Messaggioda M. de Hades » 21 feb 2013 20:20
Qualche impressione in ordine sparso di ritorno da Barolo & Barbaresco a Milano.
ROBERTO VOERZIO
Resto spiazzato da La Serra e Rocche dell'Annunziata 2008, con frutto già molto evoluto e piuttosto stanco, col secondo un po' meglio in bocca, ma comunque sempre sul decadente.
Non male Vecchie Viti dei Capalot e Brunate Riserva 2007, ma la vera bomba arriva col Fossati Case Nere Riserva 2003, dieci anni di evoluzione almeno due terzi dei quali passati in bottiglia. Annata, come tutti sappiamo, torrida, con tanti vini dal frutto cotto e dai tannini verdi e acerbissimi. Questo è invece incredibile per integrità di frutto e fittezza e maturità di tannino. Un vino che davvero sbalordisce per quanto è buono e profondo e complesso e ricco e godibile e integro e pieno e.......
BARALE
Bussia 2008 e Cannubi 2007 non indimenticabili, entrambi col frutto un po' sulle note macerate e evolutive.
Meglio il Barbaresco Serraboella 2008, più fresco ed elegante, con bella dolcezza in bocca, ma comunque di piacevole succosità.
Quel che colpisce di più, però, è il Metodo Classico 2008 da uve pinot nero e chardonnay, fresco e fragrante e insieme cremoso e appagante. Gran bello spumantino.
BURLOTTO
Pelaverga 2011 bello speziato, pepatello, vegetale, geranioso, con bocca dolce e fresca, stuzzicante e stimolante, a tratti radicosa.
Poi i Barolo, Classico 2009, Acclivi 2009 e Cannubi 2009, tutti con la levità e la bevibilità della casa ben delineate e riconoscibili. Più carnoso, fruttato e fuso, naturalmente, il Cannubi, ma in tutti evidente la mano del produttore.
Bellissimo l'Acclivi 2006, fine, elegante, di eccellente e ben cadenzata progressione in bocca.
MARCHESI DI GRESY
Barbaresco 2009 molto bello e piacevole, fine e garbato, con rosa e camino molto accomodanti.
Su tutti buonissimo Martinenga Gaiun 2004, che porta a livelli elevatissimi il consueto garbo e la consueta grande eleganza della casa.
Martinenga Gaiun 1997 un poco etereo, con fiore appassito, rosa e viola, ma il frutto è ancora piuttosto integro e sostenuto da una tannicità abbastanza affusolata, ma certamente non molle.
MONTALBERA, TERRA DEL RUCHE'
Ho voluto assaggiare il Barolo Levoluzione 2008 che non conoscevo, prodotto con uve provenienti da La Morra e Castiglione Falletto. "Vino frutto" per ammissione dello stesso produttore, così pensato e così eseguito. Non è il mio Barolo.
ENZO BOGLIETTI
Spicca un bell'Arione 2009, con tutte le sue cosette a posto, ampia e folta speziatura, complessità, potenza e tannini davvero rigogliosi e rigorosi, decisamente "Serralunga style".
ODDERO PODERI E CANTINE
Su tutti il Rocche di Castiglione 2008, ampio, elegante, minerale, molto ricco di declinazioni e sfaccettature, frutto fragrante, grande sapidità e grande profondità.
Per niente male anche il Barbaresco Gallina 2009, con una bella e accomodante nota di camino a dettare il ritmo di una scansione tutto sommato molto confortevole.
BRUNO ROCCA
Innanzitutto nessun ecceso di legno e nessuna nota smaltata.
A me è piaciuto moltissimo Rabajà 2009, molto preciso e definito, bella struttura, col frutto appena un filo zuccherino, ma ben sostenuto e ripreso da un tannino di bella ed equilibrata espressione.
SCHIAVENZA
Serralunga in tutta la sua magnificenza.
Di quest'azienda sono letteralmente innamorato, quindi forse i miei giudizi fanno poco testo, però Broglio 2008 e, soprattutto, Broglio Riserva 2004 sono due vini che non possono lasciare indifferenti, entrambi incazzatissimi, vigorosi, austeri... nel 2004 bellissime note di spezie e camino.
Certo che anche Broglio Riserva 2006 ha tante belle cosette da dire...
Vabbè, basta così.
Per il resto dovrei "decifrare" le confuse note sul taccuino. Il fatto è che i banchetti erano stretti, c'era un po' di gente, quindi non era agevole usare la sputacchiera per sputare, così... non ho sputato!!!
Pertanto sono forse un filino obnubilato.
Vedrò di chiarirmi meglio le idee quando sarò più lucido...