IL CONSIGLIO DI UN ESPERTO...

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vinogodi
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Re: IL CONSIGLIO DI UN ESPERTO...

Messaggioda vinogodi » 02 feb 2014 20:19

Palma ha scritto:
vinogodi ha scritto:...nel dubbio, io bevo... 8)

Anch'io, magari cercando di aprire i vini quando sono in trend crescente :D
...a me piace berli all'apice del prezzo, quando sono anche all'apice dell'autocompiacimento psicologico, mentre dell'apice qualitativo me ne frego altamente... 8)
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montrachet61
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Re: IL CONSIGLIO DI UN ESPERTO...

Messaggioda montrachet61 » 05 feb 2014 15:05

Non vi è bottiglia per cui valga la pena spendere più di 100/150 euro che peraltro mi paiono già veramente tanti.
Chi può permetterselo ed ha i giusti contatti compra di più, soprattutto quei vini soggetti a forte speculazione, e con quel di più beve GRATIS :D le bottiglie che tiene per sè e nel frattempo si paga (meglio SI RIMBORSA) i viaggi, i soggiorni all'estero, il gasolio, le autostrade e le cene che spesso servono per reperirli.
Vale per la Borgogna e vale per altre realtà dove i modesti numeri di produzione permettono, CON I VINI DI PUNTA, non dimentichiamolo, di farlo....
Ma il conforto dell'investitore resta sempre e solo Bordeaux perchè ciclicamente, come sempre è avvenuto, la solidità dell'investimento la danno quei vini.L'aspetto da valutare diventa qui puramente economico : i top bordolesi 89 e 90 si potevano acquistare in ENOTECA italiana (e quindi con passaggio già avvenuto da distributore) a 125/130000 lire, gli 82 decisamente a meno.
In qualsiasi momento si fossero venduti, negli anni successivi, ci sarebbe stato un guadagno, più o meno importante a seconda del periodo.
A fine anni 90 il passaggio dei vini da distributore italiano era già di per sè stesso un fattore antieconomico mentre l'acquisto en primeur meritava e merita tuttora parecchia attenzione.....
Io non mi sono mai privato di niente e se ho voluto fare degustazioni di DRC, Leroy ed affini piuttosto che di bordolesi 82,89 e 90 ho provveduto a farle direttamente a casa mia ed a partecipare a cene dove le bottiglie che mi interessavano fossero presenti. E ci metto pure la fortuna che ti fa andare da un produttore come Ramonet e che dopo avere bevuto i suoi vini ti fa aprire una bottiglia di Romanée-Conti (1995) oppure andare alla DRC e, dopo avere assaggiato l'annata dalle botti, il buon De Villane, spinto da spirito compassionevole, ti fa aprire dal cantiniere quattro bottiglie di annate più vecchie (RC compresa, mi pare la 1971) e ti fa sentire sollevato perchè neanche lui individua anno e vino....O lo fa apposta a non individuarli per non farti sentire un po'....... :lol:
Vedo invece sempre tanta gente che discetta di bottiglie di vino senza averle mai bevute ed altri che avendoli assaggiati una sola volta diventano dei soloni in materia : ognumo ha la propria opinione ma l'ipocrisia è meglio lasciarla stare.
Devo ancora conoscere chi compra RC e La Tache, Le Pin e Petrus perchè a forza di berne gli è sceso il livello in cantina del numero di quelle bottiglie : la STRAGRANDE maggioranza di chi compra UNA sola di quelle bottiglie lo fa per poterla poi rivendere con un qualche guadagno e NON VI è nulla di male a farlo.
Talvolta beve anche la bottiglia di grande nome ma....solamente nella piccola annata perchè con la grande annata...si guadagna di più :D .
Ultima modifica di montrachet61 il 05 feb 2014 15:10, modificato 1 volta in totale.
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Re: IL CONSIGLIO DI UN ESPERTO...

Messaggioda montrachet61 » 05 feb 2014 15:08

Dimenticavo : la difficile annata 2012 ho poca produzione in Borgogna ma avrà anche alcuni grandissimi vini.E' sufficiente poter scegliere...
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Re: IL CONSIGLIO DI UN ESPERTO...

Messaggioda vinotec » 05 feb 2014 15:15

montrachet61 ha scritto:Non vi è bottiglia per cui valga la pena spendere più di 100/150 euro che peraltro mi paiono già veramente tanti.
Chi può permetterselo ed ha i giusti contatti compra di più, soprattutto quei vini soggetti a forte speculazione, e con quel di più beve GRATIS :D le bottiglie che tiene per sè e nel frattempo si paga (meglio SI RIMBORSA) i viaggi, i soggiorni all'estero, il gasolio, le autostrade e le cene che spesso servono per reperirli.
Vale per la Borgogna e vale per altre realtà dove i modesti numeri di produzione permettono, CON I VINI DI PUNTA, non dimentichiamolo, di farlo....
Ma il conforto dell'investitore resta sempre e solo Bordeaux perchè ciclicamente, come sempre è avvenuto, la solidità dell'investimento la danno quei vini.L'aspetto da valutare diventa qui puramente economico : i top bordolesi 89 e 90 si potevano acquistare in ENOTECA italiana (e quindi con passaggio già avvenuto da distributore) a 125/130000 lire, gli 82 decisamente a meno.
In qualsiasi momento si fossero venduti, negli anni successivi, ci sarebbe stato un guadagno, più o meno importante a seconda del periodo.
A fine anni 90 il passaggio dei vini da distributore italiano era già di per sè stesso un fattore antieconomico mentre l'acquisto en primeur meritava e merita tuttora parecchia attenzione.....
Io non mi sono mai privato di niente e se ho voluto fare degustazioni di DRC, Leroy ed affini piuttosto che di bordolesi 82,89 e 90 ho provveduto a farle direttamente a casa mia ed a partecipare a cene dove le bottiglie che mi interessavano fossero presenti. E ci metto pure la fortuna che ti fa andare da un produttore come Ramonet e che dopo avere bevuto i suoi vini ti fa aprire una bottiglia di Romanée-Conti (1995) oppure andare alla DRC e, dopo avere assaggiato l'annata dalle botti, il buon De Villane, spinto da spirito compassionevole, ti fa aprire dal cantiniere quattro bottiglie di annate più vecchie (RC compresa, mi pare la 1971) e ti fa sentire sollevato perchè neanche lui individua anno e vino....O lo fa apposta a non individuarli per non farti sentire un po'....... :lol:
Vedo invece sempre tanta gente che discetta di bottiglie di vino senza averle mai bevute ed altri che avendoli assaggiati una sola volta diventano dei soloni in materia : ognumo ha la propria opinione ma l'ipocrisia è meglio lasciarla stare.
Devo ancora conoscere chi compra RC e La Tache, Le Pin e Petrus perchè a forza di berne gli è sceso il livello in cantina del numero di quelle bottiglie : la STRAGRANDE maggioranza di chi compra UNA sola di quelle bottiglie lo fa per poterla poi rivendere con un qualche guadagno e NON VI è nulla di male a farlo.
Talvolta beve anche la bottiglia di grande nome ma....solamente nella piccola annata perchè con la grande annata...si guadagna di più :D .

...APPLAUSI!!!!!!!!!!!!!!!! :D
UBI MAIOR, MINOR CESSAT !
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Re: IL CONSIGLIO DI UN ESPERTO...

Messaggioda Palma » 05 feb 2014 18:05

montrachet61 ha scritto:1) Non vi è bottiglia per cui valga la pena spendere più di 100/150 euro che peraltro mi paiono già veramente tanti.
2) Chi può permetterselo ed ha i giusti contatti compra di più, soprattutto quei vini soggetti a forte speculazione, e con quel di più beve GRATIS :D le bottiglie che tiene per sè e nel frattempo si paga (meglio SI RIMBORSA) i viaggi, i soggiorni all'estero, il gasolio, le autostrade e le cene che spesso servono per reperirli.
Vale per la Borgogna e vale per altre realtà dove i modesti numeri di produzione permettono, CON I VINI DI PUNTA, non dimentichiamolo, di farlo....
Ma il conforto dell'investitore resta sempre e solo Bordeaux perchè ciclicamente, come sempre è avvenuto, la solidità dell'investimento la danno quei vini.L'aspetto da valutare diventa qui puramente economico : i top bordolesi 89 e 90 si potevano acquistare in ENOTECA italiana (e quindi con passaggio già avvenuto da distributore) a 125/130000 lire, gli 82 decisamente a meno.
In qualsiasi momento si fossero venduti, negli anni successivi, ci sarebbe stato un guadagno, più o meno importante a seconda del periodo.
A fine anni 90 il passaggio dei vini da distributore italiano era già di per sè stesso un fattore antieconomico mentre l'acquisto en primeur meritava e merita tuttora parecchia attenzione.....
3) Io non mi sono mai privato di niente e se ho voluto fare degustazioni di DRC, Leroy ed affini piuttosto che di bordolesi 82,89 e 90 ho provveduto a farle direttamente a casa mia ed a partecipare a cene dove le bottiglie che mi interessavano fossero presenti. E ci metto pure la fortuna che ti fa andare da un produttore come Ramonet e che dopo avere bevuto i suoi vini ti fa aprire una bottiglia di Romanée-Conti (1995) oppure andare alla DRC e, dopo avere assaggiato l'annata dalle botti, il buon De Villane, spinto da spirito compassionevole, ti fa aprire dal cantiniere quattro bottiglie di annate più vecchie (RC compresa, mi pare la 1971) e ti fa sentire sollevato perchè neanche lui individua anno e vino....O lo fa apposta a non individuarli per non farti sentire un po'....... :lol:
4) Vedo invece sempre tanta gente che discetta di bottiglie di vino senza averle mai bevute ed altri che avendoli assaggiati una sola volta diventano dei soloni in materia : ognumo ha la propria opinione ma l'ipocrisia è meglio lasciarla stare.
5) Devo ancora conoscere chi compra RC e La Tache, Le Pin e Petrus perchè a forza di berne gli è sceso il livello in cantina del numero di quelle bottiglie : la STRAGRANDE maggioranza di chi compra UNA sola di quelle bottiglie lo fa per poterla poi rivendere con un qualche guadagno e NON VI è nulla di male a farlo.
6) Talvolta beve anche la bottiglia di grande nome ma....solamente nella piccola annata perchè con la grande annata...si guadagna di più :D .


Carissimo, provvedo a risponderti per punti:
1)dare un valore ad una bottiglia è difficile e sotto molti se non tutti i punti di vista spendere 100 € è già insensato, ma ci sono vini per i quali se c'è una forte passione può valere la pena fare un grosso sacrificio ed arrivare a spendere anche molto di più.
2) nessuno nega che sia legittimo, anzi posso pure invidiare chi è capace di farlo, io non avendo minimamente lo spirito del commerciante non ne sarei in grado. Tutto ciò però esula completamente dalla passione per il vino. I contatti magari uno se li è creati da appassionato, ma quando si arriva a ragionare in questo modo è altro, non è più passione, ma solo ed esclusivamente investimento e speculazione, mica ho detto furto od altro, sia ben chiaro.
3) magari proprio perché tu hai avuto modo di bere tutto il possibile e buona parte dell'impossibile ora vedi le cose con più distacco e da un certo punto di vista fai bene, ma si ricade al punto 2.
4) La prima parte non mi riguarda, sulla seconda concordo, meglio lasciar perdere l'ipocrisia.
5) Ne ho sempre comprate poche (e non me ne sarei potuta permettere neanche una), ma quelle poche hanno sempre avuto vita cortissima e non perchè le ho vendute.
6) Qualche eccezione, che vuol bere il grande vino in grande annata forse c'è :mrgreen:

Ciao.
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Re: IL CONSIGLIO DI UN ESPERTO...

Messaggioda zampaflex » 05 feb 2014 18:08

montrachet61 ha scritto:Non vi è bottiglia per cui valga la pena spendere più di 100/150 euro che peraltro mi paiono già veramente tanti.


E allora come la mettiamo con le tue offerte? Possiamo chiederti lo sconto per tutte quelle che superano quella cifra? :mrgreen:
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Re: IL CONSIGLIO DI UN ESPERTO...

Messaggioda montrachet61 » 05 feb 2014 18:13

Non vi è bottiglia per cui valga la pena spendere più di 100/150 euro che peraltro mi paiono già veramente tanti.


E allora come la mettiamo con le tue offerte? Possiamo chiederti lo sconto per tutte quelle che superano quella cifra? :mrgreen:[/quote]

:D :D :D
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Re: IL CONSIGLIO DI UN ESPERTO...

Messaggioda montrachet61 » 05 feb 2014 19:15

Caro Fabrizio, è del tutto evidente che faccia delle affermazioni prive di disincanto perchè la passione che mi faceva fare degustazioni perfino nel MIO UFFICIO (come ben ricorderà qualcuno assai conosciuto del Gambero Rosso che vi ha partecipato in un caso in cui c'era tutto quanto si poteva e doveva assaggiare del Rodano annate 89 e 90) negli anni si è parzialmente affievolita.
Sicuramente, nel mio caso, l'aumento ingiustificato del prezzo dei vini (non devo pensare a quelli piemontesi dati via come gli 89 e 90 ad un tozzo di pane per poi aumentare e di brutto il prezzo con le annate successive e vini spesso scadenti) ha dato un bel colpettino a quella che tu chiami passione ed il fatto di avere bevuto di tutto e di più non mi ha certo aiutato.
Non trovi però che sia assai comodo stare a casa propria, comprare i vini da altre persone e glorificarsi personalmente come appassionato mentre chi vende determinate bottiglie diventa uno speculatore ?
Lo spirito da commerciante, così come lo definisci tu, probabilmente lo si acquisisce quando alzi il culo dalla sedia, giri le cantine, conosci i produttori, STAI fuori casa tua e PERDI giornate di lavoro perchè non sei un dipendente e le PERDI a causa di una passione.
Fammi quindi capire : ritieni forse migliore la passione di quell' acquirente ? Personalmente ho sempre creduto che per giudicare i vini sia importante PRIMA conoscere di persona CHI li fa (nel mio piccolo ho sempre cercato di farlo e ci sono riuscito nonostante la famiglia ed il lavoro) e poi l'ambiente nel quale il produttore lavora : il vino ne era l'ultimo passo e se mi facevo centinaia di KM in un solo giorno per andare a trovare Jean Macle a Chateau Chalon era perchè VOLEVO conoscere di persona monsieur Jean Macle non per le sue bottiglie che avrei potuto comprare diversamente e con minor costo.
Chi ha più passione quindi ? Chi si fa un mazzo così per soddisfare la propria curiosità (e che cerca di recuperare le spese affrontate rivendendo parte delle bottiglie oggetto di speculazione) o quello che compra le bt a casa lamentandosi poi dei prezzi speculativi cui le ha trovate ma che ha voluto comprare quelle bottiglie ? O quello che NON le compra perchè dice che ritiene NON corretto il prezzo richiesto ? Difficile a dirsi caro Fabrizio....
:wink:
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Re: IL CONSIGLIO DI UN ESPERTO...

Messaggioda gpetrus » 05 feb 2014 19:46

montrachet61 ha scritto:Caro Fabrizio, è del tutto evidente che faccia delle affermazioni prive di disincanto perchè la passione che mi faceva fare degustazioni perfino nel MIO UFFICIO (come ben ricorderà qualcuno assai conosciuto del Gambero Rosso che vi ha partecipato in un caso in cui c'era tutto quanto si poteva e doveva assaggiare del Rodano annate 89 e 90) negli anni si è parzialmente affievolita.
Sicuramente, nel mio caso, l'aumento ingiustificato del prezzo dei vini (non devo pensare a quelli piemontesi dati via come gli 89 e 90 ad un tozzo di pane per poi aumentare e di brutto il prezzo con le annate successive e vini spesso scadenti) ha dato un bel colpettino a quella che tu chiami passione ed il fatto di avere bevuto di tutto e di più non mi ha certo aiutato.
Non trovi però che sia assai comodo stare a casa propria, comprare i vini da altre persone e glorificarsi personalmente come appassionato mentre chi vende determinate bottiglie diventa uno speculatore ?
Lo spirito da commerciante, così come lo definisci tu, probabilmente lo si acquisisce quando alzi il culo dalla sedia, giri le cantine, conosci i produttori, STAI fuori casa tua e PERDI giornate di lavoro perchè non sei un dipendente e le PERDI a causa di una passione.
Fammi quindi capire : ritieni forse migliore la passione di quell' acquirente ? Personalmente ho sempre creduto che per giudicare i vini sia importante PRIMA conoscere di persona CHI li fa (nel mio piccolo ho sempre cercato di farlo e ci sono riuscito nonostante la famiglia ed il lavoro) e poi l'ambiente nel quale il produttore lavora : il vino ne era l'ultimo passo e se mi facevo centinaia di KM in un solo giorno per andare a trovare Jean Macle a Chateau Chalon era perchè VOLEVO conoscere di persona monsieur Jean Macle non per le sue bottiglie che avrei potuto comprare diversamente e con minor costo.
Chi ha più passione quindi ? Chi si fa un mazzo così per soddisfare la propria curiosità (e che cerca di recuperare le spese affrontate rivendendo parte delle bottiglie oggetto di speculazione) o quello che compra le bt a casa lamentandosi poi dei prezzi speculativi cui le ha trovate ma che ha voluto comprare quelle bottiglie ? O quello che NON le compra perchè dice che ritiene NON corretto il prezzo richiesto ? Difficile a dirsi caro Fabrizio....
:wink:


in effetti la passione non porta frutti economici ma il poter visitare produttori anche lontani non ha prezzo :lol: , almeno nel mio caso che di lavoro faccio tutto altro e che per farmi ricevere in Borgogna da produttori buoni ci ho messo non so quanto tempo, figuriamoci se avessi chiamato i big( che immagino non avrebbero nemmeno risposto ).
Un giorno mi spiegherai come fai a farti ricevere ( con assaggi annessi ) dai mostri sacri borgognoni.Io ho soggiornato da Anne Gros, con soddisfazione, ma probabilmente vedendomi per la prima volta si e no mi ha venduto 3- bt in croce :cry: .Figuriamoci se mi avesse aiuato ad entrare solo per visitare da DRC o altri mostri di Vosne .Mi consolo con le langhe ( e che consolazione :D ) dove almeno ti ricevono sempre , forse questa e' la grande differenza con i cugini d'oltralpe. Percio' giusta la passione ma certe volte a sei agganciato o niet...ecco forse perche' in certi casi e' piu' facile stare a casa e reperire le bt tramite altri canali......che poi la Borgogna e' bellissima , ma le colline langarole lo son di piu' 8)
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Re: IL CONSIGLIO DI UN ESPERTO...

Messaggioda montrachet61 » 06 feb 2014 11:59

Non metterei mai a confronto le colline di Langa con la Borgogna........ :D anche perchè sono piemontese!!! :D :D Ed in più, nonostante tutto quello che accade ed è accaduto nel nostro paese, sono assai poco (facciamo pure per niente) esterofilo :!:
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Re: IL CONSIGLIO DI UN ESPERTO...

Messaggioda Andyele » 06 feb 2014 14:39

montrachet61 ha scritto:Non vi è bottiglia per cui valga la pena spendere più di 100/150 euro che peraltro mi paiono già veramente tanti.


Mi sembra di capire che questa non sia una "provocazione" ma il tuo vero pensiero.
Mi piacerebbe quindi che tu chiarissi meglio il concetto, magari anche facendomi esempi, perchè in un forum di super-appassionati detta da uno con la tua esperienza ed il tuo bagaglio di bevute, puoi ben capire come sia un'affermazione molto forte.

Tengo a precisare che la mia è una domanda "seria" senza assolutamente fini polemici o "ironici".
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Re: IL CONSIGLIO DI UN ESPERTO...

Messaggioda vinogodi » 06 feb 2014 15:02

Andyele ha scritto:
montrachet61 ha scritto:Non vi è bottiglia per cui valga la pena spendere più di 100/150 euro che peraltro mi paiono già veramente tanti.


Mi sembra di capire che questa non sia una "provocazione" ma il tuo vero pensiero.
Mi piacerebbe quindi che tu chiarissi meglio il concetto, magari anche facendomi esempi, perchè in un forum di super-appassionati detta da uno con la tua esperienza ed il tuo bagaglio di bevute, puoi ben capire come sia un'affermazione molto forte.

Tengo a precisare che la mia è una domanda "seria" senza assolutamente fini polemici o "ironici".
...prima che risponda Renzo, con il quale condivido esperienze abbastanza simili, vorrei esprimere un pensiero personale sull'argomento: sappiamo per certo che il valore dei vini di altissima gamma, ovvietà di uno scontato sconcertante, non riflettono minimamente una proporzionale economica legata alla qualità, corrispondendo esclusivamente ad una realtà di domanda offerta , il cui valore è la somma di numerose variabili, non ultima quella della qualità se non assoluta, perlomeno condivisa dai più. Qui sta il busillis : nella personale esperienza , il quid emozionale sui vini di altissima fascia è la vera discriminante, dove non sempre questo quid viene percepito, ecco perchè l'arrovellarsi in fasi del proprio percorso di enoconoscenza porta il più delle volte a delusioni cocenti. Ci metto anche il fatto che , similmente, se scopi sempre con la Bellucci , ma questa nel tempo si presenta, per noia o consuetudine, algida e poco motivante, il più delle volte qualche punto in meno di avvenenza ma qualche punto in più di partecipazione attiva e stimolante permette una soddisfazione maggiore per il chiavatore/bevitore incallito, se non addirittura una ricerca spasmodica del pizzico di perversione che alimenti la libido. Se non ci credete, bevete per un mese continuativo La Tache o Monfortino, dopodichè vedrete , per lungo periodo, l'enolibido dove si posiziona. Premesso ciò, di cui son sicuro che in pochissimi abbiano recepito il vero significato, io non credo proprio che l'altissimo valore economico di alcune bottiglie sia un puro esercizio di illusione o plagio collettivo ... per le nostre povere tasche, purtroppo, non è così. Chiaro, essendo la curva della qualità la solita e ritrita figura logaritmica dove l'asintoto, sempre lì a portata di mano, è sempre sfuggente ed irraggiungibile, la frustrazione della mancata discriminanza uccide ogni illusione e più la si tocca con mano con frequenza elevata, più sorge lo spontaneo e condivisibile arcano della tentazione di mandare affanculo questa fonte inesauribile di dissanguamento alla ricerca di un sacro graal solo paventato... ecco , forse Renzo , dopo anni di indomite bevute di altissimo ceto, oggi è nella fase della ricerca di una "qualità sostenibile" che permetta di approcciarsi a questa passione con meno nevrosi dell'eterno femminino che mai potrai concupire...
PS: per me , invece, la ricerca continua... 8)
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Re: IL CONSIGLIO DI UN ESPERTO...

Messaggioda landmax » 06 feb 2014 16:59

[/quote] nella personale esperienza , il quid emozionale sui vini di altissima fascia è la vera discriminante [/quote]

Condivido in toto, così come l'evidenza che non tutti i vini di altissima fascia regalano emozioni (così come talvolta, per ventura, anche un vino non così nobile, sulla carta, regala grandi emozioni). Però quando ciò accade, allora l'appassionato è davvero in estasi e in cuor suo GIUSTIFICA l'avere speso tanto... Poi tutto è relativo, mia moglie, che è astemia, già s'incazza se spendo 20 euro, figuriamoci 100-150... e se invece affrontiamo il problema dal punto di vista morale, potremmo dire che tutto ciò che supera una determinata cifra (molto bassa, in ogni caso) è uno spreco, risorse tolte ai più poveri, quando avremmo - abbiamo - il dovere morale di dare da mangiare agli affamati... speriamo che Dio abbia pietà di noi. :oops:
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Re: IL CONSIGLIO DI UN ESPERTO...

Messaggioda miogo » 06 feb 2014 18:53

vinogodi ha scritto:...prima che risponda Renzo, con il quale condivido esperienze abbastanza simili, vorrei esprimere un pensiero personale sull'argomento: sappiamo per certo che il valore dei vini di altissima gamma, ovvietà di uno scontato sconcertante, non riflettono minimamente una proporzionale economica legata alla qualità, corrispondendo esclusivamente ad una realtà di domanda offerta , il cui valore è la somma di numerose variabili, non ultima quella della qualità se non assoluta, perlomeno condivisa dai più. Qui sta il busillis : nella personale esperienza , il quid emozionale sui vini di altissima fascia è la vera discriminante, dove non sempre questo quid viene percepito, ecco perchè l'arrovellarsi in fasi del proprio percorso di enoconoscenza porta il più delle volte a delusioni cocenti. Ci metto anche il fatto che , similmente, se scopi sempre con la Bellucci , ma questa nel tempo si presenta, per noia o consuetudine, algida e poco motivante, il più delle volte qualche punto in meno di avvenenza ma qualche punto in più di partecipazione attiva e stimolante permette una soddisfazione maggiore per il chiavatore/bevitore incallito, se non addirittura una ricerca spasmodica del pizzico di perversione che alimenti la libido. Se non ci credete, bevete per un mese continuativo La Tache o Monfortino, dopodichè vedrete , per lungo periodo, l'enolibido dove si posiziona. Premesso ciò, di cui son sicuro che in pochissimi abbiano recepito il vero significato, io non credo proprio che l'altissimo valore economico di alcune bottiglie sia un puro esercizio di illusione o plagio collettivo ... per le nostre povere tasche, purtroppo, non è così. Chiaro, essendo la curva della qualità la solita e ritrita figura logaritmica dove l'asintoto, sempre lì a portata di mano, è sempre sfuggente ed irraggiungibile, la frustrazione della mancata discriminanza uccide ogni illusione e più la si tocca con mano con frequenza elevata, più sorge lo spontaneo e condivisibile arcano della tentazione di mandare affanculo questa fonte inesauribile di dissanguamento alla ricerca di un sacro graal solo paventato... ecco , forse Renzo , dopo anni di indomite bevute di altissimo ceto, oggi è nella fase della ricerca di una "qualità sostenibile" che permetta di approcciarsi a questa passione con meno nevrosi dell'eterno femminino che mai potrai concupire...
PS: per me , invece, la ricerca continua... 8)


Minchia Marco, a parte che ti è venuta a noia la Bellucci, non ho capito una mazza di tutto il resto. :oops: :mrgreen: :mrgreen:
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Re: IL CONSIGLIO DI UN ESPERTO...

Messaggioda gpetrus » 06 feb 2014 20:53

miogo ha scritto:
vinogodi ha scritto:...prima che risponda Renzo, con il quale condivido esperienze abbastanza simili, vorrei esprimere un pensiero personale sull'argomento: sappiamo per certo che il valore dei vini di altissima gamma, ovvietà di uno scontato sconcertante, non riflettono minimamente una proporzionale economica legata alla qualità, corrispondendo esclusivamente ad una realtà di domanda offerta , il cui valore è la somma di numerose variabili, non ultima quella della qualità se non assoluta, perlomeno condivisa dai più. Qui sta il busillis : nella personale esperienza , il quid emozionale sui vini di altissima fascia è la vera discriminante, dove non sempre questo quid viene percepito, ecco perchè l'arrovellarsi in fasi del proprio percorso di enoconoscenza porta il più delle volte a delusioni cocenti. Ci metto anche il fatto che , similmente, se scopi sempre con la Bellucci , ma questa nel tempo si presenta, per noia o consuetudine, algida e poco motivante, il più delle volte qualche punto in meno di avvenenza ma qualche punto in più di partecipazione attiva e stimolante permette una soddisfazione maggiore per il chiavatore/bevitore incallito, se non addirittura una ricerca spasmodica del pizzico di perversione che alimenti la libido. Se non ci credete, bevete per un mese continuativo La Tache o Monfortino, dopodichè vedrete , per lungo periodo, l'enolibido dove si posiziona. Premesso ciò, di cui son sicuro che in pochissimi abbiano recepito il vero significato, io non credo proprio che l'altissimo valore economico di alcune bottiglie sia un puro esercizio di illusione o plagio collettivo ... per le nostre povere tasche, purtroppo, non è così. Chiaro, essendo la curva della qualità la solita e ritrita figura logaritmica dove l'asintoto, sempre lì a portata di mano, è sempre sfuggente ed irraggiungibile, la frustrazione della mancata discriminanza uccide ogni illusione e più la si tocca con mano con frequenza elevata, più sorge lo spontaneo e condivisibile arcano della tentazione di mandare affanculo questa fonte inesauribile di dissanguamento alla ricerca di un sacro graal solo paventato... ecco , forse Renzo , dopo anni di indomite bevute di altissimo ceto, oggi è nella fase della ricerca di una "qualità sostenibile" che permetta di approcciarsi a questa passione con meno nevrosi dell'eterno femminino che mai potrai concupire...
PS: per me , invece, la ricerca continua... 8)


Minchia Marco, a parte che ti è venuta a noia la Bellucci, non ho capito una mazza di tutto il resto. :oops: :mrgreen: :mrgreen:


e non sei li solo :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
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Re: IL CONSIGLIO DI UN ESPERTO...

Messaggioda vinogodi » 06 feb 2014 21:23

gpetrus ha scritto:
miogo ha scritto:
vinogodi ha scritto:...prima che risponda Renzo, con il quale condivido esperienze abbastanza simili, vorrei esprimere un pensiero personale sull'argomento: sappiamo per certo che il valore dei vini di altissima gamma, ovvietà di uno scontato sconcertante, non riflettono minimamente una proporzionale economica legata alla qualità, corrispondendo esclusivamente ad una realtà di domanda offerta , il cui valore è la somma di numerose variabili, non ultima quella della qualità se non assoluta, perlomeno condivisa dai più. Qui sta il busillis : nella personale esperienza , il quid emozionale sui vini di altissima fascia è la vera discriminante, dove non sempre questo quid viene percepito, ecco perchè l'arrovellarsi in fasi del proprio percorso di enoconoscenza porta il più delle volte a delusioni cocenti. Ci metto anche il fatto che , similmente, se scopi sempre con la Bellucci , ma questa nel tempo si presenta, per noia o consuetudine, algida e poco motivante, il più delle volte qualche punto in meno di avvenenza ma qualche punto in più di partecipazione attiva e stimolante permette una soddisfazione maggiore per il chiavatore/bevitore incallito, se non addirittura una ricerca spasmodica del pizzico di perversione che alimenti la libido. Se non ci credete, bevete per un mese continuativo La Tache o Monfortino, dopodichè vedrete , per lungo periodo, l'enolibido dove si posiziona. Premesso ciò, di cui son sicuro che in pochissimi abbiano recepito il vero significato, io non credo proprio che l'altissimo valore economico di alcune bottiglie sia un puro esercizio di illusione o plagio collettivo ... per le nostre povere tasche, purtroppo, non è così. Chiaro, essendo la curva della qualità la solita e ritrita figura logaritmica dove l'asintoto, sempre lì a portata di mano, è sempre sfuggente ed irraggiungibile, la frustrazione della mancata discriminanza uccide ogni illusione e più la si tocca con mano con frequenza elevata, più sorge lo spontaneo e condivisibile arcano della tentazione di mandare affanculo questa fonte inesauribile di dissanguamento alla ricerca di un sacro graal solo paventato... ecco , forse Renzo , dopo anni di indomite bevute di altissimo ceto, oggi è nella fase della ricerca di una "qualità sostenibile" che permetta di approcciarsi a questa passione con meno nevrosi dell'eterno femminino che mai potrai concupire...
PS: per me , invece, la ricerca continua... 8)


Minchia Marco, a parte che ti è venuta a noia la Bellucci, non ho capito una mazza di tutto il resto. :oops: :mrgreen: :mrgreen:


e non sei li solo :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
..manco io: succede quando ti bevi una spina media senza arte né parte e poi pretendi di intavolare discorsi pseudoseri......
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Rabona
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Re: IL CONSIGLIO DI UN ESPERTO...

Messaggioda Rabona » 06 feb 2014 21:39

Marco,penso che potrei saturarmi di monfortino e la tache ma,se guardo mia moglie,penso che della Bellucci non mi saturerei mai!!!
Se mi sente mia moglie mi mette a pane e Tavernello! :mrgreen:
Papo ma il vino e' il latte dei grandi?!
Certo amore! :mrgreen:
montrachet61
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Re: IL CONSIGLIO DI UN ESPERTO...

Messaggioda montrachet61 » 07 feb 2014 15:12

Il buon Marco ha sintetizzato al meglio un po' di quello che volevo dire e comunque è vero, non c'è alcun intento provocatorio quando affermo che spendere più di 100/150 euro per acquistare una bottiglia è un qualcosa di assurdo e sotto altri aspetti immorale (ma qui purtroppo il discorso sarebbe assai più lungo...).
Semplicemente mi rendo conto, dopo tanti anni passati a bere (facciamo 32, mese più mese meno... :D ), dopo tante emozioni ed altrettante delusioni sperimentate nell'assaggiare vini diversi tra di loro, di alta, media e bassa gamma, mi sono fatto l'idea che entro quella cifra posso e riesco ancora a bere benissimo, nonostante i prezzi TOTALMENTE AMORALI imposti parzialmente dai produttori ma in misura maggiore da distributori, grossisti ed alcuni "cavisti".
Quello che mi si deve spiegare è come mai un vino prodotto in circa 20000 unità e di cui l'assetto qualitativo, pur con tutte le magagne dellle annate cattive, rimane pur sempre di buon livello, costasse circa 200 euro per l'annata 2000 e quasi 1000 per l'annata 2010 da una onesta enoteca italiana. Che cosa è cambiato ? Non sarà che, a nostra insaputa, assumono la Bellucci a raccogliere gli acini mano a mano ? Non sarà che, a nostra insaputa, ma a causa nostra, DEVONO imbottigliare quel vino dopo averlo assemblato e non a piéce come facevano precedentemente e che il tutto gli costa di più ?
Mi si spiega perchè una bottiglia tra le più pregiate in Borgogna, con l'annata 2002, la PRIMA annata di produzione gestita TOTALMENTE dal domaine, si acquistava a meno di 200 euro mentre adesso per l'annata 2010 ce ne vogliono 1200 di euro ? Forse che qui l'uva viene pestata dai santi e caritatevoli piedini delle pornostar francesi ?
Sono due estremi della stessa faccia in Borgogna...20000 bottiglie da una parte, 2000 (qualcosa in più adesso) dall'altra...Più "giustificabile" la seconda della prima, certo, ma non cambia il discorso, nè la proporzione.
E purtroppo tutto questo vale per una miriade di vini, di svariati produttori più o meno conosciuti perchè il bello della Borgogna è pure quello che negli ultimi anni sono "usciti" nuovi produttori (figlio di...., compagno di....., cugino di.....) e che questi con poche annate sulle spalle in prima linea adottano prezzi che non fanno invidia ai produttori storici.
Posso ancora "cercare" di giustificare alcuni prezzi dove la produzione è veramente infinitesimale (facciamo sotto le 400/600 bottiglie....) ma dove sono migliaia di bottiglie, che cosa posso giustificare ? NIENTE.
Non sempre quei vini mi daranno emozione profonde, non sempre saranno come li ho immaginati ed a volte sognati, non sempre saranno in grado di primeggiare se messi a confronto con altri vini e spesso ti chiedu e ti sei chiesto se ne valeva la pena.Perchè a volte saranno grandi delusioni.Questo è il tutto.
Che poi, all'interno di tutto questo ci sia pure un meccanismo perverso dove qualche produttore di grido venda a privati una marea di bottiglie (prezzi ? corton ad 80/100 euro, perrieres a 60/80 euro, i vari mersault a 40,,,) e che quest'ultimi, che la PASSIONE non sanno cosa sia, li rivendano appena usciti dal domaine alle cifre che ben conosciamo è un dato di fatto.
Che poi, sempre all'interno di tutto questo, ci siano pure produttori che vagano come schegge impazzite e che vendano villages a 500 euro è un altro dato di fatto.
E allora ? La ricerca continua Marco, eccome se continua (venerdì prossimo vado da Moreau di cui ho provato un ruchottes ed uno chevalier strepitosi a dicembre... :D ) ma alcune dabbenaggini personalmente le ho un po' accantonate : se in una degustazione è importante avere ed assaggiare tutto quello che si riesce a trovare di un determinato vino e/o denominazione (senza guardare al prezzo perchè è pur sempre importante acclarare alcune.... diversità :D ) trovo veramente osceno andare al di là di determinate cifre per potere bere decisamente bene ed anche con grandi proiezioni future ed andare a pisciare senza troppi rimorsi i liquidi trattenuti.
Anche se mi rendo conto che è dolce lasciarsi ammaliare dal fascino di alcuni vini e, più maliziosamente, di alcuni nomi.... :D
Ho conosciuto, grazie ad un'altra persona, e con in mano un kebab (così per distinguermi dai...francesi :D ) Heny Jayer a Nuits-Saint-Georges diversi anni fa : abbiamo parlato di vino e con molto disincanto diceva che quel mondo, il SUO mondo, aveva preso una brutta piega ed era diventato folle...Erano appena passate in asta a Londra alcune sue bottiglie di Richebourg (posso sbagliare ma mi sembra fossero dei 1959 o giù di lì) ad un prezzo allucinante e lui diceva di non riuscire a capire e che la gente era pazza a spendere cifre folli per una bottiglia di vino ed allora non era ancora iniziata la folle corsa della speculazione a 360 gradi !!
Lui che era l'unico prodttore ad avere tenuto in piedi l'INTERO settore vinicolo della Borgogna in quegli anni....E' uno dei più bei ricordi che ho nel modno del vino : un uomo immenso, non alto di statura, gentile ed affabile, nella penombra della sera che stava scendendo su Nuits.

E comunque, senza svenarsi, si può bere nel Jura quel che si vuole, nel Rodano tanti bei nomi, nella Loira quasi tutti Top compresi, in Borgogna qualcosa e comunque anche grandi nomi e vini quasi eterni (basta pensare al ruchottes ed al Cailleret, al bienvenue ed al batard di Ramonet), a bordeaux tutto quello che ne viene fuori dopo avere scremato i primi circa 50 produttori oggetto di transazioni e fondi bancari....Continuo :D ?

Chiedo scusa ad Ivo per avere maramaldeggiato nel suo post!!! :D
Ultima modifica di montrachet61 il 07 feb 2014 18:24, modificato 2 volte in totale.
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Re: IL CONSIGLIO DI UN ESPERTO...

Messaggioda Andyele » 07 feb 2014 15:23

Grazie per la risposta Enzo! Chiara e concisa :lol: :mrgreen:
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Re: IL CONSIGLIO DI UN ESPERTO...

Messaggioda albi2 » 19 feb 2014 11:42

....E comunque, senza svenarsi, si può bere nel Jura quel che si vuole, nel Rodano tanti bei nomi, nella Loira quasi tutti Top compresi, in Borgogna qualcosa.....

standing drinkation!!! :D

Nella sua essenza, il vino è una festa... e qualcuno lo ha pure scritto in etichetta, bravo Elian -di origini venete-! E anche con 10 euro si può festeggiare bene.

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Re: IL CONSIGLIO DI UN ESPERTO...

Messaggioda paperofranco » 19 feb 2014 11:49

montrachet61 ha scritto:Il buon Marco ha sintetizzato al meglio un po' di quello che volevo dire e comunque è vero, non c'è alcun intento provocatorio quando affermo che spendere più di 100/150 euro per acquistare una bottiglia è un qualcosa di assurdo e sotto altri aspetti immorale (ma qui purtroppo il discorso sarebbe assai più lungo...).
Semplicemente mi rendo conto, dopo tanti anni passati a bere (facciamo 32, mese più mese meno... :D ), dopo tante emozioni ed altrettante delusioni sperimentate nell'assaggiare vini diversi tra di loro, di alta, media e bassa gamma, mi sono fatto l'idea che entro quella cifra posso e riesco ancora a bere benissimo, nonostante i prezzi TOTALMENTE AMORALI imposti parzialmente dai produttori ma in misura maggiore da distributori, grossisti ed alcuni "cavisti".
Quello che mi si deve spiegare è come mai un vino prodotto in circa 20000 unità e di cui l'assetto qualitativo, pur con tutte le magagne dellle annate cattive, rimane pur sempre di buon livello, costasse circa 200 euro per l'annata 2000 e quasi 1000 per l'annata 2010 da una onesta enoteca italiana. Che cosa è cambiato ? Non sarà che, a nostra insaputa, assumono la Bellucci a raccogliere gli acini mano a mano ? Non sarà che, a nostra insaputa, ma a causa nostra, DEVONO imbottigliare quel vino dopo averlo assemblato e non a piéce come facevano precedentemente e che il tutto gli costa di più ?
Mi si spiega perchè una bottiglia tra le più pregiate in Borgogna, con l'annata 2002, la PRIMA annata di produzione gestita TOTALMENTE dal domaine, si acquistava a meno di 200 euro mentre adesso per l'annata 2010 ce ne vogliono 1200 di euro ? Forse che qui l'uva viene pestata dai santi e caritatevoli piedini delle pornostar francesi ?
Sono due estremi della stessa faccia in Borgogna...20000 bottiglie da una parte, 2000 (qualcosa in più adesso) dall'altra...Più "giustificabile" la seconda della prima, certo, ma non cambia il discorso, nè la proporzione.
E purtroppo tutto questo vale per una miriade di vini, di svariati produttori più o meno conosciuti perchè il bello della Borgogna è pure quello che negli ultimi anni sono "usciti" nuovi produttori (figlio di...., compagno di....., cugino di.....) e che questi con poche annate sulle spalle in prima linea adottano prezzi che non fanno invidia ai produttori storici.
Posso ancora "cercare" di giustificare alcuni prezzi dove la produzione è veramente infinitesimale (facciamo sotto le 400/600 bottiglie....) ma dove sono migliaia di bottiglie, che cosa posso giustificare ? NIENTE.
Non sempre quei vini mi daranno emozione profonde, non sempre saranno come li ho immaginati ed a volte sognati, non sempre saranno in grado di primeggiare se messi a confronto con altri vini e spesso ti chiedu e ti sei chiesto se ne valeva la pena.Perchè a volte saranno grandi delusioni.Questo è il tutto.
Che poi, all'interno di tutto questo ci sia pure un meccanismo perverso dove qualche produttore di grido venda a privati una marea di bottiglie (prezzi ? corton ad 80/100 euro, perrieres a 60/80 euro, i vari mersault a 40,,,) e che quest'ultimi, che la PASSIONE non sanno cosa sia, li rivendano appena usciti dal domaine alle cifre che ben conosciamo è un dato di fatto.
Che poi, sempre all'interno di tutto questo, ci siano pure produttori che vagano come schegge impazzite e che vendano villages a 500 euro è un altro dato di fatto.
E allora ? La ricerca continua Marco, eccome se continua (venerdì prossimo vado da Moreau di cui ho provato un ruchottes ed uno chevalier strepitosi a dicembre... :D ) ma alcune dabbenaggini personalmente le ho un po' accantonate : se in una degustazione è importante avere ed assaggiare tutto quello che si riesce a trovare di un determinato vino e/o denominazione (senza guardare al prezzo perchè è pur sempre importante acclarare alcune.... diversità :D ) trovo veramente osceno andare al di là di determinate cifre per potere bere decisamente bene ed anche con grandi proiezioni future ed andare a pisciare senza troppi rimorsi i liquidi trattenuti.
Anche se mi rendo conto che è dolce lasciarsi ammaliare dal fascino di alcuni vini e, più maliziosamente, di alcuni nomi.... :D
Ho conosciuto, grazie ad un'altra persona, e con in mano un kebab (così per distinguermi dai...francesi :D ) Heny Jayer a Nuits-Saint-Georges diversi anni fa : abbiamo parlato di vino e con molto disincanto diceva che quel mondo, il SUO mondo, aveva preso una brutta piega ed era diventato folle...Erano appena passate in asta a Londra alcune sue bottiglie di Richebourg (posso sbagliare ma mi sembra fossero dei 1959 o giù di lì) ad un prezzo allucinante e lui diceva di non riuscire a capire e che la gente era pazza a spendere cifre folli per una bottiglia di vino ed allora non era ancora iniziata la folle corsa della speculazione a 360 gradi !!
Lui che era l'unico prodttore ad avere tenuto in piedi l'INTERO settore vinicolo della Borgogna in quegli anni....E' uno dei più bei ricordi che ho nel modno del vino : un uomo immenso, non alto di statura, gentile ed affabile, nella penombra della sera che stava scendendo su Nuits.

E comunque, senza svenarsi, si può bere nel Jura quel che si vuole, nel Rodano tanti bei nomi, nella Loira quasi tutti Top compresi, in Borgogna qualcosa e comunque anche grandi nomi e vini quasi eterni (basta pensare al ruchottes ed al Cailleret, al bienvenue ed al batard di Ramonet), a bordeaux tutto quello che ne viene fuori dopo avere scremato i primi circa 50 produttori oggetto di transazioni e fondi bancari....Continuo :D ?

Chiedo scusa ad Ivo per avere maramaldeggiato nel suo post!!! :D


Grazie Renzo, per questo post.
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Re: IL CONSIGLIO DI UN ESPERTO...

Messaggioda FiloBianco » 19 feb 2014 11:59

montrachet61 ha scritto:Il buon Marco ha sintetizzato al meglio un po' di quello che volevo dire e comunque è vero, non c'è alcun intento provocatorio quando affermo che spendere più di 100/150 euro per acquistare una bottiglia è un qualcosa di assurdo e sotto altri aspetti immorale (ma qui purtroppo il discorso sarebbe assai più lungo...).
Semplicemente mi rendo conto, dopo tanti anni passati a bere (facciamo 32, mese più mese meno... :D ), dopo tante emozioni ed altrettante delusioni sperimentate nell'assaggiare vini diversi tra di loro, di alta, media e bassa gamma, mi sono fatto l'idea che entro quella cifra posso e riesco ancora a bere benissimo, nonostante i prezzi TOTALMENTE AMORALI imposti parzialmente dai produttori ma in misura maggiore da distributori, grossisti ed alcuni "cavisti".
Quello che mi si deve spiegare è come mai un vino prodotto in circa 20000 unità e di cui l'assetto qualitativo, pur con tutte le magagne dellle annate cattive, rimane pur sempre di buon livello, costasse circa 200 euro per l'annata 2000 e quasi 1000 per l'annata 2010 da una onesta enoteca italiana. Che cosa è cambiato ? Non sarà che, a nostra insaputa, assumono la Bellucci a raccogliere gli acini mano a mano ? Non sarà che, a nostra insaputa, ma a causa nostra, DEVONO imbottigliare quel vino dopo averlo assemblato e non a piéce come facevano precedentemente e che il tutto gli costa di più ?
Mi si spiega perchè una bottiglia tra le più pregiate in Borgogna, con l'annata 2002, la PRIMA annata di produzione gestita TOTALMENTE dal domaine, si acquistava a meno di 200 euro mentre adesso per l'annata 2010 ce ne vogliono 1200 di euro ? Forse che qui l'uva viene pestata dai santi e caritatevoli piedini delle pornostar francesi ?
Sono due estremi della stessa faccia in Borgogna...20000 bottiglie da una parte, 2000 (qualcosa in più adesso) dall'altra...Più "giustificabile" la seconda della prima, certo, ma non cambia il discorso, nè la proporzione.
E purtroppo tutto questo vale per una miriade di vini, di svariati produttori più o meno conosciuti perchè il bello della Borgogna è pure quello che negli ultimi anni sono "usciti" nuovi produttori (figlio di...., compagno di....., cugino di.....) e che questi con poche annate sulle spalle in prima linea adottano prezzi che non fanno invidia ai produttori storici.
Posso ancora "cercare" di giustificare alcuni prezzi dove la produzione è veramente infinitesimale (facciamo sotto le 400/600 bottiglie....) ma dove sono migliaia di bottiglie, che cosa posso giustificare ? NIENTE.
Non sempre quei vini mi daranno emozione profonde, non sempre saranno come li ho immaginati ed a volte sognati, non sempre saranno in grado di primeggiare se messi a confronto con altri vini e spesso ti chiedu e ti sei chiesto se ne valeva la pena.Perchè a volte saranno grandi delusioni.Questo è il tutto.
Che poi, all'interno di tutto questo ci sia pure un meccanismo perverso dove qualche produttore di grido venda a privati una marea di bottiglie (prezzi ? corton ad 80/100 euro, perrieres a 60/80 euro, i vari mersault a 40,,,) e che quest'ultimi, che la PASSIONE non sanno cosa sia, li rivendano appena usciti dal domaine alle cifre che ben conosciamo è un dato di fatto.
Che poi, sempre all'interno di tutto questo, ci siano pure produttori che vagano come schegge impazzite e che vendano villages a 500 euro è un altro dato di fatto.
E allora ? La ricerca continua Marco, eccome se continua (venerdì prossimo vado da Moreau di cui ho provato un ruchottes ed uno chevalier strepitosi a dicembre... :D ) ma alcune dabbenaggini personalmente le ho un po' accantonate : se in una degustazione è importante avere ed assaggiare tutto quello che si riesce a trovare di un determinato vino e/o denominazione (senza guardare al prezzo perchè è pur sempre importante acclarare alcune.... diversità :D ) trovo veramente osceno andare al di là di determinate cifre per potere bere decisamente bene ed anche con grandi proiezioni future ed andare a pisciare senza troppi rimorsi i liquidi trattenuti.
Anche se mi rendo conto che è dolce lasciarsi ammaliare dal fascino di alcuni vini e, più maliziosamente, di alcuni nomi.... :D
Ho conosciuto, grazie ad un'altra persona, e con in mano un kebab (così per distinguermi dai...francesi :D ) Heny Jayer a Nuits-Saint-Georges diversi anni fa : abbiamo parlato di vino e con molto disincanto diceva che quel mondo, il SUO mondo, aveva preso una brutta piega ed era diventato folle...Erano appena passate in asta a Londra alcune sue bottiglie di Richebourg (posso sbagliare ma mi sembra fossero dei 1959 o giù di lì) ad un prezzo allucinante e lui diceva di non riuscire a capire e che la gente era pazza a spendere cifre folli per una bottiglia di vino ed allora non era ancora iniziata la folle corsa della speculazione a 360 gradi !!
Lui che era l'unico prodttore ad avere tenuto in piedi l'INTERO settore vinicolo della Borgogna in quegli anni....E' uno dei più bei ricordi che ho nel modno del vino : un uomo immenso, non alto di statura, gentile ed affabile, nella penombra della sera che stava scendendo su Nuits.

E comunque, senza svenarsi, si può bere nel Jura quel che si vuole, nel Rodano tanti bei nomi, nella Loira quasi tutti Top compresi, in Borgogna qualcosa e comunque anche grandi nomi e vini quasi eterni (basta pensare al ruchottes ed al Cailleret, al bienvenue ed al batard di Ramonet), a bordeaux tutto quello che ne viene fuori dopo avere scremato i primi circa 50 produttori oggetto di transazioni e fondi bancari....Continuo :D ?

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Tutto giusto quello che scrivi e non si puo' che condividere. Purtroppo pero' il vino e' un bene che si compra e si vende. Domanda e Offerta regnano supreme e la loro legge schiaccia completamente il cuore e le emozioni. Devi cercarle altrove, come scrivi tu. Pero' la legge e quella, francamente non difficile da comprendere. Gli extra profitti emozionali derivanti dalla Borgogna per chi la scopri' quando non costava molto sono stati spazzati via. Ma lo insegnano al primo corso di Microeconomia, adesso credo pure alle elementari. E' il mercato baby e il problema italico di volere I vantaggi del capitalismo con la protezione di un socialismo (leggi Musigny di Mugnier a GBP 50 come si usava nel 2001).

Su Jayer: il salvataggio della Borgogna da parte sua e' stato corretto ma non dimentichiamoci che ha forzato una certa omologazione across the board. Destemming, 100% new oak e altri elementi della cantina hanno profondamente alterato il modo di fare vino. Forse non sempre per il meglio.
"Il "cavaliere Jedi" del provincialismo: Obi-Wan-Gnurànt." D. Cernilli
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Re: IL CONSIGLIO DI UN ESPERTO...

Messaggioda zampaflex » 19 feb 2014 21:33

FiloBianco ha scritto:Su Jayer: il salvataggio della Borgogna da parte sua e' stato corretto ma non dimentichiamoci che ha forzato una certa omologazione across the board. Destemming, 100% new oak e altri elementi della cantina hanno profondamente alterato il modo di fare vino. Forse non sempre per il meglio.


E quindi ha fatto il turbomodernista con trent'anni di anticipo? :wink: Alla fine ci sarà sempre qualcuno desideroso di deomologarsi e produrrà "à l'ancienne"...
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Re: IL CONSIGLIO DI UN ESPERTO...

Messaggioda FiloBianco » 19 feb 2014 23:57

zampaflex ha scritto:
FiloBianco ha scritto:Su Jayer: il salvataggio della Borgogna da parte sua e' stato corretto ma non dimentichiamoci che ha forzato una certa omologazione across the board. Destemming, 100% new oak e altri elementi della cantina hanno profondamente alterato il modo di fare vino. Forse non sempre per il meglio.


E quindi ha fatto il turbomodernista con trent'anni di anticipo? :wink: Alla fine ci sarà sempre qualcuno desideroso di deomologarsi e produrrà "à l'ancienne"...


se chiami 100% legno nuovo e vinificazione in assenza di raspi, turmodernismo beh e' divertente :wink:. Soprattutto quando e' lo stesso Jayer che spinge per rendimenti oltre i 40 hl/ha e la barrique sono più che altro per questioni di igiene (cit. Jacy Rigaux). L'omologazione e' omologazione che siano le botti grandi e sporche del Barolo di poco tempo fa, il batonnage di certi bianchi di Borgogna, i vini naturali di adesso, o un certo modo di fare Borgogna.
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