Messaggioda vinotec » 09 mag 2014 18:08
...giusto per farti capire cos'è il trotanoy, ti ripropongo i giudizi di Hansen, chicco76, egio e vinogodi, su di una bottiglia di trotanoy del 1970 stappata, assieme ad altri "vinelli", l'anno scorso nella mia cantina...:
Trotanoy 1970 ... Irreale nel colore, definito ed algido al naso, nelle sue note ferrose e speziate. Dopo 43 anni di bottiglia di ritrovi un rosso rubino scintillante nel bicchiere che sussurra, dalla beva elegante e dove tutto è ben integrato. Pecca di potenza rispetto agli altri concorrenti, ha meno carattere ma non passa inosservato. Paga pegno di avere due mostri sacri a confronto. In bocca è un puro velluto, i tannini sono seta, una leggera scia acida rinfresca la beva, chiude deciso e verticale.
Trotanoy 1970 colore di una brillantezza unica e dai riflessi rubino ammalianti, al naso rapisce subito una nota di radice di liquirizia, la bocca ha una beva sconvolgente con retro gusto fumé incredibile da sembrare un te nero come il Lapsang Souchong poi tanta lunghezza e setosità una grandissima bottiglia bicchiere finito in un batter d'occhio senza accorgemenere
In Francia, invece, il Trotanoy è stata la prima folgorazione. Spaventoso, maginifico, affascinante. E...giovane! Chiaro che poi ha ceduto qualcosa agli altri due, intermini di frutto e croccantezza. Ma è stato spettacolare fino alla fine. Ecco, penso che i vini serviti da Babette al suo pranzo avessero quel fascino lì...
...Bordeaux : se ha fatto la storia dell'enologia mondiale negli ultimi 300 anni (180 "ufficiali") il motivo c'è e sta tutto nel bicchiere. Parto comunque da
- Trotanoy, quello che meno mi ha convinto, proprio perchè questi vini li conosco come le mie saccocce e Trotanoy, fra i Pomerol, è , assieme a Le PIn e Vieux Chateau Certain , uno dei miei preferiti. Anche in questo caso, come con il Pergole, mi limito alla prima ora di sosta nel bicchiere, il periodo convincente. Chiaro e lunare rispetto alla tipologia, capisci che l'interpretazione fuori da Pomerol del Merlot e suoi derivati è puro esercizio stilistico, quando ti trovi un vino del genere di oltre quarant'anni nel bicchiere. Tutte le caratteristiche sembrano adattarsi alla veste cromatica. I profumi sono sensualissimi, sfaccettati come tante pietre preziose, poligoni irregolari di sfumature sussurrate. Va bevuto quasi senza contaminazioni alimentari per poter valorizzare ogni sfaccettatura: così ho fatto e così ho notato pennellate di foglie secche, di alloro essiccato , di pellame . La bocca è setosa, mai aggressiva, anzi, aggraziata e sfuggente. La sensazione di grande vino è palpabile, non solo un'interpretazione. L'etereicità prevale dopo mezz'ora, appare una leggera balsamicità e chiodo di garofano. La bocca rimane rilassata , vellutata e carezzevole. Purtroppo, nel tempo , inesorabilmente, scema in intensità e si appiattisce in bocca, come avessimoa ssistito ad un ciclo di vita durato poche ore. Rimane alla fine della bicchierata con solo i ricordi nel bicchiere e con una bocca fortemente rilassata , senza più energia. Mi limito alla prima ora, spettacolare : 93+/100
UBI MAIOR, MINOR CESSAT !