Facendo la solita analisi delle conferme di vini e/o aziende rispetto alle due precedenti edizioni, anche stavolta siamo sopra l’80%. In particolare, dei 6 YYY (tanti quanti l’edizione 2013), metà sono conferme piene, cioè stesso vino – in particolare, le 2 Petite Arvine erano già tra i 5 YYY del 2012. Due altri vini sono conferme parziali, cioè stessa azienda ma vino diverso, in un caso rispetto al 2013 (Lo Triolet: qui oltre all’azienda ci sarebbe anche il vitigno, lo scorso anno nella versione “quercia” e questo nella versione acciaio
) e nell’altro rispetto al 2012 (Crotta di Vegneron).
L’unica novità piena rispetto alle due edizioni precedenti resta quindi lo Chardonnay 2012 Di Barrò. E non è un caso, perché quest’anno sembra essere avvenuta una migrazione dallo Chardonnay in legno (in entrambe le edizioni precedenti premiati quelli di Anselmet e Charrere -- il Costantino a cui alcuni alludevano) a quello in acciaio, com’è per l’appunto Di Barrò.