il chiaro ha scritto:gianni femminella ha scritto:videodrome ha scritto: Il consiglio inoltre è quello di evitare la vendita diretta se i prezzi non abbiano un minimo di convenienza nell'acquisto rispetto all'enoteca. Con l'esperienza ho depennato la visita alle cantine che vendevano i loro vini ai prezzi maggiori che le enoteche. Infine un piccolo spunto polemico: generalizzo un po', ma andando in Langa è possibile frequentemente acquistare in cantina a prezzi inferiori, mentre in toscana è molto molto più difficile...
Un po' di convenienza all'acquisto diretto in cantina mi sembra una aspettativa logica. Non credo nemmeno possa arrecare tutto questo gran danno ai distributori.
Io dico che non sapete di cosa state parlando.
Non capisco perchè uno che si scarrozza qualche centinaia di km debba avere il diritto di comprare a prezzi più bassi. Quindi un Siciliano che va in Alto Adige il vino lo deve aver gratuito? Voi non avete idea di quanto rompa i quaglioni il cliente finale di un'enoteca e, di conseguenza, di quanto stia attento l'enotecaro a certe dinamiche di prezzo. Avrei una serie di aneddoti (tutti fondamentalmente smili tra loro) che si concludono con la seguente comprensibile frase dell'enotecaro: "..... Quindi quel vino non lo compro più, se lo vendano da soli!" Evidentemente in Toscana l'hanno capita, in Piemonte quasi, ma ci arriveranno a breve.
E poi, scusate, ma il produttore vi dedica del tempo e del vino per la visita e poi magari due fettine sottili di natica sinistra e ancora vogliamo lo sconto? Madddaaiiiii
Secondo me tu vivi su un altro pianeta. Siamo noi clienti, coi NOSTRI soldi in mano, che onoriamo il produttore della NOSTRA visita e del NOSTRO tempo da dedicare a lui e non al suo vicino, non il contrario. Non stiamo facendo beneficenza ad un benefattore dell'umanità, ricordiamocelo. Il tempo offerto alla visita del cliente è un investimento e non si capisce come debba essere investimento con acquisto certo e quindi ritorno sicuro al 100%; l'assaggio è facoltà del produttore concederlo così come è il mio acquisto, se lui non lo concede o lo concede a fatica o con pagamento, altrettanto farò fatica io a concedergli di privarmi dei miei soldi per consegnarli a lui.
Nello stesso modo, un enotecaro che cerchi un vantaggio competitivo di stampo mafioso per cui si debba per forza acquistare da lui per un'impostazione camorristica dei prezzi che fanno sì che in cantina si paghi di più per accordi in barba a concorrenza e competitività, è nella mia black list perenne.
Io cerco di essere professionale, cortese ed onesto nelle mie visite, ma non posso sempre programmare e prenotare qualunque visita in cantina, così come non posso pretendere di avere immediata e sicura attenzione: però voglio ricordare ai Signori produttori, che se trattano male in maniera arbitraria e gratuita un cliente educato che capita per sbaglio in un giorno poco indicato per una visita per impegni personali o vendemmia o altro, potrebbero poi ritrovarsi ad aver vendemmiato per niente.
Questo al netto di aneddoti specifici e clienti maleducati, arroganti, saccenti, pretenziosi e di altrettanti tali produttori... come quel noto produttore che, alla fine di un giro di cantina ed assaggi, dopo che avevo già richiesto ed ero in procinto di pagare e caricare in auto 200€ di vini sui quali non avevo chiesto 1 centesimo di sconto, mi voleva far pagare altri 10€ di visita+assaggi... il mio sguardo fulminante ha fatto sì che per poche frazioni di secondo, prima che rinnegasse il balzello, non gli lasciassi lì i suoi 10€ ma anche i 200€ di vini. Capisco benissimo il balzello per difendersi da ubriaconi perditempo, ma SOLO se annunciato con cartelloni o discorsi ben chiari, e prontamente rimborsato in caso di acquisti sopra una certa soglia. Mi spiace dire questa cosa a Gabriele Succi che pur non conoscendolo mi sta enormemente simpatico e dalle opinioni altrui penso faccia splendidi vini ed accolga OTTIMAMENTE i propri clienti, che potrebbe esserci il caso che chi ha assaggiato i 3 vini e ne ha comprati due, non li abbia graditi poi fino in fondo, non trovandoli di proprio gradimento... in fin dei conti il processo di gradimento e successivo acquisto credo sia strettamente personale e non possa essere standardizzato ed obbligatorio, no? Ripeto, nulla contro Gabriele che forumisticamente adoro, ma non è che certi smacchi dei produttori per acquisti non fatti possano essere dovuti a non aver incontrato il gusto del cliente, piuttosto che al braccino corto o al suo approfittarsene?
Ripeto, inutile raccontare aneddoti pro e contro la propria parrocchia perché ce ne sarebbero da raccontare da entrambe le parti... io dico solo una cosa a Nelle Nuvole ed agli altri produttori: di solito, se vado in una cantina è a ragion veduta e dopo essermi informato, e vado provvisto di contanti o carta di credito e volontà di acquistare, a prezzi non voglio dire inferiori a quelli delle enoteche, ma DI GRAN LUNGA INFERIORI A QUELLI DELLE ENOTECHE. Se faccio il giro delle vigne e della cantina è per conoscere meglio la realtà di quello che bevo e per dare soddisfazione al produttore, se faccio assaggi è per decidere cosa e quanto acquistare di annate o tipologie che ancora non conosco... ma se mi accorgo di essere visto come pollo da spennare e di dare fastidio, andrò a dare i miei fastidiosissimi soldi alla prossima cantina in lista.
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