Chianti

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vinogodi
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Re: Chianti

Messaggioda vinogodi » 27 feb 2020 11:08

giodiui ha scritto:Mi spiegate la differenza tra i vari Castellinuzza? credo ce ne siano almeno tre che si fregiano di questo nome.
Podere Castellinuzza
Castellinuzza di Cinuzzi
Castellinuzza e Piuca
Molte grazie, differenze sostanziali?
...di primo acchito : nella prima il "podere" , nella seconda "di Cinuzzi" e nella terza "e Piuca"
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Re: Chianti

Messaggioda Becho » 27 feb 2020 11:17

vinogodi ha scritto:
giodiui ha scritto:Mi spiegate la differenza tra i vari Castellinuzza? credo ce ne siano almeno tre che si fregiano di questo nome.
Podere Castellinuzza
Castellinuzza di Cinuzzi
Castellinuzza e Piuca
Molte grazie, differenze sostanziali?
...di primo acchito : nella prima il "podere" , nella seconda "di Cinuzzi" e nella terza "e Piuca"


Per me, sui CC base, Piuca sopra a tutti :mrgreen:
Spedisco il lunedì successivo al ricevimento del pagamento
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Re: Chianti

Messaggioda md78d » 27 feb 2020 14:55

Mi aggancio qua... consiglio su dove pranzare domani in zona castellina?
Sarò da buondonno, altre cantine da consigliare al volo ? Mi incuriosiva cacchiano... vorrei cose più sulla potenza che sulla finezza. Grazie per ora.
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Re: Chianti

Messaggioda emigrato » 27 feb 2020 16:06

md78d ha scritto:Mi aggancio qua... consiglio su dove pranzare domani in zona castellina?
Sarò da buondonno, altre cantine da consigliare al volo ? Mi incuriosiva cacchiano... vorrei cose più sulla potenza che sulla finezza. Grazie per ora.

Le Panzanelle a Lucarelli sono il ristoro classico anche dei produttori.

Beh fra Buondonno e Fontodi siamo vicini, anche se a costi diversi, senno' sugli stessi prezzi vai avanti sulla strada di Buondonno e raggiungi Bucciarelli.
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Re: Chianti

Messaggioda md78d » 27 feb 2020 16:08

emigrato ha scritto:
md78d ha scritto:Mi aggancio qua... consiglio su dove pranzare domani in zona castellina?
Sarò da buondonno, altre cantine da consigliare al volo ? Mi incuriosiva cacchiano... vorrei cose più sulla potenza che sulla finezza. Grazie per ora.

Le Panzanelle a Lucarelli sono il ristoro classico anche dei produttori.

Beh fra Buondonno e Fontodi siamo vicini, anche se a costi diversi, senno' sugli stessi prezzi vai avanti sulla strada di Buondonno e raggiungi Bucciarelli.


Panzanelle purtroppo chiuso per ferie.
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Re: Chianti

Messaggioda emigrato » 27 feb 2020 16:19

md78d ha scritto:
emigrato ha scritto:
md78d ha scritto:Mi aggancio qua... consiglio su dove pranzare domani in zona castellina?
Sarò da buondonno, altre cantine da consigliare al volo ? Mi incuriosiva cacchiano... vorrei cose più sulla potenza che sulla finezza. Grazie per ora.

Le Panzanelle a Lucarelli sono il ristoro classico anche dei produttori.

Beh fra Buondonno e Fontodi siamo vicini, anche se a costi diversi, senno' sugli stessi prezzi vai avanti sulla strada di Buondonno e raggiungi Bucciarelli.


Panzanelle purtroppo chiuso per ferie.

Ouch, non bene. Su a Volpaia (ma e' un po' lontano) al Bar Ucci per pranzare non si mangia male, am non abbiamo preso la ciccia.

Senno' se sei in contatto con Gabriele chiedi a lui, di certo i produttori ne sanno :mrgreen:
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Re: Chianti

Messaggioda md78d » 27 feb 2020 17:32

emigrato ha scritto:
md78d ha scritto:
emigrato ha scritto:
md78d ha scritto:Mi aggancio qua... consiglio su dove pranzare domani in zona castellina?
Sarò da buondonno, altre cantine da consigliare al volo ? Mi incuriosiva cacchiano... vorrei cose più sulla potenza che sulla finezza. Grazie per ora.

Le Panzanelle a Lucarelli sono il ristoro classico anche dei produttori.

Beh fra Buondonno e Fontodi siamo vicini, anche se a costi diversi, senno' sugli stessi prezzi vai avanti sulla strada di Buondonno e raggiungi Bucciarelli.


Panzanelle purtroppo chiuso per ferie.

Ouch, non bene. Su a Volpaia (ma e' un po' lontano) al Bar Ucci per pranzare non si mangia male, am non abbiamo preso la ciccia.

Senno' se sei in contatto con Gabriele chiedi a lui, di certo i produttori ne sanno :mrgreen:


Ok grazie mille!
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Re: Chianti

Messaggioda giodiui » 27 feb 2020 22:44

emigrato ha scritto:
giodiui ha scritto:Mi spiegate la differenza tra i vari Castellinuzza? credo ce ne siano almeno tre che si fregiano di questo nome.
Ho appena bevuto il CC 2015 di Poderi Castellinuzza, che mi è sembrato un buon chianti, di fattura tradizionale, ben fatto, senza particolari trasporti, che vale i suoi 15 euro ma che non entusiasma. Invece mi pareva di avere letto recensioni più entusiasmanti di un Castellinuzza, forse era un altro produttore quasi omonimo?

Non so se l'ho gia' scritto ma anche quella che ho aperto io (proprio del Podere Castellinuzza) era simile, con un acidita' sferzante che nascondeva un po' la materia. Onestamente non so se vale i suoi 15 euro ad essere onesto :? contando che a 16-17 in cantina (ma anche da Roland) porti via Val delle Corti..


Mi hai intrigato, e stasera per curiosità ho aperto un CC Valdellecorti 2015 e ho potuto fare un confronto diretto (mi restava mezza bottiglia del Castellinuzza aperto ieri sera). All’inizio avrei detto che il Castellinuzza non regge molto bene il confronto, poi con un po’ di pazienza le cose sono abbastanza cambiate.
Quelle che inizialmente sembrano differenze di livello qualitativo appaiono come differenze stilistiche e dunque legate al gusto. Più austero, strutturato e intenso il Valdellecorti, più leggiadro e floreale il Castellinuzza. Il Valdellecorti è un vino più di bocca, minerale, appena terroso, con una notevole persistenza gustativa. il Castellinuzza è più spostato sulla dimensione olfattiva, con note di ciliegia intense, un bel bouquet, in bocca certo delude un po’, soprattutto se bevuto dopo il Valdellecorti.
Se dovessi trovare un difetto al Castellinuzza direi che è appena corto in bocca, però su questo pesa il confronto con un vino che invece è molto presente a livello gustativo. Simmetricamente il Valdellecorti, rispetto al Castellinuzza, è chiuso al naso, reticente.
Riassaggiato a mezz’ora di distanza dal Valdellecorti questo aspetto passa decisamente in secondo piano, perché il Castellinuzza comunque ti porta a prestare più attenzione al profilo olfattivo che a quello gustativo, e a questo livello trovo più ricchezza e complessità che nel Valdellecorti. Al contrario, la persistenza gustativa del Valdellecorti ‘asfalta’ il Castellinuzza.
Non la faccio lunga perché in realtà ho stappato alle 12 e ovviamente le evoluzioni (e involuzioni) sono state notevoli in entrambi i vini, quindi i giudizi variano un po’ a seconda del momento, quindi volendo ci sarebbe molto più da dire.
Ecco, se proprio dovessero giocarsela ai punti direi che vincerebbe il Valdellecorti, però personalmente lo trovo un modo estremamente (e inutilmente) riduttivo di parlare di vino. My two cents, come si dice.
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Re: Chianti

Messaggioda maxer » 28 feb 2020 01:29

giodiui ha scritto:Mi hai intrigato, e stasera per curiosità ho aperto un CC Valdellecorti 2015 e ho potuto fare un confronto diretto (mi restava mezza bottiglia del Castellinuzza aperto ieri sera). All’inizio avrei detto che il Castellinuzza non regge molto bene il confronto, poi con un po’ di pazienza le cose sono abbastanza cambiate.
Quelle che inizialmente sembrano differenze di livello qualitativo appaiono come differenze stilistiche e dunque legate al gusto. Più austero, strutturato e intenso il Valdellecorti, più leggiadro e floreale il Castellinuzza. Il Valdellecorti è un vino più di bocca, minerale, appena terroso, con una notevole persistenza gustativa. il Castellinuzza è più spostato sulla dimensione olfattiva, con note di ciliegia intense, un bel bouquet, in bocca certo delude un po’, soprattutto se bevuto dopo il Valdellecorti.
Se dovessi trovare un difetto al Castellinuzza direi che è appena corto in bocca, però su questo pesa il confronto con un vino che invece è molto presente a livello gustativo. Simmetricamente il Valdellecorti, rispetto al Castellinuzza, è chiuso al naso, reticente.
Riassaggiato a mezz’ora di distanza dal Valdellecorti questo aspetto passa decisamente in secondo piano, perché il Castellinuzza comunque ti porta a prestare più attenzione al profilo olfattivo che a quello gustativo, e a questo livello trovo più ricchezza e complessità che nel Valdellecorti. Al contrario, la persistenza gustativa del Valdellecorti ‘asfalta’ il Castellinuzza.
Non la faccio lunga perché in realtà ho stappato alle 12 e ovviamente le evoluzioni (e involuzioni) sono state notevoli in entrambi i vini, quindi i giudizi variano un po’ a seconda del momento, quindi volendo ci sarebbe molto più da dire.
Ecco, se proprio dovessero giocarsela ai punti direi che vincerebbe il Valdellecorti, però personalmente lo trovo un modo estremamente (e inutilmente) riduttivo di parlare di vino. My two cents, come si dice

..... troppo conciso .....
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Re: Chianti

Messaggioda win_67 » 28 feb 2020 01:47

maxer ha scritto:
giodiui ha scritto:Mi hai intrigato, e stasera per curiosità ho aperto un CC Valdellecorti 2015 e ho potuto fare un confronto diretto (mi restava mezza bottiglia del Castellinuzza aperto ieri sera). All’inizio avrei detto che il Castellinuzza non regge molto bene il confronto, poi con un po’ di pazienza le cose sono abbastanza cambiate.
Quelle che inizialmente sembrano differenze di livello qualitativo appaiono come differenze stilistiche e dunque legate al gusto. Più austero, strutturato e intenso il Valdellecorti, più leggiadro e floreale il Castellinuzza. Il Valdellecorti è un vino più di bocca, minerale, appena terroso, con una notevole persistenza gustativa. il Castellinuzza è più spostato sulla dimensione olfattiva, con note di ciliegia intense, un bel bouquet, in bocca certo delude un po’, soprattutto se bevuto dopo il Valdellecorti.
Se dovessi trovare un difetto al Castellinuzza direi che è appena corto in bocca, però su questo pesa il confronto con un vino che invece è molto presente a livello gustativo. Simmetricamente il Valdellecorti, rispetto al Castellinuzza, è chiuso al naso, reticente.
Riassaggiato a mezz’ora di distanza dal Valdellecorti questo aspetto passa decisamente in secondo piano, perché il Castellinuzza comunque ti porta a prestare più attenzione al profilo olfattivo che a quello gustativo, e a questo livello trovo più ricchezza e complessità che nel Valdellecorti. Al contrario, la persistenza gustativa del Valdellecorti ‘asfalta’ il Castellinuzza.
Non la faccio lunga perché in realtà ho stappato alle 12 e ovviamente le evoluzioni (e involuzioni) sono state notevoli in entrambi i vini, quindi i giudizi variano un po’ a seconda del momento, quindi volendo ci sarebbe molto più da dire.
Ecco, se proprio dovessero giocarsela ai punti direi che vincerebbe il Valdellecorti, però personalmente lo trovo un modo estremamente (e inutilmente) riduttivo di parlare di vino. My two cents, come si dice

..... troppo conciso .....

Un uomo un mito :mrgreen:
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Re: Chianti

Messaggioda giodiui » 28 feb 2020 21:42

win_67 ha scritto:..... troppo conciso .....

Un uomo un mito :mrgreen:[/quote]

Certo non avete tutti i torti. All'epoca di Twitter e delle faccine 10 righe appaiono quasi come un romanzo dell'Ottocento.
Mi riallineo
Castellinuzza :lol: :lol: :lol: +
Valdellecorti :lol: :lol: :lol: :lol:
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Re: Chianti

Messaggioda lloyd142 » 28 feb 2020 23:13

maxer ha scritto:
giodiui ha scritto:Mi hai intrigato, e stasera per curiosità ho aperto un CC Valdellecorti 2015 e ho potuto fare un confronto diretto (mi restava mezza bottiglia del Castellinuzza aperto ieri sera). All’inizio avrei detto che il Castellinuzza non regge molto bene il confronto, poi con un po’ di pazienza le cose sono abbastanza cambiate.
Quelle che inizialmente sembrano differenze di livello qualitativo appaiono come differenze stilistiche e dunque legate al gusto. Più austero, strutturato e intenso il Valdellecorti, più leggiadro e floreale il Castellinuzza. Il Valdellecorti è un vino più di bocca, minerale, appena terroso, con una notevole persistenza gustativa. il Castellinuzza è più spostato sulla dimensione olfattiva, con note di ciliegia intense, un bel bouquet, in bocca certo delude un po’, soprattutto se bevuto dopo il Valdellecorti.
Se dovessi trovare un difetto al Castellinuzza direi che è appena corto in bocca, però su questo pesa il confronto con un vino che invece è molto presente a livello gustativo. Simmetricamente il Valdellecorti, rispetto al Castellinuzza, è chiuso al naso, reticente.
Riassaggiato a mezz’ora di distanza dal Valdellecorti questo aspetto passa decisamente in secondo piano, perché il Castellinuzza comunque ti porta a prestare più attenzione al profilo olfattivo che a quello gustativo, e a questo livello trovo più ricchezza e complessità che nel Valdellecorti. Al contrario, la persistenza gustativa del Valdellecorti ‘asfalta’ il Castellinuzza.
Non la faccio lunga perché in realtà ho stappato alle 12 e ovviamente le evoluzioni (e involuzioni) sono state notevoli in entrambi i vini, quindi i giudizi variano un po’ a seconda del momento, quindi volendo ci sarebbe molto più da dire.
Ecco, se proprio dovessero giocarsela ai punti direi che vincerebbe il Valdellecorti, però personalmente lo trovo un modo estremamente (e inutilmente) riduttivo di parlare di vino. My two cents, come si dice

..... troppo conciso .....


Cacchio Max.... Con una battuta di due parole mi hai risvegliato dal torpore della lettura e fatto fare una sonora risata.
Chapeau!! e grazie :P :lol:
«E coloro che furono visti danzare, vennero giudicati pazzi da quelli che non potevano sentire la musica»
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Re: Chianti

Messaggioda SommelierSardo » 29 feb 2020 02:30

maxer ha scritto:
giodiui ha scritto:Mi hai intrigato, e stasera per curiosità ho aperto un CC Valdellecorti 2015 e ho potuto fare un confronto diretto (mi restava mezza bottiglia del Castellinuzza aperto ieri sera). All’inizio avrei detto che il Castellinuzza non regge molto bene il confronto, poi con un po’ di pazienza le cose sono abbastanza cambiate.
Quelle che inizialmente sembrano differenze di livello qualitativo appaiono come differenze stilistiche e dunque legate al gusto. Più austero, strutturato e intenso il Valdellecorti, più leggiadro e floreale il Castellinuzza. Il Valdellecorti è un vino più di bocca, minerale, appena terroso, con una notevole persistenza gustativa. il Castellinuzza è più spostato sulla dimensione olfattiva, con note di ciliegia intense, un bel bouquet, in bocca certo delude un po’, soprattutto se bevuto dopo il Valdellecorti.
Se dovessi trovare un difetto al Castellinuzza direi che è appena corto in bocca, però su questo pesa il confronto con un vino che invece è molto presente a livello gustativo. Simmetricamente il Valdellecorti, rispetto al Castellinuzza, è chiuso al naso, reticente.
Riassaggiato a mezz’ora di distanza dal Valdellecorti questo aspetto passa decisamente in secondo piano, perché il Castellinuzza comunque ti porta a prestare più attenzione al profilo olfattivo che a quello gustativo, e a questo livello trovo più ricchezza e complessità che nel Valdellecorti. Al contrario, la persistenza gustativa del Valdellecorti ‘asfalta’ il Castellinuzza.
Non la faccio lunga perché in realtà ho stappato alle 12 e ovviamente le evoluzioni (e involuzioni) sono state notevoli in entrambi i vini, quindi i giudizi variano un po’ a seconda del momento, quindi volendo ci sarebbe molto più da dire.
Ecco, se proprio dovessero giocarsela ai punti direi che vincerebbe il Valdellecorti, però personalmente lo trovo un modo estremamente (e inutilmente) riduttivo di parlare di vino. My two cents, come si dice

..... troppo conciso .....


Circonciso quindi :shock:
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Re: Chianti

Messaggioda l'oste » 29 feb 2020 03:20

giodiui ha scritto:
emigrato ha scritto:
giodiui ha scritto:Mi spiegate la differenza tra i vari Castellinuzza? credo ce ne siano almeno tre che si fregiano di questo nome.
Ho appena bevuto il CC 2015 di Poderi Castellinuzza, che mi è sembrato un buon chianti, di fattura tradizionale, ben fatto, senza particolari trasporti, che vale i suoi 15 euro ma che non entusiasma. Invece mi pareva di avere letto recensioni più entusiasmanti di un Castellinuzza, forse era un altro produttore quasi omonimo?

Non so se l'ho gia' scritto ma anche quella che ho aperto io (proprio del Podere Castellinuzza) era simile, con un acidita' sferzante che nascondeva un po' la materia. Onestamente non so se vale i suoi 15 euro ad essere onesto :? contando che a 16-17 in cantina (ma anche da Roland) porti via Val delle Corti..


Mi hai intrigato, e stasera per curiosità ho aperto un CC Valdellecorti 2015 e ho potuto fare un confronto diretto (mi restava mezza bottiglia del Castellinuzza aperto ieri sera). All’inizio avrei detto che il Castellinuzza non regge molto bene il confronto, poi con un po’ di pazienza le cose sono abbastanza cambiate.
Quelle che inizialmente sembrano differenze di livello qualitativo appaiono come differenze stilistiche e dunque legate al gusto. Più austero, strutturato e intenso il Valdellecorti, più leggiadro e floreale il Castellinuzza. Il Valdellecorti è un vino più di bocca, minerale, appena terroso, con una notevole persistenza gustativa. il Castellinuzza è più spostato sulla dimensione olfattiva, con note di ciliegia intense, un bel bouquet, in bocca certo delude un po’, soprattutto se bevuto dopo il Valdellecorti.
Se dovessi trovare un difetto al Castellinuzza direi che è appena corto in bocca, però su questo pesa il confronto con un vino che invece è molto presente a livello gustativo. Simmetricamente il Valdellecorti, rispetto al Castellinuzza, è chiuso al naso, reticente.
Riassaggiato a mezz’ora di distanza dal Valdellecorti questo aspetto passa decisamente in secondo piano, perché il Castellinuzza comunque ti porta a prestare più attenzione al profilo olfattivo che a quello gustativo, e a questo livello trovo più ricchezza e complessità che nel Valdellecorti. Al contrario, la persistenza gustativa del Valdellecorti ‘asfalta’ il Castellinuzza.
Non la faccio lunga perché in realtà ho stappato alle 12 e ovviamente le evoluzioni (e involuzioni) sono state notevoli in entrambi i vini, quindi i giudizi variano un po’ a seconda del momento, quindi volendo ci sarebbe molto più da dire.
Ecco, se proprio dovessero giocarsela ai punti direi che vincerebbe il Valdellecorti, però personalmente lo trovo un modo estremamente (e inutilmente) riduttivo di parlare di vino. My two cents, come si dice.

Vado comtrocorrente e ti rimgrazio per la descrizione del tutto, non solo del vino, la tempistica e le sensazioni.
Concordo anche con l'analisi conoscendo i due vini e annate che citi. Ogni tanto tra mille faccine o punteggi adcazzum un po' di parole fanno capire le cose, d'altronde le hanno inventate per questo.
Mi viene in mente di nominarti Castellinuzza e Piuca, poco bevuto ma buono, floreale, goloso, dallo scheletro dritto, tannino polveroso (cit.) non giovanissimo se possibile o il Lamole de i Fabbri.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: Chianti

Messaggioda Nexus1990 » 29 feb 2020 04:39

giodiui ha scritto:
win_67 ha scritto:..... troppo conciso .....

Un uomo un mito :mrgreen:


Certo non avete tutti i torti. All'epoca di Twitter e delle faccine 10 righe appaiono quasi come un romanzo dell'Ottocento.
Mi riallineo
Castellinuzza :lol: :lol: :lol: +
Valdellecorti :lol: :lol: :lol: :lol:[/quote]
Verissimo. Non mi riferisco al caso di specie ma la situazione sotto questo punto di vista è davvero drammatica, e non esagero. Ho a che fare con tantissimi ragazzi giovani, diciamo sotto i 20 anni, e più della metà hanno un deficit d’attenzione più o meno grave. La loro attenzione mediamente dura 15 secondi, come la storia di Instagram.
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Re: Chianti

Messaggioda maxer » 29 feb 2020 10:44

Nexus1990 ha scritto:
giodiui ha scritto:
win_67 ha scritto:
maxer ha scritto:..... troppo conciso .....

Un uomo un mito :mrgreen:

Certo non avete tutti i torti. All'epoca di Twitter e delle faccine 10 righe appaiono quasi come un romanzo dell'Ottocento.
Mi riallineo
Castellinuzza :lol: :lol: :lol: +
Valdellecorti :lol: :lol: :lol: :lol:

Verissimo. Non mi riferisco al caso di specie ma la situazione sotto questo punto di vista è davvero drammatica, e non esagero. Ho a che fare con tantissimi ragazzi giovani, diciamo sotto i 20 anni, e più della metà hanno un deficit d’attenzione più o meno grave. La loro attenzione mediamente dura 15 secondi, come la storia di Instagram

..... verso i 70, dura circa 7 secondi ..... :?

preannuncio un intervento di 128 righe, tutto in endecasillabi sciolti
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Re: Chianti

Messaggioda emigrato » 29 feb 2020 12:55

l'oste ha scritto:
giodiui ha scritto:
emigrato ha scritto:
giodiui ha scritto:Mi spiegate la differenza tra i vari Castellinuzza? credo ce ne siano almeno tre che si fregiano di questo nome.
Ho appena bevuto il CC 2015 di Poderi Castellinuzza, che mi è sembrato un buon chianti, di fattura tradizionale, ben fatto, senza particolari trasporti, che vale i suoi 15 euro ma che non entusiasma. Invece mi pareva di avere letto recensioni più entusiasmanti di un Castellinuzza, forse era un altro produttore quasi omonimo?

Non so se l'ho gia' scritto ma anche quella che ho aperto io (proprio del Podere Castellinuzza) era simile, con un acidita' sferzante che nascondeva un po' la materia. Onestamente non so se vale i suoi 15 euro ad essere onesto :? contando che a 16-17 in cantina (ma anche da Roland) porti via Val delle Corti..


Mi hai intrigato, e stasera per curiosità ho aperto un CC Valdellecorti 2015 e ho potuto fare un confronto diretto (mi restava mezza bottiglia del Castellinuzza aperto ieri sera). All’inizio avrei detto che il Castellinuzza non regge molto bene il confronto, poi con un po’ di pazienza le cose sono abbastanza cambiate.
Quelle che inizialmente sembrano differenze di livello qualitativo appaiono come differenze stilistiche e dunque legate al gusto. Più austero, strutturato e intenso il Valdellecorti, più leggiadro e floreale il Castellinuzza. Il Valdellecorti è un vino più di bocca, minerale, appena terroso, con una notevole persistenza gustativa. il Castellinuzza è più spostato sulla dimensione olfattiva, con note di ciliegia intense, un bel bouquet, in bocca certo delude un po’, soprattutto se bevuto dopo il Valdellecorti.
Se dovessi trovare un difetto al Castellinuzza direi che è appena corto in bocca, però su questo pesa il confronto con un vino che invece è molto presente a livello gustativo. Simmetricamente il Valdellecorti, rispetto al Castellinuzza, è chiuso al naso, reticente.
Riassaggiato a mezz’ora di distanza dal Valdellecorti questo aspetto passa decisamente in secondo piano, perché il Castellinuzza comunque ti porta a prestare più attenzione al profilo olfattivo che a quello gustativo, e a questo livello trovo più ricchezza e complessità che nel Valdellecorti. Al contrario, la persistenza gustativa del Valdellecorti ‘asfalta’ il Castellinuzza.
Non la faccio lunga perché in realtà ho stappato alle 12 e ovviamente le evoluzioni (e involuzioni) sono state notevoli in entrambi i vini, quindi i giudizi variano un po’ a seconda del momento, quindi volendo ci sarebbe molto più da dire.
Ecco, se proprio dovessero giocarsela ai punti direi che vincerebbe il Valdellecorti, però personalmente lo trovo un modo estremamente (e inutilmente) riduttivo di parlare di vino. My two cents, come si dice.

Vado comtrocorrente e ti rimgrazio per la descrizione del tutto, non solo del vino, la tempistica e le sensazioni.
Concordo anche con l'analisi conoscendo i due vini e annate che citi. Ogni tanto tra mille faccine o punteggi adcazzum un po' di parole fanno capire le cose, d'altronde le hanno inventate per questo.
Mi viene in mente di nominarti Castellinuzza e Piuca, poco bevuto ma buono, floreale, goloso, dallo scheletro dritto, tannino polveroso (cit.) non giovanissimo se possibile o il Lamole de i Fabbri.

Onestamente anche a me e' piaciudi di piu' leggermi tutto il papiro di giodiui, anche se alla fine le faccine nn facevano male :mrgreen:

Tornando in topic, hai fatto benissimo te che ne avevi l'opportunita' a stappare anche il Val delle Corti e a confrontarli. Onestamente la mia era una raccomandazione generale non riferita all'annata. Effettivamente anche da come li descrivi il VdC e' sicuramente piu' un vino nelle mie corde. :wink:
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Re: Chianti

Messaggioda md78d » 02 mar 2020 00:57

Giretto in giornata... visitato buondonno, con una riserva 16 per me notevole, prezzo molto buono tra l altro, ma credo ormai agli sgoccioli.
Poi un salto da Bucciarelli, riserve 11 e 12 belle toste, piaciute, e poi un vin santo per me da lacrime agli occhi! Che buono.
Pranzato osteria re gallo a castellina, molto molto bene, fiorentina e petto d anatra da applausi.
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Re: Chianti

Messaggioda giodiui » 03 mar 2020 12:22

md78d ha scritto:Giretto in giornata... visitato buondonno, con una riserva 16 per me notevole, prezzo molto buono tra l altro, ma credo ormai agli sgoccioli.
Poi un salto da Bucciarelli, riserve 11 e 12 belle toste, piaciute, e poi un vin santo per me da lacrime agli occhi! Che buono.
Pranzato osteria re gallo a castellina, molto molto bene, fiorentina e petto d anatra da applausi.

Prezzi in cantina?
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Re: Chianti

Messaggioda giodiui » 03 mar 2020 12:28

Ieri a Terre di Toscana. Qui alcune brevi ( :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: ) note di degustazione. Quasi tutti produttori di Radda, solo vini a base sangiovese. Fatto qualche brunello a seguire (Potazzine, Ragnaie, Argiano...) ma dopo i raddesi non mi hanno per nulla appassionato.

Bibbiano, CC 18 fattura classica, abbastanza elegante e fresco, notevole anche la riserva 16
Caparsa: produttore che riesce bene nelle annate fresche, molto minerale, quasi salato il Caparsino 2014, frutto in evidenza, ricco, intenso il 2016, davvero molto buono. le riserve 2015 un po’ cotte, danno iil segno di cosa aspettarsi dal 17, non in degustazione.
Castell’in villa CC 2015: grande classe ed eleganza, non sente il caldo dell’annata, unico 2015 assaggiato così fine ed elegante.
Castello di Albola. non male il CC base, segnati dal legno e pesanti tutti gli altri
Castello di Monsanto: elegante, molto (troppo) morbido il CC, la riserva e il Poggio. Più austero il Sangioveto Scanni 2016, mio preferito, di cui c'era in degustazione anche uno stratosferico 2006. Presente anche un Poggio 1968 per me largamente scollinato.
Volpaia: classico e ben fatto il CC d’annata, 2018, non assaggiato altro.
Corzano e Paterno, non piaciuti
Fèlsina: classici e ben fatti sia l’annata che Rancia e Fontalloro (leggermente più complesso quest’ultimo)
Fontodi: un gradino sopra Fèlsina, notevole il Sorbo 16, Flaccianello simile ma con più materia
Istine: molto piaciuto Vigna Istine 17, un po’ più in sofferenza da caldo gli altri
L’erta di radda: 2017 riuscitissima, CC e 2di2 freschissimi grazie a cambio radicale nella vinificazione. CCriserva 2016 frutto rosso intenso ma bella tensione che lo sostiene.
Montevertine: Pian del Ciampolo 18 spremuta di ciliegie, buonissimo. Montevertine 17 elegante e teso, non pesante, Pergole Torte 17 ancora troppo chiuso e concentrato.
Monteraponi: un gradino sotto Montevertine, più difficoltà a gestire il caldo, infatti spettacolare solo il Baron’Ugo 2016, e ancora meglio il 2013
Riecine: molto buono il CC 18, notevole anche la riserva 17, anche se in leggera difficoltà per il calore
San giusto: Baroncole 17 elegante e fine, non ha risentito del caldo. Percarlo 16 frutto rosso molto concentrato, ancora chiusissimo, simile al Pergole 17.
Tenuta di Carlone: troppo morbidi, non piaciuto nessuno
Vignamaggio: CC 17 abbastanza ben fatto, tradizionale. gli altri pesanti e segnati dal legno, non piaciuti.
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Re: Chianti

Messaggioda emigrato » 03 mar 2020 13:06

giodiui ha scritto:Ieri a Terre di Toscana. Qui alcune brevi ( :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: ) note di degustazione. Quasi tutti produttori di Radda, solo vini a base sangiovese. Fatto qualche brunello a seguire (Potazzine, Ragnaie, Argiano...) ma dopo i raddesi non mi hanno per nulla appassionato.

Bibbiano, CC 18 fattura classica, abbastanza elegante e fresco, notevole anche la riserva 16
Caparsa: produttore che riesce bene nelle annate fresche, molto minerale, quasi salato il Caparsino 2014, frutto in evidenza, ricco, intenso il 2016, davvero molto buono. le riserve 2015 un po’ cotte, danno iil segno di cosa aspettarsi dal 17, non in degustazione.
Castell’in villa CC 2015: grande classe ed eleganza, non sente il caldo dell’annata, unico 2015 assaggiato così fine ed elegante.
Castello di Albola. non male il CC base, segnati dal legno e pesanti tutti gli altri
Castello di Monsanto: elegante, molto (troppo) morbido il CC, la riserva e il Poggio. Più austero il Sangioveto Scanni 2016, mio preferito, di cui c'era in degustazione anche uno stratosferico 2006. Presente anche un Poggio 1968 per me largamente scollinato.
Volpaia: classico e ben fatto il CC d’annata, 2018, non assaggiato altro.
Corzano e Paterno, non piaciuti
Fèlsina: classici e ben fatti sia l’annata che Rancia e Fontalloro (leggermente più complesso quest’ultimo)
Fontodi: un gradino sopra Fèlsina, notevole il Sorbo 16, Flaccianello simile ma con più materia
Istine: molto piaciuto Vigna Istine 17, un po’ più in sofferenza da caldo gli altri
L’erta di radda: 2017 riuscitissima, CC e 2di2 freschissimi grazie a cambio radicale nella vinificazione. CCriserva 2016 frutto rosso intenso ma bella tensione che lo sostiene.
Montevertine: Pian del Ciampolo 18 spremuta di ciliegie, buonissimo. Montevertine 17 elegante e teso, non pesante, Pergole Torte 17 ancora troppo chiuso e concentrato.
Monteraponi: un gradino sotto Montevertine, più difficoltà a gestire il caldo, infatti spettacolare solo il Baron’Ugo 2016, e ancora meglio il 2013
Riecine: molto buono il CC 18, notevole anche la riserva 17, anche se in leggera difficoltà per il calore
San giusto: Baroncole 17 elegante e fine, non ha risentito del caldo. Percarlo 16 frutto rosso molto concentrato, ancora chiusissimo, simile al Pergole 17.
Tenuta di Carlone: troppo morbidi, non piaciuto nessuno
Vignamaggio: CC 17 abbastanza ben fatto, tradizionale. gli altri pesanti e segnati dal legno, non piaciuti.

Hai sentito il base 18 di San Giusto? Leggevo essere molot buono. Castell'in Villa chiama una visita quest'anno :mrgreen:
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Re: Chianti

Messaggioda md78d » 03 mar 2020 13:28

giodiui ha scritto:
md78d ha scritto:Giretto in giornata... visitato buondonno, con una riserva 16 per me notevole, prezzo molto buono tra l altro, ma credo ormai agli sgoccioli.
Poi un salto da Bucciarelli, riserve 11 e 12 belle toste, piaciute, e poi un vin santo per me da lacrime agli occhi! Che buono.
Pranzato osteria re gallo a castellina, molto molto bene, fiorentina e petto d anatra da applausi.

Prezzi in cantina?


Chianti classico 10, riserva 15.per entrambi. Vin santo Bucciarelli 35. Per me qualità prezzo notevole.
giodiui
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Re: Chianti

Messaggioda giodiui » 03 mar 2020 13:56

emigrato ha scritto:
giodiui ha scritto:Ieri a Terre di Toscana. Qui alcune brevi ( :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: ) note di degustazione. Quasi tutti produttori di Radda, solo vini a base sangiovese. Fatto qualche brunello a seguire (Potazzine, Ragnaie, Argiano...) ma dopo i raddesi non mi hanno per nulla appassionato.

Bibbiano, CC 18 fattura classica, abbastanza elegante e fresco, notevole anche la riserva 16
Caparsa: produttore che riesce bene nelle annate fresche, molto minerale, quasi salato il Caparsino 2014, frutto in evidenza, ricco, intenso il 2016, davvero molto buono. le riserve 2015 un po’ cotte, danno iil segno di cosa aspettarsi dal 17, non in degustazione.
Castell’in villa CC 2015: grande classe ed eleganza, non sente il caldo dell’annata, unico 2015 assaggiato così fine ed elegante.
Castello di Albola. non male il CC base, segnati dal legno e pesanti tutti gli altri
Castello di Monsanto: elegante, molto (troppo) morbido il CC, la riserva e il Poggio. Più austero il Sangioveto Scanni 2016, mio preferito, di cui c'era in degustazione anche uno stratosferico 2006. Presente anche un Poggio 1968 per me largamente scollinato.
Volpaia: classico e ben fatto il CC d’annata, 2018, non assaggiato altro.
Corzano e Paterno, non piaciuti
Fèlsina: classici e ben fatti sia l’annata che Rancia e Fontalloro (leggermente più complesso quest’ultimo)
Fontodi: un gradino sopra Fèlsina, notevole il Sorbo 16, Flaccianello simile ma con più materia
Istine: molto piaciuto Vigna Istine 17, un po’ più in sofferenza da caldo gli altri
L’erta di radda: 2017 riuscitissima, CC e 2di2 freschissimi grazie a cambio radicale nella vinificazione. CCriserva 2016 frutto rosso intenso ma bella tensione che lo sostiene.
Montevertine: Pian del Ciampolo 18 spremuta di ciliegie, buonissimo. Montevertine 17 elegante e teso, non pesante, Pergole Torte 17 ancora troppo chiuso e concentrato.
Monteraponi: un gradino sotto Montevertine, più difficoltà a gestire il caldo, infatti spettacolare solo il Baron’Ugo 2016, e ancora meglio il 2013
Riecine: molto buono il CC 18, notevole anche la riserva 17, anche se in leggera difficoltà per il calore
San giusto: Baroncole 17 elegante e fine, non ha risentito del caldo. Percarlo 16 frutto rosso molto concentrato, ancora chiusissimo, simile al Pergole 17.
Tenuta di Carlone: troppo morbidi, non piaciuto nessuno
Vignamaggio: CC 17 abbastanza ben fatto, tradizionale. gli altri pesanti e segnati dal legno, non piaciuti.

Hai sentito il base 18 di San Giusto? Leggevo essere molot buono. Castell'in Villa chiama una visita quest'anno :mrgreen:

Base no ero verso il limite delle mie possibilità e selezionavo, ma se tanto mi dà tanto sarà ottimo. Da quanto ho sentito (bevuto e udito) la 18 è venuta bene, senza le difficoltà climatiche della 17, che poi S. Giusto ha gestito egregiamente. Castell'in villa, se ricordo bene, mi hanno detto che la 16n sarà in commercio da maggio. Lì avevano solo il CC 15, nient'altro.
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Re: Chianti

Messaggioda Postino » 03 mar 2020 15:20

giodiui ha scritto:
emigrato ha scritto:
giodiui ha scritto:Ieri a Terre di Toscana. Qui alcune brevi ( :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: ) note di degustazione. Quasi tutti produttori di Radda, solo vini a base sangiovese. Fatto qualche brunello a seguire (Potazzine, Ragnaie, Argiano...) ma dopo i raddesi non mi hanno per nulla appassionato.

Bibbiano, CC 18 fattura classica, abbastanza elegante e fresco, notevole anche la riserva 16
Caparsa: produttore che riesce bene nelle annate fresche, molto minerale, quasi salato il Caparsino 2014, frutto in evidenza, ricco, intenso il 2016, davvero molto buono. le riserve 2015 un po’ cotte, danno iil segno di cosa aspettarsi dal 17, non in degustazione.
Castell’in villa CC 2015: grande classe ed eleganza, non sente il caldo dell’annata, unico 2015 assaggiato così fine ed elegante.
Castello di Albola. non male il CC base, segnati dal legno e pesanti tutti gli altri
Castello di Monsanto: elegante, molto (troppo) morbido il CC, la riserva e il Poggio. Più austero il Sangioveto Scanni 2016, mio preferito, di cui c'era in degustazione anche uno stratosferico 2006. Presente anche un Poggio 1968 per me largamente scollinato.
Volpaia: classico e ben fatto il CC d’annata, 2018, non assaggiato altro.
Corzano e Paterno, non piaciuti
Fèlsina: classici e ben fatti sia l’annata che Rancia e Fontalloro (leggermente più complesso quest’ultimo)
Fontodi: un gradino sopra Fèlsina, notevole il Sorbo 16, Flaccianello simile ma con più materia
Istine: molto piaciuto Vigna Istine 17, un po’ più in sofferenza da caldo gli altri
L’erta di radda: 2017 riuscitissima, CC e 2di2 freschissimi grazie a cambio radicale nella vinificazione. CCriserva 2016 frutto rosso intenso ma bella tensione che lo sostiene.
Montevertine: Pian del Ciampolo 18 spremuta di ciliegie, buonissimo. Montevertine 17 elegante e teso, non pesante, Pergole Torte 17 ancora troppo chiuso e concentrato.
Monteraponi: un gradino sotto Montevertine, più difficoltà a gestire il caldo, infatti spettacolare solo il Baron’Ugo 2016, e ancora meglio il 2013
Riecine: molto buono il CC 18, notevole anche la riserva 17, anche se in leggera difficoltà per il calore
San giusto: Baroncole 17 elegante e fine, non ha risentito del caldo. Percarlo 16 frutto rosso molto concentrato, ancora chiusissimo, simile al Pergole 17.
Tenuta di Carlone: troppo morbidi, non piaciuto nessuno
Vignamaggio: CC 17 abbastanza ben fatto, tradizionale. gli altri pesanti e segnati dal legno, non piaciuti.

Hai sentito il base 18 di San Giusto? Leggevo essere molot buono. Castell'in Villa chiama una visita quest'anno :mrgreen:

Base no ero verso il limite delle mie possibilità e selezionavo, ma se tanto mi dà tanto sarà ottimo. Da quanto ho sentito (bevuto e udito) la 18 è venuta bene, senza le difficoltà climatiche della 17, che poi S. Giusto ha gestito egregiamente. Castell'in villa, se ricordo bene, mi hanno detto che la 16n sarà in commercio da maggio. Lì avevano solo il CC 15, nient'altro.

Il base a me è piaciuto tanto, già molto beverino, comunque con una certa struttura, bella freschezza, fruttato giusto, un bell'equilibrio di tutte le componenti, davvero il "vinello" che vorrei.
Piaciuto di più della 17 bevuta pochi giorni fa. Annata sicuramente più facile da gestire. Ma ad esempio per non cambiare cantina, mi sembra abbiano fatto un bel lavoro con Le Baroncole 17. Tra cose già bevute e diversi assaggi fatti ieri, alla fine questa 17 mi sta regalando più piacevoli sorprese che spiacevoli conferme dei timori.
Produttori, a parte i soliti noti e le aziende più grosse, plauso particolare tra quelli assaggiati, a L' Erta di Radda che non conoscevo. Piaciute parecchio tutte e tre le referenze presentate, dal Due & Due ( piccolo OT) all' annata 17 alla riserva 16.
Bravo, bene, bis
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Re: Chianti

Messaggioda emigrato » 03 mar 2020 15:42

Postino ha scritto:Il base a me è piaciuto tanto, già molto beverino, comunque con una certa struttura, bella freschezza, fruttato giusto, un bell'equilibrio di tutte le componenti, davvero il "vinello" che vorrei.
Piaciuto di più della 17 bevuta pochi giorni fa. Annata sicuramente più facile da gestire. Ma ad esempio per non cambiare cantina, mi sembra abbiano fatto un bel lavoro con Le Baroncole 17. Tra cose già bevute e diversi assaggi fatti ieri, alla fine questa 17 mi sta regalando più piacevoli sorprese che spiacevoli conferme dei timori.
Produttori, a parte i soliti noti e le aziende più grosse, plauso particolare tra quelli assaggiati, a L' Erta di Radda che non conoscevo. Piaciute parecchio tutte e tre le referenze presentate, dal Due & Due ( piccolo OT) all' annata 17 alla riserva 16.
Bravo, bene, bis

Grazie per la risposta, si immaginavo che potessere essere buono, anche se la 17 bevuta in cantina non mi era dispiaciuta anzi, per cui non faccio fatica a credere che anche Le Baroncole 2017 sia stata fatta bene.
Con L'Erta devo colmare il gap, purtroppo non ho ancora avuto l'occasione di passare in cantina..

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