con una gradevolissima(per me) e tipica nota amarognola(che non ha niente a che vedere coi tannini amari perché non maturi), ed un rimando a del vecchio legno grande(pulito) nel retronaso.
Ho ribevuto con piacere dopo tanto tempo un Valtellina di questo produttore che conosco(forse è più corretto parlare di vinificatore, se non erro), pur non essendo la sottozona che preferisco, c'ho trovato una pulizia ed una definizione che spesso mi sono mancate in passato, a dispetto di una buona materia di fondo, facendomelo sempre archiviare con qualche perplessità. Buono.
(12,5% alc nonostante il nome)

Chianti Classico ris. 2007 Valdellecorti.
Qui non sto a dilungarmi tanto, stappate e godetene senza pensieri, siamo in beva ottimale. Io l'ho bevuto sull'arrosto girato di pollo, piccioni e maiale.
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda Ludi » 06 ott 2014 11:42

Andyele ha scritto:
Ludi ha scritto:Tante cose belle in visita al Sud del Rodano, sulle quali spero di scrivere presto qualcosa....intanto, sull'onda dell'emozione, due note su Chateau St. Cosme, Gigondas Hominis Fides 2011: non ho con i vini sudisti lo stesso feeling che ho con quelli del nord del Rodano, ma questo incredibile, emozionante nettare mi fa ricredere. Intenso inchiostro, si evolve continuamente al naso tra piccoli frutti rossi, china, tapenade, acciuga, garrigue, lavanda, pepe di Szechuan, sangue, mentuccia, bouquet garni....e poi non c'e' piu' bisogno di perdersi in descrittori, basta abbandonarsi al bicchiere. Nello splendido grand menu de L'Oustalet ha retto senza problemi l'agnello alle erbe, le declinazioni di formaggio di capra, il dolce e persino il caffè.


Mi sbaglio o per essere un Gigondas costa un botto?

Poi dicci anche di tutto il resto mi raccomando!


Andyele ha scritto:
Mi sbaglio o per essere un Gigondas costa un botto?

Poi dicci anche di tutto il resto mi raccomando!


in carta a L'Oustalet 95€, in enoteca una cinquantina. Ma e' meglio di qualsiasi CdP abbia assaggiato.
Per il resto, bellissimi ed intensissimo we. Da Chateau St.Cosme avevano gia' finito gran parte dei vini, ma abbiamo apprezzato sia il Gigondas base 2012 che lo CdP stessa annata, che si faceva preferire per una maggior complessità aromatica e finezza. Da Santa Duc il Gigondas Prestige Hautes Garrigues 2011 era giocoso e potente, un tipico Gigondas nella forza e sfrontatezza del frutto, che peccava solo lievemente (ma e' tratto abbastanza caratteristico della denominazione) per eccesso di calore e finale ammandorlato. A Chateauneuf, abbiamo beccato la povera proprietaria di Domaine Marcoux in piena vendemmia (erano giornate estive e un po' tutti ne stavano approfittando).Comunque, ci ha colpito il blanc 2013, ancora chiuso e decisamente da attendere, ma con una bellissima mineralita'. Alla Janasse, invece, erano più attrezzati, ed abbiamo potuto degustare 8 vini, tra cui l'impressionante Vieilles Vignes 2012, forse il più convincente di questa annata (che peraltro a me piace molto, anchr al Nord della regione). Splendido anche il blanc Prestige, caratterizzato dalla Roussanne che gli dona un delizioso profumo di marzapane. A Beaucastel, oltre alle ultime annatr, abbiamo potuto provare lo CdP 2005, che inizia solo ora ad entrare in beva, ma al quale lascerei ancora un paio di annetti prima di goderne appieno....e da quel che posso giudicare ora si gode davvero!
A La Mordoree avevano purtroppo esaurito il Tavel Reine des Bois, che a me piace molto, e ci siamo dovuti accontentare del base (buono) e del Lirac RdB 2012, piuttosto elegante per questa AOC.
Per quanto riguarda i villages, abbiamo apprzzato a Cairanne sia Oratoire St. Martin che Boisson (nomen, omen), mentre a Sablet ottima la gamma di Piaugier, ivi incluso il Tenebi, Counoise in purezza.
Mi fermo qui, comunque abbiamo bevuto veramente moltissimo. Una sola menzione per il Vacqueyras Blanc Mineral 2005 di Domaine Montirius: alla cieca l'avrei preso per un grande Hermitage bianco!
In generale, sull'annata 2014, i produttori mi hanno detto che sara' molto buona ma non eccezionale. Molta pioggia in agosto, ma un bel settembre e bellissimo tempo in vendemmia per Grenache e Mourvedre.
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arnaldo
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda arnaldo » 06 ott 2014 17:25

Giuliano....pensare che mi dicevano a ME che ero una macchina da guerra......MA TU COSA SEI ??? :shock: :shock: UN CATERPILLAR ??? :D :D Chapeau!!!!
PS oggi WineDay a VillaContarini de La Mia cantina......ma ci siamo divisi....amici invece al Wineday di VINOeDESIGN....ma c'era pure Pretzhof.....un macello...bisognava dividersi a fettine!!! :D :D
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Sydney
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda Sydney » 06 ott 2014 19:38

Assiolo 2011: secondo me na botta de culo..... :D
miccel
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda miccel » 06 ott 2014 20:00

MARSELLA – FIANO DI AVELLINO 2007
Bottiglia alta 36 cm., l'ho misurata.
Colore giallo intenso non propriamente dorato. Note di frutta secca, con un che di tostato molto naturale. In bocca il vino esplode, occupandola in largo e in lungo, dolce e amaro insieme, poi esce con eleganza grazie a una grande vitalità e sapidità. In questo momento mi sembra in ottima forma, ma dà l'impressione di poter andare avanti ancora parecchio.
L'abbiamo abbinato a una pizza (fatta da noi ma nel normale forno elettrico), una margherita con salsiccia toscana, e ci stava bene.
Una considerazione finale: l'ultimo bicchiere me lo sono bevuto da solo un'oretta dopo; somigliava davvero agli alsaziani, denso, con uno sviluppo giocato fra acidità, dolcezza e accenni affumicati, però rispetto ad essi la differenza fondamentale la fa la salinità, che lo rende tanto più accostabile al nostro mangiare.
danyraffy
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda danyraffy » 07 ott 2014 11:30

Rubeo 2013 Nicola Ferri
meno frutto del 2012, bocca un po' meno definita e un po' capestata dalla sensazione alcolica.. ,i aspettavo di più, il 2012 secondo me nettamente piu riuscito.
Duo rosso 2013 Nicola Ferri
piaciuto molto, bel frutto e finale un po' muscoloso che non guasta, anzi... a differenza del rubeo, molto meglio il 2013 del 2012..
jacquesson 734
bella acidità iniziale, sembra quasi un bdb in attacco. il P.N. e P.M. escono dopo, finale mandorlato, forse una punta un po' troppo amara, comunque piaciuto molto, per 35 euro difficile bere meglio
alleg
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda alleg » 07 ott 2014 12:00

Riassumo quanto bevuto negli ultimi due week end:

Mas de Daumas Gassac 2002: aperto e bevuto alla voleé, errore grave... comincia ad aprirsi quando siamo ormai giunti alla seconda metà della bottiglia. Inizialmente mi ha lasciato abbastanza indifferente, non ci ho trovato niente di eccezzionale, verso la fina ha allungato il passo ma se ne trovo un altra me la bevo con calma a casa e la apro almeno tre ore prima di berla... mi sa di occasione sprecata. 7/10

Barolo Rocche 2001 Aurelio Settimo: produttore cagato pochissimo ma che a me piace da impazzire... Tenuta magnifica: arancia, china, erbe officinali... grandissima libidine di bottiglia... 8/10

Catevela 2011(?) Denavolo: un macerato dei colli piacentini con ossidazione non eccessiva e buona acidità, tannino asciugante che aiuta a pulire la bocca dal grasso dei salumi... sarà che avevo sete ma mi è piaciuto parecchio... 7/10

La Bernardina 1991 Ceretto: un cabernet di langa comprato su consiglio di un amico, per fortuna pagato molto poco. Un marsala in rosso... La bottiglia bevuta con l'amico tempo fa non era male, ma meglio lasciar perdere... NG

Bourgogne 2008 Michelet Bissey: baricentro molto spostato sull'acidità, va via agile ma manca di frutto e lunghezza... D'altronde da un base in annata magra non ci poteva aspettare di più: 6/10
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Ludi
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda Ludi » 07 ott 2014 13:49

arnaldo ha scritto:Giuliano....pensare che mi dicevano a ME che ero una macchina da guerra......MA TU COSA SEI ??? :shock: :shock: UN CATERPILLAR ??? :D :D Chapeau!!!!
PS oggi WineDay a VillaContarini de La Mia cantina......ma ci siamo divisi....amici invece al Wineday di VINOeDESIGN....ma c'era pure Pretzhof.....un macello...bisognava dividersi a fettine!!! :D :D


:D :D
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda arnaldo » 07 ott 2014 14:41

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Jean Marc Bernhard - Riesling VT le jus de Jules 2010
paglierino scarico. Naso di finissimo residuo giocato sul fruttato di pesca nelle sue declinazioni, un lieve tocco aromatico e poi meravigliosa acidita' che rende questo nettare leggiadro,succoso e quasi lieve tanto ben supporta il residuo......grande annata e si sente!!!!
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda delta » 07 ott 2014 19:02

un po' troppo acidulo e speziato per i miei gusti ma si lascia bere :mrgreen:

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Alberto
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda paperofranco » 07 ott 2014 20:42

Rosso di Montalcino 2012 Baricci.
Colore rubino piuttosto concentrato, di bella tonalità viva, senza particolari cedimenti o riflessi al bordo. Ha un naso leggermente cupo, che apre in bilico tra note di ferro, cera, mixate curiosamente con una leggera traccia vinosa, di frutto primario. Si fa via via più colloquiale con l'aria, ma rimane comunque abbastanza compresso. L'ingresso in bocca fa pensare ad una trama abbastanza larga, quasi un ché di diluizione, è solo un momento, perché il finale è serrato, con dei bei tannini(maturi) in evidenza.
Per me meno leggibile del 2010 e del 2009, non sono in grado di giudicare il 2011 che ho solo assaggiato, manca forse di quel respiro e di quella progressione, ma vorrei dargli fiducia e risentirlo un po' più avanti.
In ogni caso, resta "il mio rosso"; inarrivabile su una pappardella al ragù di cinghiale.
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agamennone
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda agamennone » 08 ott 2014 00:00

Coda di Volpe Torama 2012 Traerte Vadiaperti:

Bottiglia davvero sorprendente.
Bouquet per niente ampio ma sono netti e ben definiti i profumi di frutta gialla.
Bocca interessantissima e non banale.
Mineralità e sapidità accentuate e, cosa insolita per il vitigno in oggetto, buona acidità.
Sorso lungo che mi ha ricordato - voglio osare - qualche buon trebbiano.
Bottiglia scolata in un baleno(eravamo in due).
Un bianco non particolarmente economico ma il suo prezzo lo vale tutto.
La Campania che ci piace.
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gianni femminella
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda gianni femminella » 08 ott 2014 10:13

Bianco Elso 2012 bio Fontesecca gradi 13
Bottiglia della fascia vino quotidiano bevuto tra pranzo e cena accompagnato da "di tutto un po'".
Prodotto da uve trebbbiano e saldo di grechetto e malvasia, dal colore giallo-oro carico, ha una struttura di tutto rispetto. Rotondo e dalla spiccata sapidità però non sufficientemente bilanciata dalla acidità. Questo ne limita parzialmente la bevibilità, o perlomeno impedisce di dare fondo troppo in fretta alla bottiglia.
Buon compagno di tavola. Piaciuto.
Roma, fecisti patriam diversis gentibis unam
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda Cristianmark » 08 ott 2014 13:25

gianni femminella ha scritto:Bianco Elso 2012 bio Fontesecca. Rotondo e dalla spiccata sapidità però non sufficientemente bilanciata dalla acidità. .


Prendo spunto dall'analisi di Gianni: acidita' e sapidita', spesso confuse, vanno a braccetto. Se entrambie presenti si sommano e controbilanciano.
Dall'altro lato troviamo i polialcoli che danno morbidezza al liquido.
Erro? Se si ove.
Grazie
C.
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda landmax » 08 ott 2014 14:59

Nella "dogmatica" AIS (che sul punto condivido pienamente), acidità e sapidità sono entrambe componenti "dure" del vino, per cui, se è vero che possono sommarsi, di certo non si controbilanciano, anzi, se non supportate dalle componenti "morbide" (alcoli e polialcoli), rischiano di dare vita a bianchi esili e privi di equilibrio gustativo.

Cristianmark ha scritto:
gianni femminella ha scritto:Bianco Elso 2012 bio Fontesecca. Rotondo e dalla spiccata sapidità però non sufficientemente bilanciata dalla acidità. .


Prendo spunto dall'analisi di Gianni: acidita' e sapidita', spesso confuse, vanno a braccetto. Se entrambie presenti si sommano e controbilanciano.
Dall'altro lato troviamo i polialcoli che danno morbidezza al liquido.
Erro? Se si ove.
Grazie
C.
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda paperofranco » 08 ott 2014 15:38

landmax ha scritto:Nella "dogmatica" AIS (che sul punto condivido pienamente), acidità e sapidità sono entrambe componenti "dure" del vino, per cui, se è vero che possono sommarsi, di certo non si controbilanciano, anzi, se non supportate dalle componenti "morbide" (alcoli e polialcoli), rischiano di dare vita a bianchi esili e privi di equilibrio gustativo.

Cristianmark ha scritto:
gianni femminella ha scritto:Bianco Elso 2012 bio Fontesecca. Rotondo e dalla spiccata sapidità però non sufficientemente bilanciata dalla acidità. .


Prendo spunto dall'analisi di Gianni: acidita' e sapidita', spesso confuse, vanno a braccetto. Se entrambie presenti si sommano e controbilanciano.
Dall'altro lato troviamo i polialcoli che danno morbidezza al liquido.
Erro? Se si ove.
Grazie
C.



Aggiungo uno spunto. A me sembra che a volte, sentendo le descrizioni di certi vini, si confondano acidità e sapidità. Lo dico non da maestrino, ma da uno che sbaglia come tutti. La sapidità è una micro-sensazione, non così facilmente e immediatamente rilevabile, soprattutto nei vini giovani, che siano questi bianchi o rossi. In questi ultimi, all’acidità si aggiunge pure il tannino, fra le componenti dure, e il tannino è una macro-sensazione.
Per tornare alla riflessione iniziale di Cristianmark, e come osserva giustamente Landmax, l'acidità e la sapidità nei bianchi si sommano e sono "complementari", nel senso che un vino preso all’uscita avrà un’evidente acidità percebile(lasciamo stare la discriminante del vitigno, quindi prendiamo ad esempio un vitigno che dona buona acidità, tipo una ribolla gialla), che scemerà con l’andare del tempo, facendo emergere la sensazione sapida.
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda Spectator » 08 ott 2014 16:32

..Io,ho sempre pensato che il termine sapidita' nel settore del vino ,avesse lo stesso significato,ovvero ,gustoso/saporito,che' ha nella lingua italiana.Dal quel che leggo..nn e' cosi :D ?
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda paperofranco » 08 ott 2014 16:47

Spectator ha scritto:..Io,ho sempre pensato che il termine sapidita' nel settore del vino ,avesse lo stesso significato,ovvero ,gustoso/saporito,che' ha nella lingua italiana.Dal quel che leggo..nn e' cosi :D ?


Anche così, diciamo non proprio così semplice, ecco. Per sapidità ci si riferisce alla sensazione gustativa della percezione dei sali minerali contenuti nel vino. Poi va da sé che un vino con una bella sensazione di sapidità possa essere definito a ragione anche un vino saporito, nel senso un po' più gastronomico del termine.
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda vinogodi » 08 ott 2014 16:55

Spectator ha scritto:..Io,ho sempre pensato che il termine sapidita' nel settore del vino ,avesse lo stesso significato,ovvero ,gustoso/saporito,che' ha nella lingua italiana.Dal quel che leggo..nn e' cosi :D ?

... la sapidità nel vino è associata ad un concetto sensoriale , se vogliamo anche di tanto discussa mineralità visto che si tratta di sali, ma non ha niente a che vedere con l'acidità , che è non solo una origine chimica diversa, ma proprio come sensazione ha una valenza di altro ordine di grandezza e stimolo . Che poi "i sali in soluzione" derivino dalla salificazione degli acidi organici (e non) e molti sali siano in equilibrio in soluzione con la parte dissociata , è solo un'accezione chimica che, se volete , approfondiamo ma non vorrei essere causa di suicidi prematuri e sversamenti di sangue sulla tastiera dai poveracci che dovrebbero leggere con una lametta in mano... 8)
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda Cristianmark » 08 ott 2014 17:05

sintetizzando
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda gianni femminella » 08 ott 2014 17:26

landmax ha scritto:Nella "dogmatica" AIS (che sul punto condivido pienamente), acidità e sapidità sono entrambe componenti "dure" del vino, per cui, se è vero che possono sommarsi, di certo non si controbilanciano, anzi, se non supportate dalle componenti "morbide" (alcoli e polialcoli), rischiano di dare vita a bianchi esili e privi di equilibrio gustativo.

Cristianmark ha scritto:
gianni femminella ha scritto:Bianco Elso 2012 bio Fontesecca. Rotondo e dalla spiccata sapidità però non sufficientemente bilanciata dalla acidità. .


Prendo spunto dall'analisi di Gianni: acidita' e sapidita', spesso confuse, vanno a braccetto. Se entrambie presenti si sommano e controbilanciano.
Dall'altro lato troviamo i polialcoli che danno morbidezza al liquido.
Erro? Se si ove.
Grazie
C.


Maremmamalarica, da una bevutina così semplice tante parole? :D

Bene, è il bello del forum. Se avete voglia approfondiamo pure.

Dunque, dirò che il vino era molto morbido e l'alcool era ben percepibile. Per sapidità ho inteso proprio la sensazione di salato, fin troppo spiccata. Quello che ha appesantito la bevibilità, ovvero quello di cui ho sentito la mancanza è stata ( a questo punto credo, ma non ne sono più sicuro ) l'acidità. Se ho ben capito Landmax sostiene che quello che mancava erano le componenti morbide eppure non era così. Il vino era caldo e anche "dolce". Eppure, pur essendo un buon vino a mio avviso stancava un po' in fretta il palato.
Marco vinogodi poi distingue tra acidità e sapidità... quindi? Dov'è l'inghippo?

Grazie delle spiegazioni ( quelle già fatte e quelle eventuali future ).
Roma, fecisti patriam diversis gentibis unam
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda Spectator » 08 ott 2014 18:13

vinogodi ha scritto:
Spectator ha scritto:..Io,ho sempre pensato che il termine sapidita' nel settore del vino ,avesse lo stesso significato,ovvero ,gustoso/saporito,che' ha nella lingua italiana.Dal quel che leggo..nn e' cosi :D ?

... la sapidità nel vino è associata ad un concetto sensoriale , se vogliamo anche di tanto discussa mineralità visto che si tratta di sali, ma non ha niente a che vedere con l'acidità , che è non solo una origine chimica diversa, ma proprio come sensazione ha una valenza di altro ordine di grandezza e stimolo . Che poi "i sali in soluzione" derivino dalla salificazione degli acidi organici (e non) e molti sali siano in equilibrio in soluzione con la parte dissociata , è solo un'accezione chimica che, se volete , approfondiamo ma non vorrei essere causa di suicidi prematuri e sversamenti di sangue sulla tastiera dai poveracci che dovrebbero leggere con una lametta in mano... 8)


..Scusami,ma preferisco i testi e la filmografia di...Cicciolina :D .

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