Penso che sia un'ottima cosa noi possiamo portarci ottimi prodotti da casa senza problemi e il locale ha il vantaggio di non dover spendere nulla in cantina voi che dite?
P.s.
Ancora non ho avuto modo di andarci

benux ha scritto:A Cupra Marittima lo chef Michele Alesiani ha preso la gestione di un locale il Pepe Nero e come novità c'è il fatto che il vino te lo devi portare da casa.
Penso che sia un'ottima cosa noi possiamo portarci ottimi prodotti da casa senza problemi e il locale ha il vantaggio di non dover spendere nulla in cantina voi che dite?
P.s.
Ancora non ho avuto modo di andarci
@ndre@ ha scritto:bah ...se d'estate voglio bere un vino bianco o bollicine,dovrei organizzarmi con un frigo portatile....ok vado da un altra parte!!!
benux ha scritto:@ndre@ ha scritto:bah ...se d'estate voglio bere un vino bianco o bollicine,dovrei organizzarmi con un frigo portatile....ok vado da un altra parte!!!
beh c'è il vino della casa
vittoxx ha scritto:A me un ristorante senza vino pare una cagata pazzesca
Kalosartipos ha scritto:vittoxx ha scritto:A me un ristorante senza vino pare una cagata pazzesca
"Trattoria Potëmkin"
vittoxx ha scritto:o con l'amante (e la seconda di solito non va ad acqua);
benux ha scritto:A Cupra Marittima lo chef Michele Alesiani ha preso la gestione di un locale il Pepe Nero e come novità c'è il fatto che il vino te lo devi portare da casa.
Penso che sia un'ottima cosa noi possiamo portarci ottimi prodotti da casa senza problemi e il locale ha il vantaggio di non dover spendere nulla in cantina voi che dite?
P.s.
Ancora non ho avuto modo di andarci
benux ha scritto:A Cupra Marittima lo chef Michele Alesiani ha preso la gestione di un locale il Pepe Nero e come novità c'è il fatto che il vino te lo devi portare da casa.
Penso che sia un'ottima cosa noi possiamo portarci ottimi prodotti da casa senza problemi e il locale ha il vantaggio di non dover spendere nulla in cantina voi che dite?
marcolandia ha scritto:Secondo me un ristorante senza vino è come una donna senza patata.
Piuttosto che scegliere di non avere alcun vino in carta punterei su quel tesoretto di bottiglie, sia Italiane che Francesi, con prezzo al distributore tra i 5 e i 12 euro (e ce ne sono parecchie e pure buone) in modo da proporre al cliente vini tra i 15 e i 30 euro e far girare tanto la cantina. Le carte con le "icone" o vini prezzo sorgente 30 euro sono al momento un suicidio finanziario.
marcolandia ha scritto:Secondo me un ristorante senza vino è come una donna senza patata.
Piuttosto che scegliere di non avere alcun vino in carta punterei su quel tesoretto di bottiglie, sia Italiane che Francesi, con prezzo al distributore tra i 5 e i 12 euro (e ce ne sono parecchie e pure buone) in modo da proporre al cliente vini tra i 15 e i 30 euro e far girare tanto la cantina. Le carte con le "icone" o vini prezzo sorgente 30 euro sono al momento un suicidio finanziario.
il chiaro ha scritto:Se il proprietario è pure un appassionato dovrebbe avere la capacità di mettere in piedi una carta intelligente con ottimi Q/P senza investire un capitale.
Francvino ha scritto:marcolandia ha scritto:Secondo me un ristorante senza vino è come una donna senza patata.
Piuttosto che scegliere di non avere alcun vino in carta punterei su quel tesoretto di bottiglie, sia Italiane che Francesi, con prezzo al distributore tra i 5 e i 12 euro (e ce ne sono parecchie e pure buone) in modo da proporre al cliente vini tra i 15 e i 30 euro e far girare tanto la cantina. Le carte con le "icone" o vini prezzo sorgente 30 euro sono al momento un suicidio finanziario.
Michele ha già dato sotto questo punto di vista portando in Italia migliaia di casse di Fleurie e di Morgon.
Lui ha vissuto sulla propria pelle cosa significasse avere una cantina mastodontica. Ora ha scelto questa strada per evitare ogni sorta di zavorra e perché lui è stato sempre un passettino avanti a tutti.
Poi il vino c'è lo stesso, qualche bottiglia di piccoli produttori locali, tipo Kupra, la si trova così come un onesto vino sfuso.
Questa formula a me non dispiace, nonostante gli evidenti limiti del caso.
Magari ogni ristorante permettesse di far portare liberamente la propria bottiglia.
ps: attenzione alle donne senza patata. Marrazzo, Sircana e molti altri (immagino anche qualche lettore qua dentro) pensano siano meglio.
davidef ha scritto:marcolandia ha scritto:Secondo me un ristorante senza vino è come una donna senza patata.
Piuttosto che scegliere di non avere alcun vino in carta punterei su quel tesoretto di bottiglie, sia Italiane che Francesi, con prezzo al distributore tra i 5 e i 12 euro (e ce ne sono parecchie e pure buone) in modo da proporre al cliente vini tra i 15 e i 30 euro e far girare tanto la cantina. Le carte con le "icone" o vini prezzo sorgente 30 euro sono al momento un suicidio finanziario.
12 euro portati a 30 in carta...capisco possa essere una prassi ma con queste moltiplicazioni di vino temo se ne venderà sempre meno al ristorante
io sposo l'idea al 100%, microcarta 15 vini ed il cliente libero di portare quello che vuole, sarei li molto spesso
marcolandia ha scritto:Francvino ha scritto:marcolandia ha scritto:
Piuttosto che scegliere di non avere alcun vino in carta punterei su quel tesoretto di bottiglie, sia Italiane che Francesi, con prezzo al distributore tra i 5 e i 12 euro (e ce ne sono parecchie e pure buone) in modo da proporre al cliente vini tra i 15 e i 30 euro e far girare tanto la cantina. Le carte con le "icone" o vini prezzo sorgente 30 euro sono al momento un suicidio finanziario.
Michele ha già dato sotto questo punto di vista portando in Italia migliaia di casse di Fleurie e di Morgon.
Lui ha vissuto sulla propria pelle cosa significasse avere una cantina mastodontica. Ora ha scelto questa strada per evitare ogni sorta di zavorra e perché lui è stato sempre un passettino avanti a tutti.
Poi il vino c'è lo stesso, qualche bottiglia di piccoli produttori locali, tipo Kupra, la si trova così come un onesto vino sfuso.
Questa formula a me non dispiace, nonostante gli evidenti limiti del caso.
Magari ogni ristorante permettesse di far portare liberamente la propria bottiglia.
Ecco, siamo già passati dal non avere una carta ad avere qualche bottiglia e anche qualche chicca. Non si tratta quindi di un locale completamente "dry".