i Brunelli - la lista di Quelli del forum GR

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Nelle Nuvole
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Re: i Brunelli - la lista di Quelli del forum GR

Messaggioda Nelle Nuvole » 22 ago 2014 18:11

Wineduck ha scritto:
pudepu ha scritto:
Wineduck ha scritto:Per di più a Montalcino, sono proprio i piccoli ad essere eternamente grati a Banfi, senza la cui spinta commerciale mondiale del brand "Montalcino", col ca z z o che avrebbero fatto i milioni che hanno fattto negli ultimi 20 anni!


Sulle origini invece non ho dubbi: non siamo al dilemma "uovo-gallina". Senza gli ingenti investimenti che ci sono stati e la conseguente massiccia promozione sul mercato americano, non si sarebbero raggiunti certi livelli di notorietà planetaria, con il conseguente massiccio flusso turistico e l'attenzione del jet-set internazionale (che a sua volta stimola ancora di più l'attenzione dei mass-media).
Montalcino avevai suoi meriti "a prescindere" (coe diceva Totò), i piccoli produttori hanno fatto bene la loro parte ma senza un leader con grandi risorse finanziarie, certi risultati difficilmente sarebbero arrivati.
D'altronde è quello che è mancato ad altre zone vinicole italiane che avrebbero potenzialità non inferiori a Montalcino ma a cui difetta lo "sprint" per decollare definitivamente.


Mi permetto di dissentire. Gli ingenti investimenti e la massiccia promozione a suo tempo furono utilizzati non certo per promuovere il Brunello (Brunello anche al plurale, pardon) o Montalcino, ma solo quella che in partenza si chiamava Villa Banfi, e poi si autopromosse a Castello. Il capitale americano servì non solo per sbancamenti, ma per piantare in zona Pinot Grigio, Chardonnay, Cabernet Sauvignon, Merlot, Pinot Nero e anche Sangiovese (!) e, soprattutto Moscato per quello che agli occhi degli investitori americani e del loro uomo italiano, Ezio Rivella, doveva diventare il vino del futuro: Il Moscadello Banfi (dai locali chiamato Banfino), un vino dolce e poco alcolico, la cui produzione fu poi abbandonata visto il fiasco e più di 100 ettari di Moscato furono reinnestati con il Sangiovese per il brunello.
Per fare conoscere tutto questo si adoprarono le tecniche di marketing avanzate American Style.
Quindi è vero sì, che la proprietà dei fratelli Mariani ha ampliato la conoscenza di Montalcino nel mondo, ma ha potuto farlo perché lì c'era un luogo e delle persone, più un Vino, già molto ben posizionato. Altrimenti, con tutti gli sbagli strategici che i Nostri hanno fatto (è questo è un understatement) sarebbe stato un flop colossale chiuso da tempo.

http://youtu.be/tEzJq6hitmA
questo dovrebbe essere il link ad un video su youtube intitolato Un coro unito, ma non so se riesco a postarlo per bene. Nel caso andatevelo a cercare da soli.
[Il giorno della mia nascita mi venne consegnato un certificato di Non-Idoneità
(F.U. Hoff)]
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Re: i Brunelli - la lista di Quelli del forum GR

Messaggioda gp » 22 ago 2014 18:30

Già, gli sbancamenti. Ancora 20 anni dopo Veronelli scriveva su Ex Vinis: "L'azienda è portata ad esempio di come non si debba violentare la propria terra. L'hanno fatto. Le vigne di quel ribaltone hanno punito il sacrilegio: non sono più in grado -- mio il giudizio, libero e fazioso -- di produrre un reale Brunello di Montalcino" (riportato nell'edizione 2003 della guida "I vini di Veronelli", pagina 539, come controcanto ai voti dell'ineffabile Thomases).
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Re: i Brunelli - la lista di Quelli del forum GR

Messaggioda Wineduck » 22 ago 2014 19:37

Nelle Nuvole ha scritto:
Mi permetto di dissentire. Gli ingenti investimenti e la massiccia promozione a suo tempo furono utilizzati non certo per promuovere il Brunello (Brunello anche al plurale, pardon) o Montalcino, ma solo quella che in partenza si chiamava Villa Banfi, e poi si autopromosse a Castello. Il capitale americano servì non solo per sbancamenti, ma per piantare in zona Pinot Grigio, Chardonnay, Cabernet Sauvignon, Merlot, Pinot Nero e anche Sangiovese (!) e, soprattutto Moscato per quello che agli occhi degli investitori americani e del loro uomo italiano, Ezio Rivella, doveva diventare il vino del futuro: Il Moscadello Banfi (dai locali chiamato Banfino), un vino dolce e poco alcolico, la cui produzione fu poi abbandonata visto il fiasco e più di 100 ettari di Moscato furono reinnestati con il Sangiovese per il brunello.
Per fare conoscere tutto questo si adoprarono le tecniche di marketing avanzate American Style.
Quindi è vero sì, che la proprietà dei fratelli Mariani ha ampliato la conoscenza di Montalcino nel mondo, ma ha potuto farlo perché lì c'era un luogo e delle persone, più un Vino, già molto ben posizionato. Altrimenti, con tutti gli sbagli strategici che i Nostri hanno fatto (è questo è un understatement) sarebbe stato un flop colossale chiuso da tempo.

http://youtu.be/tEzJq6hitmA
questo dovrebbe essere il link ad un video su youtube intitolato Un coro unito, ma non so se riesco a postarlo per bene. Nel caso andatevelo a cercare da soli.


Premesso che dialogare con te è un piacere considerando che hai modi e linguaggi da vera signora, accetto di buon grado la tua nota di dissenso ma ovviamente non condivido quasi niente.
Sul fatto che i Mariani abbiano effettuato investimenti "pro domo propria"... ci mancherebbe altro! :D Non conosco imprenditori veri (quelli collegati alla politica non sono imprenditori ma disruttori di valore) che facciano diversamente. Che possano aver commesso errori, anche gravi: può essere benissimo. Mai conosciuto un imprenditore che non commetta errori e non li paghi di tasca propria come accade ai VERI imprenditori (razza che in Italia conosciamo poco o niente). Chi non rischia, non sbaglia. Ma fra i nomi "blasonati" (con tanti stemmi sulle bottiglie) a Montalcino ce n'erano tanti che avrebbero potuto agire con altrettanta imprenditorialità ma non lo hanno fatto: adesso però criticare è facile, come quasi sempre accade nel nostro "meraviglioso" ed ingessato paese.
Sul fatto che Montalcino avesse già le proprie "cartucce", sono stato io per primo a sostenerlo ma dire che senza queste i Mariani avrebbero fatto un flop, scusami ma mi suona di "sparata un po' grossina". Che non tutti amino quell'azienda è palese, viste le lotte di potere che ci sono state dentro ed intorno al Consorzio: i detrattori stanno soprattutto fra quei "casati" che c'erano già molti anni prima dell'arrivo degli amerikani e che stavano facendo andare in malora il "brand" Montalcino con il loro immobilismo tipico di chi (in Italia) vive sui fasti del passato e sulle posizioni di rendita acquisite.
A buon intenditor poche parole... :wink:
"Woke up this morning with a wine glass in my hand - Whose wine? What wine? - Where the hell did I dine? - Must have been a dream - I don't believe where I've been - Come on, let's do it again"
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Re: i Brunelli - la lista di Quelli del forum GR

Messaggioda alì65 » 22 ago 2014 21:16

dico la mia
la vedo più o meno come Alessandro, il fatto che una grande famiglia investa parecchi soldi ha dato uno scossone, come lo hanno dato tutte quelle figure non autoctone che negli anni 90 anno messo i propri denari da quelle parti, potevano andare in Abruzzo, in Umbria, da qualsiasi parte
il fatto che questo sia stato un motore per la zona è innegabile, prezzi saliti alle stelle quando erano alle stalle, imprenditori abituati a pubblicizzare i propri prodotti in un mercato globale......il pensiero è cambiato di molto, sicuramente troppo

poi questo coro di voci che cantano tutti la stessa melodia.....ma de che....molti non possono vedere il vicino e ne sputtanano i mastruzzi alla prima occasione non mi sembra un gruppo molto unito
questo è quello che ho notato nei vari anni di visita nella zona, potrei sbagliarmi negli ultimi due anni ma prima no di certo
sicuramente il coro c'è perché DEVE esserci altrimenti va a ramengo tutto quanto e questo mangiando dei rospi grossi come una casa ma come prima cosa va il progetto, il profitto, a nessuno piace buttare i propri soldi

è un pensiero che fa male e auspico una unione vera, sincera e atta ad un risultato serio, non una pezza alla situazione momentanea, poi si vedrà, tanto la gente dimentica.....
e lo dico da estimatore del prodotto quindi con la speranza che tutti cambi e ritorni ai veri fasti
futuro incerto...2021 grandissima annata!!!
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Re: i Brunelli - la lista di Quelli del forum GR

Messaggioda gp » 25 ago 2014 17:24

Wineduck ha scritto:quei "casati" che c'erano già molti anni prima dell'arrivo degli amerikani e che stavano facendo andare in malora il "brand" Montalcino con il loro immobilismo tipico di chi (in Italia) vive sui fasti del passato e sulle posizioni di rendita acquisite.

alì65 ha scritto:il fatto che questo sia stato un motore per la zona è innegabile, prezzi saliti alle stelle quando erano alle stalle

Per quello che ne so io, questi due “fatti” sono semplicemente inventati. Il ""brand" Montalcino" non stava andando in malora all’arrivo di Banfi e i prezzi non erano alle stalle.
Una ricostruzione che cita una serie di elementi che puntano in direzione opposta, quella cioè di una denominazione tutt’altro che immobile, è questa:
http://www.intravino.com/vino/dagli-ann ... nda-parte/
Cito tra le altre questa frase di sintesi: “Nel 1980 lo scenario è simile a quello attuale; i marchi importanti oggi sono quasi tutti presenti e nel piccolo mercato mondiale di quegli anni il Brunello è già ben noto. (…) Quelli sono stati anni di grandi innovazioni. Nel 1980 il Brunello è la prima DOCG d’Italia.”

Riguardo al rapporto tra Banfi e il Brunello, a parte il gustoso dettaglio sul Moscadello che pochi conoscono, è cosa nota che per anni l’azienda ha continuato a puntare sui vitigni internazionali che ha abbondantemente piantato. Per esempio, Di Lello in “Viaggio nel nuovo vino italiano” (1997) preannuncia la prossima uscita di un nuovo vino, il taglio bordolese Excelsus (prima annata 1993), un vino che a suo parere “lancia la sua sfida ai migliori bordolesi”. Poi sappiamo tutti che la Doc Sant’Antimo, che doveva concentrare la forza d’urto di questo tipo di vini, è stata un sostanziale flop.

L’ultima puntata poi è la meno edificante, con l’azienda implicata con altre sei nello scandalo noto come Brunellopoli, dal quale è uscita patteggiando la pena, ma al contempo dichiarandosi pienamente scagionata e omettendo di aver dovuto declassare parte del vino sequestrato (sfacciataggine che indusse la Procura di Siena a un altrettanto irrituale comunicato di chiarimento a stretto giro di posta).
Di lì a poco, l’azienda si battè all’interno del Consorzio per far passare questa innocente doppia revisione: “riteniamo che il Brunello di Montalcino debba essere prodotto con uve Sangiovese, con una minima tolleranza (3%-5%) da includere necessariamente nel Disciplinare di Produzione del Brunello di Montalcino, al fine di tutelare i produttori da eventuali minime disomogeneità in vigna ed errori umani in cantina.
Allo stesso tempo lavoreremo insieme agli altri produttori per sviluppare il Rosso di Montalcino in una denominazione più ampia in cui il Sangiovese, in assemblaggio con altre varietà, possa esprimere, con le sue caratteristiche, l´unicità del terroir di Montalcino: Super Tuscan di Montalcino”
(comunicato aziendale del 24 ottobre 2008).
Per fortuna fu battuta su entrambi i fronti, come sappiamo.
Ultima modifica di gp il 26 ago 2014 14:44, modificato 2 volte in totale.
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Re: i Brunelli - la lista di Quelli del forum GR

Messaggioda landmax » 25 ago 2014 17:38

gp ha scritto:
Wineduck ha scritto:quei "casati" che c'erano già molti anni prima dell'arrivo degli amerikani e che stavano facendo andare in malora il "brand" Montalcino con il loro immobilismo tipico di chi (in Italia) vive sui fasti del passato e sulle posizioni di rendita acquisite.

alì65 ha scritto:il fatto che questo sia stato un motore per la zona è innegabile, prezzi saliti alle stelle quando erano alle stalle

Per quello che ne so io, questi due “fatti” sono semplicemente inventati. Il "brand" Montalcino non stava andando in malora all’arrivo di Banfi e i prezzi non erano stalle.
Una ricostruzione che cita una serie di elementi che puntano in direzione opposta, quella cioè di una denominazione tutt’altro che immobile, è questa:
http://www.intravino.com/vino/dagli-ann ... nda-parte/
Cito tra le altre questa frase di sintesi: “Nel 1980 lo scenario è simile a quello attuale; i marchi importanti oggi sono quasi tutti presenti e nel piccolo mercato mondiale di quegli anni il Brunello è già ben noto. (…)Quelli sono stati anni di grandi innovazioni. Nel 1980 il Brunello è la prima DOCG d’Italia.”

Riguardo al rapporto tra Banfi e il Brunello, a parte il gustoso dettaglio sul Moscadello, che pochi conoscono, è cosa nota che per anni l’azienda ha continuato a puntare sui vitigni internazionali che ha abbondantemente piantato. Per esempio, Di Lello in “Viaggio nel nuovo vino italiano” (1997) preannuncia la prossima uscita di un nuovo vino, il taglio bordolese Excelsus (prima annata 1993), un vino che a suo parere “lancia la sua sfida ai migliori bordolesi”. Poi sappiamo tutti che la Doc Sant’Antimo, che doveva concentrare la forza d’urto di questo tipo di vini, è stata un sostanziale flop.

L’ultima puntata poi è la meno edificante, con l’azienda implicata con altre sei nello scandalo noto come Brunellopoli, dal quale è uscita patteggiando la pena, ma al contempo dichiarandosi pienamente scagionata e omettendo di aver dovuto declassare parte del vino sequestrato (sfacciataggine che indusse la Procura di Siena a un altrettanto irrituale comunicato di chiarimento a stretto giro di posta).
Di lì a poco, l’azienda si battè all’interno del Consorzio per far passare questa innocente doppia revisione: “riteniamo che il Brunello di Montalcino debba essere prodotto con uve Sangiovese, con una minima tolleranza (3%-5%) da includere necessariamente nel Disciplinare di Produzione del Brunello di Montalcino, al fine di tutelare i produttori da eventuali minime disomogeneità in vigna ed errori umani in cantina.
Allo stesso tempo lavoreremo insieme agli altri produttori per sviluppare il Rosso di Montalcino in una denominazione più ampia in cui il Sangiovese, in assemblaggio con altre varietà, possa esprimere, con le sue caratteristiche, l´unicità del terroir di Montalcino: Super Tuscan di Montalcino”. Per fortuna fu battuta su entrambi i fronti.


Premesso che non mi interessa nulla dar ragione all'uno o all'altro, per amor di verità, caro gp, dovresti citare anche questo passaggio del report di Intravino (scritto da un ben noto produttore "tradizionalista" di Montalcino"): "Le opinioni sull’impatto di Villa Banfi sul territorio sono così discordanti che una analisi oggettiva è difficile, ma è certo che i suoi grandi investimenti promozionali e di marketing abbiano dato un tangibile contributo alla già grande notorietà del Brunello".

Anch'io, pe quel poco di mia conoscenza, ho sentito dire più volte che Banfi ha molto contribuito all'immagine di Montalcino all'estero e soprattutto negli USA: su questo, penso, non ci piove. Detto ciò, neanch'io bevo (più) i vini di Banfi, dopo aver provato anni fa con un certo disgusto un loro "rosso di Montalcino", che ricordava più un primitivo di manduria... :shock:
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Re: i Brunelli - la lista di Quelli del forum GR

Messaggioda gp » 25 ago 2014 17:52

Ho presente quel brano, dato che leggo le cose che linko. Se però leggi qualche intervento in questo thread, quella "già grande notorietà del Brunello" di cui parla Cinelli Colombini non risulta affatto chiara...

Condivido che poi alla fine "la prova del produttore sta nei vini" *. Io infatti ero partito da un discorso sulle gradazioni dei Brunelli 2009 dicendo che il Brunello di Banfi (il vino, quindi) per quanto mi riguardava lo lasciavo tutto ai suoi estimatori, e per risposta è arrivata la consueta difesa d'ufficio del produttore ricco e potente (l'azienda).

* Il motto anglosassone, empirista e antiretorico, è "the proof of the pudding is in the eating"
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Re: i Brunelli - la lista di Quelli del forum GR

Messaggioda Arktos » 28 ago 2014 09:40

alì65 ha scritto:
vinogodi ha scritto:..chiedo: perchè "Brunelli"? . Sappiamo che non si può "pluralizzare" il nome di vino o vitigno . Perchè , a fini dicitori come gli scriventi in questo thread, "gli" scappa tale improria dizione?
PS: un grande amico accademico linguista, più volte mi sottolineò questa anomalia da parte dei capiscitori seriali enofili , soliti a bestialità quali "Baroli", " Brunelli" , "Barbareschi" et consimili ... 8)


bhe, che c'è di male, io dico sempre i Borgogni, i Rodani e i Loiri!!!
per non parlare dei Champagni e i Moselli :D


i negriamari, i neri di troie, gli etni rossi e bianchi...
"I veri intenditori non bevono vino: degustano segreti." S. Dalì
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Re: i Brunelli - la lista di Quelli del forum GR

Messaggioda gp » 28 ago 2014 10:14

alì65 ha scritto:bhe, che c'è di male, io dico sempre i Borgogni

E non sei affatto il solo: tra i 32.500 esempi francesi, http://www.grandsbourgognes.com/fr/, "le plus grand choix de vins de Bourgogne".
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Re: i Brunelli - la lista di Quelli del forum GR

Messaggioda gp » 30 set 2014 15:07

Sul sito del Consorzio sono apparse le liste dei Brunelli premiati da due guide: GR e FIS-Bibenda (qui riordinate per tipologia e annata)

GR 2015 (10 premi)
Brunello di Montalcino 2009 – Baricci
Brunello di Montalcino 2009 – Biondi Santi
Brunello di Montalcino 2009 – Casanova di Neri
Brunello di Montalcino 2009 – Donna Olga
Brunello di Montalcino 2009 – La Cerbaiola
Brunello di Montalcino 2009 – Pietroso
Brunello di Montalcino Altero 2009 – Poggio Antico
Brunello di Montalcino Vigna Loreto 2009 – Mastrojanni
Brunello di Montalcino Vigna Manapetra 2009 – La Lecciaia
Brunello di Montalcino Riserva 2008 – Caprili

FIS 2015 (17 premi, 14 aziende)
Brunello di Montalcino 2009 – Biondi Santi Tenuta Greppo
Brunello di Montalcino 2009 – Le Potazzine
Brunello di Montalcino 2009 – Poggio di Sotto
Brunello di Montalcino 2009 – Salvioni [La Cerbaiola]
Brunello di Montalcino 2009 – Tenuta Oliveto
Brunello di Montalcino 2009 – Uccelliera
Brunello di Montalcino Cerretalto 2008 – Casanova di Neri
Brunello di Montalcino Selezione Madonna delle Grazie 2009 – Il Marroneto
Brunello di Montalcino Tenuta Nuova 2009 – Casanova di Neri
Brunello di Montalcino Ugolaia 2008 – Lisini
Brunello di Montalcino Vigna delle Raunate 2009 – Mocali
Brunello di Montalcino Vigna Loreto 2009 – Mastrojanni
Brunello di Montalcino Riserva 2008 – Biondi Santi Tenuta Greppo
Brunello di Montalcino Riserva 2008 – Poggio di Sotto
Brunello di Montalcino Riserva Phenomena 2008 – Sesti
Brunello di Montalcino Riserva Poggio alle Mura 2008 – Castello Banfi
Brunello di Montalcino Ris. Vigna Pianrosso S.Caterina d’Oro 2007 – Ciacci Piccolomini D’Aragona

Le liste sono parecchio diverse, con tre soli vini in comune e un'azienda premiata da entrambi ma con vini diversi (un caso al limite del funambolico!). Netta differenza nella valutazione implicita delle annate, ovvero delle tipologie: il numero di 2009 premiati è praticamente lo stesso (9-10), ma a questi la guida GR aggiunge una sola Riserva 2008 e stop, mentre la FIS aggiunge 4 Riserve 2008 e due selezioni della stessa annata, oltre a una Riserva 2007. Questo in parte dipende anche dai tre doppi premi assegnati dalla FIS (annata+Riserva in due casi e annata+selezione nell'altro), ma è significativo che nei due casi comuni, "dovendo" scegliere, la guida GR abbia preferito il base alla Riserva (Biondi Santi) o selezione (Casanova di Neri).

Come tratto comune, entrambe le guide hanno assegnato meno premi rispetto all'edizione 2014, anche se il calo è stato più drastico per il GR (da 15 a 10) che per la FIS (da 21 a 17). In entrambi i casi, la riduzione è tutta da imputare alle Riserve: l'anno scorso che era di scena la 2007 (con una coda di 2006) in entrambe le guide le Riserve si erano aggiudicate la metà più uno dei premi, mentre quest'anno i vini di annata 2009 (con una coda di 2008) hanno superato (FIS) o addirittura travolto (GR) le Riserve.
Il risultato curioso è che mentre sulla carta l'annata 2008 è giudicata in genere superiore alla 2009, i 2009 premiati quest'anno superano per entrambe le guide i 2008 premiati l'anno scorso di tre unità.
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Re: i Brunelli - la lista di Quelli del forum GR

Messaggioda Sibballatore » 02 ott 2014 20:24

Qualcuno di voi (paperofranco? ) aveva accennato ai Brunello di Fattoi.
Qualcuno può darmi qualche dritta in più?

Tra questi in elenco quale mi consigliate?

Brunello di Montalcino 2009
Brunello di Montalcino 2008
Brunello di Montalcino Riserva 2003
Brunello di Montalcino Riserva 2006
Brunello di Montalcino Riserva 2007
Brunello di Montalcino Selezione 2007

PS: cosa si intende esattamente per selezione?

Grazie
"Se l'alibi non regge e l'evidenza sfugge.....mira al cuore. Mira al cuore"
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Re: i Brunelli - la lista di Quelli del forum GR

Messaggioda gp » 22 gen 2015 17:31

Mi riattacco a questo thread, visto che nelle prime due pagine più d'uno ha citato in positivo Tiezzi.

Sentiti per così dire in anteprima (cioè ancora prima della presentazione Urbi et Orbi di Benvenuto Brunello) a Sangiovese Purosangue i due Brunelli 2010, Poggio Torrino e Vigna Soccorso. Al naso, note più animali nel primo, con sfumatura minerale di idrocarburi: nel secondo le parti sono invertite. Al gusto, entrambi sono sorretti da un'acidità marcata, che nel primo contrasta la dolcezza matura (non surmatura) e appena cioccolatosa, nel secondo ancora una volta è affiancata da netti idrocarburi -- una vera salt bomb, per parafrasare gli adoratori ammerigani dei vini fruit bomb. Per me, buona cosa avere tenuto distinti i due vigneti, producendo due vini effettivamente diversi, una doppia riuscita temo abbastanza rara a Montalcino.

Incuriosito da questi due assaggi volanti, ho confrontato alla cieca altri due Brunelli di Tiezzi, il Vigna Soccorso 2009 e il Vigna Soccorso Ris. 2008. Mi interessava vedere se e come si compensavano "effetto annata" (2008 migliore della 2009, forse anche decisamente migliore) e "effetto riserva" (a Montalcino e non solo spesso la riserva per com'è fatta aggiunge poco, per chi non ama un sovrappiù di alcol e di legno può perfino togliere).

Diverso l'assetto dei due vini. Il primo ha un naso più spazioso ed articolato, ma la bocca appare come sedata, nonostante l'acidità integra, a causa della burrosità leggermente vanigliata, la mineralità è sussurrata. Un buon vino, intendiamoci, ma secondo me da leggere nel contesto di un'annata minore.
Il secondo all'inizio ha un naso più monocorde, su note animali bruciate e legna arsa a cui poi si aggiunge la menta, ma il sapore fin da subito è un'altra cosa, sia per l'acidità irruenta sia per la mineralità di idrocarburi, ferro e iodio, con tannini ancora da domare: personalità da vendere, insomma, come ci si aspetta da un premier (se non addirittura grand) cru, e vino che certamente non metterà tutti d'accordo.

Dopo, dando un'occhiata alle due guide che avevo sottomano, mi sono abbastanza ritrovato con L'Espresso che ha preferito il secondo, sia pure nel suo caso di poco, e l'ha collocato appena sotto la sua soglia dell'eccellenza (17.5/20). Invece il Gambero Rosso non ha mandato in finale nessuno dei due (YY neri) e apparentemente a parità di fascia di punteggio ha preferito i due Brunelli 2009 alla Riserva 2008, visto che nella scheda commenta solo i primi, secondo l'uso invalso da qualche anno di descrivere solo il/i migliore/i di ogni azienda. Magari se ha tempo e voglia de magistris ci fornisce questo tassello mancante...
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Re: i Brunelli - la lista di Quelli del forum GR

Messaggioda emigrato » 22 gen 2015 22:14

Invece Slow Wine ha messo per primo il VS Riserva 2008, poi il VS 2009 e infine il Poggio Cerrino 2009, quindi in linea con l'Espresso.

Altri assaggi interessanti fra i 2010?
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Re: i Brunelli - la lista di Quelli del forum GR

Messaggioda gp » 23 gen 2015 13:09

Tra i Brunelli 2010 di Sangiovese Purosangue ne ho assaggiati altri tre.
Il Marroneto mi è piaciuto e mi è sembrato più concreto di altre annate sentite in precedenti occasioni, anche qui mineralità decisa oltre alla cconsueta florealità di rosa. Pur avendolo assaggiato sabato verso la fine, la temperatura di servizio di questo vino e del successivo era perfetta.
Tornesi, produttore assaggiato per la prima volta, è agli antipodi di quello che cerco in un Brunello: alcol sfocante (direi almeno 15°) e note di farina di castagna da appassimento delle uve. Alla cieca non lo avrei mai attribuito a un'annata equilibrata come la 2010.
Fattoi invece è un produttore che assaggio regolarmente da qualche anno, sempre con soddisfazione. Questa volta purtroppo, nonostante la promessa dell'annata, non è andata così, anche se sul thread delle bevute di gennaio vedo che a più d'uno è piaciuto. Il naso è quello consueto, con note terrose e bruciate, ma la bocca stavolta non tiene botta, segnata com'è da una nota immatura di cetriolo sottaceto che mi ha ricordato i rossi di Borgogna annata 2004. Non si può escludere naturalmente una bottiglia matta, anche se il produttore presente mi ha dato l'impressione di aspettarsi in qualche modo che potesse non piacere, ma allo stato il mio giudizio è questo.
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Re: i Brunelli - la lista di Quelli del forum GR

Messaggioda emigrato » 23 gen 2015 13:19

Grazie per le note :)
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Re: i Brunelli - la lista di Quelli del forum GR

Messaggioda gianni femminella » 24 gen 2015 11:47

gp ha scritto:Incuriosito da questi due assaggi volanti, ho confrontato alla cieca altri due Brunelli di Tiezzi, il Vigna Soccorso 2009 e il Vigna Soccorso Ris. 2008. Mi interessava vedere se e come si compensavano "effetto annata" (2008 migliore della 2009, forse anche decisamente migliore) e "effetto riserva" (a Montalcino e non solo spesso la riserva per com'è fatta aggiunge poco, per chi non ama un sovrappiù di alcol e di legno può perfino togliere).



Questo passaggio è intrigante. Mi ricorda l'analoga affermazione di un noto forumista ( che probabilmente non se ne ricorderà ). Potresti aggiungere qualcosa a quanto già detto?

Non sono in grado di argomentare più di tanto sui diversi risultati tra i vari vigneti di Tiezzi, ma per quanto riguarda Vigna Soccorso riserva ( riferendomi però ad altre annate ) è un vino che ho sempre trovato interessante e vicino ai miei gusti personali ( mi manca la mentalità del valutatore imparziale ).
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Re: i Brunelli - la lista di Quelli del forum GR

Messaggioda gp » 24 gen 2015 12:59

Guarda, per Montalcino si tratta di un'impressione generale basata su assaggi sporadici, sull'"altrove" inteso come Chianti Classico ho qualche assaggio in più e un'impressione ancora più netta (vedi tra i tanti la Ris. Vigna del Sorbo di Fontodi, che nelle annate recenti è diventata più volte un mostracchione da 15° in etichetta -- peraltro ora è stata "promossa" a Gran Selezione, non so se in toto).
Comunque è un fatto che quando a Montalcino trovi un produttore nelle tue corde vale la pena provare anche la riserva. Altro elemento importante è se la riserva viene realmente fatta solo nelle migliori annate come credo sia il caso di Tiezzi, Fattoi e altri e se "migliori" viene interpretato in senso classico o meno (da un punto di vista classico resto convinto che la 2006 sia migliore della 2007 e non viceversa, anche se non ho abbastanza assaggi di conferma). Altrimenti se per ragioni commerciali la riserva viene fatta anche nelle annate minori è logico che risulta un vino inadeguato a sopportare l'affinamento in legno più lungo.
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Re: i Brunelli - la lista di Quelli del forum GR

Messaggioda gp » 26 gen 2015 12:05

gp ha scritto:ho confrontato alla cieca altri due Brunelli di Tiezzi, il Vigna Soccorso 2009 e il Vigna Soccorso Ris. 2008. (...) Dopo, dando un'occhiata alle due guide che avevo sottomano, mi sono abbastanza ritrovato con L'Espresso che ha preferito il secondo, sia pure nel suo caso di poco, e l'ha collocato appena sotto la sua soglia dell'eccellenza (17.5/20). Invece il Gambero Rosso non ha mandato in finale nessuno dei due (YY neri) e apparentemente a parità di fascia di punteggio ha preferito i due Brunelli 2009 alla Riserva 2008, visto che nella scheda commenta solo i primi, secondo l'uso invalso da qualche anno di descrivere solo il/i migliore/i di ogni azienda. Magari se ha tempo e voglia de magistris ci fornisce questo tassello mancante...

Ci riprovo... :wink:
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Messaggioda de magistris » 26 gen 2015 13:03

gp ha scritto:
gp ha scritto:ho confrontato alla cieca altri due Brunelli di Tiezzi, il Vigna Soccorso 2009 e il Vigna Soccorso Ris. 2008. (...) Dopo, dando un'occhiata alle due guide che avevo sottomano, mi sono abbastanza ritrovato con L'Espresso che ha preferito il secondo, sia pure nel suo caso di poco, e l'ha collocato appena sotto la sua soglia dell'eccellenza (17.5/20). Invece il Gambero Rosso non ha mandato in finale nessuno dei due (YY neri) e apparentemente a parità di fascia di punteggio ha preferito i due Brunelli 2009 alla Riserva 2008, visto che nella scheda commenta solo i primi, secondo l'uso invalso da qualche anno di descrivere solo il/i migliore/i di ogni azienda. Magari se ha tempo e voglia de magistris ci fornisce questo tassello mancante...

Ci riprovo... :wink:


anche noi abbiamo preferito il Vigna Soccorso Riserva 2008 ai due 2009 (Vigna Soccorso e Poggio Cerrino), ma non così tanto da staccarlo nella categoria superiore dei due bicchieri rossi.
O meglio: gli assaggi estivi ci hanno condotto verso una valutazione più "prudente" rispetto ai primi assaggi invernali e primaverili (per capirci: avevo un 87/100 sul mio personale cartellino a Benvenuto Brunello).
In estate l'abbiamo ritrovato decisamente più evoluto e "verde", ne abbiamo stappate due bottiglie e non sono andati benissimo nemmeno i riassaggi a 24 e 48 ore dall'apertura.
In conclusione: i due bicchieri dei due Brunello 2009 sono legati ad una valutazione media intorno agli 80 punti, i due bicchieri del Vigna Soccorso Riserva 2008 scaturiscono da una valutazione media intorno agli 83-84 (in caso di esiti contrastanti tra inverno ed estate, di solito diamo più rilievo all'ultima tornata di assaggi, specie per vini che hanno già goduto di un lungo affinamento).
Spero di aver risposto in maniera esauriente. :wink:
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Re: i Brunelli - la lista di Quelli del forum GR

Messaggioda gp » 26 gen 2015 13:26

Grazie, come sempre, però a questo punto non ho capito come mai la scheda sull'azienda non commenta il vino che vi è piaciuto di più (VS ris. 2008) mentre descrive i due che vi sono piaciuti di meno (VS 2009 e PC 2009). Chi legge la guida, non sapendo quali voti stanno dietro alla fascia comune di appartenenza (YY), resta con l'impressione che il risultato sia stato diametralmente opposto.
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Messaggioda de magistris » 26 gen 2015 13:27

gp ha scritto:Grazie, come sempre, però a questo punto non ho capito come mai la scheda sull'azienda non commenta il vino che vi è piaciuto di più (VS ris. 2008) mentre descrive i due che vi sono piaciuti di meno (VS 2009 e PC 2009). Chi legge la guida, non sapendo quali voti stanno dietro alla fascia comune di appartenenza (YY), resta con l'impressione che il risultato sia stato diametralmente opposto.


è una giusta osservazione, però tieni presente che si cerca anche un po' di ruotare le etichette di cui si parla quando le valutazioni sono simili..
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Messaggioda gp » 26 gen 2015 13:53

Così però si rischia di far ruotare soprattutto qualcos'altro ai pochi pirla che ancora cercano qualcosa tra le righe delle guide... :roll:

Interessante la storia del "verde" e al contempo evoluto dei vostri assaggi estivi, sono due tratti (soprattutto il primo, se si intende "vegetale" piuttosto che "indietro nello sviluppo") che quasi sempre mi urtano e quindi tenderei a giurare che nella mia bottiglia non c'erano -- chissà, magari a un anno di distanza da quel Benvenuto Brunello il vino è tornato al punto di partenza, sta di fatto che 87-88/100 li sottoscriverei al volo... Ovvio però che non ho una chiara nozione del baricentro attuale della denominazione, può essere che in un contesto più comparativo l'avrei apprezzato un po' di meno.
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Re: i Brunelli - la lista di Quelli del forum GR

Messaggioda de magistris » 26 gen 2015 17:15

gp ha scritto:Così però si rischia di far ruotare soprattutto qualcos'altro ai pochi pirla che ancora cercano qualcosa tra le righe delle guide... :roll:

Interessante la storia del "verde" e al contempo evoluto dei vostri assaggi estivi, sono due tratti (soprattutto il primo, se si intende "vegetale" piuttosto che "indietro nello sviluppo") che quasi sempre mi urtano e quindi tenderei a giurare che nella mia bottiglia non c'erano -- chissà, magari a un anno di distanza da quel Benvenuto Brunello il vino è tornato al punto di partenza, sta di fatto che 87-88/100 li sottoscriverei al volo... Ovvio però che non ho una chiara nozione del baricentro attuale della denominazione, può essere che in un contesto più comparativo l'avrei apprezzato un po' di meno.


non è proprio così: i tre vini sono esattamente equivalenti come valutazione per il "metro" utilizzato dalla guida, da sempre impostato su fasce di punteggio anziché su un numero secco. Poi si può discutere sull'opportunità di avere maggiore spazio di testo riservato ai vini anziché alle informazioni "generali" sull'azienda, gli stili, la gamma, ecc.

Per risponderti con maggiore precisione, dovrei riassaggiare quel Vigna Soccorso Riserva 2008 adesso: alla prima occasione ci provo (magari accanto al 2008 "base" uscito l'anno scorso).
Posso comunque dirti che le nostre impressioni sulle selezioni e le riserve 2008 sono state tendenzialmente negative. Da questi vini è legittimo aspettarsi qualcosa di più in rapporto alle rispettive versioni "annata", ma anche stavolta ci è sembrato fossero proprio poche le etichette capaci di "accontentare" in tal senso.
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Messaggioda gp » 26 gen 2015 17:41

de magistris ha scritto:Posso comunque dirti che le nostre impressioni sulle selezioni e le riserve 2008 sono state tendenzialmente negative. Da questi vini è legittimo aspettarsi qualcosa di più in rapporto alle rispettive versioni "annata", ma anche stavolta ci è sembrato fossero proprio poche le etichette capaci di "accontentare" in tal senso.

Una volta tanto, una valutazione sostanzialmente condivisa da un tot di guide per le Riserve 2008 (L'Espresso, Slowine, Bibenda), almeno a livello di numero di eccellenze, così come comune era stata la valutazione più positiva delle Riserve 2007 l'anno scorso. Sarebbe interessante fare un confronto tra qualche anno, magari a cura di qualcuna delle poche riviste, visto che le molte guide ovviamente hanno tutt'altro da fare...
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