gp ha scritto:...Scommetto con zampaflex 6 bottiglie di uno di quei sciroppetti alla menta che piacciono a lui...
Tu rischi!
Se c'è una cosa che mi piace della nouvelle vague in Valle, è proprio che hanno (cercano di avere) tutti una mano più leggera e fragrante, da Dirupi a Mozzi, da Boffalora a Boffetti, da Barbacan alla Fondazione Fojanini recente. Non sempre si può, perché nelle annate calde il clima prende il sopravvento sulle volontà dell'agricoltore, anche quando hai vigne sopra i 600 metri.
Pròvati i due vini di Domenico Triacca (azienda La Perla), fuoruscito dalla cantina di famiglia, per ritrovare lo stile che tanto denigri. O Faccinelli, o la stessa Triacca.
La Coop Triasso Sassella l'ho provata in annate più vecchie, magari quest'inverno mi procuro i 2011 e verifico.
Marsetti è "grasso" ma agile, Nobili è "magro" e nervoso, Menegola una via di mezzo interessante, Fay un modernismo razionale, Rainoldi un classicismo (valligiano) rivisto, Mamete Prevostini un'internazionalità voluta, Negri non la voglio descrivere.
Strie un po' persa come Sertori Salis. Plozza punta ai mercati nordeuropei, e si vede, ma non va trascurata.
La cosa bella è che oggi abbiamo un ventaglio di scelte che dieci anni fa non c'era.