Seriamente.. Valpolicella

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Alberto Piede
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Seriamente.. Valpolicella

Messaggioda Alberto Piede » 03 dic 2012 09:44

Con un manipolo di coraggiosi bevitori, si voleva provare l'Amarone 2003 di Quintarelli, a quel punto anche la Riserva di Zymè 2001 e mettendo un paio di bottiglie di contorno è venuta fuori una discreta bevuta:

Champagne BdB Claude Cazals Carte d'Or
Valpolicella Classico Superiore Campo Morar, VIviani - 2001
IGT Rosso Veronese La Poja, Allegrini - 2000
Valpolicella Classico Superiore, Quintarelli - 2000
Purpuresus, Cantine Ferri - 2007
Valpolicella Superiore, Dal Forno - 1995
Amarone Classico, Bertani - 1995
Amarone Classico, Quintarelli - 2003
Amarone Classico Riserva La Mattonara, Zymè - 2001
Amarone Classico, Monte dei Ragni - 2006
Amarone Classico Casa dei Bepi, Viviani - 2001
Recioto Classico Sant'Ulderico, Monte dall'Ora - 2007

Poi siccome non si vive di solo vino abbiamo accompagnato con qualche salume dalla lessinia (culatello cotto, guanciale, lombo di maiale al pepe rosa, salame gentile), un' eccezionale soppressa di filetto, bigoli all'anara, una sontuosa lepre in salmì (100/100 oggettivissimi) e finito con pasta frolla della lessinia e sfogliatine (di Bassano! :D )
Vini tutti molto interessanti e veramente buoni, nessun vino caricaturale, a questi livelli la Valpolicella è davvero una goduria, difficile fare un podio.
Per me in testa Quintarelli, ma Monte dei Ragni è un serio contendente, ai piedi del podio la Riserva di Zymè dalla materia mostruosa, come mostruoso è l'equilibrio con tanta acidità a supporto, ha forse un filo di dolcezza in più del necessario, ma è anche il più giovane e compresso, lo penalizzo per essere ancora segnato dal legno, ma con tutta quella materia non credo farà fatica ad integrarsi al meglio. Dopo metto delle note più precise.
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marwine
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Re: Seriamente.. Valpolicella

Messaggioda marwine » 03 dic 2012 10:43

Complimenti,bellissima.
Se mi aveste invitato,sarei venuto di corsa :D
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I VOSTRI ETILOMETRI NON FERMERANNO LA NOSTRA SETE (N/≡\V)

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Re: Seriamente.. Valpolicella

Messaggioda arnaldo » 03 dic 2012 10:50

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La serie delle VALPO.........
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Re: Seriamente.. Valpolicella

Messaggioda arnaldo » 03 dic 2012 10:53

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La serie dei Grandi Amaroni
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Re: Seriamente.. Valpolicella

Messaggioda arnaldo » 03 dic 2012 10:54

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Gli ospiti/ringer della giornata
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Re: Seriamente.. Valpolicella

Messaggioda arnaldo » 03 dic 2012 10:56

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Alcuni dei "beati" partecipanti......
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Re: Seriamente.. Valpolicella

Messaggioda Nebbiolino » 03 dic 2012 11:57

Bellissima giornata ragazzi, di quelle che restano in mente a lungo.
Incomprensibile il silenzio di questo forum sull'Amarone, vino in grado di garantire punte di eccellenza assolute.
Quintarelli fuori dal tempo, non stupisce dopo l'assaggio del loro "base" che abbiano deciso di fare la riserva nel 2003; ma la sorpresa di ieri, per me, è stato l'amarone di Monte dei Ragni: secchissimo in bocca, offriva un naso caratterizzato da note minerali e floreali bellissime... cenere, incenso, rosa canina... bellissimo, continuavo a portarmi il bicchiere al naso.
Complimenti alla Valpolicella '95 di Dal Forno e a alla 2000 di Quintarelli, vini sì ricchi ma connotati da equilibrio ed eleganza; e tuttavia, dovendo scegliere un valpolicella da aprire ogni giorno, il Campo Morar 2001 di Viviani sarebbe in cima alla lista... beva assassina ragazzi... :shock:
Attendo con ansia la prossima bicchierata sul tema. :D
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Re: Seriamente.. Valpolicella

Messaggioda arnaldo » 03 dic 2012 12:00

Ah che splendida giornata....e si' che fuori piovicchiava, una di quelle giornate "uggiose" che te ne stai in poltrona tutto il giorno,al calduccio.....Invece no! Questa è una di quelle giornate che riconcilia chiunque sia in una fase di crisi VS Bacco,chiunque sia stanco dei soliti sentori di incenso, di polveri varie, di fruttini sfumati, di salmastri associati. No, oggi giornata di vini pieni, solari, ampi, fruttati, goderecci.La Valpolicella ha tenuto banco presso la dimora di AlbertoFPiede ed è stata standing ovation. Consiglio caldamente a tutti, indistintamente, ogni tanto, di lasciarsi andare,senza remore, e di bere qualche buona Valpolicella,magari concedendosi anche un amarone (massimo 2.....)perchè in zona c'è roba buona,tanto buona.Fatto il dovuto sermone ringrazio sentitamente Alberto, bravissimo ad impostare una serie di vini di alto livello, tantopiu' con una serie di cibarie da leccarsi baffi.....ecco la serie targata Verona (i ringer li piazzo dopo.....)
-az agr VIVIANI - Valpolicella Class Sup Campo Morar 2001 - partenza col botto! Rubino tendente al granato. Naso sanguigno che vira sulla frutta macerata e le erbe aromatiche,tabacco secco e cacao. bocca vibrante,fresca,piu' verticale che orizzontale,nitida,succosa,di beva straordinaria e con bella persistenza. Gran,gran bella bottiglia,da subito.Viviani una garanzia.
-az agr ALLEGRINI - IGT La Poia 2000 - da un estremo all'altro. Il vino piu' deludente della giornata. Fatto Ok ma troppo tecnico,un esercizio stilistico fatto per l'export,tanta polpa ma pure troppo legno/tabacco nero/spezie scure, che rendono naso/bocca un vino pesante per i nostri standard, e col tannino ancora asciugante (non si risolve piu'....).Bocciato.
-az agr QUINTARELLI - Valpolicella Classico Sup 2000 - aahh che buona!!!Consiglio a tutti,prima o dopo.......meglio prima.....
UN amaroncino in miniatura, solare,caldo,di buon equilibrio, appassimento fine ma ben avvertibile, le declinazioni sfiorano i toni aranciati dell'agrume rosso,ma ci sono spezie fini,uvetta appassita,noce moscata.......ha beva,polpa,bella sapidita' e una lunga persistenza.Ottima bottiglia davvero!!!!
az agr BERTANI - Amarone classico 1995 - granato trasparente.Il classico che non tramonta mai, immortale. Vagamente confuso al naso, per via di una nota polverosa,rimanda echi di frutta disidratata, corteccia,spezie macinate,con una puntina di acetica che andava e veniva....bocca scheletrica,secca,verticale,con buona tensione ed allungo,un vino che bevi e non ti stanca assolutamente......ma a fianco c'era.....
-az agr DAL FORNO -Valpolicella Superiore 1995 ricordi sontuosi di un altra bt pari annata bevuta in Lessinia l'anno scorso,e grande riconferma. Rubino intenso. Ha quel pizzico di nota erbacea fresca ben bilanciata con frutto ,china, caffe',poi balsami...e bocca molto goduriosa,trascinante,appassimento giocato alla perfezione,con acidita' e persistenza lunghissima. Grande bottiglia!
Poi i due mostri.......le star della giornata.......
az agr QUINTARELLI- Amarone classico 2003 - subito la voglia di mettere il naso nel primo amarone dopo il Bepi...il new deal........ed è un naso goloso, irradiato da toni di uva appassita, di erbe aromatiche,di radice di china,di tabacco biondo.....solare,quasi sfacciato nella sua prontezza. Anche in bocca rivela queste note godibili fin da subito,c'è intensita',corpo,struttura,e beva molto coinvolgente,macche' tenore alcolico,macche' difficolta' nella beva....sfatiamo queste convinzioni assurde........Il New deal in casa Quintarelli è cominciato bene.......
az agr ZYME' - Amarone Riserva LA MATTONARA 2001 - se Quintarelli è il classico intramontabile dal quale non si puo' prescindere.......ZYme' è il "Nuovo" (ma neanche tanto) classico che avanza.....riletto in una chiave un po' piu' moderna.......diciamo a meta' strada tra il Bepi e il modernismo sfrenato di Romano. Barrique si' ma con giudizio.....diciamo cosi'.......Che mostro,ragazzi!!! Quanta materia! Che polpa! Che intensita'! C'è ancora un filino di legno ?? Sicuramente non penalizzante...anzi, da grande supporto alla massa glicerica per portarlo avanti nei decenni....e che freschezza, che golosita' (ancora salivo al pensiero....) i ragazzi tutti siamo stravolti dalla bonta' di questa bottiglia. Spezie,cioccolato,inchiostro,frutta scura appassita,poi balsamico intenso,ti stura quasi le narici....uno spettacolo.........costa ma ne vale tanto la pena.......consigliato caldamente........
az agr MONTEdeiRAGNI - Amarone Classico 2006 - Sorpresona della giornata! Ne avevo sentito parlare Molto Bene....ma non credevo si arrivasse a tanto. E si che arrivava dopo i due mostri, che avevano annebbiato le nostri menti/e Palati..........
invece ha avuto la capacita' e le qualita' di resettarci subito e di esclamare "mannaggia ma quanto è buono"..........rubino trasparente,naso leggiadro, non urlato come Zyme'...qui siamo su toni classici molto fini....ritornano le erbe aromatiche e i fruttini appassiti,fiori macerati,quasi un ginger con folate erbacee.Bocca magistrale, secca,freschissima,di una nitidezza nei sapori unica,totale, molto appagante, e che allungo/persistenza......da trovare ed acquistare,azienda che sentiremo parlare.....
az agr VIVIANI - Amarone classico della CASA dei BEPI 2001 - ritorna Viviani...e non delude ancora,anzi.....qui è rubino piu' scuro, le sensazioni sono piu' sul caffe', la frutta matura sottospirito,presto con riflessi balsamici molto corroboranti,da l'idea di essere piu' concentrato e con maggior spessore rispetto a MonteDR,ma la beva pure qui ha polpa,materia,bell'equilibrio tra le parti,anzi pare abbia ancora margini di crescita,mamma che buono,ti viene voglia di masticarlo....e si che è arrivato tra gli ultimi del servizio..........
Durissima in queste condizioni fare un podio solo. Si dovrebbe farne due...uno per le Valpo, uno gli Amaroni.
Qui metto in testa Zyme', poi MOntedeiRagni (per lo stupore/novita') indi Quintarelli (la bonta' qui' è scontata......
sulle Valpo........in testa DALFORNO, poi QUINTARELLI,poi VIVIANI........... questi sono i miei podi.......SUi ringer........
- CLAUDE CAZALS Carte D'or: buon champagne d'inizio,partito sul fruttino intenso, sbuffante,con un lieve tocco Bon-Bon di caramella,dalla beva rotonda,fresca,con lievissimo dosage per renderlo esay-to-drink......
-NICOLA FERRI - Purpureus 2007 - il primitivo era nel lotto delle Valpo (insieme a dei mostri sacri) e non ha per nulla sfigurato. IL primitivo,dato la ricchezza genetica che ha di suo, non ha nemmeno bisogno di chissa' quali artifizi.......qui la prova è ben riuscita, ed anche lui entra di diritto nel club "ALCOOL ALTO MA SENTITO NIENTE". Vuol dire che tutto è ben giocato e gestito. Bravo Nicola!
Poi i TRE DOLCI.....
-MONTEdall'ORA - Recioto Sant Ulderico 2007 - L'altra azienda sotto i riflettori negli ultimi tempi. Gia' bevuto in azienda si conferma un ottimo recioto, fresco, fruttato con echi vinosi e speziati.........dalla beva trascinante,golosa.....miglior dolce della giornata.....
-SANGIUSTOA RENTENNANO - Vin SanGiusto 1999 - Un omaggio a Pill che tanto lo ama.Personalmente l'ho trovato tanto (troppo)denso..il solito mostro di zuccheri,datteri,miele,albicocca disidratata,con poca freschezza (qualcosa c'era) sommersa com'era dal resto. Faccio sempre piu' fatica a bere ed apprezzare questo tipo di vino dolce.
-CLEMENS BUSCH - Marienburg auslese 2010 - all'opposto. Un fiume di acidita' che sommerge il lato dolce di questo riesling che sara' spendido in divenire. Ora quasi ingiudicabile (i fans invece diranno che è buono ora e che fra tre anni sara' marcio......)
Un grazie enorme ad Alberto, un saluto all'ottima compagnia,in particolar modo a Marzio per aver sopportato questa masnada di Veneti vivaci,coloriti,accalorati,spesso sopra le righe,stregati dal fascino della Valpolicella...........e a tutti gli altri.........
PS Molto buono tutto, ma quella lepre,Max.........ricorda di dare un bacio in fronte a chi ti ho detto......che Dio la Benedica!
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Alberto Piede
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Re: Seriamente.. Valpolicella

Messaggioda Alberto Piede » 03 dic 2012 12:46

Qualche nota sui vini

Valpolicella Classico Superiore Campo Morar, Viviani - 2001
Subito un bel naso nitido di ciliegia sotto spirito, molto tipico, qualche spezia, lo metti in bocca e sorprende per la freschezza, l'acidità, le note agrumate di arancia sanguinella, sembra chiudere un po'velocemente, un altro sorso per verificare, un altro perchè è veramante buono e allora sì che chiude velocemente nel senso che il bicchiere è già vuoto. Da vigne in alta collina (sui 400m) ha nella freschezza e nella finezza le sue doti migliori, non molla di un centimetro col passare del tempo. Se non sbaglio è stato il primo Valpolicella ad essere premiato con i tre bicchieri.

IGT Rosso Veronese La Poja, Allegrini - 2000
Qui il registro è un altro, legno, tanto legno, troppo legno, la materia c'è, c'è la frutta surmatura, il cioccolato, ma manca la piacevolezza, il sorso è un po'difficoltoso, astringente. Il vino che mi è piaciuto meno della giornata. Non è un vino fatto male, ma al di là del gusto "internazionale" potrebbe essere un vino di qualsiasi parte del mondo, ed è paradossale per un'etichetta che fa della vigna La Poja (splendida tra l'altro, in cima alla Grola) e dell'uso della sola Corvina, un motivo di caratterizzazione territoriale e tipicità. Sorpassato

Valpolicella Classico Superiore, Quintarelli - 2000
Questo è un diesel (non turbo, solo diesel), parte piano, non particolarmente espressivo, un po'cupo su note surmature in bocca molto carico, un po'caldo per l'alcool. Ho sempre pensato che negli ultimi anni (dal 1997) questo vino fosse un po'troppo carico (il 1995 aveva 13.5%, il 2000 15% alcool), e non ho mai capito perchè mentre gli altri Valpolicella vengono bastonati per il troppo alcool, la troppa concentrazione (speso giustamente) Quintarelli avesse una specie di "lasciapassare" per cui nelle note risultava sempre mobile, sfaccettato, bevibilissimo etc.. Conoscendo la freschezza e bevibilità di Viviani Campo Morar 2001 ero pronto a prendermi una bella rivincita, ma quando ero lì per sentenziarne la disfatta, sto maledetto comicia una progressione "alla Bolt" davvero impressionante, il frutto surmaturo si fa più delineato, arrivano le spezie, le erbe aromatiche, rimane più strutturato di Viviani, ma anche più completo al sorso, e anche lui continua a crescere per tutta la giornata senza mai mollare. Diabolico

Purpureus, Cantine Ferri – 2007
Un intruso non facilmente confondibile col resto, ma avevo piacere a proporre un vino molto buono per ringraziare la generosità di Nicola Ferri. Marzio ha riconosciuto il Primitivo in poche snasate, e altri al tavolo avevano già bevuto il Purpureus con soddisfazione. Spiccata speziatura al naso, frutta matura, prugna, non si avverte nessun eccesso alcolico fastidioso, anzi il quadro complessivo è di bella freschezza ed il vino si beve senza fatica.

Amarone Classico, Bertani – 1995
Parte non pulitissimo al naso, un po’sfuocato. In bocca è un peso medio con una spiccata acidità a tratti anche scomposta che comunque gli dona grande facilità di beva. Nel tempo si pulisce e viene fuori un tratto fumè ed una spiccata mineralità scura, c’è anche la frutta surmatura, ma più in sottofondo, è un vino che gioca su piccole sfaccettaure. Rimane l’Amarone più tradizionale, con i suoi lati positivi e negativi, non cerca l’integrità del frutto la sfrontatezza, ma è lì sul filo dell’ossidazione su registri quasi “autunnali”, con questa mineralità e acidità che ti invitano a berne ancora e che ne fanno il migliore compagno per il cibo. Fascino retrò

Valpolicella Superiore, Dal Forno – 1995
Alla mattina lo stappo e mi attendo un esplosione di alcool, frutta, rovere.. invece niente, ne verso in un bicchiere, lo porto al naso.. zero, nulla eccetto qualche nota medicinale.. mi preparo al peggio, ma lascio comunque il vino nel bicchiere e la bottiglia leggermente scolma per qualche ora, senza riassaggiare fino alla degustazione. Qui ancora niente esplosioni, ma un bel profilo maturo, il legno ormai digerito lascia dei bei ricordi speziati, una nota vegetale che ho sempre trovato nel suo Amarone, nessun alcool disturbante, in bocca un acidità da paura, inattesa, lo bilancia perfettamente. La frutta surmatura si sente, il profilo è decisamente amaroneggiante, ma molto diverso da altre Valpolicella di Dal Forno che ho bevuto, molto più composto, più affascinante e con questa acidità rinfrescante davvero spiazzante, perché dal naso ti aspetteresti un vino un po’morbido, rotondo ed invece sono sferzate sulla lingua. Credo che nel 1995 Dal Forno fosse ancora in una fase di “sperimentazione”, fatto normale per un produttore sempre alla ricerca maniacale della perfezione e del raggiungimento del suo ideale di vino. Forse questo 1995 non rappresenta questo ideale, ma oggi è un gran bel vino.

Amarone Classico, Quintarelli – 2003
L’abbiamo presa alla larga, ma alla fine si arriva alla sfida “clou” della giornata, come sarà questa nuova uscita di Quintarelli? Basta avvicinare il naso al bicchiere: intenso, sfacciato, disponibile, note di frutta surmatura, sembra di assaggiare l’uva dal fruttaio, cenni floreali, spezie, in bocca è un nettare, non c’è niente fuori posto, nessun eccesso, nessuna mancanza, un’apparente semplicità che nasconde un equilibrio davvero perfetto. Non ha la profondità del 2000? Forse, ma chissenefrega, è talmente buono! Mi impressiona la facilità di beva, la suadenza, poco cerebrale e molto carnale, lo bevo e me lo godo, ma proprio tanto.

Amarone Classico Riserva La Mattonara, Zymè – 2001
Il naso è molto intenso, il rovere la fa un po’da padrone, ma ci sono anche spezie, e una ciliegia surmatura ad arricchire il quadro, la bocca è monumentale, concentrata, dalla straordinaria intensità, la percezione è ce ci sia un pochino più di dolcezza, ma il tutto è sorretto da un’acidità che riesce a mantenere tutto in perfetto equilibrio, vino di una lunghezza incredibile, ricchissimo, ma mai stancante, di straordinaria fattura. Ad oggi il vino risulta ancora un po’compresso, non così sfrontatamente disponibile come Quintarelli, inoltre la nota del rovere ad oggi è un po’invadente, ma non ho dubbi che verrà digerita da tutta quella straordinaria materia. La magia dell’amarone risiede proprio nel riuscire a dare equilibrio ad un vino che è a fondo scala in tanti parametri, ed è la straordinaria difficoltà dell’appassimento che solo i migliori produttori riescono a maneggiare con destrezza e Celestino Gaspari è sicuramente uno di questi eccezionali artigiani.

In teoria la bevuta si doveva concludere con i due “sfidanti” poi Marwine si è lamentato che voleva più amarone e onestamente dopo la doppia batosta calcistica non me la sono sentita di dargli un’ulteriore delusione, così ho aggiunto un paio di bottiglie che potessero in qualche modo riuscire nel difficile compito di confrontarsi con i due big

Amarone Classico, Monte dei Ragni – 2006
Il mondo del vino è bello perché non finisce mai di sorprenderti, come questo Amarone, lo stappi e non sembra neanche amarone: fiori, frutta in un quadro di straordinaria freschezza, una leggera nota animale.. mai sentito niente di simile. Col tempo si distende ulteriormente, un vortice che ti rapisce, ancora fiori, frutta, spezie, per fare un paragone mi ricorda Rayas più che un amarone, non c’entra niente con i suoi predecessori, ma è bello, originale e bellissimo. In bocca è strutturato, ma freschissimo, secchissimo, di grande piacevolezza ed equilibrio, alla cieca non sarei mai riuscito a collocarlo in Valpolicella. Lascia tutti di stucco.

Amarone Classico Casa dei Bepi, Viviani – 2001
Viviani è uno dei miei produttori preferiti (si era capito?) e questo vino si conferma una bella riuscita: naso intenso, fruttato, ciliegia sotto spirito, note di uva passa. Il quadro olfattivo sembra un po’stanco se confrontato con i precedenti, ma anche questo si distende e migliora col passare dei minuti. In bocca è scalpitante, strutturato, di peso ma non stancante, più scuro, più “maschio” anche lui connotato da un bell’equilibrio.

Recioto Classico S.Ulderico, Monte dall’ora – 2007
Chiudiamo in bellezza con un recioto, tutto giocato sulla freschezza, senza ricercare concentrazione e impatto a tutti i costi. Ne guadagna la piacevolezza di beva, di polpa ce n’è comunque tanta, tanto frutto surmaturo, una nota pepata, dolcezza perfettamente misurata e anche un fine tannino, cosa vuoi di più? La complessità arriverà col tempo, il Recioto fatto bene come questo si giova come pochi vini dell’invecchiamento, oggi è più immediatamente godibile, e con la pasta frolla della Lessinia è matrimonio d’amore. Domani potrà arrivare ad accompagnare anche piatti come una bel salmì di lepre (io ho provato qualche anno fa con un Pal Sun 1997 di Villa Monteleone e ho goduto parecchio).
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Re: Seriamente.. Valpolicella

Messaggioda davidef » 03 dic 2012 13:21

Alberto Piede ha scritto:Qualche nota sui vini

Valpolicella Classico Superiore Campo Morar, Viviani - 2001
Subito un bel naso nitido di ciliegia sotto spirito, molto tipico, qualche spezia, lo metti in bocca e sorprende per la freschezza, l'acidità, le note agrumate di arancia sanguinella, sembra chiudere un po'velocemente, un altro sorso per verificare, un altro perchè è veramante buono e allora sì che chiude velocemente nel senso che il bicchiere è già vuoto. Da vigne in alta collina (sui 400m) ha nella freschezza e nella finezza le sue doti migliori, non molla di un centimetro col passare del tempo. Se non sbaglio è stato il primo Valpolicella ad essere premiato con i tre bicchieri.




la 2001 per Viviani è stata annata di grazia assoluta :D

io ho solo timore (spero di sbagliarmi però) che il Campo Morar di oggi non arriverà a toccare le corde del 2001 che avete stappato voi, ripeto spero di sbagliarmi
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Re: Seriamente.. Valpolicella

Messaggioda davidef » 03 dic 2012 13:24

Alberto Piede ha scritto: Amarone Classico, Monte dei Ragni – 2006
Il mondo del vino è bello perché non finisce mai di sorprenderti, come questo Amarone, lo stappi e non sembra neanche amarone: fiori, frutta in un quadro di straordinaria freschezza, una leggera nota animale.. mai sentito niente di simile. Col tempo si distende ulteriormente, un vortice che ti rapisce, ancora fiori, frutta, spezie, per fare un paragone mi ricorda Rayas più che un amarone, non c’entra niente con i suoi predecessori, ma è bello, originale e bellissimo. In bocca è strutturato, ma freschissimo, secchissimo, di grande piacevolezza ed equilibrio, alla cieca non sarei mai riuscito a collocarlo in Valpolicella. Lascia tutti di stucco.



ricordo solo che, 3-4 anni fa, lo segnali come azienda da seguire con un 2003 freschissimo e di una bevibilità assassina, a me piace moltissimo anche la sua nota ferrosa/mentolata

l'azienda ha le vigne alte, la maggior freschezza rispetto ad altri vini sta anche in quello che però in alcuni casi diventa un boomerang
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Re: Seriamente.. Valpolicella

Messaggioda davidef » 03 dic 2012 13:29

sul 2003 Quintarelli

io lo vedo un po' come l'anno zero, o meglio come l'inizio di un breve periodo di interregno tra i vini di Giuseppe e la futura guida del nipote, mi sono sempre imposto di comperare tutto quello che potevo permettermi fino alla 2000, annata paletto, e di valutare con attenzione i vini post 2000 sapendo che le mani cambiano...e il vino costa di più

ho sempre avuto timore ad avvicinarmi a questa bottiglia, da un lato la paura della delusione da una parte per i piccoli cambiamenti potenzilmente avvertibili, non credevo molto oltretutto alla annata anche se qualcuno vino veramente buono ne ha tirato fuori, da un altro lato la consapevolezza che la componente magica di chi ci metteva le mani era oramai veramente marginale...un po' come andare in uno stellato e mangiare quando il cuoco è fuori, lo so che i piatti li faranno uguali quasi quasi...ma è quel quasi quasi che mi ha sempre frenato

a questo punto chiamerò ed andrò a provare i vini con calma, vediamo se riuescono a farmi passare il pregiudizio post/2000

:wink:
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Re: Seriamente.. Valpolicella

Messaggioda mattiave » 03 dic 2012 14:02

Grande bevuta...

Se faceste la 2.0, sarei curioso di aggiungerci un Fornetto 2004 di Allegrini e di un rosso del Bepi 2002 di Quintarelli. Magari alla cieca.
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Re: Seriamente.. Valpolicella

Messaggioda andrea » 03 dic 2012 14:03

mattiave ha scritto: un Fornetto 2004 di Allegrini

:? :? :? :?:
Ti amo Licia!!!
mangè mangè nu sèi chi ve mangià

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Re: Seriamente.. Valpolicella

Messaggioda marwine » 03 dic 2012 14:06

Alberto Piede ha scritto:Qualche nota sui vini

Valpolicella Classico Superiore Campo Morar, Viviani - 2001
Subito un bel naso nitido di ciliegia sotto spirito, molto tipico, qualche spezia, lo metti in bocca e sorprende per la freschezza, l'acidità, le note agrumate di arancia sanguinella, sembra chiudere un po'velocemente, un altro sorso per verificare, un altro perchè è veramante buono e allora sì che chiude velocemente nel senso che il bicchiere è già vuoto. Da vigne in alta collina (sui 400m) ha nella freschezza e nella finezza le sue doti migliori, non molla di un centimetro col passare del tempo. Se non sbaglio è stato il primo Valpolicella ad essere premiato con i tre bicchieri.

IGT Rosso Veronese La Poja, Allegrini - 2000
Qui il registro è un altro, legno, tanto legno, troppo legno, la materia c'è, c'è la frutta surmatura, il cioccolato, ma manca la piacevolezza, il sorso è un po'difficoltoso, astringente. Il vino che mi è piaciuto meno della giornata. Non è un vino fatto male, ma al di là del gusto "internazionale" potrebbe essere un vino di qualsiasi parte del mondo, ed è paradossale per un'etichetta che fa della vigna La Poja (splendida tra l'altro, in cima alla Grola) e dell'uso della sola Corvina, un motivo di caratterizzazione territoriale e tipicità. Sorpassato

Valpolicella Classico Superiore, Quintarelli - 2000
Questo è un diesel (non turbo, solo diesel), parte piano, non particolarmente espressivo, un po'cupo su note surmature in bocca molto carico, un po'caldo per l'alcool. Ho sempre pensato che negli ultimi anni (dal 1997) questo vino fosse un po'troppo carico (il 1995 aveva 13.5%, il 2000 15% alcool), e non ho mai capito perchè mentre gli altri Valpolicella vengono bastonati per il troppo alcool, la troppa concentrazione (speso giustamente) Quintarelli avesse una specie di "lasciapassare" per cui nelle note risultava sempre mobile, sfaccettato, bevibilissimo etc.. Conoscendo la freschezza e bevibilità di Viviani Campo Morar 2001 ero pronto a prendermi una bella rivincita, ma quando ero lì per sentenziarne la disfatta, sto maledetto comicia una progressione "alla Bolt" davvero impressionante, il frutto surmaturo si fa più delineato, arrivano le spezie, le erbe aromatiche, rimane più strutturato di Viviani, ma anche più completo al sorso, e anche lui continua a crescere per tutta la giornata senza mai mollare. Diabolico

Purpureus, Cantine Ferri – 2007
Un intruso non facilmente confondibile col resto, ma avevo piacere a proporre un vino molto buono per ringraziare la generosità di Nicola Ferri. Marzio ha riconosciuto il Primitivo in poche snasate, e altri al tavolo avevano già bevuto il Purpureus con soddisfazione. Spiccata speziatura al naso, frutta matura, prugna, non si avverte nessun eccesso alcolico fastidioso, anzi il quadro complessivo è di bella freschezza ed il vino si beve senza fatica.

Amarone Classico, Bertani – 1995
Parte non pulitissimo al naso, un po’sfuocato. In bocca è un peso medio con una spiccata acidità a tratti anche scomposta che comunque gli dona grande facilità di beva. Nel tempo si pulisce e viene fuori un tratto fumè ed una spiccata mineralità scura, c’è anche la frutta surmatura, ma più in sottofondo, è un vino che gioca su piccole sfaccettaure. Rimane l’Amarone più tradizionale, con i suoi lati positivi e negativi, non cerca l’integrità del frutto la sfrontatezza, ma è lì sul filo dell’ossidazione su registri quasi “autunnali”, con questa mineralità e acidità che ti invitano a berne ancora e che ne fanno il migliore compagno per il cibo. Fascino retrò

Valpolicella Superiore, Dal Forno – 1995
Alla mattina lo stappo e mi attendo un esplosione di alcool, frutta, rovere.. invece niente, ne verso in un bicchiere, lo porto al naso.. zero, nulla eccetto qualche nota medicinale.. mi preparo al peggio, ma lascio comunque il vino nel bicchiere e la bottiglia leggermente scolma per qualche ora, senza riassaggiare fino alla degustazione. Qui ancora niente esplosioni, ma un bel profilo maturo, il legno ormai digerito lascia dei bei ricordi speziati, una nota vegetale che ho sempre trovato nel suo Amarone, nessun alcool disturbante, in bocca un acidità da paura, inattesa, lo bilancia perfettamente. La frutta surmatura si sente, il profilo è decisamente amaroneggiante, ma molto diverso da altre Valpolicella di Dal Forno che ho bevuto, molto più composto, più affascinante e con questa acidità rinfrescante davvero spiazzante, perché dal naso ti aspetteresti un vino un po’morbido, rotondo ed invece sono sferzate sulla lingua. Credo che nel 1995 Dal Forno fosse ancora in una fase di “sperimentazione”, fatto normale per un produttore sempre alla ricerca maniacale della perfezione e del raggiungimento del suo ideale di vino. Forse questo 1995 non rappresenta questo ideale, ma oggi è un gran bel vino.

Amarone Classico, Quintarelli – 2003
L’abbiamo presa alla larga, ma alla fine si arriva alla sfida “clou” della giornata, come sarà questa nuova uscita di Quintarelli? Basta avvicinare il naso al bicchiere: intenso, sfacciato, disponibile, note di frutta surmatura, sembra di assaggiare l’uva dal fruttaio, cenni floreali, spezie, in bocca è un nettare, non c’è niente fuori posto, nessun eccesso, nessuna mancanza, un’apparente semplicità che nasconde un equilibrio davvero perfetto. Non ha la profondità del 2000? Forse, ma chissenefrega, è talmente buono! Mi impressiona la facilità di beva, la suadenza, poco cerebrale e molto carnale, lo bevo e me lo godo, ma proprio tanto.

Amarone Classico Riserva La Mattonara, Zymè – 2001
Il naso è molto intenso, il rovere la fa un po’da padrone, ma ci sono anche spezie, e una ciliegia surmatura ad arricchire il quadro, la bocca è monumentale, concentrata, dalla straordinaria intensità, la percezione è ce ci sia un pochino più di dolcezza, ma il tutto è sorretto da un’acidità che riesce a mantenere tutto in perfetto equilibrio, vino di una lunghezza incredibile, ricchissimo, ma mai stancante, di straordinaria fattura. Ad oggi il vino risulta ancora un po’compresso, non così sfrontatamente disponibile come Quintarelli, inoltre la nota del rovere ad oggi è un po’invadente, ma non ho dubbi che verrà digerita da tutta quella straordinaria materia. La magia dell’amarone risiede proprio nel riuscire a dare equilibrio ad un vino che è a fondo scala in tanti parametri, ed è la straordinaria difficoltà dell’appassimento che solo i migliori produttori riescono a maneggiare con destrezza e Celestino Gaspari è sicuramente uno di questi eccezionali artigiani.

In teoria la bevuta si doveva concludere con i due “sfidanti” poi Marwine si è lamentato che voleva più amarone e onestamente dopo la doppia batosta calcistica non me la sono sentita di dargli un’ulteriore delusione, così ho aggiunto un paio di bottiglie che potessero in qualche modo riuscire nel difficile compito di confrontarsi con i due big

Amarone Classico, Monte dei Ragni – 2006
Il mondo del vino è bello perché non finisce mai di sorprenderti, come questo Amarone, lo stappi e non sembra neanche amarone: fiori, frutta in un quadro di straordinaria freschezza, una leggera nota animale.. mai sentito niente di simile. Col tempo si distende ulteriormente, un vortice che ti rapisce, ancora fiori, frutta, spezie, per fare un paragone mi ricorda Rayas più che un amarone, non c’entra niente con i suoi predecessori, ma è bello, originale e bellissimo. In bocca è strutturato, ma freschissimo, secchissimo, di grande piacevolezza ed equilibrio, alla cieca non sarei mai riuscito a collocarlo in Valpolicella. Lascia tutti di stucco.

Amarone Classico Casa dei Bepi, Viviani – 2001
Viviani è uno dei miei produttori preferiti (si era capito?) e questo vino si conferma una bella riuscita: naso intenso, fruttato, ciliegia sotto spirito, note di uva passa. Il quadro olfattivo sembra un po’stanco se confrontato con i precedenti, ma anche questo si distende e migliora col passare dei minuti. In bocca è scalpitante, strutturato, di peso ma non stancante, più scuro, più “maschio” anche lui connotato da un bell’equilibrio.

Recioto Classico S.Ulderico, Monte dall’ora – 2007
Chiudiamo in bellezza con un recioto, tutto giocato sulla freschezza, senza ricercare concentrazione e impatto a tutti i costi. Ne guadagna la piacevolezza di beva, di polpa ce n’è comunque tanta, tanto frutto surmaturo, una nota pepata, dolcezza perfettamente misurata e anche un fine tannino, cosa vuoi di più? La complessità arriverà col tempo, il Recioto fatto bene come questo si giova come pochi vini dell’invecchiamento, oggi è più immediatamente godibile, e con la pasta frolla della Lessinia è matrimonio d’amore. Domani potrà arrivare ad accompagnare anche piatti come una bel salmì di lepre (io ho provato qualche anno fa con un Pal Sun 1997 di Villa Monteleone e ho goduto parecchio).



Note all'altezza della tua ospitalità :wink:
Veramente poco da aggiungere,avendo già condiviso in toto al tavolo.
Minore percezione,rispetto a te,della nota del rovere su Zymè - nonostante la mia sensibilità all'argomento -,che ho già gradito come amalgama.Varietà delle sensazioni e freschezza esplosiva trascinavano via tutto.
Contesto fermamente l'irriconoscibilità di Monte dei Ragni,il cui nome ti sussurrai appena qualcuno iniziava a delirare di ringer,dopo la prima snasata... :D
Grazie di cuore per la tua sensibilità alle mie sofferenze :lol: :wink: :mrgreen:
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Re: Seriamente.. Valpolicella

Messaggioda marwine » 03 dic 2012 14:09

mattiave ha scritto:Grande bevuta...

Se faceste la 2.0, sarei curioso di aggiungerci un Fornetto 2004 di Allegrini e di un rosso del Bepi 2002 di Quintarelli. Magari alla cieca.


A Febbraio,orizzontale 2001,intanto,programmata dagli 8 Cavalieri di Sua Maestà l'Amarone... 8)
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Re: Seriamente.. Valpolicella

Messaggioda pil44 » 03 dic 2012 14:24

Bellissima giornata.....argomento per me poco esplorato e quindi accorro sempre avido di enosapere... :D
in realtà accorro sempre...basta mi chiamate... :D

per me migliore di giornata il 2003 di Quintarelli per la maggior finezza, sfaccettature e fascino sin da ora.....
ci metti il naso appena versato e già godi.....bellissimo....

valpollicella 2001 di Viviani grandissimo vino da aprire e godere....pagava dazio di fronte agli amarone e di fronte alle valpo del biunvirato Dal Forno Quintarelli...però naso assolutamente fantastico e grande piacevolezza nel bere.....( grandi le valpo di quintarelli e dal forno con leggera preferenza per quintarelli....dal forno un pò monocorde e imbalsamato da una struttura quasi da amarone...)

Monte dei Ragni....oplà....grande vino...ne avevo sentito parlare bene da davidef e marwine in più riprese e avevo grande curiosità....bellissimo vino...secchissimo...naso intrigante e complesso...molto buono......adesso la curiosità verte sui vini delle linee meno costose.... :D :D ...e che mi posso permettere.... :D

Zymè grande vino forse in prospettiva...oggi gli riconosco la grandezza ma non mi affascina....

Riesling Auslese goldkapsel....buono e basta.... :D :D

Vinsangiusto.....buono forte e basta... :D :D

il recioto era poco recioto......pochissimo dolce.....forse era dolce come la riserva di zymè....
preferisco i dolci con molto residuo zuccherino......se devo morire voglio morire alla grande... :D :D

mille grazie ad Alberto per la consueta grande ospitalità

alla prossima ......

un baso a tutti... :D
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Re: Seriamente.. Valpolicella

Messaggioda Sydney » 03 dic 2012 14:26

andrea ha scritto:
mattiave ha scritto: un Fornetto 2004 di Allegrini

:? :? :? :?:


Immagine
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Re: Seriamente.. Valpolicella

Messaggioda Alberto Piede » 03 dic 2012 15:11

pil44 ha scritto:il recioto era poco recioto......pochissimo dolce.....forse era dolce come la riserva di zymè....
preferisco i dolci con molto residuo zuccherino......se devo morire voglio morire alla grande... :D :D


Ti perdono solo perchè hai portato la lepre.. :D
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Re: Seriamente.. Valpolicella

Messaggioda Alberto Piede » 03 dic 2012 15:18

Sydney ha scritto:
andrea ha scritto:
mattiave ha scritto: un Fornetto 2004 di Allegrini

:? :? :? :?:


Immagine


Io sono uno storico fan de Il Fornetto di Accordini, (non quello di Allegrini della foto di Sydney :D), ma ad essere sincero la 2000 negli ultimi assaggi mostrava un eccesso nell'uso del legno che temo farà fatica a riassorbirsi nonostante la grande struttura. Io ho a casa ancora qualche bottiglia, spero che le versioni successive come la 2004 (la 2001 la ricordo non molto diversa, un po'ingessata dal rovere) siano migliori.
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Re: Seriamente.. Valpolicella

Messaggioda Alberto Piede » 03 dic 2012 15:24

davidef ha scritto:
Alberto Piede ha scritto:Qualche nota sui vini

Valpolicella Classico Superiore Campo Morar, Viviani - 2001
Subito un bel naso nitido di ciliegia sotto spirito, molto tipico, qualche spezia, lo metti in bocca e sorprende per la freschezza, l'acidità, le note agrumate di arancia sanguinella, sembra chiudere un po'velocemente, un altro sorso per verificare, un altro perchè è veramante buono e allora sì che chiude velocemente nel senso che il bicchiere è già vuoto. Da vigne in alta collina (sui 400m) ha nella freschezza e nella finezza le sue doti migliori, non molla di un centimetro col passare del tempo. Se non sbaglio è stato il primo Valpolicella ad essere premiato con i tre bicchieri.




la 2001 per Viviani è stata annata di grazia assoluta :D

io ho solo timore (spero di sbagliarmi però) che il Campo Morar di oggi non arriverà a toccare le corde del 2001 che avete stappato voi, ripeto spero di sbagliarmi


Hai ragione e mi ricordo anche un 2000 buonissimo, ma non ne ho più.
Delle annate più recenti ho acquistato solo la 2005 che in cantina mi era piaciuta parecchio, speriamo che abbia un'evoluzione simile.
In ogni caso, per me è uno dei Valpolicella Superiore di riferimento per equilibrio tra struttura e freschezza.
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Re: Seriamente.. Valpolicella

Messaggioda arnaldo » 03 dic 2012 15:36

Alberto Piede ha scritto:Sorpassato.......diabolico..........fascino retro'........poco cerebrale e molto carnale.......
.


Beh....chapeau.....oltre a delle centratissime note....hai anche fatto delle cartoline perfette.
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Re: Seriamente.. Valpolicella

Messaggioda arnaldo » 03 dic 2012 15:41

Alberto Piede ha scritto:Q
Amarone Classico Riserva La Mattonara, Zymè – 2001
Il naso è molto intenso, il rovere la fa un po’da padrone, ma ci sono anche spezie, e una ciliegia surmatura ad arricchire il quadro, la bocca è monumentale, concentrata, dalla straordinaria intensità, la percezione è ce ci sia un pochino più di dolcezza, ma il tutto è sorretto da un’acidità che riesce a mantenere tutto in perfetto equilibrio, vino di una lunghezza incredibile, ricchissimo, ma mai stancante, di straordinaria fattura. Ad oggi il vino risulta ancora un po’compresso, non così sfrontatamente disponibile come Quintarelli, inoltre la nota del rovere ad oggi è un po’invadente, ma non ho dubbi che verrà digerita da tutta quella straordinaria materia. La magia dell’amarone risiede proprio nel riuscire a dare equilibrio ad un vino che è a fondo scala in tanti parametri, ed è la straordinaria difficoltà dell’appassimento che solo i migliori produttori riescono a maneggiare con destrezza e Celestino Gaspari è sicuramente uno di questi eccezionali artigiani.

.


Anch'io come Marco sono parecchio sensibile al rovere ed anche un tantinello critico quando c'è esubero. Qui USO MAGISTRALE.C'è ma è dosato alla perfezione, c'è molto d'altro, avvolto in una materia enorme,piena, come un fiume.....che deve sfociare. Come dici tu alla fine,infatti,la bravura di Gaspari sta' nel riuscire a dare equilibrio....pur con metodi di concezione moderna,rimanendo nel rispetto del classico. Una perfetta fusione. Che vino,ragazzi....ci penso ancora adesso! :P
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Re: Seriamente.. Valpolicella

Messaggioda arnaldo » 03 dic 2012 15:46

davidef ha scritto:a questo punto chiamerò ed andrò a provare i vini con calma, vediamo se riuescono a farmi passare il pregiudizio post/2000

:wink:


Vengo anch'io (Jannacci docet). Tu sai che per me l'aggiornamento continuo è FONDAMENTALE. Come mi hai detto piu' volte....di bt del grande Bepi ne hai qualcuna a casa, quindi qualche annata puoi anche saltarla.....che ti cambia poco.....
in questo caso, complice l'annata, complice una mano piu' rivolta all'immediatezza (Compriamo e beviamocela tutta d'un fiato) pare,dico pare, un vino piu' "pronto"...meno "monstre" della 2000.......ma sono le prime impressioni.....bisognerebbe ribere la 2003 una volta al mese per capirci di piu'........ :D
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Re: Seriamente.. Valpolicella

Messaggioda Sydney » 03 dic 2012 17:00

Bravi ragazzi! Se non ci pensate voi a divulgate le gesta dell'Amarone.... :P

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