alì65 ha scritto:ho bevuto una bt MOLTO interessante.................ma non ve lo dirò....
...e fai bene si perderebbe in questo mare di note estive!
....e dai minchione dicci un po'!!!!!
alì65 ha scritto:ho bevuto una bt MOLTO interessante.................ma non ve lo dirò....
alì65 ha scritto:ho bevuto una bt MOLTO interessante.................ma non ve lo dirò....
Ludi ha scritto:[Javouhey, Vosne Romanée Beaux Monts 2009: classico, delizioso PN di un produttore che non conosco molto ma che, se questa è la qualità media dei suoi vini, merita seguire.
arnaldo ha scritto:In questi giorni in Altopiano
Az agr Gottardi -pinot nero 2009 - rubino scintillante.naso che profuma di tabacco,humus,noce moscata e piccoli echi balsamici.versione che sente il calore dell'annata e gioca molto su toni tabaccosi e speziati.pero' si beve bene,come al solito.una garanzia
.....
vittoxx ha scritto:arnaldo ha scritto:In questi giorni in Altopiano
Az agr Gottardi -pinot nero 2009 - rubino scintillante.naso che profuma di tabacco,humus,noce moscata e piccoli echi balsamici.versione che sente il calore dell'annata e gioca molto su toni tabaccosi e speziati.pero' si beve bene,come al solito.una garanzia
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Tutto ciò che si cerca in un pinot nero...
Ludi ha scritto:Molto più soddisfacente Albarino D Fefinanes 2013: salino al naso, decisamente citrico in bocca, bevibilità assassina.
Spectator ha scritto:gp ha scritto:Spectator ha scritto:...Naima 2006,De Conciliis.Rosso profondo con lievi riflessi granato.Naso prorompente di ciliegia,amarena,ribes e,purtroppo, di alcool ,parecchio alcool. Sorso nn freschissimo ,ma rotondo e leggermente dolce,dove ritorna esageratamente la frutta rossa ; beva poco agile ,anzi ,prevedibile e quasi stancante,a tratti sembra di bere un..concentrato di frutta.Nn riesco a credere che sia un Aglianico di zona Paestum .Piaciuto poco.
Ma perchè, cosa ti aspetti da un Aglianico di zona Paestum? Al netto dello stile sopra le righe di De Conciliis -- che a suo tempo significava anche tanto legno -- mi sembra che ci siamo, a partire dall'alcool. L'Irpinia è un'altra storia, almeno potenzialmente.
..Dici bene!Anche se Intendevo dire : '' nn riesco a credere sia un Aglianico,anche se di zona Paestum''. Vengo da 2 ottime bevute di Radici ris, 99 e 2001 che..assai,assai mi son piaciute .
paperofranco ha scritto:Stavo pensando se Kalos beve più Chablis di quanto Chianti beva io.........
paperofranco ha scritto:
Ciao Giuliano, o dove l'hai scovato questo? Immagino che sia una realtà giovane perché è un nome che non ho mai visto su nessuno dei testi classici, tipo Clive Coates, Jasper Morris, Bill Nanson.
Me lo segno , fra l'altro mi mancherebbe una buona referenza su Vosne, di quelle che non ti spennano come un pollo di Bresse .
simba ha scritto:Spectator ha scritto:gp ha scritto:Spectator ha scritto:...Naima 2006,De Conciliis.Rosso profondo con lievi riflessi granato.Naso prorompente di ciliegia,amarena,ribes e,purtroppo, di alcool ,parecchio alcool. Sorso nn freschissimo ,ma rotondo e leggermente dolce,dove ritorna esageratamente la frutta rossa ; beva poco agile ,anzi ,prevedibile e quasi stancante,a tratti sembra di bere un..concentrato di frutta.Nn riesco a credere che sia un Aglianico di zona Paestum .Piaciuto poco.
Ma perchè, cosa ti aspetti da un Aglianico di zona Paestum? Al netto dello stile sopra le righe di De Conciliis -- che a suo tempo significava anche tanto legno -- mi sembra che ci siamo, a partire dall'alcool. L'Irpinia è un'altra storia, almeno potenzialmente.
..Dici bene!Anche se Intendevo dire : '' nn riesco a credere sia un Aglianico,anche se di zona Paestum''. Vengo da 2 ottime bevute di Radici ris, 99 e 2001 che..assai,assai mi son piaciute .
Mi permetto di consigliare l'assaggio di Naima 2005 e soprattutto 2004: a mio parere, decisamente un'altra cosa rispetto a quanto descritto sopra, per l'equilibrio che ho rilevato al gusto. Comunque, non è un vino dalla beva agile.
Comprato direttamente dal produttore che, forse, ne ha ancora disponibili.
P.S. Secondo me, c'è contrasto tra "concentrato di frutta" al gusto ed uso di "tanto legno", ma la mia limitata esperienza di degustazione potrebbe avermi portato fuori strada.
gp ha scritto:simba ha scritto:Spectator ha scritto:gp ha scritto:Spectator ha scritto:...Naima 2006,De Conciliis.Rosso profondo con lievi riflessi granato.Naso prorompente di ciliegia,amarena,ribes e,purtroppo, di alcool ,parecchio alcool. Sorso nn freschissimo ,ma rotondo e leggermente dolce,dove ritorna esageratamente la frutta rossa ; beva poco agile ,anzi ,prevedibile e quasi stancante,a tratti sembra di bere un..concentrato di frutta.Nn riesco a credere che sia un Aglianico di zona Paestum .Piaciuto poco.
Ma perchè, cosa ti aspetti da un Aglianico di zona Paestum? Al netto dello stile sopra le righe di De Conciliis -- che a suo tempo significava anche tanto legno -- mi sembra che ci siamo, a partire dall'alcool. L'Irpinia è un'altra storia, almeno potenzialmente.
..Dici bene!Anche se Intendevo dire : '' nn riesco a credere sia un Aglianico,anche se di zona Paestum''. Vengo da 2 ottime bevute di Radici ris, 99 e 2001 che..assai,assai mi son piaciute .
Mi permetto di consigliare l'assaggio di Naima 2005 e soprattutto 2004: a mio parere, decisamente un'altra cosa rispetto a quanto descritto sopra, per l'equilibrio che ho rilevato al gusto. Comunque, non è un vino dalla beva agile.
Comprato direttamente dal produttore che, forse, ne ha ancora disponibili.
P.S. Secondo me, c'è contrasto tra "concentrato di frutta" al gusto ed uso di "tanto legno", ma la mia limitata esperienza di degustazione potrebbe avermi portato fuori strada.
Potenzialmente hai ragione riguardo al contrasto, ma il paradigma colore-frutto-legno che ha prevalso per tanti anni puntava invece a conciliare il tutto, e a volte ci riusciva pure, a modo suo. Se ricordo bene, quello di De Conciliis era stato uno dei primi vini da uve Aglianico che avevano raccolto l'interesse della critica ufficiale a metà degli anni '90, proprio grazie alla carica di colore e di frutto e alla concentrazione (parola chiave di quegli anni) potenzialmente garantite dal vitigno -- a patto naturalmente di trattarlo con la barrique allora d'obbligo. Era poi di moda cercare le innovazioni qualitative del "nuovo vino italiano" al di fuori delle zone classiche (che so io, Umbria meridionale o Montello in Veneto per i rossi), e da questo punto di vista il Cilento era perfetto.
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