Aglianico e dintorni - il thread relativistico

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piergi
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Re: Aglianico (da pag. 17 organiz Vulture Vs Taburno Vs Taurasi)

Messaggioda piergi » 13 set 2012 12:36

de magistris ha scritto:avevo sbagliato thread. riporto qua:

Liberato questo thread dal monopolio dell'aglianico, spazio a pallagrello e casavecchia, a cui sarà dedicato un approfondimento sul gambero di novembre o dicembre.

Intanto a chi si trova in zona consiglio vivamente una visita da Crapareccia, microazienda collocata a Villa Santa Croce, frazione di Piana di Monteverna. Poco più di due ettari e diecimila bottiglie, distribuite tra Pallagrello Bianco, Pallagrello Nero e Casavecchia, consulenza enologica di Antonio Di Gruttola (Cantina Giardino).

Nonostante sia nata nel 2002, in questi anni avevo avuto poche occasioni per assaggiare i loro vini, fin quando Giampaolo Gravina me ne aveva riparlato in termini veramente stimolanti, facendomi venire una gran curiosità.

Curiosità e fascino corroborati dagli assaggi di questa estate (Casavecchia 2008 su tutto) e da una visita veramente bella, in un posto splendido, paesaggisticamente intatto, con persone di genuinità e calore rare, a cominciare dal titolare Tommaso Mastroianni (tra l'altro ottimo produttore d'olio da varietà caiazzana).

Come dicevo, i rossi 2008 sono molto affascinanti ma possono far storcere il naso a chi cerca purezza aromatica assoluta (soprattutto sul pallagrello nero la prima cosa che pensi istintivamente quando il vino è nel bicchiere è: "brett"). In compenso hanno una beva davvero facile, leggiadra e sul casavecchia quei tocchi animali e selvatici sembrano amplificare il vino anziché stringerlo.

Dal 2009, comunque, il legno è stato abbandonato e anche i rossi sono vinificati e maturati esclusivamente in acciaio, con macerazioni che possono arrivare anche a 100 giorni, con svinatura a gennaio.
Cambio produttivo immediatamente tangibile sui 2010, di sicuro più integri ed espressi nel frutto senza perdere fascino e mordente, ma il vero gioiello per quanto mi riguarda, che aspetto con trepidazione in bottiglia, è il Casavecchia 2011: impronta francese, golosità densa di spunti, tannino scalpitante ma già incanalato nel binario succoso, come raramente capita con questo difficile vitigno. Tracannato quattro bicchieri dalla botte con una soppressata e un capocollo non meno spettacolari.

Prezzi: in cantina si vende il Pallagrello Bianco '11 a 7,50 euro (buono ma l'annata non lo aiuta più di tanto), il Pallagrello Nero e il Casavecchia '10 a 8,50 euro, prezzi ivati e finiti per privati. Per gli operatori ho.re.ca ovviamente il listino è più basso. Purtroppo hanno grandi difficoltà nella commercializzazione e stanno facendo enormi sacrifici per andare avanti, ma spero tengano duro perché sono persone speciali e i vini sono una bella opzione per chi cerca pallagrello e casavecchia "veri", tutt'altro che pettinati o ammiccanti in direzione "internazionale".

Forumisti a cui questi vini non piacerebbero più di tanto: Vittoxx, Palma, Davidef, Alì65, Vignadelmar

Forumisti a cui questi vini potrebbero piacere parecchio: Coombe, Pigigres, Meursault, Andyele

:D

Molto interessante Paolo, la località è vicina a qualche uscita autostradale?
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Re: Aglianico (da pag. 17 organiz Vulture Vs Taburno Vs Taurasi)

Messaggioda de magistris » 13 set 2012 12:50

piergi ha scritto:Molto interessante Paolo, la località è vicina a qualche uscita autostradale?


grazie, piergi. uscite più vicine: Capua o Santa Maria Capua Vetere, ma poi c'è comunque da girare e arrampicarsi per altri venti-trenta minuti.
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Re: Aglianico e dintorni - il thread relativistico

Messaggioda de magistris » 01 dic 2012 19:20

up.
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Re: Aglianico e dintorni - il thread relativistico

Messaggioda vinogodi » 01 dic 2012 20:24

de magistris ha scritto:up.
...up una beneamata fava: quando si organizza un super "Campania" come come quella di 2 anni fa in Bue House con verticale storica di Mastroberardino annessa? Chiaramente con annate diverse da quella bicchierata e con un cru diverso di '68 e sempre su quello schermo...... 8)
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Re: Aglianico e dintorni - il thread relativistico

Messaggioda de magistris » 01 dic 2012 22:32

vinogodi ha scritto:
de magistris ha scritto:up.
...up una beneamata fava: quando si organizza un super "Campania" come come quella di 2 anni fa in Bue House con verticale storica di Mastroberardino annessa? Chiaramente con annate diverse da quella bicchierata e con un cru diverso di '68 e sempre su quello schermo...... 8)


e pure hai ragione.
tra l'altro nella precedente occasione mettesti a tavola delle bottiglie che davvero mai si erano espresse a quei livelli, nemmeno stappate nelle cantine d'origine (tipo Naima '99 ma lo stesso Piano d'Angelo '68 non era mai uscito così grande neanche ad Atripalda dai Mastroberardino...)
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Re: Aglianico e dintorni - il thread relativistico

Messaggioda vinogodi » 01 dic 2012 23:27

de magistris ha scritto:
vinogodi ha scritto:
de magistris ha scritto:up.
...up una beneamata fava: quando si organizza un super "Campania" come come quella di 2 anni fa in Bue House con verticale storica di Mastroberardino annessa? Chiaramente con annate diverse da quella bicchierata e con un cru diverso di '68 e sempre su quello schermo...... 8)


e pure hai ragione.
tra l'altro nella precedente occasione mettesti a tavola delle bottiglie che davvero mai si erano espresse a quei livelli, nemmeno stappate nelle cantine d'origine (tipo Naima '99 ma lo stesso Piano d'Angelo '68 non era mai uscito così grande neanche ad Atripalda dai Mastroberardino...)

...voglio al desco almeno 4 Campani DOC, però... quindi comincia a reclutare "la macchinata" e io comincio a grufolare in cantinetta. Ai primi tepori primaverili, che non voglio che gli amici terroni abituati alle palme,mare e 'o sole mio, rischino l'ibernazione perchè non preparati e provvisti di pellicce abbisognose dalle nostre parti... :lol:
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Re: Aglianico e dintorni - il thread relativistico

Messaggioda de magistris » 02 dic 2012 10:43

vinogodi ha scritto:...voglio al desco almeno 4 Campani DOC, però... quindi comincia a reclutare "la macchinata" e io comincio a grufolare in cantinetta. Ai primi tepori primaverili, che non voglio che gli amici terroni abituati alle palme,mare e 'o sole mio, rischino l'ibernazione perchè non preparati e provvisti di pellicce abbisognose dalle nostre parti... :lol:


spero che per allora si siano risolti i problemi che al momento mi impediscono di allontanarmi da casa. Un motivo in più.
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Re: Aglianico e dintorni - il thread relativistico

Messaggioda andrea » 02 dic 2012 11:54

de magistris ha scritto:
vinogodi ha scritto:...voglio al desco almeno 4 Campani DOC, però... quindi comincia a reclutare "la macchinata" e io comincio a grufolare in cantinetta. Ai primi tepori primaverili, che non voglio che gli amici terroni abituati alle palme,mare e 'o sole mio, rischino l'ibernazione perchè non preparati e provvisti di pellicce abbisognose dalle nostre parti... :lol:


spero che per allora si siano risolti i problemi che al momento mi impediscono di allontanarmi da casa. Un motivo in più.

Forza Paole'!!! :!: :!:
Ti amo Licia!!!
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Spedisco entro 5 giorni lavorativi, sempre che riesca a trovare i vini nel casino della mia cantina
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Re: Aglianico e dintorni - il thread relativistico

Messaggioda de magistris » 02 set 2013 21:08

ups
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Re: Aglianico e dintorni - il thread relativistico

Messaggioda vinogodi » 02 set 2013 21:37

de magistris ha scritto:ups
...quoto ... (leggi thread "fiano e greco"... :lol: )
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Re: Aglianico e dintorni - il thread relativistico

Messaggioda de magistris » 19 nov 2013 00:35

dicevi questo?
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Re: Aglianico e dintorni - il thread relativistico

Messaggioda pumpkin » 19 mar 2014 13:35

up
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Re: Aglianico e dintorni - il thread relativistico

Messaggioda egio » 04 mag 2014 19:23

Visto quanto langue il thread e il misero consumo di Aglianico sul forum, butto lì un mio contributo, tanto per tenere vivo l'argomento. Premetto che ho amato tantissimo bottiglie degli anni '80 e inizio '90, periodo del mio innamoramento per questo vitigno, sia da una parte che dall'altra; non ho quindi grande esperienza né di quel che c'era prima, e nemmeno di quel che è venuto dopo. Comunque, oggi a pranzo, accompagnato a dovere:
Cantine del Notaio - La Firma 2004: avevo lasciato in cantina questa bottiglia dopo averne bevuto la sorella qualche anno fa, dal momento che non mi aveva convinto. Ora ho ritrovato un vino maturo al punto giusto, con un suo equilibrio pur nella dimensione "importante" che si è voluto dare a questa versione di Aglianico. Il legno ora appare decisamente meglio assorbito, i profumi sono intensi, sia quelli che mi aspettavo, tipo prugne mature, anche mora, sia altri forse meno tipici o usuali, spezie, noce moscata, fin grafite. In bocca la temperatura di servizio appena sotto il consigliato aiuta a riequilibrare alcol e struttura complessiva; i tannini sono ancora ben presenti e "mascoli", ma vi è comunque una sensazione di morbidezza generale che me lo colloca abbastanza lontano dagli Aglianico cui ero abituato negli anni addietro, assai più austeri e più verticali che "orizzontali". Mi è comunque decisamente piaciuto, soprattutto a tavola, grazie anche all'abbinamento azzeccato.
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Re: Aglianico e dintorni - il thread relativistico

Messaggioda gianni femminella » 04 mag 2014 21:18

egio ha scritto:Visto quanto langue il thread e il misero consumo di Aglianico sul forum, butto lì un mio contributo, tanto per tenere vivo l'argomento.


Ripropongo una bevuta di qualche tempo fa perché l'argomento vale.

Aglianico del Vulture riserva Caselle, D'Angelo 2006 - vino ben noto da queste parti anche, ma non solo, perché spacciato da un noto, simpatico ceffo che si ostina a offire bottiglie nell'apposita sezione. L'avevo bevuto più o meno un annetto fa e mi ha fatto piacere ritrovarlo ancora bello integro nel colore e nel frutto. I tannini sono ancor più setosi, l'alcool non si avverte e la chiusura in dolcezza è di quelle che piacciono a me. Solo i profumi sono tenui, ma nella bontà del vino è un dettaglio, secondo me, trascurabile.
Ultima modifica di gianni femminella il 14 gen 2016 14:17, modificato 1 volta in totale.
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Re: Aglianico e dintorni - il thread relativistico

Messaggioda de magistris » 12 giu 2014 18:44

scusate per l'up, ma vorrei non perderlo questo thread
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Re: Aglianico e dintorni - il thread relativistico

Messaggioda Sibballatore » 15 lug 2014 13:47

Ho scoperto che la cantina Carbone in Melfi non esce con il suo vino di punta nel 2010.
Niente Stupormundi 2010, dunque.
Le uve non utilizzate per quel vino sono finite del 400 Some 2010.

E' l'unico caso che ho registrato.
Che voi sappiate è davvero l'unico o nel 2010 anche altri hanno fatto la stessa scelta?
Non solo nel Vulture ma per tutto l'aglianico, intendo.
"Se l'alibi non regge e l'evidenza sfugge.....mira al cuore. Mira al cuore"
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Re: Aglianico e dintorni - il thread relativistico

Messaggioda gp » 15 lug 2014 17:51

Per il Taurasi, cito da http://www.enogea.it/taurasi-2010-appunti-sparsi/:
Mauro Erro ha scritto:E qui lascio la parola proprio a Paolo De Cristofaro e alla sua analisi che chiude queste prime impressioni a caldo sulla 2010 taurasina.

Annata molto eterogenea: ci sono aziende che la considerano una delle loro migliori vendemmie e altre che non hanno proprio prodotto Taurasi.
Variabile decisiva: le piogge abbondanti concentrate nella parte centrale di ottobre.
In generale sono riuscite a portare in cantina uve all’altezza quelle aziende che hanno raccolto prima delle piogge, all’inizio di ottobre e dall’altra parte quelle che hanno potuto attendere la seconda metà di novembre senza problemi (dalla fine di ottobre il clima è stato ideale, solare e asciutto, con grandi escursioni termiche, chi aveva uve sane è riuscito a recuperare gradazione zuccherina senza spingere la maturazione, con acidità pimpanti).
La forbice è quindi piuttosto ampia, anche se un’impronta fresca e chiara possiamo associarla alle migliori interpretazioni di questo millesimo.
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Messaggioda miccel » 26 ago 2014 19:00

E’ una domanda che ho in testa da un po’.
Mi riferisco a tutti gli aglianico: Taurasi, Vulture, altri.
Spero che qualcuno voglia rispondere.

Premesso che:
- so che quello che chiedo è una grande semplificazione;
- so che c’è un ottimo thread, e l’ho letto;
- conosco anch’io i nomi dei produttori più famosi.

La mia domanda è la seguente: se doveste fare i nomi di un numero molto ristretto di produttori (3, 5, insomma fate voi) che in questi ultimi anni stanno davvero lavorando bene, con qualità, costanza, affidabilità, quali direste?

Sei-sette anni fa ho avuto un'infatuazione per questo vitigno. Poi però, fra produttori che non erano costanti, altri che si erano messi a fare “superaglianico”, cambi di proprietà, ho fatto qualche acquisto sbagliato, e mi sono anche leggermente irritato, per dirla tutta. Ciò nonostante, continuo a pensare che l’aglianico sia, più di ogni altra tipologia, la terza via italiana ai grandi vini rossi. Ora mi accorgo di essermi ridotto ad avere in cantina solo Il Titolo di Elena Fucci. Con calma, la vorrei rimpolpare un po’, ma senza sbagliare.
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Re: Aglianico: i migliori.

Messaggioda agamennone » 27 ago 2014 01:06

Ti consiglo di provare il Serra del Prete di Musto Carmelitano, nel vulture.
Sono in crescita e lavorano bene. Non prendere la 2010, però.(non solo per la bottiglia in questione ma per l'aglianico del vulture in generale. annata talmente esile che alcuni produttori non sono usciti col vino di punta nel 2010)
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Re: Aglianico: i migliori.

Messaggioda zampaflex » 27 ago 2014 09:15

Quelli nominati dal bravo De Magistris restano i migliori. Provati da me e molto graditi Caggiano, Di Prisco, Urciuolo e Tecce. Aggiungi i classici Molettieri e Mastro e sei a posto.
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Re: Aglianico: i migliori.

Messaggioda kubik » 27 ago 2014 11:14

In crescita e ancora a prezzi onestissimi Antico Castello
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Re: Aglianico: i migliori.

Messaggioda de magistris » 27 ago 2014 11:18

zampaflex ha scritto:Quelli nominati dal bravo De Magistris restano i migliori. Provati da me e molto graditi Caggiano, Di Prisco, Urciuolo e Tecce. Aggiungi i classici Molettieri e Mastro e sei a posto.


non è così semplice. E credo che il buon Miccel ha centrato una delle questioni chiave: l'incostanza, la mancanza di una visione più ampia da parte dei produttori anche bravi, che sommata alle difficoltà viticole ed enologiche di un vitigno come l'aglianico porta ad un continuo rimescolamento di carte e gerarchie.

Nella pratica secondo me bisogna assaggiare tutti gli anni e non ci si può affidare a dei manici "sicuri" come accade in altre zone. Uomini soli al comando non ne vedo, sinceramente, almeno sulle uscite recenti, mentre sulle cose "vecchie" è tutta un'altra storia.

Se ti capita tra le mani un Mastroberardino, un D'Angelo, un Paternoster, un Fontanavecchia di vent'anni e più, sai che difficilmente bevi male. Su anni più vicini, invece, i punti fermi e quelli che mettono d'accordo sensibilità anche molto diverse faccio fatica a dire quali siano.
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Re: Aglianico: i migliori.

Messaggioda gp » 27 ago 2014 11:28

zampaflex ha scritto:Quelli nominati dal bravo De Magistris restano i migliori. Provati da me e molto graditi Caggiano, Di Prisco, Urciuolo e Tecce. Aggiungi i classici Molettieri e Mastro e sei a posto.

Quelli di de magistris dovrebbero essere questi:
de magistris un mesetto fa ha scritto:Rossi: Contrade di Taurasi, Tecce, Perillo, Colli di Castelfranci, Antico Castello, Urciuolo

Ho ritrovato gli appunti di un assaggio di Taurasi di qualche tempo fa, seriale ma non troppo (una trentina di assaggi). Colli di Castelfranci e Antico Castello, entrambi annata 2008, non ne sono usciti bene per me. Segnato da netta pasticceria e ultravanigliato l'Alta Valle di Colli di Castelfranci, altrettanto monocorde nella nota dominante di "spice mix" (un mischiotto di spezie di bassa qualità) Antico Castello. Tutt'altra cosa nella stessa "batteria" di 2008 il base di Contrade di Taurasi, molto disciplinato (vedi la nota di caffè quasi bordolese), direi irreprensibile, e il Cinque Querce di Molettieri, dai forti tratti torbati, un vino davvero energetico.
Dei nomi che aggiungi tu, in quell'occasione Di Prisco che è un bravo bianchista è stato pure lui deludente, sia con l'annata 2008, molto disunita, sia con la 2005 che sputava legno indigesto, anche se mi è rimasto il sospetto di bottiglie non a posto (due su due però sarebbe una bella sfortuna!). Di Mastroberardino qualificherei il colore dell'etichetta, rigorosamente bianco (cioè la Riserva Radici): le poche volte che ho incontrato l'etichetta nera (Radici non Riserva) non è andata a finire bene...
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Re: Aglianico: i migliori.

Messaggioda gp » 27 ago 2014 11:33

de magistris ha scritto:Se ti capita tra le mani un Mastroberardino, un D'Angelo, un Paternoster, un Fontanavecchia di vent'anni e più, sai che difficilmente bevi male. Su anni più vicini, invece, i punti fermi e quelli che mettono d'accordo sensibilità anche molto diverse faccio fatica a dire quali siano.

Nel Taurasi, come li vedi Molettieri e Perillo, almeno come punti fermi (a "mettere d'accordo sensibilità anche molto diverse" ci tengo di meno... :wink: )?
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Re: Aglianico: i migliori.

Messaggioda de magistris » 27 ago 2014 12:30

gp ha scritto:
zampaflex ha scritto:Quelli nominati dal bravo De Magistris restano i migliori. Provati da me e molto graditi Caggiano, Di Prisco, Urciuolo e Tecce. Aggiungi i classici Molettieri e Mastro e sei a posto.

Quelli di de magistris dovrebbero essere questi:
de magistris un mesetto fa ha scritto:Rossi: Contrade di Taurasi, Tecce, Perillo, Colli di Castelfranci, Antico Castello, Urciuolo

Ho ritrovato gli appunti di un assaggio di Taurasi di qualche tempo fa, seriale ma non troppo (una trentina di assaggi). Colli di Castelfranci e Antico Castello, entrambi annata 2008, non ne sono usciti bene per me. Segnato da netta pasticceria e ultravanigliato l'Alta Valle di Colli di Castelfranci, altrettanto monocorde nella nota dominante di "spice mix" (un mischiotto di spezie di bassa qualità) Antico Castello. Tutt'altra cosa nella stessa "batteria" di 2008 il base di Contrade di Taurasi, molto disciplinato (vedi la nota di caffè quasi bordolese), direi irreprensibile, e il Cinque Querce di Molettieri, dai forti tratti torbati, un vino davvero energetico.
Dei nomi che aggiungi tu, in quell'occasione Di Prisco che è un bravo bianchista è stato pure lui deludente, sia con l'annata 2008, molto disunita, sia con la 2005 che sputava legno indigesto, anche se mi è rimasto il sospetto di bottiglie non a posto (due su due però sarebbe una bella sfortuna!). Di Mastroberardino qualificherei il colore dell'etichetta, rigorosamente bianco (cioè la Riserva Radici): le poche volte che ho incontrato l'etichetta nera (Radici non Riserva) non è andata a finire bene...


Sono parzialmente d'accordo con te, e nella parte "mancante" dell'accordo c'è quello che sottolineavo prima: l'incostanza, la difficoltà di parlare così, in generale, dei produttori senza fare riferimento allo specifico assaggio.
Colli di Castelfranci ha a disposizione alcune delle migliori vigne della denominazione, ma non riesce a spiccare il volo, a fare quel cambio di marcia che non solo io mi aspettavo a breve. Non identifico nel legno il problema e secondo me il 2008 è una delle loro migliori riuscite, ma "conoscendoti" un po' capisco perché non ti sia piaciuto. Sono comunque vini di confezione e controllo, sempre un po' ingolfati, e la scintilla continua a non scattare nemmeno per me.

Antico Castello secondo me sta lavorando bene, resta alla fine uno degli stili più "leggeri" nel panorama. La 2008 non entusiasma nemmeno me (il 2007 è più chiaro, goloso e rilassato, "migliore" in ultima analisi), il 2010 è tanta roba (ma ancora molto contratto in questa fase, dubito che ti convincerebbe). Anche qui, comunque, ormai faccio fatica ad identificare un futuro campione del domani (parlo dell'azienda, non del singolo vino)

Su Di Prisco sono d'accordo sul fatto che negli ultimi anni si sia fortemente accentuata la sua bravura come bianchista, mentre per me sono proprio passi indietro sui Taurasi. La 2005 però è una bella bella riuscita per me e francamente penso che se si trova legno su quel vino, allora è probabile sentirlo nel restante 99% della produzione mondiale. 2008 l'ha proprio cannato di brutto, invece, secondo me.

Contrade di Taurasi è probabilmente nei top 3-5 della denominazione negli ultimi anni, specie da quando ha inserito i cru, ma qualche passaggio a vuoto c'è anche lì a mio avviso. Tanto è buono Coste '08, per esempio, quanto è scuro, cupo e animale il Vigne d'Alto pari annata. E sui 2009 non è tanto diversa la storia. Il "base" 2008 non lo assaggio da un paio d'anni, ma me lo ricordo poco più che discreto, molto "compitino".

Molettieri sembrava il re indiscusso del Taurasi fino 5-6 anni fa, le bottiglie gli finivano in pochi mesi ed è andato sempre più su coi prezzi. Oggi la critica è più tiepida e soprattutto il mercato ha fortemente rallentato, tant'è che le ultime uscite sono sempre più ritardate e Salvatore ha inserito una nuova etichetta dal 2008 (il Renonno) che a listino esce alla metà del solito Cinque Querce. Ma anche qui non si può dire una parola definitiva, né in un senso né in un altro: se lo stile da 15 gradi e 50 di estratto sembra demodé, poi ti arriva un Renonno '08 buonissimo, elegante, vitale e rimette tutto in discussione.

Anche su Mastroberardino secondo me non è così scontata la tua gerarchia: ci sono Etichette Nere veramente buone, centrate, equilibrate, come tanti altri produttori si sognano (perdipiù proposte in quantità e a prezzo molto intelligente - forse è la differenza di lotti a volte a divaricare le valutazioni). Così come non tutte le Etichette Bianche si staccano, sia come stile che come riuscita: le ultime, ad esempio, mi convincono poco e l'ultimo grandissimo Radici Riserva per me è il '99.
Ultima modifica di de magistris il 27 ago 2014 12:34, modificato 1 volta in totale.
Paolo De Cristofaro

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