Aglianico e dintorni - il thread relativistico

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Re: Aglianico Story - il racconto a pag. 15

Messaggioda Kalosartipos » 24 mar 2010 07:27

COOMBE ha scritto:domani metto mano al RAL nella speranza di trovare quella punta di colore comune a tutti i loro vini

Hai molta più scelta con la NCS... :wink:
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Re: Aglianico Story - il racconto a pag. 15

Messaggioda COOMBE » 24 mar 2010 15:07

Kalosartipos ha scritto:
COOMBE ha scritto:domani metto mano al RAL nella speranza di trovare quella punta di colore comune a tutti i loro vini

Hai molta più scelta con la NCS... :wink:


il mio colorista capisce giusto di RAL... :roll: volevo ritinteggiare casa... :lol:
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Re: Aglianico Story - il racconto a pag. 15

Messaggioda @ndre@ » 24 mar 2010 15:26

de magistris ha scritto:
Bianchi
Per le note di Ramonet è stato delegato Andrea che ha raccolto e conservato nel suo bicchiere circa una pinta del Vergeriano Chassagniano '06.. :D

grazie per la fiducia :D
e dopo verlo scolato tutto posso ricordarlo come:
al naso, nota molto fresca di frutta bianca pulita,burro di malga e fiori tanti fiori,se non ricordo male pure un tocco di caramella. Sapido e potente sul palato, con sentori di limoni e pera acerba,buona mineralità,se devo azzardare un voto 90/91
ma il mio è moooooolto soggettivo :lol: :lol:
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Re: Aglianico Story - il racconto a pag. 15

Messaggioda Kalosartipos » 24 mar 2010 19:11

@ndre@ ha scritto:se devo azzardare un voto 90/91

Per me 91 pieno.. ho trovato la bottiglia nettamente più buona di quella (stesso cru ed annata) stappata un mese fa sulla motonave.
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Re: Aglianico Story - il racconto a pag. 15

Messaggioda esorciccio79 » 24 mar 2010 19:13

91,22197 è il punteggio sul mio taccuino,quindi ci siamo... :D
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Re: Aglianico Story - il racconto a pag. 15

Messaggioda de magistris » 24 mar 2010 19:22

esorciccio79 ha scritto:91,22197 è il punteggio sul mio taccuino,quindi ci siamo... :D


cacchio, domenica mi sono dimenticato di chiederti informazioni sulla scala Esorciccentesimale virgoliana.. :oops:
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Ci si può divertire anche senza alcool. Ma perché correre il rischio? (Roy Hodgson)

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Re: Aglianico Story - il racconto a pag. 15

Messaggioda COOMBE » 24 mar 2010 19:42

de magistris ha scritto:
esorciccio79 ha scritto:91,22197 è il punteggio sul mio taccuino,quindi ci siamo... :D


cacchio, domenica mi sono dimenticato di chiederti informazioni sulla scala Esorciccentesimale virgoliana.. :oops:


ci ho provato io, niente da fare, non si è sbottonato... :roll:

ps: per domenica è ok, con il principe sfigato al seguito... :wink:
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Re: Aglianico - pag 13: Aglianico Story - da organizzare

Messaggioda de magistris » 25 mar 2010 19:02

Ketto ha scritto:
Dedalus ha scritto:Un elenco completo dei vini sarebbe assai gradito.

Inutile dire quanto mi dispiaccia di essermi perso questa degustazione.

22 thread, di cui 21 indirizzati a me.. prima di trovarne un altro in cui esprimessi un pensiero
giuro che il figlio che tua moglie ha messo al mondo non è mio.. perchè ce l'hai con me??
un tempo mi lusingavano le tue attenzioni..
ora ti vedo così ossessionato che temo il tuo interesse sia morboso..
parliamone


Marco, questo è inaccettabile. Non penso tu non sia in grado di distinguere fra gli sfottò reciproci (dove tu non ti tiri certo indietro) dalle cose di cattivo, cattivissimo, osceno, primordiale gusto. Questo non è rispondere a tono, questa è barbarie. Basta, per favore.
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Re: Aglianico Story - il racconto a pag. 15

Messaggioda Deruj » 25 mar 2010 22:24

condividendo in toto il pensiero di paolo, ma non la sua calma, passo al privato.
Jadis, si je me souviens bien, ma vie était un festin où s’ouvraient tous les cœurs, où tous les vins coulaient.Un soir, j’ai assis la Beauté sur mes genoux. — Et je l’ai trouvée amère. — Et je l’ai injuriée...
...Et j’ai joué de bons tours à la folie.
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Re: Aglianico Story - il racconto a pag. 15

Messaggioda mbrown » 26 mar 2010 10:36

Veramente vergognoso. A parte il fatto che non vedo il motivo di andare a rovinare il 3d di altre persone che non hanno niente a che fare con le vostre discussioni, personalmente trovo certe illazioni di un cattivo gusto assolutamente imbarazzante. Non ho proprio parole... :evil:
Forse ho sbagliato a giudicare Stromberg. Un uomo che beve Dom Perignon del '52 non può essere cattivo. (Bond)
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Re: Aglianico Story - il racconto a pag. 15

Messaggioda mbrown » 26 mar 2010 11:44

Non hai detto "non ti ho trombato la moglie" che comunque sarebbe stato un insulto grave, hai addirittura messo in dubbio la sua paternità. E per che cosa? Per una discussione su internet sul vino??? :shock: Non ho veramente parole!!! Mi sembra veramente una cosa barbara e estremamente volgare, ma probabilmente abbiamo un concetto della moralità e delle offese nei confronti delle altre persone estremamente diverso.

Nota bene: evita di rispondermi, perchè dopo queste tue affermazioni, anche se potevi avere un minimo di ragione, non ne hai più alcuna. E qualunque cosa tu possa dire, non cancella la gravità delle tue offese nei confronti di un'altra persona, tra l'altro per un motivo futile e banale (una discussione sul vino). Quindi non ti risponderò ulteriormente, qualunque cosa tu possa scrivere.
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Re: Aglianico Story - il racconto a pag. 15

Messaggioda mbrown » 26 mar 2010 11:59

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Re: Aglianico - pag 13: Aglianico Story - da organizzare

Messaggioda vinogodi » 26 mar 2010 17:46

Ketto ha scritto:
Dedalus ha scritto:Un elenco completo dei vini sarebbe assai gradito.

Inutile dire quanto mi dispiaccia di essermi perso questa degustazione.

22 thread, di cui 21 indirizzati a me.. prima di trovarne un altro in cui esprimessi un pensiero
giuro che il figlio che tua moglie ha messo al mondo non è mio.. perchè ce l'hai con me??
un tempo mi lusingavano le tue attenzioni..
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... torno proprio or dal Sud : che dire , bel commento sulla bicchierata ...
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Re: Aglianico Story - il racconto a pag. 15

Messaggioda esorciccio79 » 27 mar 2010 01:09

qualcuno ha esperienze di altre annate del NAIMA? :)
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Re: Aglianico - pag 13: Aglianico Story - da organizzare

Messaggioda vinogodi » 27 mar 2010 11:52

Ketto ha scritto:
vinogodi ha scritto:... torno proprio or dal Sud : che dire , bel commento sulla bicchierata ...

ripeto.. chiedo scusa a tutti se ho fatto un'incursione in un thread andando OT.
è solo che cercavo tra gli "user's post" di rossano.. per intervenire a "casaccio" dove lui discuteva di vinoi.. e fargli vedere cosa si prova..
purtroppo a parte questo topic.. ho trovato solo insulti alla mia persona nel thread che avevo aperto.. pare che rossano scriva poco altro..
scusate di nuovo.

... un mio consiglio personale , poi fai il cazzo che vuoi e ci mancherebbe : dopo quello che hai scritto , toccando la sfera personale degli affetti che è la cosa più grave ed odiosa , forse chiedere scusa non per l'OT ma per quel che hai scritto (magari editando così eliminiamo la brutta parentesi in questo thread) sarebbe una cosa per lo meno sensata . Qualsiasi cosa possa avere scritto Rossano nei tuoi confronti , sei riuscito in un paio di occasioni a superarlo con gli interessi ed anche in maniera nauseante non solo per una comunità di appassionati di vino . Vedetela poi fra di voi personalmente ...
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Re: Aglianico - pag 13: Aglianico Story - da organizzare

Messaggioda vinogodi » 27 mar 2010 15:00

Ketto ha scritto:
vinogodi ha scritto:
Ketto ha scritto:
vinogodi ha scritto:... torno proprio or dal Sud : che dire , bel commento sulla bicchierata ...

ripeto.. chiedo scusa a tutti se ho fatto un'incursione in un thread andando OT.
è solo che cercavo tra gli "user's post" di rossano.. per intervenire a "casaccio" dove lui discuteva di vinoi.. e fargli vedere cosa si prova..
purtroppo a parte questo topic.. ho trovato solo insulti alla mia persona nel thread che avevo aperto.. pare che rossano scriva poco altro..
scusate di nuovo.

... un mio consiglio personale , poi fai il cazzo che vuoi e ci mancherebbe : dopo quello che hai scritto , toccando la sfera personale degli affetti che è la cosa più grave ed odiosa , forse chiedere scusa non per l'OT ma per quel che hai scritto (magari editando così eliminiamo la brutta parentesi in questo thread) sarebbe una cosa per lo meno sensata . Qualsiasi cosa possa avere scritto Rossano nei tuoi confronti , sei riuscito in un paio di occasioni a superarlo con gli interessi ed anche in maniera nauseante non solo per una comunità di appassionati di vino . Vedetela poi fra di voi personalmente ...

un mio consigli opersonale, poi fail cazzo che vuoi ci mancherebbe: Fatti i cazzi tuoi!
tu non sei nessuno per stabilire il limite di cosa è lecito o meno, visto che non sei stato oggetto dei suoi insulti per anni.
per te è meno grave uno che per anni ti insegue in ogni thread per insultare? e poi fare anche l'ipocrita?
io credo che virile come sei gli avresti messo addirittura le mani addosso.. o l'avresti minacciato, come hai fatto in passato con altri. tu puoi mandarlo affanculo pubblicamente e io non posso fargli un affettuoso insulto?
io ho subito per anni, non accetto oltre che dovunque io apra un thread mi rompa i maroni. purtroppo a volte con certe persone bisogna fare così.
ci sono tante altre cose che mi danno la nausea, ma non rimesto nella merd@ se mi da fastidio, e non dico ipocritamente di ignorare, lo faccio e basta!
ciao

... stai insozzando un bel thread e il forum . Appunto , io gli avrei dato un calcio nel culo e non solo virtuale ; ma da buon terrone che sei, sai bene che figli e mogli vanno lasciati stare . Vai là , lo prendi per il bavero e finita lì . Qui stai rompendo . Togliti dalle palle ...
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Re: Aglianico - pag 13: Aglianico Story - da organizzare

Messaggioda Aramis » 27 mar 2010 16:23

vinogodi ha scritto: ...ma da buon terrone che sei...

ketto ha scritto: ...tè capì, testina?...


Adoro il teatro dell'assurdo

:mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
"L’appellation d’origine constitue un patrimoine collectif, et ne peut donc pas être la propriété d’opérateurs économiques à titre privatif, contrairement à une marque, par exemple." (INAO, Institut National des Appellations d'Origine)
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Re: Aglianico - pag 13: Aglianico Story - da organizzare

Messaggioda Il Comandante » 27 mar 2010 18:50

Aramis ha scritto:
vinogodi ha scritto: ...ma da buon terrone che sei...

ketto ha scritto: ...tè capì, testina?...


Adoro il teatro dell'assurdo

:mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

:D :D C'è del genio qui!
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Re: Aglianico Story - il racconto a pag. 15

Messaggioda vinogodi » 19 lug 2010 13:46

... riprendo il thread stimolando qualche riflessione dovuta alla lettura dell'articolo in home page :


"Sorsi del sud
Campania - Appunti e disappunti
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articolo


Napoli , Città del gusto , Appunti e disappunti
di Paolo De Cristofaro



In queste ultime settimane non abbiamo fatto ricorso a grossi giri di parole per segnalare la nostra delusione rispetto alla qualità media degli assaggi 2010 in Campania, almeno per quanto riguarda i vini testati a giugno, relativi alle aziende con sede in provincia di Benevento, Caserta e Napoli. Fin dalle visite invernali presso le cantine, abbiamo più volte chiamato in causa le difficoltà di una vendemmia come la 2009, calda e piovosa allo stesso tempo, e per di più con un inizio d’estate da allarme rosso per quanto riguarda oidio, peronospora e altri “nemici” della vite.

Ma c’è un altro aspetto su cui non ci siamo ancora abbastanza soffermati.


La 2009 è stata la prima raccolta “al tempo della crisi”, quella conclamata intendiamo, che ha inciso e sta incidendo non poco sui destini di tante diverse realtà agricole ed imprenditoriali.


Magazzini pieni, mercati fermi, crollo del prezzo delle uve, flussi finanziari sballati: siamo sempre più convinti che non si tratti solo di faccende da commercialisti ma di processi che si manifestano pesantemente in tante bottiglie stappate.
Bicchieri alla mano, ci sembra di scorgere nel mondo del vino campano una cesura sempre più profonda fra due modalità a dir poco antitetiche di rispondere alla congiuntura negativa.
Da un lato assistiamo con ammirazione agli sforzi di chi sostiene che proprio in queste fasi si debba spostare più in alto l’asticella della qualità produttiva, sintonizzandosi sugli input che vengono da critici e appassionati e puntando con forza su cru, selezioni, riserve, nonché su nuovi modelli agronomici ed enologici più ecocompatibili e meno interventisti.
Sull’altra sponda, però, registriamo un movimento completamente diverso, che evidenzia come principale filo conduttore un’inarrestabile corsa al ribasso: dei costi di produzione ed intermediazione, dei listini, ma soprattutto delle ambizioni e dell’etica comunicativa e commerciale.

L’andamento climatico del 2009 non ha certo contribuito a migliorare il quadro, ma il tipo di millesimo non può giustificare da solo un’involuzione così prepotente: se dopo tante stagioni ci siamo dovuti confrontare con un numero così alto di vini diluiti, insapori e a volte imprecisi sul piano aromatico, crediamo che una parte delle motivazioni vadano cercate in rese per ettaro più elevate del solito, tagli effettuati con vini più comuni, controlli sulle materie prime non sempre rigorosi.

Non è un caso che proprio sulle etichette prodotte con uve o vini acquistati il fenomeno sia stato più evidente durante la prima sessione; così come non è stato in un’ultima analisi una sorpresa registrare lo stacco netto di precisione e completezza espressiva che hanno accompagnato le prestazioni di intere gamme realizzate dalle aziende di riferimento nelle varie zone.



Leggendo e confrontandoci con altri colleghi ed operatori, nonché con altre squadre di assaggio, registriamo, come è naturale che sia, anche impressioni sensibilmente diverse dalla nostra. Opinioni coraggiose, ne diamo atto, poiché capita assai di rado che qualche giornalista si esprima con entusiasmo su vendemmie e vini che gli stessi produttori collocano al di sotto della media. E sappiamo bene quanto sia difficile per un vigneron ammettere che non si tratti esattamente della solita “annata del secolo”…



De gustibus non disputandum est, ci mancherebbe, siamo sempre stati fra quelli che considerano le sensibilità e le preferenze personali un pezzo fondamentale del racconto e della critica nel mondo di Bacco. Qualche perplessità in più ci viene, tuttavia, ragionando su come in questa fase stiano venendo completamente a mancare delle basi comuni e condivise di analisi.

Una sorta di “regolamento condominiale” della critica enologica, che fissi, al di là delle diverse scelte editoriali ed estetiche, qualche elemento oseremmo dire oggettivo che consenta di comprendersi agevolmente. Se un’annata o un vino vengono giudicati eccezionali da qualcuno e scadenti da altri, forse c’è qualcosa che non va e a farne le spese secondo noi sono soprattutto i lettori, scafati o neofiti che siano.



In questi anni abbiamo visto cambiare radicalmente le parole d’ordine e le tendenze, almeno per quanto riguarda il “vino parlato”. Da un’estetica del peso e della potenza siamo passati relativamente in poco tempo al mantra dell’eleganza e della mineralità. Ed è inevitabile che questa svolta offra grandi opportunità a chi vuole e deve trovare un posizionamento editoriale riconoscibile. A parte l’universo bio-naturale, il tormentone oggi è dimagrimento.

Benissimo quando si accompagna a vini che davvero esprimono profondità e territorialità attraverso le armi della leggerezza. Malissimo se non si è più in grado di riconoscere quei vini non fini o sottili ma proprio scarni, diluiti, inconsistenti, frutto di cattiva viticoltura ed enologia. L’omologazione secondo noi si nasconde nel triangolo troppo legno-troppo alcool-troppo di tutto, ma anche nel niente-di-niente.

Lungi da noi rievocare i supervinoni senz’anima che, per fortuna, sono sempre di meno; ma non ci piace l’atteggiamento che sempre più notiamo di chi boccia immediatamente bicchieri più colorati o con più frutto e magari un pizzico in più di legno, di quelli che si riassorbono in tempi giusti. Anche perché, ce lo ricordano tante etichette mitiche, non è solo l’acidità e la durezza tannica ad allungare la vita ai vini: alcool ed estratti “buoni” sono ancora doti importanti nell’economia di una felice evoluzione.




Nella nostra disanima manca un pezzo importante, forse il più importante se consideriamo come punto di partenza la sintesi dell’eccellenza emersa nelle ultime stagioni. E proprio in questa settimana avremo modo di chiudere il cerchio con la seconda sessione di assaggio, quella in cui saranno protagonisti i vini e le aziende delle province di Avellino e Salerno.



Come abbiamo già sottolineato dopo il Vinitaly, siamo ragionevolmente convinti che alcuni terroir ed interpreti mostreranno una capacità di andare oltre i limiti dell’annata, regalandoci soddisfazioni almeno pari all’attuale livello di disappunto. Un nome per tutti: Greco di Tufo, il nostro candidato a denominazione regina di questa tornata di assaggi. Vedremo. E a scanso di equivoci, nel frattempo incrociamo le dita per una vendemmia 2010 foriera di buona auspici per una rapida uscita dalle contraddizioni e dalla crisi.







19 Luglio 2010
Ultima modifica di vinogodi il 19 lug 2010 19:24, modificato 1 volta in totale.
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Re: Aglianico Story - il racconto a pag. 15

Messaggioda COOMBE » 19 lug 2010 15:13

Ketto ha scritto:
vinogodi ha scritto:... riprendo il thread stimolando qualche riflessione dovuta alla lettura dell'articolo in home page :


"Sorsi del sud
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se dopo tante stagioni ci siamo dovuti confrontare con un numero così alto di vini diluiti, insapori e a volte imprecisi sul piano aromatico, crediamo che una parte delle motivazioni vadano cercate in rese per ettaro più elevate del solito, tagli effettuati con vini più comuni, controlli sulle materie prime non sempre rigorosi.

19 Luglio 2010

interessantissimo articolo.. a cui voglio aggiungere un mio pensiero.
ovviamente per quanto riguarda il passaggio sulle rese alte.. a detta di Paolo, quest'anno più elevate del solito.

non capisco a cosa tu ti riferisca (quali produttori, quali vigne), perchè tu che frequenti la zona come me, sai benissimo che proprio a causa dello sfavorevole andamento climatico, il 2009 si è contraddistinto per rese più basse del solito.

io propenderei per un'altra tesi, ovvero che che semmai in un'annata sfavorevole, si percepisce maggiormente la carenza di "corpo" dovuta a queste benedette rese troppo elevate.
come ho detto più volte, l'aglianico è un vitigno molto vigoroso, che riesce a produrre uve con elevato grado zuccherino (unico parametro di riferimento che fa il prezzo ed in base al quale i grandi "acquirenti, acquistano uve taurasi DOCG) anche in presenza di andamento climatico NON ottimale.
ovviamente questo non vuol dire che l'uva sviluppi anche tutte le altre caratteristiche che concorrono a dare un frutto in grado di far ottenere un grande vino.

a mio avviso inoltre la "crisi" che ha portato il prezzo dell'uva di "Taurasi DOCG" vicino ai 50 centesimi al chilo nella vendemmia 2009, è dovuto ai famosi "magazzini pieni". con il risultato che chi non ha voluto calare le braghe ai prezzi imposti dai grandi compratori, ha visto l'uva marcire sulle piante, o si è messa a fare vino in proprio da vendere al dettaglio (non dimentichiamoci che la frammentazione dei vigneti in campania è altissima, con superfici medie di dimensioni ridicole, inferiori all'ettaro, quindi il coltivatore ha potere contrattuale nullo verso i 2/3 grandi industriali che dettano legge in zona).

spero questo serva di riflessione per un sistema che fino ad oggi ha pensato solo a "massimizzare" la quantità, guardando al grado alcolico dell'uva, e non agli altri fattori (altrettanto importanti). ne dubito fortemente, perchè è proprio il "nanismo" (inteso come dimensione media della superficie posseduta dai vari coltibatori) che impedisce al contadino locale di "evolversi". e le esigenze dell'industria non vanno certamente verso la riduzione delle rese per ettaro, ANZI.

P.S. azzardo anche una previsione, per quello che posso conoscere il vitigno. le ingenti piogge in molte zone hanno abbattuto le rese.. dovesse esserci un buon andamento climatico a settembre ottobre, vedrai che avremo un'annata favolosa per il tauarasi


Marco secondo me t'è sfuggito un piccolo particolare...

Paolo parla di province di napoli, caserta e benevento, quindi del 2009 prevalentemente falanghina e piedirosso...
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Re: Aglianico Story - il racconto a pag. 15

Messaggioda birrachiara » 19 lug 2010 16:30

A proposito di prezzi, ho sentito in provincia di Benevento uva falanghina ( vendemmia 2009) fra 25 e 35 centesimi al kg.
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Re: Aglianico Story - il racconto a pag. 15

Messaggioda vinogodi » 19 lug 2010 19:28

... la disamina è straordinariamente efficace e della cosa non posso che compiacermi . Non sempre si effettua un'analisi critica così pregna di disincanto e senso del servizio d'informazione . Chi opera sul territorio solitamente non dico abbia un occhio benevolo , comunque tende ad esaltare l'esaltabile e glissare sul terreno "scivoloso" . Pur capendo poco di vino ( :lol: ) l'amico De Magistris ci ha dato una bella lezione di giornalismo ...
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Re: Aglianico Story - il racconto a pag. 15

Messaggioda de magistris » 19 lug 2010 20:43

vinogodi ha scritto:Pur capendo poco di vino ( :lol: ) l'amico De Magistris


e aggiungerei di f@@a... :lol:
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Re: Aglianico Story - il racconto a pag. 15

Messaggioda vinogodi » 19 lug 2010 20:59

de magistris ha scritto:
vinogodi ha scritto:Pur capendo poco di vino ( :lol: ) l'amico De Magistris


e aggiungerei di f@@a... :lol:

...ennò : ho l'occhio esperto e , conoscendoti di persona , mi è sembrato ne sapessi più di fica , che di vino :lol: ...come Redisasso , del resto . Quando spara cifre di valutazione dei vini mi fa rotolare dal ridere , ma quando parla di topa , lo prendo terribilmente sul serio ...
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Re: Aglianico Story - il racconto a pag. 15

Messaggioda COOMBE » 19 lug 2010 21:38

vinogodi ha scritto:
de magistris ha scritto:
vinogodi ha scritto:Pur capendo poco di vino ( :lol: ) l'amico De Magistris


e aggiungerei di f@@a... :lol:

...ennò : ho l'occhio esperto e , conoscendoti di persona , mi è sembrato ne sapessi più di fica , che di vino :lol: ...come Redisasso , del resto . Quando spara cifre di valutazione dei vini mi fa rotolare dal ridere , ma quando parla di topa , lo prendo terribilmente sul serio ...


vabbuò, adesso non esageriamo... :roll: ... :lol:
"stiamo bene nella misura in cui le nostre idee sono umane" Kilgore Trout aka Kurt Vonnegut

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