wwines ha scritto:balzac ha scritto:attraverso un periodo di "eccezionale apertura mentale" contraddistinto da scarse certezze e pochi punti fermi...
visto che l'approccio "per scienza e conoscenza" di cui sopra si è rivelato talvolta dispersivo e poco gratificante, vi chiedo:
per chi non ha ancora avuto la ventura di imbattersi nel rossese, cosa è lecito attendersi dalla tipologia?
"sfortunatamente" mi son sfuggite tutte le pregresse discussioni in materia con relative argomentazioni pro e contro...
ti devi aspettare un vino morbido e accattivante in attacco, piacevole e godibile sin dal primo sorso. Ti devi aspettare un vino trasparente nella mineralità, sfaccettato, pieno di sorprese gultolfattive, complesso e sempre con stile discreto. Non ti devi aspettare le bombe atomiche, gli effetti speciali e le superconcentrazioni supercoperte da superlegni..
E' uno dei pochi vini rossi buonissimi con piatti di pescato in rosso e/o zuppe di pesce. a me piace moltissimo.
l'ho bevuto per la prima volta nel 2006, lo bevo e continuerò a berlo, per me non è un vino da tendenza modaiola così come non lo è il timorasso, che è uno dei nostri grandissimi vitigni.
Aggiungerei anche che è un vino con un equilibrio tutto suo, molto ma molto sottile, molto spiazzante nel suo incedere mobido, non perchè manchino compenenti dure ma perchè non ha quelle componenti dure che noi siamo abituati a trovare in un vino rosso, un vino con meno tannini di un pinot nero "tradizionalista" della cote de beaune, e con una acidità e forse ancora di più salinità elevate a fare da scheletro. Un vino che con gli anni tende ad assumere uno stile "decadente", tanto che non è affatto semplice riuscire a capire, alla cieca, l'età della bottiglia che si ha di fronte. Un vino sicuramente non semplice e io nelle mie non così frequenti bevute, non sono ancora riuscito a capire quale sia il momento migliore per berlo.
P.S.
Ciao, Vale!