Baroloonline ha scritto:Aramis ha scritto:Non direi. Io ho sempre trovato sottovalutata la 2007 (in rosso e in Cote de nuits), secondo me è un'annata di vini molto proporzionati, profumatissimi; la sfida era evitare le note "verdi", e chi c'è riuscito ha fatto vini meravigliosi. Di meraviglioso nel 2011 credo non troveremo molto, buono sì, ma meraviglioso non credo. Comunque è presto, aspettiamo qualche mese prima di giudicare.
Piuttosto, tanto per gettare un po' di benzina sul fuoco... occhio a non sopravvalutare la 2010. La 2009 è meglio facile, ma FACILE. E vedrai che nel tempo dai 2010, parlando globalmente, un po' di verde esce eccome.
Asp, che prendo i popcorn.
Sono d'accordo....
aiutami a capire, Francesco: se non ricordo male, quando ci confrontammo sulle prime ricognizioni della 2009 mi sembrasti più scettico di me. In particolare avevi perplessità sulle tante declinazioni di frutto scuro e sulla percezione alcolica di tanti vini riassaggiati fuori dalle cantine dei vignerons, e quindi a temperature più elevate dei classici 13-15 gradi delle caves. E, sempre se non ricordo male, mi sembra ipotizzassi comunque una "superiorità" in termini di magia e profondità nei migliori 2008 in rapporto ai rispettivi 2009, pur confermando la maggiore eterogeneità della 2008.
Quindi ti chiedo se hai almeno parzialmente cambiato idea o se addirittura collochi la 2010 sotto sia alla 2008 che alla 2009.
Fermo restando, e su questo so che la pensiamo allo stesso modo, che il confronto sulle annate ha pieno senso solo se dichiariamo di volta in volta il campo di gioco su cui svolgere i "match".
Per esempio se la variabile è "annata dove si sentono nettamente le differenze fra le gerarchie di cru e le zone", mi prendo tutta la vita i 2010, poi 2008 e poi 2009.
Se la variabile è livello medio, pienezza-maturità e probabile affidabilità nel tempo (anche sulla scorta della memoria borgognona sulle annate ricche e solari), probabilmente la 2009 spiegherà ancora una volta perché la critica francese punta forte su questo tipo di annate (e perfino sui bianchi)
Se la variabile è: io sono un consumatore italiano e quando vado in Borgogna voglio acidità e tensione (anche sopra le righe) e me ne frego di qualche crudezza, spendo tutto sui 2010 e di 2009 mi prendo solo qualche village.
Se la variabile è: so che camperò altri 40 anni, ho una cantina piena di tante altre belle cose da stappare nel frattempo e non ho fretta, mi faccio una bella scorta di grand cru 2009 (soprattutto di una serie di non diraspati, per me una spanna sopra in questo tipo di annate) e vado col bilancino dell'orefice a scegliermi i 2008 e 2010 più cesellati e completi.
And so on...