castello di ama

[eno]

...io credo che qualcuno lo compri anche a quei prezzi...altrimenti avrebbero chiuso da un pezzo e portato i libri contabili in tribunale...

Forse vendono anche all'estero, come fanno , anche in percentuale significativa, tante aziende

[tricky123]

Parlo della mia esperienza con i vini di Ama.
30 anni fa sugli scaffali delle enoteche di standing, le prime annate dei cru di Ama affiancavano Sassicaia, Biondi Santi, Tignanello, e pochi altri vini italiani. Già allora il prezzo era di rilievo: ricordo che i loro 1988-1990 costavano come il sassicaia pari annata (circa 40.000 lire).
Devo dire che San Lorenzo e Bertinga presi in quegli anni ancora di recente mi hanno dato buone soddisfazioni, ma non ho mai capito perchè proprio quei due cru siano stati eliminati con la vendemmia 1990.
Nel complesso i loro chianti post 1990 (Bellavista e Casuccia) mi hanno convinto di meno, li ho trovati spesso carenti di personalità, anche per tale motivo trovo che la deriva del prezzo di questi ultimi anni sia del tutto ingiustificata.
Ultima riflessione, ormai il mercato dei prodotti esclusivi parla sempre di meno all'acquirente italiano.

[paperofranco]

Probabilmente il prezzo proposto allo shop aziendale è il prezzo per i privati, non credo che alla ristorazione vengano proposti prezzi di quel livello.
Poi tutto può essere

Classica politica di inchiappettamento del turista.

Classica politica di rispetto per le enoteche della zona che usciranno a spanne a quella cifra.
È il solito discorso trito e ritrito.

Recentemente hanno parificato il prezzo del trittico Bellavista/casuccia/Apparita.
Prezzo a noi addetti, enoteche etc...: 122 euro ivato.
Quando girano a 60 euro le annate correnti sono svendite a METà PREZZO.

Fatemi capire.
Prezzo ivato alle enoteche 122 euro vuol dire che sullo scaffale, una volta riaggiunta l'iva ed un ricarico diciamo del 30% va a più di 190, se ho sbagliato il conto ditemelo. Di conseguenza i 170 praticati alla vendita al dettaglio in azienda è un buon prezzo, premiante per chi si reca direttamente alla fonte.
Ditemi che è tutto uno scherzo, vi prego.

[Sydney]

Fatemi capire.
Prezzo ivato alle enoteche 122 euro vuol dire che sullo scaffale, una volta riaggiunta l'iva ed un ricarico diciamo del 30% va a più di 190, se ho sbagliato il conto ditemelo. Di conseguenza i 170 praticati alla vendita al dettaglio in azienda è un buon prezzo, premiante per chi si reca direttamente alla fonte.
Ditemi che è tutto uno scherzo, vi prego.

Papero, quanto sangiovese hai già bevuto oggi?

122 iato = 100 + iva

100 + 40%= 140
140 + iva = 170

[paperofranco]

Fatemi capire.
Prezzo ivato alle enoteche 122 euro vuol dire che sullo scaffale, una volta riaggiunta l'iva ed un ricarico diciamo del 30% va a più di 190, se ho sbagliato il conto ditemelo. Di conseguenza i 170 praticati alla vendita al dettaglio in azienda è un buon prezzo, premiante per chi si reca direttamente alla fonte.
Ditemi che è tutto uno scherzo, vi prego.

Papero, quanto sangiovese hai già bevuto oggi?

122 iato = 100 + iva

100 + 40%= 140
140 + iva = 170

Tu hai ragione, in ogni caso è un insulto al buon senso, e bisogna essere matti a sborsare una cifra del genere per un vino come quello.

[gp]

Tu hai ragione, in ogni caso è un insulto al buon senso, e bisogna essere matti a sborsare una cifra del genere per un vino come quello.

Ma come è stato detto giustamente, chi sborsa quella cifra non siamo noi né i nostri vicini di casa.

Ultima riflessione, ormai il mercato dei prodotti esclusivi parla sempre di meno all'acquirente italiano.

[gp]

Parlo della mia esperienza con i vini di Ama.
30 anni fa sugli scaffali delle enoteche di standing, le prime annate dei cru di Ama affiancavano Sassicaia, Biondi Santi, Tignanello, e pochi altri vini italiani. Già allora il prezzo era di rilievo: ricordo che i loro 1988-1990 costavano come il sassicaia pari annata (circa 40.000 lire).
Devo dire che San Lorenzo e Bertinga presi in quegli anni ancora di recente mi hanno dato buone soddisfazioni, ma non ho mai capito perchè proprio quei due cru siano stati eliminati con la vendemmia 1990.
Nel complesso i loro chianti post 1990 (Bellavista e Casuccia) mi hanno convinto di meno, li ho trovati spesso carenti di personalità

Quoto sui due cru desaparecidi e aggiungo volentieri questa scelta poco comprensibile da parte dell'azienda a quelle che ho elencato alla pagina precedente.

Parliamo di un'azienda che definire "un'anima in pena" per la sua politica riferita sia alla gamma produttiva, sia ai prezzi è dir poco.
Vado a memoria, se sbaglio correggetemi: fino a una certa annata degli anni '90 i Chianti Classico con indicazione di vigneto erano prodotti in un quantitativo non trascurabile, poi c'era il base. Poi è stata fatta la scelta di ridurre molto le bottiglie di Chianti Classico con indicazione di vigneto, aumentandone fortemente il prezzo e facendo confluire buona parte delle uve nel base, aumentato anch'esso di prezzo in modo da risultare uno dei più costosi della sua categoria e ritardato di uscita di un anno.
(...)
L'ulteriore aumento di prezzo dei Chianti Classico con indicazione di vigneto (come Pippuz, anche io avevo trovato decisamente supertoscaneggiante il La Casuccia 2001 assaggiato anni fa alla Leopolda) a questo punto è solo la ciliegina sulla torta.

[paperofranco]

Tu hai ragione, in ogni caso è un insulto al buon senso, e bisogna essere matti a sborsare una cifra del genere per un vino come quello.

Ma come è stato detto giustamente, chi sborsa quella cifra non siamo noi né i nostri vicini di casa.

Ultima riflessione, ormai il mercato dei prodotti esclusivi parla sempre di meno all'acquirente italiano.

E’ vero, però fa lo stesso tanta tristezza vedere un mercato di ingordi bevitori di vodka e di sakè arricchiti, che comprano costosissime e inutili bottiglie solo perché simboleggiano uno status, e secondo me il vino gli fa anche schifo. Meno male che ci sono ancora tanti vini buoni alla portata delle persone normali. Non faccio il moralista, per precisare.

[il maestro]

bevuto il 90 san lorenzo, 88 bellavista e 90 bellavista devo dire vini TOP TOP a grandissimi livellli.
Detto cio quest'autunno farò l'orrizzontale 1990 bellavista, san lorenzo, casuccia e bertinga

[vinotec]

bevuto il 90 san lorenzo, 88 bellavista e 90 bellavista devo dire vini TOP TOP a grandissimi livellli.
Detto cio quest'autunno farò l'orrizzontale 1990 bellavista, san lorenzo, casuccia e bertinga

...in settembre ho in programma di bere una magnum di bellavista 1990...vi farò sapere...
Ho diverse bottiglie e ne ho bevuta qualcuna e concordo pienamente col tuo giudizio...TOP;TOP;TOP...