Nebbiolino ha scritto:Baroloonline ha scritto:
Credo sia piuttosto una costante del l'annata 2010.
Sono pochi i vini non pronti all'uscita.
Questo può essere uno dei limiti dell'annata,
Ma sai che, tutto sommato, se di tanto in tanto arriva una gran bella annata da non attendere gli eoni per potersela godere... ecco, non è che mi spiaccia poi tanto...
Io negli ultimi anni mi sono riempito le cantinette di gran vini mai pronti, sempre indietro e da attendere a lungo.
Purtroppo non siamo immortali.
ho una lettura leggermente diversa da quella di Francesco, ne parlammo anche a proposito dei 2010 in Borgogna.
Assaggiandoli in cantina preimbottigliamento, erano talmente espressivi e gerarchizzati da sembrare - appunto - quasi "pronti", pieni di chiaroscuri, profondi, riconoscibili nelle zone ma anche adatti ad essere sgargarozzati senza grandi pentimenti. Poi, soprattutto negli ultimi mesi, sono diventati progressivamente arcigni, scorbutici, concavi, specialmente a livello di grand cru e premier "tosti".
E sono ragionevolmente convinto che accadrà qualcosa di simile per i nebbioli di Langa: una primissima fase di felicità e chiarezza espressiva, che aiuterà nella lettura delle migliori riuscite, dopo la quale ci vorrà pazienza.
Ecco, per quella che è la mia sensibilità e i miei gusti, è esattamente questa la "grande annata" che mi fa battere il cuore.
Molto di più di quella che parte quasi solo "prospettica", enigmatica, da decodificare come un manoscritto leonardiano, ma che poi "vedrai quando si distenderà.." (tipo 2006, per intenderci, che non è proprio la mia sul fronte nebbiolo).
Mi piace poter capire subito chi ho di fronte, nella sua essenza, per poi aggiungere altri elementi che arricchiscono la conoscenza senza resettare l'impressione iniziale. Magari accettando una finestra in cui ci si perde un po' di vista, non ci si sente tutti i giorni ma si resta intimamente legati..